Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


L'Alzheimer ad esordio precoce e quello tardivo hanno differenze fondamentali

La ricerca che ho fatto per prepararmi a scrivere questo articolo è stata frustrante. I numerosi studi che ho analizzato si contraddicono l'uno con l'altro a dritta e a manca, o sono così tecnici che stavo diventando strabico ... o tutti e due!

Comunque concordano che l'età di 65 anni è di solito la linea di demarcazione tra la diagnosi di Alzheimer ad insorgenza precoce e di quella tardiva.


Nel condurre l'indagine ho scoperto alcuni fatti interessanti; uno dei sintomi più forti dell'insorgenza precoce è l' "afasia", la perdita o compromissione della capacità di usare o capire un discorso, che rientra in gioco durante le ultime fasi della malattia. D'altra parte, ho letto studio dopo studio che i pazienti con forma tardiva si trovano ad avere una ridotta funzione visuo-costruttiva (relazioni spaziali), che causa loro problemi di giudizio durante la visualizzazione di un oggetto. Per esempio: la loro mente può non percepire la posizione corretta delle lancette di un orologi; o, come si può leggere sullo specchietto laterale dell'auto, "l'oggetto è più vicino di quello che sembra".


Le autopsie del cervello hanno confermato queste teorie. I pazienti con insorgenza precoce sembrano avere più danni nell'emisfero sinistro del cervello, sezione associata alle competenze linguistiche. L'esatto contrario è stato rilevato nei pazienti ad insorgenza tardiva, che hanno un danno maggiore accertato nella parte destra, la porzione legata alle abilità visuo-costruttive.


In uno studio, i pazienti di entrambi i gruppi sono stati invitati a sottoporsi a un esame MMSE. Questo test è diviso in due sezioni: compiti relativi all'attenzione e compiti di richiamo/denominazione. Il gruppo dell'insorgenza precoce ha avuto risultati scadenti sulla parte relativa all'attenzione, mentre i pazienti ad esordio tardivo hanno fatto peggio nella sezione richiamo / denominazione. Tuttavia, entrambi i gruppi hanno compensato i risultati ottenendo quasi lo stesso punteggio finale.


Purtroppo, i pazienti con insorgenza precoce subiscono una perdita più pesante di materia grigia e sembrano avere un deterioramento più rapido. Credo davvero che l'Alzheimer ad insorgenza precoce sia il più aggressivo dei due. Ho conosciuto pazienti a tarda insorgenza sopravvissuti con la malattia per un decennio o più. Questo non sembra essere il caso per i più giovani.


Un'altra caratteristica tipica dell'insorgenza precoce è che implica con più probabilità una storia familiare di demenza, e per questo è anche conosciuto come Alzheimer "familiare". I parenti di primo grado hanno un rischio più elevato di sviluppare la malattia.


Credo da molti anni che la genetica sia un giocatore importante in questa malattia. Questa è la direzione dove penso che dovrebbe andare la ricerca. Il gene che è da sempre menzionato nella maggior parte degli studi che ho letto è l'APO-E. Tuttavia, anche un articolo sul New England Journal of Medicine sconsiglia di effettuare il test per questo gene. Oltre ad essere estremamente costoso, può accadere che la persona che viene a conoscenza di avere il gene, abbia un aumento dell'ansia e arrivi alla depressione. La preoccupazione è che questo peggiori i sintomi della malattia, se la persona la svilupperà realmente.


Se potessimo capire come impedire al gene di mutare, potremmo, infine, essere sulla strada giusta per trovare una cura.

 

 

 

 

***********************
Cosa pensi di questo articolo? Ti è stato utile? Hai rilievi, riserve, integrazioni? Conosci casi o ti è successo qualcosa che lo conferma? o lo smentisce? Puoi usare il modulo dei commenti qui sotto per dire la tua opinione. Che è importante e unica.

 

***********************
Pubblicato da Gary Leblanc in Hernando Today il 29 Novembre 2012 - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari proposti da Google sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.

Sostieni l'Associazione; una donazione, anche minima, ci aiuterà ad assistere malati e famiglie e continuare ad informarti. Clicca qui a destra:



Notizie da non perdere

Immergersi nella natura: gioia, meraviglia ... e salute mentale

10.05.2023 | Esperienze & Opinioni

La primavera è il momento perfetto per indugiare sulle opportunità.

