Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


4 Strategie per i caregivers

Ci sono poche responsabilità che costano emotivamente e fisicamente più del prendersi cura di una persona cara con Alzheimer. Queste attività includono fare loro il bagno e nutrirli, tenerli al sicuro, eseguire i lavori di casa, pagare le bollette e comunicare con altri famigliari e con la comunità medica.

La maggior parte dei caregivers prendono questa responsabilità da un profondo senso di amore, di dovere e devozione, ma i compiti quotidiani possono essere così lunghi che spesso ne lasciano indietro uno critico: prendersi cura dei propri bisogni fisici ed emotivi.


Questa trascuratezza può indurre i caregivers a diventare "pazienti secondari" dell'Alzheimer, che assegna loro un rischio maggiore di sviluppare pressione alta, malattie cardiovascolari, sindrome metabolica e riduzione della funzione immunitaria. Se i caregivers vogliono dare assistenza efficace a una persona cara con Alzheimer, devono mettere in cima i propri bisogni di base.


E' lo stesso delle istruzioni che gli assistenti di volo danno ai genitori in caso di una diminuzione improvvisa della pressione in cabina: indossare la propria maschera di ossigeno sul primi. Se ti occupi di tuo figlio per primo, potresti svenire prima di aver completato l'operazione, condannando entrambi. Qui ci sono quattro strategie che possono aiutare i caregivers ad aiutare se stessi:

 

1. Cercare supporto. Frequentare un gruppo di sostegno per i caregiver di Alzheimer non appena possibile dopo la diagnosi e poi più spesso possibile. Ora questo suggerimento può sembrare l'aggiunta di un compito che richiede tempo al programma già brulicante, ma questa è una risorsa che fornisce il tipo di consigli pratici, conoscenze, comprensione e sostegno psicologico che andrà a beneficio vostro e della persona amata in modo incommensurabile.
Si imparerà come altri affrontano i problemi connessi al caregiving; capire meglio l'Alzheimer e come progredisce e colpisce quelli con la malattia; ottenere informazioni sulla salute disponibili e dei servizi sociali, così come le risorse finanziarie e legali; imparare a chiedere aiuto e prendersi cura di se stessi meglio; e condividere al sicuro i sentimenti di colpa e di frustrazione.
Di più, si avrà una rete estesa di persone che capiscono e condividono l'esperienza e sono a disposizione ogni volta che c'è bisogno di consigli o qualcuno da ascoltare. Con poca ricerca o chiedendo al fornitore di assistenza sanitaria della persona amata un riferimento, non si dovrebbero avere problemi a trovare un gruppo che soddisfi le proprie esigenze.

 

2. Valutarsi. I caregivers sono così spesso focalizzati sugli altri che tendono a perdere il contatto con le proprie esigenze. Per diventare più consapevoli di ciò che è necessario per prendersi cura in modo efficace di se stessi, prendersi un momento tranquillo per sedersi e scrivere un elenco delle attività e degli interessi che hanno sempre aiutato a sentirsi eccitati e vivi. Per la maggior parte delle persone, ciò significa avere almeno otto ore di sonno, una buona alimentazione, esercizio fisico regolare e un po' di tempo per se stessi.
Tuttavia, si potrebbe essere qualcuno che ha bisogno di almeno 9 ore di sonno ininterrotto, o potrebbe essere necessario trascorrere del tempo fuori ogni giorno o in palestra. O forse il vigore emotivo è subordinata alla preghiera quotidiana e alla chiesa ogni Domenica mattina.
Inoltre, prendere in considerazione i vari compiti e le responsabilità coinvolte nella custodia e determinare dove si è più forti e più deboli, e quello che piace di più e quello che non piace del tutto. Si potrebbe essere particolarmente efficaci nel dare da mangiare alla persona amata e assisterla fisicamente, ma essere stressati dalle cose finanziarie o nel trattare con i medici.
Forse sembrerà di avere tutto sotto controllo, tranne quando arriva il momento di fare la spesa. Forse il carico di lavoro lascia poco tempo per cucinare pasti nutrienti o fare esercizio fisico. Fare questo tipo di elenco fornirà le informazioni necessarie per capire l'aiuto e le risorse necessarie per soddisfare le proprie esigenze e occuparsi in modo più efficace della persona amata - e decidere quali compiti possono essere assegnati ad altri.

