Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


La PQQ può ridurre il rischio di demenza di Alzheimer?

Vi è una crescente epidemia di demenza di Alzheimer nel nostro Paese. Ci sono due principali tipi di demenza di Alzheimer.

Una è quella precoce. Di solito inizia ben prima dei 65 anni, colpisce le famiglie ed è fortemente legata ai geni ereditati dai genitori.

L'altra varietà principale è l'Alzheimer ad insorgenza tardiva. Questa forma di Alzheimer appare dopo i 65 anni di età, è meno dipendente dalla genetica, ed è più probabilmente prevenibile con cambiamenti nella dieta e nello stile di vita. Quasi ogni mese, gli scienziati scoprono nuovi geni che sembrano predisporre le persone alla forma ad insorgenza tardiva dell'Alzheimer. Ma nella maggior parte dei casi, queste variazioni genetiche sembrano semplicemente esacerbare gli effetti negativi delle cattive scelte di dieta e stile di vita. Cioè, non sembrano essere né necessarie né sufficienti per sviluppare in piena regola i casi di demenza di Alzheimer.

Correggere insufficienze alimentari è un modo per ridurre il rischio di sviluppare l'Alzheimer e altre forme di demenza. Carenze di alcune vitamine e nutrienti, per esempio antiossidanti e vitamina B12, possono aumentare il rischio di demenza. C'è ora una crescente evidenza che anche l'integrazione con una sostanza che molti scienziati ritengono nutrizionale, la vitamina pyrroloquinolina chinone o PQQ recentemente scoperta, può contribuire a ridurre il rischio di varie forme di demenza, tra cui la demenza di Alzheimer.

Una vitamina è una sostanza necessaria per la normale funzione del corpo, ma non è prodotta in quantità sufficiente dall'organismo stesso. Quindi, è necessario che questa sostanza sia fornita dalla dieta. La PQQ è una sostanza che è stata scoperta nel 1979 come co-fattore nell'attività enzimatica batterica. Si era sospettato per la prima volta che la PQQ possa essere una vitamina quando nel 1989 si è riscontrato che i topi privi della sostanza nella loro dieta subivano un ritardo di crescita, cambiamenti artritici e incapacità di riprodursi.

Qui va notato che, mentre la PQQ è generalmente riconosciuta come un importante nutriente, rimane qualche polemica sul fatto se sia o meno una vitamina, cioè, se è indispensabile avere una integrazione della sostanza. Tuttavia, ci sono molte sostanze che non sono rigorosamente definite come vitamine che danno agli individui grande beneficio come integratori della dieta. Per esempio, mentre il corpo può produrre gli omega-3 acidi grassi EPA e DHA dall'acido alfa-linolenico che si trova nei semi di lino e altri oli, il corpo è così inefficiente nel farlo che ci conviene assumere gli EPA e i DHA già pronti nell'olio di pesce.

 

Vi è un crescente interesse nella possibilità che la PQQ possa essere una sostanza in più che ci può aiutare a mantenere le funzioni cognitive con l'età, e può aiutarci ad evitare la possibilità di demenza. La possibilità che la PQQ possa migliorare la cognitizione fu suggerita in uno studio sugli effetti dell'apprendimento nei topi. Si è constatato che la PQQ rafforza la capacità dei topi di imparare a negoziare un labirinto. E' stato anche scoperto che la PQQ ha aiutato i topi sottoposti a stress ossidativo a mantenere la loro funzione cognitiva.

Ci sono un certo numero di modi in cui la PQQ potrebbe migliorare la funzione cognitiva e proteggere il cervello da processi patologici che aumentano il rischio di demenza di Alzheimer. La caratteristica della demenza di Alzheimer è l'accumulo della proteina anomala chiamata amiloide nel tessuto cerebrale. La PQQ, è stato scoperto, può ridurre la formazione di amiloide nel cervello, e proteggere il cervello dagli effetti neurotossici degli esistenti depositi di amiloide. E aiuta anche a proteggere il cervello dagli effetti dannosi di un altro tipo di sostanza reattiva chiamata perossinitrite. In un altro studio, la PQQ ha stimolato la crescita dei neuroni. Questo effetto tenderebbe anche a proteggere il cervello dei processi patologici della demenza.

