Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Come e perché l'esercizio fisico potenzia il cervello e previene la demenza

In Canada, circa un adulto su cinque sperimenterà una malattia mentale nel corso della propria vita, numeri simili a quelli degli Stati Uniti.


Prevenire le malattie mentali è importante quanto prevenire altre patologie croniche, come le malattie cardiache, il diabete e il cancro. Come in queste condizioni croniche, l'attività fisica regolare ha un ruolo chiave.


Una recente meta-analisi (un ampio studio che combina insieme altre ricerche), con un totale di 266.939 partecipanti, ha riferito che essere attivi per 150 minuti o più alla settimana è associato a una riduzione del 20% del rischio di depressione.

 

Riduci stress e ansia

L'esercizio offre benefici immediati, come pure a lungo termine. La ricerca mostra che dopo una sola sessione le persone hanno maggiori possibilità di sperimentare eventi e risultati positivi durante quel giorno, e anche nel giorno successivo. Altri studi hanno scoperto che anche un singolo periodo intenso di esercizio può migliorare la memoria e la cognizione. E se riesci a pensare meglio, allora è probabile che otterrai di più.


Dopo poche sedute, i benefici dell'esercizio si sommano. Quando le persone che non erano attive si impegnavano in un programma di cammino e di corsa per un minimo di quattro settimane, ci sono stati miglioramenti nella loro memoria e riduzione di stress e ansia. Per chi ha la depressione, l'esercizio ha dimostrato di ridurre i sintomi, e i maggiori benefici derivavano dall'attività a livelli di intensità da moderata a vigorosa.


Come conseguenza, l'esercizio è incluso nelle linee guida terapeutiche per la depressione dell'American Psychiatric Association.

 

Come sono i tuoi endocannabinoidi?

L'esercizio fisico funziona rilasciando ormoni e neurotrasmettitori che ci fanno sentire bene. Quando ci esercitiamo, il nostro corpo rilascia endorfine, che alcune persone chiamano "ormoni felici". Le endorfine sopprimono il dolore e hanno proprietà sedative come la morfina. Gli effetti possono essere avvertiti anche a bassi livelli di attività.


Inoltre, l'esercizio rilascia neurotrasmettitori chiamati endocannabinoidi, che sono associati al sistema di ricompensa del cervello. In uno studio del 2017, gli adulti sottoposti a sessioni di allenamento supervisionate hanno avuto un aumento degli endocannabinoidi e una diminuzione della depressione, della tensione e dell'umore negativo.


Nell'insieme si ritiene che questo porti ad un sentimento euforico: il cosiddetto "runner's high" [euforia del corridore]. È stato anche dimostrato che l'esercizio fisico regolare migliora l'autostima di una persona anziana, il che è importante per mantenere una buona salute mentale.


Essere fisicamente attivi può anche offrire numerose opportunità di interagire socialmente con gli altri, il che è, di nuovo, benefico per la salute mentale.

 

Migliora la funzione cerebrale

A seguito dell'esercizio fisico insorge un certo numero di benefici fisiologici all'interno del cervello. È stato dimostrato che l'esercizio fisico porta ad un aumento del BDNF (fattore neurotrofico derivato dal cervello) e livelli più alti possono ridurre il rischio di Parkinson e di Alzheimer.


Invecchiando, diminuisce il volume del nostro cervello. Tuttavia, una revisione di studi controllati ha accertato che le persone che hanno svolto un programma di esercizi come camminare, correre o andare in bicicletta hanno avuto aumenti modesti del volume dell'ippocampo (la parte del cervello coinvolta nella memoria) rispetto a coloro che non hanno fatto esercizio.


Essere più in forma fisica è associato anche a maggiore integrità delle fibre neuronali nel cervello, che a sua volta è associata a una funzione cerebrale più elevata.


Infine, l'esercizio sembra migliorare la memoria e la cognizione. In uno studio, ad esempio, un programma di sei mesi di attività fisica per adulti con compromissione della memoria ha fornito un modesto miglioramento della loro cognizione per un periodo di follow-up di 18 mesi.

 

Ridurre i rischi di demenza?

Il numero di canadesi che sperimenteranno una malattia mentale aumenta in modo significativo quando si include il 7-8% degli adulti in Canada che hanno la demenza. Non è chiaro, tuttavia, se il miglioramento della memoria e della cognizione associato all'attività fisica si traduca in un minor rischio di demenza.


Uno studio condotto su persone con demenza non ha riscontrato miglioramenti nella cognizione e nei sintomi con l'esercizio. Detto questo, in questo stesso studio, c'è stato un miglioramento nella loro capacità di svolgere attività quotidiane come vestirsi e fare il bagno.Questo può aiutare a prolungare la vita indipendente.


Molti ricercatori concordano, tuttavia, sul fatto che gli attuali studi sull'esercizio della demenza sono di scarsa qualità e potrebbero non mostrarci il quadro reale - poiché l'esercizio fisico migliora anche una serie di fattori di rischio associati alla demenza, come l'ipertensione e il diabete.