 

3. Ingaggiare un aiuto. Per assistere efficacemente un malato di Alzheimer, è necessario suddividere il carico di lavoro. Entrare in contatto con la famiglia, membri della chiesa, i vicini e gli amici e chiedere loro di aiutare nelle aree che non si riesce a gestire.
Non tutti sono bravi - o a proprio agio  - a prendersi cura fisicamente di una persona con demenza, ma la maggior parte delle persone sono più che disposte a supportare in altri modi.
Un cognato per esempio, potrebbe essere in grado di prendersi cura delle bollette e altre questioni finanziarie. Chiedere ai membri della chiesa o ai vicini di casa di portare pasti nutrienti, fare la spesa o prendere farmaci.
Un amico impiegato nel settore sanitario può aiutare a compilare le pratiche burocratiche necessarie o a parlare con gli operatori sanitari.
Chiedere a un vicino di casa o a un familiare di sedersi con la persona amata per un'ora al mattino in modo da poter fare una passeggiata o un sonnellino. Se le peregrinazioni notturne del proprio caro rendono difficile avere un sonno adeguato, chiedere a un famigliare di rimanere più di una o due notti a settimana.
E se è il caso, parlare con il proprio datore di lavoro sulla modifica delle ore o consentire di partecipare al telelavoro o avere un orario flessibile.

 

4. Prendersi una pausa. Quando i livelli di stress sono troppo alti o si sta raggiungendo i propri limiti fisici, prendere in considerazione un aiuto professionale. Ci sono una varietà di nuove scelte disponibili. Per esempio, c'è il centro sollievo, un programma che consente alla persona amata di rimanere in una centro di vita assistita per un weekend o anche un soggiorno di più settimane in modo da poter prendere una pausa.
Un'altra opzione è il diurno per adulti, un programma disponibile attraverso le comunità di residenza assistita o le organizzazioni non-profit che si occupano di anziani durante le ore lavorative tradizionali e può essere utilizzato su una base di tempo pieno o parziale o solo occasionalmente.
Oppure si può semplicemente assumere qualcuno per venire su base regolare a dare qualche attenzione personale in più al proprio caro o per aiutare semplicemente nella pulizia della casa e in altre faccende quotidiane.

 

La scelta di prendersi cura personalmente di una persona cara con Alzheimer può essere una responsabilità nobile, ma è anche quella che richiede la mentalità del maratoneta. Se si tenta di farlo in uno sprint senza il sostegno e l'autocura necessari, non si sarà in grado di completare il viaggio - o si finirà per zoppicare, mentre si soffre di dolore sia fisico che emotivo.


Trovare il modo di prendersi cura di se stessi lungo la strada.
Sia caregiver che paziente trarranno più benefici dai tanti sforzi.

 

 

 

 

***********************
Cosa pensi di questo articolo? Ti è stato utile? Hai rilievi, riserve, integrazioni? Conosci casi o ti è successo qualcosa che lo conferma? o lo smentisce? Puoi usare il modulo dei commenti qui sotto per dire la tua opinione. Che è importante e unica.

 

***********************
Dwayne J. ClarkPubblicato Dwayne J. Clark in The Huffington Post il 21 Novembre 2012 - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari proposti da Google sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.

Sostieni l'Associazione; una donazione, anche minima, ci aiuterà ad assistere malati e famiglie e continuare ad informarti. Clicca qui a destra:



Notizie da non perdere

Identificata nuova forma di Alzheimer ad esordio molto precoce

16.06.2020 | Ricerche

Ricercatori della Mayo Clinic hanno definito una forma di morbo di Alzheimer (MA) che co...

Scoperto perché l'APOE4 favorisce l'Alzheimer e come neutralizzarlo

10.04.2018 | Ricerche

Usando cellule di cervello umano, scienziati dei Gladstone Institutes hanno scoperto la ...