La primavera è un m...

Perché il diabete tipo 2 è un rischio importante per lo sviluppo dell'Alz…

24.03.2022 | Ricerche

Uno studio dell'Università di Osaka suggerisce un possibile meccanismo che collega il diabete all'Al...

Dare un senso alla relazione obesità-demenza

2.08.2022 | Esperienze & Opinioni

Questo articolo farà capire al lettore perché l'obesità a volte può aumentare il rischio...

Colpi in testa rompono i 'camion della spazzatura' del cervello acce…

5.12.2014 | Ricerche

Un nuovo studio uscito ieri sul Journal of Neuroscience dimostra che un...

Lavati i denti, posticipa l'Alzheimer: legame diretto tra gengivite e mal…

4.06.2019 | Ricerche

Dei ricercatori hanno stabilito che la malattia gengivale (gengivite) ha un ruolo decisi...

L'Alzheimer è in realtà un disturbo del sonno? Cosa sappiamo del legame t…

28.02.2020 | Esperienze & Opinioni

Il morbo di Alzheimer (MA) è una forma di demenza che insorge quando c'è un accumulo di ...

Le donne possono vivere meglio con una dieta migliore

22.07.2022 | Ricerche

Mangiare frutta e verdura di colori più brillanti può aiutare i problemi di salute delle donne.

...

Trovato legame tra amiloide-beta e tau: è ora possibile una cura per l'Al…

27.04.2015 | Ricerche

Dei ricercatori hanno assodato come sono collegate delle proteine che hanno un ruolo chiave nell...

Flusso del fluido cerebrale può essere manipolato dalla stimolazione sensorial…

11.04.2023 | Ricerche

Ricercatori della Boston University, negli Stati Uniti, riferiscono che il flusso di liq...

Gas xeno potrebbe proteggere dall'Alzheimer, almeno nei topi; previsti te…

30.01.2025 | Ricerche

Molti dei trattamenti perseguiti oggi per proteggere dal morbo di Alzheimer (MA) sono co...

Scoperta inaspettata: proteine infiammatorie possono rallentare il declino cog…

5.07.2021 | Ricerche

Finora la ricerca aveva collegato l'infiammazione al morbo di Alzheimer (MA), però scien...

Perché dimentichiamo? Nuova teoria propone che 'dimenticare' è in re…

17.01.2022 | Ricerche

Mentre viviamo creiamo innumerevoli ricordi, ma molti di questi li dimentichiamo. Come m...

Il Protocollo Bredesen: si può invertire la perdita di memoria dell'Alzhe…

16.06.2016 | Annunci & info

I risultati della risonanza magnetica quantitativa e i test neuropsicologici hanno dimostrato dei...

Il caregiving non fa male alla salute come si pensava, dice uno studio

11.04.2019 | Ricerche

Per decenni, gli studi nelle riviste di ricerca e la stampa popolare hanno riferito che ...

Stimolazione dell'onda cerebrale può migliorare i sintomi di Alzheimer

15.03.2019 | Ricerche

Esponendo i topi a una combinazione unica di luce e suono, i neuroscienziati del Massach...

Scoperto un fattore importante che contribuisce all'Alzheimer

22.08.2022 | Ricerche

Una ricerca guidata dai dott. Yuhai Zhao e Walter Lukiw della Luisiana State University ...

Il sonno resetta i neuroni per i nuovi ricordi del giorno dopo

11.09.2024 | Ricerche

Tutti sanno che una buona notte di sonno ripristina l'energia di una persona; ora un nuo...

Malato di Alzheimer: la casa di cura la paga lo Stato?

25.05.2023 | Normativa

Chi si fa carico delle spese per un malato di Alzheimer ricoverato in una casa di riposo? Scopriamo ...

Come dormiamo oggi può prevedere quando inizia l'Alzheimer

8.09.2020 | Ricerche

Cosa faresti se sapessi quanto tempo hai prima che insorga il morbo di Alzheimer (MA)? N...

Il gas da uova marce potrebbe proteggere dall'Alzheimer

15.01.2021 | Ricerche

La reputazione dell'[[acido solfidrico]] (o idrogeno solforato), di solito considerato v...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)