Una cosa è molto chiara: fare almeno 150 minuti di attività fisica alla settimana, a livelli di intensità da moderata a vigorosa, ti manterrà più acuto a breve termine e potrebbe anche aiutare a proteggere da future malattie mentali.


Che si corra, si giochi a hockey o a basket, si vada in bici al lavoro o si pratichi yoga ogni giorno, quasi tutti, indipendentemente dalla forma o dalle dimensioni del corpo, possono trovare un modo per trarne beneficio.

 

 

 


Fonte: Scott Lear, Professore di Scienze della Salute alla Simon Fraser University.

Pubblicato su The Conversation (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

La nostra identità è definita dal nostro carattere morale

24.06.2019 | Esperienze & Opinioni

Ti sei mai chiesto cos'è che ti rende te stesso? Se tutti i tuoi ricordi dovessero svani...

Meccanismo neuroprotettivo alterato dai geni di rischio dell'Alzheimer

11.01.2022 | Ricerche

Il cervello ha un meccanismo naturale di protezione contro il morbo di Alzheimer (MA), e...

La consapevolezza di perdere la memoria può svanire 2-3 anni prima della compa…

27.08.2015 | Ricerche

Le persone che svilupperanno una demenza possono cominciare a perdere la consapevolezza dei propr...

Ricercatori delineano un nuovo approccio per trattare le malattie degenerative

8.05.2024 | Ricerche

Le proteine sono i cavalli da soma della vita. Gli organismi li usano come elementi costitutivi, ...

La scoperta del punto di svolta nell'Alzheimer può migliorare i test di n…

20.05.2022 | Ricerche

 Intervista al neurologo William Seeley della Università della California di San Francisco

...

LipiDiDiet trova effetti ampi e duraturi da intervento nutrizionale all'i…

9.11.2020 | Ricerche

Attualmente non esiste una cura nota per la demenza, e le terapie farmacologiche esisten...

'Evitare l'Alzheimer potrebbe essere più facile di quanto pensi'…

16.11.2018 | Esperienze & Opinioni

Hai l'insulino-resistenza? Se non lo sai, non sei sola/o. Questa è forse la domanda più ...

Sintomi visivi bizzarri potrebbero essere segni rivelatori dell'Alzheimer…

1.02.2024 | Ricerche

Un team di ricercatori internazionali, guidato dall'Università della California di San F...

Alzheimer, Parkinson e Huntington condividono una caratteristica cruciale

26.05.2017 | Ricerche

Uno studio eseguito alla Loyola University di Chicago ha scoperto che delle proteine ​​a...

Variante della proteina che causa l'Alzheimer protegge dalla malattia

15.02.2021 | Ricerche

Le scoperte di un nuovo studio sul morbo di Alzheimer (MA), guidato da ricercatori dell...

'Scioccante': dopo un danno, i neuroni si auto-riparano ripartendo d…

17.04.2020 | Ricerche

Quando le cellule cerebrali adulte sono ferite, ritornano ad uno stato embrionale, secon...

Nuova terapia che distrugge i grovigli di tau si dimostra promettente

30.09.2024 | Ricerche

Degli scienziati hanno sviluppato potenziali terapie che rimuovono selettivamente le proteine ​​t...

Fruttosio prodotto nel cervello può essere un meccanismo che guida l'Alzh…

29.09.2020 | Ricerche

Una nuova ricerca rilasciata dalla University of Colorado propone che il morbo di Alzhei...

Dosi basse di radiazioni possono migliorare la qualità di vita nell'Alzhe…

6.05.2021 | Ricerche

Individui con morbo di Alzheimer (MA) grave hanno mostrato notevoli miglioramenti nel co...

Colpi in testa rompono i 'camion della spazzatura' del cervello acce…

5.12.2014 | Ricerche

Un nuovo studio uscito ieri sul Journal of Neuroscience dimostra che un...

Orienteering: un modo per addestrare il cervello e contrastare il declino cogn…

27.01.2023 | Ricerche

Lo sport dell'orienteering (orientamento), che attinge dall'atletica, dalle capacità di ...

Vecchio farmaco per l'artrite reumatoide suscita speranze come cura per l…

22.09.2015 | Ricerche

Scienziati dei Gladstone Institutes hanno scoperto che il salsalato, un farmaco usato per trattar...

Goccioline liquide dense come computer cellulari: nuova teoria sulla causa del…

22.09.2022 | Ricerche

Un campo emergente è capire come gruppi di molecole si condensano insieme all'interno de...

Proteine grumose induriscono i capillari del cervello: nuovo fattore di rischi…

11.09.2020 | Ricerche

I depositi di una proteina chiamata 'Medin', che è presente in quasi tutti gli anziani, ...

Smetti di chiederti se sei un bravo caregiver

3.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Amare e prendersi cura di qualcuno con demenza può essere difficile. Forse, è una delle ...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

Seguici su

 
enfrdeites

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.