Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Stiamo arrivando a un test di Alzheimer economico e semplice? Cosa implica?

Avete letto le storie di nuovi test per l'Alzheimer, che si suppone siano proprio dietro l'angolo? Gli annunci: un test semplice del sangue, un test dell'occhio, anche un test dell'odore, potrebbero dimostrare se hai un rischio elevato di Alzheimer, decenni prima dell'apparizione dei sintomi. Sono promettenti, spaventosi, e - per ora - prematuri.

Purtroppo, è un film già visto. Come la maggior parte delle scienze legate all'Alzheimer, ci sono meno storie di questo tipo di quanto dicano i loro promotori. Da anni sentiamo parlare delle cure con farmaci, o di prodotti di allenamento del cervello, di diete o programmi di esercizio che possono ritardare la demenza. Nessuno ha avuto successo. Ed è troppo presto per sapere se lo avrà un test precoce, economico, preciso e non invasivo.

Se uno o più di loro si proveranno affidabili, porterà con sé importanti questioni etiche, mediche e finanziarie alle quali dobbiamo ancora rispondere, anche se le conseguenze dei test di Alzheimer sono dibattute tranquillamente da tempo. Ecco un articolo che ho scritto sette anni fa sulla questione.

 

Assicurazione per assistenza a lungo temine

Una conseguenza: un test accurato e ampiamente disponibile per individuare l'Alzheimer anni prima che una persona mostri dei sintomi distruggerà il mercato delle assicurazioni volontarie a lungo termine. Perché? Poiché le persone che risulteranno positive saranno molto più inclini a voler acquistare assicurazioni di coloro che non lo sono. E poiché la demenza è la condizione più importante che colpisce le persone che chiedono risarcimenti, i premi non faranno che esplodere. Già ora, la metà dei rimborsi assicurativi per l'assistenza di lungo periodo è per le persone affette da demenza.

Se le compagnie di assicurazione avranno accesso ai risultati di tali test, rifiuteranno di assicurare quelli con risultati positivi (comunque non a un costo accessibile). Se il governo impedirà agli assicuratori di vedere i risultati, questi semplicemente presumeranno che i potenziali acquirenti hanno più probabilità di aver avuto un risultato positivo per l'Alzheimer e fisseranno il costo delle polizze di conseguenza. In entrambi i casi, il mercato delle assicurazioni volontarie per l'assistenza a lungo termine, già paralizzato, morirebbe quasi certamente.

Ma questa è solo una questione. Come reagirebbero i pazienti sapendo che hanno più probabilità di subire gli effetti di una malattia incurabile da adesso? Come influirebbe ciò sulla loro assistenza medica? Immaginiamo qualcuno che ha bisogno di un trapianto di rene. Verrebbe mandato indietro nella lista di attesa perché ha più probabilità di mostrare sintomi di demenza in un decennio?

 

Ricerca di farmaci

E cosa significa "più probabile"? Un test può dimostrare che qualcuno è certo al 100% di sviluppare un deterioramento cognitivo tra alcuni anni? E' più probabile del 50%? E, ricorda, l'Alzheimer è solo una delle tante malattie cognitive. Solo perché si prova che una persona ha un rischio basso di Alzheimer, non è detto che non possa contrarre la demenza vascolare o a Corpi di Lewy.

I ricercatori di farmaci sono ansiosi di sviluppare un test che possa identificare le persone con rischio alto prima di mostrare dei sintomi. Un motivo: renderebbe possibile nuovi test sui farmaci.

Alcuni sostengono che i farmaci anti-Alzheimer non hanno avuto successo perché sono stati somministrati troppo tardi, dopo che i pazienti hanno iniziato a mostrare sintomi. Quindi, i ricercatori vorrebbero provare questi farmaci prima. Ma come possono farlo se non sanno chi è a rischio? Ed eticamente, come potrebbero sperimentarli su qualcuno che potrebbe non avere la malattia che vogliono curare. Un test accurato e non invasivo contribuirebbe a risolvere questi problemi.


In compenso, una test accurato e poco costoso per una forma di demenza è una cosa buona, e probabilmente è inevitabile, anche se non è all'orizzonte immediato. Ecco perché dobbiamo cominciare a pensare oggi alle sue conseguenze mediche, etiche e finanziarie.

