Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Nuovo test di Alzheimer pone domanda difficile: vorresti conoscere il tuo destino?

Appena sentito di un nuovo test che potrebbe determinare se probabilmente si svilupperà l'Alzheimer, un'aula universitaria piena di professionisti pensionati fu subito in fermento.

"Dove posso iscrivermi?'', ha detto Jim Weiss, 78.

Come un certo numero di suoi compagni nella classe di USF di apprendimento permanente, la scorsa settimana Weiss era disposto a mettere da parte una prospettiva spaventosa a favore del controllo personale.

Jim Weiss, 78 anni, di Tampa dice che si offrirebbe volontario per le sperimentazioni cliniche, ma che sua moglie, Patricia, 77, sarebbe riluttante a farlo.
Jim Weiss, 78 anni, di Tampa dice che si offrirebbe volontario per le sperimentazioni cliniche, ma che sua moglie, Patricia, di 77 anni, sarebbe riluttante a farlo.

"Vorrei saperlo, così potrei fare qualcosa, se possibile", come partecipare ad una sperimentazione clinica, ha detto il professionista dei computer in pensione. Ma sua moglie, Patricia, di 77 anni, probabilmente non sarebbe così entusiasta, ha detto. La coppia illustra un dilemma che finora era solo teorico, perché non c'era alcun test affidabile per prevedere la malattia che ruba la memoria. Ora la recente approvazione federale di un colorante radioattivo in grado di rilevare il beta amiloide, una proteina presente nel cervello di persone affette da Alzheimer, farà della diagnosi precoce più di una possibilità.


La presenza della proteina non significa che la malattia si svilupperà sicuramente, ma fa aumentare le probabilità. La speranza è che, se scoperta in tempo, la malattia che affligge più di 5 milioni di americani potrebbero essere fermata. Ma al tempo stesso, gli esperti - tra cui l'Alzheimer's Association nazionale - si preoccupano di come un tale test può essere utilizzato. Anche se i ricercatori e medici si aspettano che il colorante sarà utilizzato principalmente negli studi clinici, hanno bisogno anche di capire come trattare con le persone che semplicemente vogliono sapere se hanno un rischio di malattia.


Il Dr. David Morgan, capo del Byrd Alzheimer's Institute della University of South Florida, era l'ospite d'onore nella classe di Weiss. Ha detto che il centro potrebbe offrire la scansione quando il colorante sarà disponibile tra pochi mesi. Ma Morgan riconosce che ci sono grandi rischi nel dire a qualcuno che è a rischio di sviluppare l'Alzheimer, quando non esiste una cura. "Questo deve essere affrontato con grande determinazione, con la massima preoccupazione per l'impatto emotivo sulla persona", ha detto.

 

• • • • • •

La Food and Drug Administration ha approvato il colorante radioattivo, chiamato florbetapir (marchio commerciale Amyvid), per l'uso negli adulti in fase di valutazione per l'Alzheimer o altre cause di demenza. Il test può confermare o escludere l'Alzheimer come una delle cause del declino cognitivo. Il colorante permette ai ricercatori di vedere quello che una volta era evidente solo in un'autopsia. Esso viene iniettato nel paziente e si lega al beta amiloide nel cervello, risultando visibile attraverso una scansione con tomografia ad emissione di positroni, o PET. E' opinione diffusa che l'accumulo di amiloide innesca una serie di eventi che uccidono le cellule cerebrali, con conseguente perdita di memoria.


La ricerca, tuttavia, ha dimostrato che l'amiloide inizia a formarsi molti anni prima della comparsa dei sintomi di Alzheimer. Morgan ha detto che il colorante potrebbe essere utilizzato "off-label" (in modo non previsto dall'approvazione) come un modo per identificare le persone prima della comparsa dei sintomi per vedere se i trattamenti possono rallentarne o arrestarne la progressione. Farmaci approvati, come il popolare Aricept, trattano i sintomi dell'Alzheimer. Ma più di altri 80 sono in fase di test, tra cui alcuni progettati per ridurre l'accumulo di amiloide. "Credo davvero che questo sia il primo passo importante sulla strada giusta per una cura", ha detto Morgan.