Un altro effetto affascinante e potenzialmente importante della PQQ, con conseguenze sulla demenza di Alzheimer, è il suo effetto sui mitocondri. I mitocondri sono le fabbriche di energia di ogni cellula del corpo. I mitocondri sono dove avviene l'ossidazione del combustibile, e dove sono generate le molecole ricche di energia per la distribuzione nella cella che guida le reazioni biochimiche necessarie. Senza i mitocondri, le cellule non possono vivere, e con una insufficiente attività mitocondriale, le cellule non possono funzionare correttamente. C'è da lungo tempo una evidenza di anomalie nei mitocondri nel cervello dei malati di demenza di Alzheimer. La PQQ non solo protegge i mitocondri dall'ossidazione e dagli effetti tossici dell'amiloide, sembra anche stimolare la produzione di nuovi mitocondri nel tessuto umano.

A questo punto, gli studi di possibili benefici della PQQ per gli esseri umani sono pochi, in particolare per quanto riguarda le funzioni cognitive. Comubque, il medico naturopata Michael T. Murray, ha descritto uno studio, pubblicato in giapponese, in cui sono stati testati gli effetti della PQQ sulla cognizione umana. In questo studio, 20 mg di PQQ da soli hanno migliorato la funzione cognitiva in persone non-dementi di età compresa tra 40 a 70 anni. La PQQ ha migliorato ancora di più quando è stata combinata con la sostanza naturale Co-enzima Q10. Sarei molto riluttante a consigliare l'uso di PQQ sulla base di tale evidenza da solo. Tuttavia, se visto alla luce dei numerosi studi che mostrano una base fisiologica plausibile per tale miglioramento, così come il fatto che si tratta di una sostanza naturale negli alimenti, la raccomandazione non è irragionevole.

Molte cose devono ancora essere determinate prima che la PQQ possa definitivamente essere considerata una vitamina nella biologia umana e per la nutrizione. La PQQ si trova in una varietà di alimenti nella dieta umana, ma attualmente non vi è conoscenza di quanto PQQ gli esseri umani possono aver bisogno ogni giorno. Non è chiaro se carenze di PQQ si verificano effettivamente nei normali esseri umani che seguono un regime alimentare normale. Infine, non è ancora certo se le carenze di PQQ causano effettivamente problemi negli esseri umani o che tali carenze abbiano una qualche relazione con la demenza di Alzheimer. Si spera che maggiore ricerca sia effettuata sulle potenzialità della PQQ di mantenere il cervello sano, ed evitare l'Alzheimer e altre forme di demenza.

 

 

 


Cosa pensi di questo articolo? Ti è stato utile? Hai rilievi, riserve, integrazioni? Conosci casi o ti è successo qualcosa che lo conferma? o lo smentisce? Puoi usare il modulo dei commenti sotto per dire la tua opinione. Che è importante e unica.

 

 


Scott Mendelson, M.D. Pubblicato da Scott Mendelson, MD in Huffington Post il 17 novembre 2011 - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi, eventualmente citati nell'articolo, sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non si propone come terapia o dieta; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer Riese. I siti terzi raggiungibili dagli annunci pubblicitari proposti da Google sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente; in particolare si segnala la presenza frequente di una istituzione medica con base in Germania (xcell-Center) che propone la cura dell'Alzheimer con cellule staminali; la Società Tedesca di Neuroscienze ha più volte messo in guardia da questa proposta il cui effetto non è dimostrato. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.

Sostieni l'Associazione, una donazione, anche minima, ci aiuterà ad assistere malati e famiglie e a informarti:

Notizie da non perdere

Chiarito il meccanismo che porta all'Alzheimer e come fermarlo

30.08.2017 | Ricerche

Nel cervello delle persone con Alzheimer ci sono depositi anomali di proteine ​​amiloide-beta e ​...