Malato di Alzheimer: la casa di cura la paga lo Stato?

25.05.2023 | Normativa

Chi si fa carico delle spese per un malato di Alzheimer ricoverato in una casa di riposo? Scopriamo ...

Perché vivere in un mondo ‘incredibilmente tossico’ aumenta il rischio di Alzh…

6.05.2020 | Denuncia & advocacy

Sei preoccupato per la minaccia del morbo di Alzheimer (MA), e ti stai chiedendo che cos...

Immergersi nella natura: gioia, meraviglia ... e salute mentale

10.05.2023 | Esperienze & Opinioni

La primavera è il momento perfetto per indugiare sulle opportunità.

La primavera è un m...

Le cellule immunitarie sono un alleato, non un nemico, nella lotta all'Al…

30.01.2015 | Ricerche

L'amiloide-beta è una proteina appiccicosa che si aggrega e forma picco...

Capire l'origine dell'Alzheimer, cercare una cura

30.05.2018 | Ricerche

Dopo un decennio di lavoro, un team guidato dal dott. Gilbert Bernier, ricercatore di Hô...

Nuovo farmaco previene le placche amiloidi, un segno specifico di Alzheimer

8.03.2021 | Ricerche

Le placche di amiloide sono caratteristiche patologiche del morbo di Alzheimer (MA): son...

Infezione cerebrale da funghi produce cambiamenti simili all'Alzheimer

26.10.2023 | Ricerche

Ricerche precedenti hanno implicato i funghi in condizioni neurodegenerative croniche co...

Nuovo metodo di selezione farmaci spiega perché quelli di Alzheimer falliscono…

31.01.2022 | Ricerche

Analizzando i meccanismi di malattia nei neuroni umani, dei ricercatori dell'Università del...

Rivelato nuovo percorso che contribuisce all'Alzheimer ... oppure al canc…

21.09.2014 | Ricerche

Ricercatori del campus di Jacksonville della Mayo Clinic hanno scoperto...

Scienziati dicono che si possono recuperare i 'ricordi persi' per l…

4.08.2017 | Ricerche

Dei ricordi dimenticati sono stati risvegliati nei topi con Alzheimer, suggerendo che la...

Il Protocollo Bredesen: si può invertire la perdita di memoria dell'Alzhe…

16.06.2016 | Annunci & info

I risultati della risonanza magnetica quantitativa e i test neuropsicologici hanno dimostrato dei...

Perché la tua visione può prevedere la demenza 12 anni prima della diagnosi

24.04.2024 | Ricerche

 

Gli occhi possono rivelare molto sulla salute del nostro cervello: in effetti, i p...

Pressione bassa potrebbe essere uno dei colpevoli della demenza

2.10.2019 | Esperienze & Opinioni

Invecchiando, le persone spesso hanno un declino della funzione cerebrale e spesso si pr...

La lunga strada verso la demenza inizia con piccoli 'semi' di aggreg…

20.11.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) si sviluppa nel corso di decenni. Inizia con una reazione a c...

Accumulo di proteine sulle gocce di grasso implicato nell'Alzheimer ad es…

21.02.2024 | Ricerche

In uno studio durato 5 anni, Sarah Cohen PhD, biologa cellulare della UNC e Ian Windham della Rockef...

Con l'età cala drasticamente la capacità del cervello di eliminare le pro…

31.07.2015 | Ricerche

Il fattore di rischio più grande per l'Alzheimer è l'avanzare degli anni. Dopo i 65, il rischio r...

Scoperto nuovo colpevole del declino cognitivo nell'Alzheimer

7.02.2019 | Ricerche

È noto da tempo che i pazienti con morbo di Alzheimer (MA) hanno anomalie nella vasta re...

Svelati nuovi percorsi per la formazione di memoria a lungo termine

31.12.2024 | Ricerche

Ricercatori del Max Planck Florida Institute for Neuroscience hanno scoperto un nuovo percorso pe...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

Seguici su

 
enfrdeites

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.