 

 

 


Fonte: Howard Gleckman in Forbes.com (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali colelgamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

La scoperta del punto di svolta nell'Alzheimer può migliorare i test di n…

20.05.2022 | Ricerche

 Intervista al neurologo William Seeley della Università della California di San Francisco

...

Scienziati dicono che si possono recuperare i 'ricordi persi' per l…

4.08.2017 | Ricerche

Dei ricordi dimenticati sono stati risvegliati nei topi con Alzheimer, suggerendo che la...

Sintomi visivi bizzarri potrebbero essere segni rivelatori dell'Alzheimer…

1.02.2024 | Ricerche

Un team di ricercatori internazionali, guidato dall'Università della California di San F...

Stimolazione dell'onda cerebrale può migliorare i sintomi di Alzheimer

15.03.2019 | Ricerche

Esponendo i topi a una combinazione unica di luce e suono, i neuroscienziati del Massach...

Nuove case di cura: 'dall'assistenza fisica, al benessere emotivo�…

5.11.2018 | Esperienze & Opinioni

Helen Gosling, responsabile delle operazioni della Kingsley Healthcare, con sede a Suffo...

Invertita per la prima volta la perdita di memoria associata all'Alzheime…

1.10.2014 | Ricerche

La paziente uno aveva avuto due anni di perdita progressiva di memoria...

Ricercatori delineano un nuovo approccio per trattare le malattie degenerative

8.05.2024 | Ricerche

Le proteine sono i cavalli da soma della vita. Gli organismi li usano come elementi costitutivi, ...

Scoperto un fattore importante che contribuisce all'Alzheimer

22.08.2022 | Ricerche

Una ricerca guidata dai dott. Yuhai Zhao e Walter Lukiw della Luisiana State University ...

Studio rivela dove vengono memorizzati i frammenti di memoria

22.07.2022 | Ricerche

Un momento indimenticabile in un ristorante può non essere esclusivamente il cibo. Gli o...

Aumentano le evidenze di origini alternative delle placche di Alzheimer

13.06.2022 | Ricerche

I risultati di uno studio potrebbero spiegare perché i farmaci progettati per rimuovere i depositi d...

Trovato legame tra amiloide-beta e tau: è ora possibile una cura per l'Al…

27.04.2015 | Ricerche

Dei ricercatori hanno assodato come sono collegate delle proteine che hanno un ruolo chiave nell...

Ricetta per una vita felice: ingredienti ordinari possono creare lo straordina…

9.09.2019 | Esperienze & Opinioni

Se potessi porre ad ogni essere umano sulla Terra una domanda - qual è la ricetta per un...

Pensaci: tenere attivo il cervello può ritardare l'Alzheimer di 5 anni

21.07.2021 | Ricerche

Mantenere il cervello attivo in vecchiaia è sempre stata un'idea intelligente, ma un nuo...

Nuovo metodo di selezione farmaci spiega perché quelli di Alzheimer falliscono…

31.01.2022 | Ricerche

Analizzando i meccanismi di malattia nei neuroni umani, dei ricercatori dell'Università del...

I dieci fattori legati a un aumento del rischio di Alzheimer

27.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Anche se non c'è ancora alcuna cura, i ricercatori stanno continuando a migliorare la co...

Riprogrammare «cellule di supporto» in neuroni per riparare il cervello adulto…

21.11.2014 | Ricerche

La porzione del cervello adulto responsabile del pensiero complesso, la corteccia cerebrale, non ...

Acetil-L-carnitina può aiutare la memoria, anche insieme a Vinpocetina e Huper…

27.03.2020 | Esperienze & Opinioni

Demenza grave, neuropatie (nervi dolorosi), disturbi dell'umore, deficit di attenzione e...

Un nuovo modello per l'Alzheimer: fenotipi di minaccia, stati di difesa e…

23.04.2021 | Esperienze & Opinioni

Che dire se avessimo concettualizzato erroneamente, o almeno in modo incompleto, il morb...

Rete nascosta di enzimi responsabile della perdita di sinapsi nell'Alzhei…

8.12.2020 | Ricerche

Un nuovo studio sul morbo di Alzheimer (MA) eseguito da scienziati dello Scripps Researc...

Lavati i denti, posticipa l'Alzheimer: legame diretto tra gengivite e mal…

4.06.2019 | Ricerche

Dei ricercatori hanno stabilito che la malattia gengivale (gengivite) ha un ruolo decisi...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

Seguici su

 
enfrdeites

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.