Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Cosa significa pseudo-demenza?

La pseudo-demenza è una condizione psichiatrica che sembra mimare i sintomi della demenza, ma non ha la radice nella degenerazione neurologica.


Questa condizione è talvolta chiamata pseudo-demenza depressiva, poiché i sintomi spesso derivano dalle condizioni relative all'umore, come nella depressione.


Pseudo-demenza e demenza possono essere difficili da distinguere. Le persone subiscono cambiamenti nella cognizione e nella funzione cerebrale mentre invecchiano, quindi può rivelarsi problematico separare le normali modifiche relative all'età rispetto ai segnali precoci di depressione o demenza.


Inoltre, è possibile per un individuo avere la vera demenza e soffrire allo stesso tempo di depressione. Pertanto, la diagnosi di pseudo-demenza può richiedere del tempo, perché è richiesto un ciclo completo di test e valutazioni per accertare una diagnosi.


I sintomi primari della pseudo-demenza includono difficoltà a parlare e a trovare le parole, vuoti o perdite di memoria, deficit di attenzione, problemi con l'organizzazione e la pianificazione, e problemi a regolare le emozioni.


Poiché questi sintomi sono molto comuni in quelli con demenza, un medico può diagnosticare e trattare questi individui come se avessero la demenza.


Eppure, poiché la pseudo-demenza è spesso collegata alla depressione, le persone possono anche sperimentare sintomi che includono perdita di interesse per le attività, umore depresso che dura ogni volta per settimane, ritiro sociale, insonnia, stanchezza, perdita di appetito o eccesso di cibo, e persino pensieri o comportamenti suicidi.


Le condizioni legate all'umore, come la depressione, sono potenziali cause, le più comuni, della pseudo-demenza.


Molti medici non considereranno la pseudo-demenza finché non hanno interamente escluso la demenza e altre possibili cause dei sintomi. Nei più anziani, in particolare, la depressione può causare deterioramento cognitivo significativo che può portare a considerare una diagnosi di pseudo-demenza.


Sebbene la pseudo-demenza sia associata più di frequente alla depressione, altre condizioni di salute mentale, come la schizofrenia o il disturbo dissociativo, possono causare sintomi simili e dovrebbero essere valutati.


Quando c'è la diagnosi di pseudo-demenza, il trattamento può richiedere molto tempo, mentre viene valutata la risposta dell'individuo al trattamento e si attuano aggiustamenti.


In molti casi, ciò comporta trattare la depressione che ha portato ai sintomi, e il trattamento comporta in genere una combinazione di psicoterapia e farmaci. I farmaci per la depressione, come gli antidepressivi, possono ridurre i sintomi. Anche le terapie del comportamento cognitivo e quelle interpersonali possono aiutare a migliorare i sintomi e a trattare la causa sottostante.


Sebbene gli individui con depressione possano rispondere bene al trattamento, il deterioramento cognitivo può persistere e può anche tornare nel tempo.

 

 

 


Fonte: Dana Territo in The Advocate (> English) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di testi o marchi inclusi nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer OdV di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Riprogrammare «cellule di supporto» in neuroni per riparare il cervello adulto…

21.11.2014 | Ricerche

La porzione del cervello adulto responsabile del pensiero complesso, la corteccia cerebrale, non ...

Il ciclo dell'urea astrocitica nel cervello controlla la lesione della me…

30.06.2022 | Ricerche

Nuove scoperte rivelano che il ciclo dell'urea negli astrociti lega l'accumulo di amiloide-beta e la...

Acetil-L-carnitina può aiutare la memoria, anche insieme a Vinpocetina e Huper…

27.03.2020 | Esperienze & Opinioni

Demenza grave, neuropatie (nervi dolorosi), disturbi dell'umore, deficit di attenzione e...

Dott. Perlmutter: Sì, l'Alzheimer può essere invertito!

6.12.2018 | Ricerche

Sono spesso citato affermare che non esiste un approccio farmaceutico che abbia un'effic...

Per capire l'Alzheimer, ricercatori di Yale si rivolgono alla guaina di m…

4.07.2025 | Ricerche

L'interruzione degli assoni, la parte simile a una coda nelle cellule nervose che trasme...

Perché vivere in un mondo ‘incredibilmente tossico’ aumenta il rischio di Alzh…

6.05.2020 | Denuncia & advocacy

Sei preoccupato per la minaccia del morbo di Alzheimer (MA), e ti stai chiedendo che cos...

Svelati nuovi percorsi per la formazione di memoria a lungo termine

31.12.2024 | Ricerche

Ricercatori del Max Planck Florida Institute for Neuroscience hanno scoperto un nuovo percorso pe...

Menopausa precoce e terapia ormonale ritardata alzano il rischio di Alzheimer

17.04.2023 | Ricerche

Le donne hanno più probabilità degli uomini di sviluppare il morbo di Alzheimer (MA), e ...

La lunga strada verso la demenza inizia con piccoli 'semi' di aggreg…

20.11.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) si sviluppa nel corso di decenni. Inizia con una reazione a c...

Ecco perché alcune persone con marcatori cerebrali di Alzheimer non hanno deme…

17.08.2018 | Ricerche

Un nuovo studio condotto all'Università del Texas di Galveston ha scoperto perché alcune...

Il girovita può predire il rischio di demenza?

6.11.2019 | Ricerche

Il primo studio di coorte su larga scala di questo tipo ha esaminato il legame tra il girovita in...

10 cose da non fare con i malati di Alzheimer

10.12.2015 | Esperienze & Opinioni

Mio padre aveva l'Alzheimer.

Vederlo svanire è stata una delle esperienze più difficili d...

Che speranza hai dopo la diagnosi di Alzheimer?

25.01.2021 | Esperienze & Opinioni

Il morbo di Alzheimer (MA) è una malattia che cambia davvero la vita, non solo per la pe...

Immergersi nella natura: gioia, meraviglia ... e salute mentale

10.05.2023 | Esperienze & Opinioni

La primavera è il momento perfetto per indugiare sulle opportunità.

La primavera è un m...

Svolta per l'Alzheimer? Confermato collegamento genetico con i disturbi i…

26.07.2022 | Ricerche

Uno studio eseguito in Australia alla Edith Cowan University (ECU) ha confermato il legame tra Alzhe...

Puoi distinguere il delirium dalla demenza? È solo questione di tempi

17.06.2021 | Esperienze & Opinioni

Quante volte hai sentito qualcuno esclamare "Tu deliri!" o "Sei un demente!", nell'incre...

Capire l'origine dell'Alzheimer, cercare una cura

30.05.2018 | Ricerche

Dopo un decennio di lavoro, un team guidato dal dott. Gilbert Bernier, ricercatore di Hô...

Scoperto nuovo colpevole del declino cognitivo nell'Alzheimer

7.02.2019 | Ricerche

È noto da tempo che i pazienti con morbo di Alzheimer (MA) hanno anomalie nella vasta re...

Scoperta importante sull'Alzheimer: neuroni che inducono rumore 'cop…

11.06.2020 | Ricerche

I neuroni che sono responsabili di nuove esperienze interferiscono con i segnali dei neu...

Diagnosi di Alzheimer: prenditi del tempo per elaborarla, poi vai avanti con m…

4.12.2023 | Esperienze & Opinioni

Come posso accettare la diagnosi di Alzheimer?

Nathaniel Branden, compianto psicoterape...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

Seguici su

 
enfrdeites

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.