Ma una scansione amiloide positiva significa solo è molto più probabile l'insorgenza dell'Alzheimer, non che avverrà sicuramente. In un comunicato, l'Alzheimer's Association nazionale ha definito l'approvazione della FDA del Amyvid "una spada a doppio taglio". Espanderà le opportunità cliniche e di ricerca. Ma "il fatto che non tutti i potenziali utilizzi di questo prodotto sono limpidi, tempera il nostro entusiasmo". Il gruppo ha anche espresso preoccupazione per quegli "operatori meno scrupolosi che offrono servizi di imaging e fanno promesse irrealistiche" circa il suo valore". Morgan ha detto che a fine mese a New Orleans, nel corso della riunione annuale della American Academy of Neurology, il colorante e il suo uso corretto sarà un argomento importante di discussione.

 

• • • • • •

Morgan ha detto che il colorante probabilmente non sarà disponibile fino alla fine di giugno o all'inizio di luglio. Medicare e le assicurazioni private non pagheranno per testare una persona che non ha sintomi, ma vuole sapere se hanno l'accumulo di amiloide, dato che è un uso off-label [non previsto], ha spiegato. Quale sarebbe il costo della scansione? Difficile da sapere, dal momento che il produttore del colorante, la Avid Radiopharmaceuticals Inc., non ha ancora fissato il suo prezzo.


Una considerazione chiave è come condividere i risultati con il paziente. Celisa Bonner, che organizza gruppi di sostegno per Alzheimer al Madonna Ptak Center for Alzheimer's and Memory Loss a Morton Plant Mease di Clearwater, ha detto che c'è bisogno di consulenza. Ha detto che il centro offre un test per vedere se qualcuno ha un marcatore genetico per l'Alzheimer, un indicatore meno affidabile della futura malattia rispetto alla nuova scansione dell'amiloide. Se risulta positivo? "Dobbiamo solo cercare di istruire la gente", ha detto, notando che i cambiamenti nel livello di dieta, esercizio fisico e lo stress potrebbero aiutare.


Weiss ha detto che diverse persone in classe hanno espresso interesse a fare la prova. Ma anche i più giovani potrebbero iscriversi. Matt Humphreville, di 46 anni, di Largo ha il padre con Alzheimer, e sa di avere un rischio leggermente maggiore. "Vorrei saperlo", ha detto. "Non voglio avere l'approccio dello struzzo e semplicemente sperare di non contrarlo. Anche se non abbiamo ancora un farmaco per curare questa malattia, forse posso iniziare a cambiare lo stile di vita, tipo dieta ed esercizio fisico, con la speranza di ritardare il tutto".

Copyright 2012 Tampa Bay Times

 

 

 

 

*************************
Cosa pensi di questo articolo? Ti è stato utile? Hai rilievi, riserve, integrazioni? Conosci casi o ti è successo qualcosa che lo conferma? o lo smentisce? Puoi usare il modulo dei commenti qui sotto per dire la tua opinione. Che è importante e unica.

 

************************
Pubblicato
da Richard Martin su Tampa Bay Times il 24 Aprile 2012 - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari proposti da Google sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.

Sostieni l'Associazione; una donazione, anche minima, ci aiuterà ad assistere malati e famiglie e continuare ad informarti. Clicca qui a destra:

Notizie da non perdere

Identificazione dei primi segnali dell'Alzheimer

7.03.2022 | Ricerche

Un team multidisciplinare di ricerca, composto da ricercatori del progetto ARAMIS, dell...

Il ciclo dell'urea astrocitica nel cervello controlla la lesione della me…

30.06.2022 | Ricerche

Nuove scoperte rivelano che il ciclo dell'urea negli astrociti lega l'accumulo di amiloide-beta e la...