Sciogliere il Nodo Gordiano: nuove speranze nella lotta alle neurodegenerazion…

28.03.2019 | Ricerche

Con un grande passo avanti verso la ricerca di un trattamento efficace per le malattie n...

Pressione bassa potrebbe essere uno dei colpevoli della demenza

2.10.2019 | Esperienze & Opinioni

Invecchiando, le persone spesso hanno un declino della funzione cerebrale e spesso si pr...

Puoi distinguere il delirium dalla demenza? È solo questione di tempi

17.06.2021 | Esperienze & Opinioni

Quante volte hai sentito qualcuno esclamare "Tu deliri!" o "Sei un demente!", nell'incre...

Menopausa precoce e terapia ormonale ritardata alzano il rischio di Alzheimer

17.04.2023 | Ricerche

Le donne hanno più probabilità degli uomini di sviluppare il morbo di Alzheimer (MA), e ...

Nuovo farmaco previene le placche amiloidi, un segno specifico di Alzheimer

8.03.2021 | Ricerche

Le placche di amiloide sono caratteristiche patologiche del morbo di Alzheimer (MA): son...

Molecola 'anticongelante' può impedire all'amiloide di formare …

27.06.2018 | Ricerche

La chiave per migliorare i trattamenti per le lesioni e le malattie cerebrali può essere nelle mo...

Come dormiamo oggi può prevedere quando inizia l'Alzheimer

8.09.2020 | Ricerche

Cosa faresti se sapessi quanto tempo hai prima che insorga il morbo di Alzheimer (MA)? N...

Laser a infrarossi distrugge le placche di amiloide nell'Alzheimer

7.08.2020 | Ricerche

L'aggregazione di proteine ​​in strutture chiamate 'placche amiloidi' è una caratteristi...

Perché la tua visione può prevedere la demenza 12 anni prima della diagnosi

24.04.2024 | Ricerche

 

Gli occhi possono rivelare molto sulla salute del nostro cervello: in effetti, i p...

3 modi per trasformare l'auto-critica in auto-compassione

14.08.2018 | Esperienze & Opinioni

Hai mai sentito una vocina parlare nella tua testa, riempiendoti di insicurezza? Forse l...

Infezione cerebrale da funghi produce cambiamenti simili all'Alzheimer

26.10.2023 | Ricerche

Ricerche precedenti hanno implicato i funghi in condizioni neurodegenerative croniche co...

Studio rafforza il legame tra vaccino contro l'herpes zoster e minore ris…

10.04.2025 | Ricerche

La nuova analisi di un programma di vaccinazione in Galles ha scoperto che il vaccino contro l'he...

Ricetta per una vita felice: ingredienti ordinari possono creare lo straordina…

9.09.2019 | Esperienze & Opinioni

Se potessi porre ad ogni essere umano sulla Terra una domanda - qual è la ricetta per un...

'Ingorgo' di proteine nei neuroni legato alla neurodegenerazione

12.09.2022 | Ricerche

Un nuovo studio condotto da ricercatori dell'EPFL rivela che un complesso proteico malfunzionante pu...

La scoperta del punto di svolta nell'Alzheimer può migliorare i test di n…

20.05.2022 | Ricerche

 Intervista al neurologo William Seeley della Università della California di San Francisco

...

I ricordi perduti potrebbero essere ripristinati: speranza per l'Alzheime…

21.12.2014 | Ricerche

Una nuova ricerca effettuata alla University of California di ...

Scoperta ulteriore 'barriera' anatomica che difende e monitora il ce…

11.01.2023 | Ricerche

Dalla complessità delle reti neurali, alle funzioni e strutture biologiche di base, il c...

'Evitare l'Alzheimer potrebbe essere più facile di quanto pensi'…

16.11.2018 | Esperienze & Opinioni

Hai l'insulino-resistenza? Se non lo sai, non sei sola/o. Questa è forse la domanda più ...

Preoccupazione, gelosia e malumore alzano rischio di Alzheimer per le donne

6.10.2014 | Ricerche

Le donne che sono ansiose, gelose o di cattivo umore e angustiate in me...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)