Vecchio farmaco per l'artrite reumatoide suscita speranze come cura per l…

22.09.2015 | Ricerche

Scienziati dei Gladstone Institutes hanno scoperto che il salsalato, un farmaco usato per trattar...

L'esercizio fisico genera nuovi neuroni cerebrali e migliora la cognizion…

10.09.2018 | Ricerche

Uno studio condotto dal team di ricerca del Massachusetts General Hospital (MGH) ha scop...

I possibili collegamenti tra sonno e demenza evidenziati dagli studi

24.11.2017 | Ricerche

Caro Dottore: leggo che non dormire abbastanza può aumentare il rischio di Alzheimer. Ho avuto pr...

Il sonno resetta i neuroni per i nuovi ricordi del giorno dopo

11.09.2024 | Ricerche

Tutti sanno che una buona notte di sonno ripristina l'energia di una persona; ora un nuo...

Pensaci: tenere attivo il cervello può ritardare l'Alzheimer di 5 anni

21.07.2021 | Ricerche

Mantenere il cervello attivo in vecchiaia è sempre stata un'idea intelligente, ma un nuo...

Le donne possono vivere meglio con una dieta migliore

22.07.2022 | Ricerche

Mangiare frutta e verdura di colori più brillanti può aiutare i problemi di salute delle donne.

...

Allenamento con i pesi protegge il cervello delle persone anziane dalla demenz…

15.04.2025 | Ricerche

Uno studio, condotto presso l'Università di Stato di Campinas (Brasile), ha scoperto che dopo sei...

Fruttosio prodotto nel cervello può essere un meccanismo che guida l'Alzh…

29.09.2020 | Ricerche

Una nuova ricerca rilasciata dalla University of Colorado propone che il morbo di Alzhei...

È lo scopo o il piacere la chiave della felicità mentre invecchiamo?

19.11.2021 | Esperienze & Opinioni

I benefici di avere un senso di scopo nella vita sono davvero incredibili. Le persone co...

3 modi per trasformare l'auto-critica in auto-compassione

14.08.2018 | Esperienze & Opinioni

Hai mai sentito una vocina parlare nella tua testa, riempiendoti di insicurezza? Forse l...

10 cose da non fare con i malati di Alzheimer

10.12.2015 | Esperienze & Opinioni

Mio padre aveva l'Alzheimer.

Vederlo svanire è stata una delle esperienze più difficili d...

Scoperta importante sull'Alzheimer: neuroni che inducono rumore 'cop…

11.06.2020 | Ricerche

I neuroni che sono responsabili di nuove esperienze interferiscono con i segnali dei neu...

Tre modi per smettere di preoccuparti

29.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Sai di essere una persona apprensiva se ti identifichi con Flounder in La Sirenetta o co...

Nuova terapia che distrugge i grovigli di tau si dimostra promettente

30.09.2024 | Ricerche

Degli scienziati hanno sviluppato potenziali terapie che rimuovono selettivamente le proteine ​​t...

L'invecchiamento è guidato da geni sbilanciati

21.12.2022 | Ricerche

Il meccanismo appena scoperto è presente in vari tipi di animali, compresi gli esseri umani.

Il nuovo collegamento tra Alzheimer e inquinamento dell'aria

13.05.2020 | Esperienze & Opinioni

Il mio primo giorno a Città del Messico è stato duro. Lo smog era così fitto che, mentre...

Scoperta inaspettata: proteine infiammatorie possono rallentare il declino cog…

5.07.2021 | Ricerche

Finora la ricerca aveva collegato l'infiammazione al morbo di Alzheimer (MA), però scien...

Questo approccio di medicina di precisione potrebbe aiutarti a ritardare la de…

5.12.2025 | Ricerche

Secondo un nuovo studio condotto alla Università della California di San Francisco, la c...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.