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Relazione rivela che la ricerca sulla demenza è sottofinanziata in Europa

Un rapporto lanciato oggi da un primario centro di studi, l'International Longevity Centre nel Regno Unito (ILC-UK), rivela che i programmi di ricerca sulla demenza continuano ad essere estremamente sotto-finanziati e sottovalutati nella maggior parte dei paesi dell'Unione europea.

Il rapporto, 'The European Dementia Research Agenda' dice che esiste una disparità diffusa nella diagnosi, il trattamento e la cura delle persone con demenza in tutta Europa.

EU_Dementia_Research_2011E sostiene che alla ricerca deve essere offerto un ruolo maggiore nella lotta contro la malattia di Alzheimer e le altre demenze. Il rapporto suggerisce che l'investimento nella ricerca clinica e in quella traslazionale darà buoni frutti ed è la chiave per migliorare prevenzione, diagnosi e trattamento. Mentre alcuni paesi si stanno sforzando di andare avanti come la Germania e la Francia (1), la relazione rileva che molti altri paesi dell'Unione europea restano senza finanziamenti specificamente mirati alla ricerca sulla demenza e/o strategie nazionali.

Con oltre sette milioni di persone con demenza che vivono nell'UE, numero che dovrebbe raddoppiare nei prossimi venti anni, i costi economici, sanitari, sociali e di assistenza crescenti richiedono cambiamenti fondamentali per gli interventi programmatici degli Stati membri e delle istituzioni dell'UE. (2)

La baronessa Sally Greengross, direttrice esecutiva dell'ILC-UK dice: "Le prove dimostrano che i sistemi sanitari e sociali di assistenza in tutta Europa arriveranno al collasso se non diamo ora la priorità alla spesa pubblica per la demenza. La ricerca deve essere al centro di tutte le iniziative future dei governi. Sappiamo che il pregiudizio e la stigmatizzazione [ndt: senso di vergogna per la malattia] della demenza non è stata favorevole in termini di 'condivisione delle politiche pubbliche'. Questa situazione deve cambiare e tutti i governi devono dare l'esempio. In particolare abbiamo bisogno di maggiori investimenti nella ricerca per migliorare la prevenzione, la diagnosi e il trattamento".

La relazione, resa possibile da un finanziamento non vincolante della Pfizer, riassume le presentazioni, le discussioni e le idee emerse da una riunione del gruppo di lavoro di esperti in materia di ricerca sulla demenza svoltasi al Parlamento europeo nel novembre 2010. Riassume inoltre recenti ricerche sul tipo e costo delle risposte nazionali e comunitarie alla demenza e le ultime iniziative dell'UE.

Oggi la ILC-UK ha pubblicato un appello alle azioni descritte sotto, diretto alla Commissione europea, al Parlamento europeo, ai governi dell'UE e alla più ampia società civile. (3)

Per la Commissione europea:

- Organizzare una conferenza annuale sulla ricerca demenza

- Dare priorità alla ricerca sulla demenza nell'ambito del programma quadro 8, data la crescita dell'onere e dei costi finanziari, sanitari, sociali e umani della demenza in Europa;

- Sviluppare una Carta europea per aumentare la partecipazione delle persone con demenza agli studi clinici, condividere le migliori prassi ed esaminare gli attuali ostacoli

Per i membri del Parlamento europeo:

- Sostenere l'elaborazione e l'adozione di una Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti umani delle persone anziane

Per i governi degli Stati membri a:

- Garantire la parità di finanziamenti per la ricerca sulla demenza in linea con altre malattie croniche e con il carico della malattia

- Garantire attuazione e risorse adeguate alle strategie nazionali per affrontare tutti gli aspetti della demenza.

- Aumentare il numero di operatori sanitari addestrati nella demenza

- Creare centri nazionali di eccellenza nella ricerca sulla demenza.

Per le ONG, i medici, l'industria e le università:

- Lavorare con gli organismi professionali che rappresentano, regolamentano e sono responsabili della formazione dei medici e degli altri operatori sanitari per incoraggiare un maggior sviluppo continuo professionale nella demenza e lo scambio delle migliori pratiche.

L'autrice del rapporto Sally-Marie Bamford, ricercatrice senior di ILC-UK ha aggiunto: "E' chiaro, ascoltando i delegati alla riunione, che abbiamo in comune con i nostri vicini europei più di quanto si possa pensare. Dall'altra parte della riva, i politici e i responsabili delle politiche sono tutti alle prese con il problema spinoso della demenza. Pur essendoci certamente alcuni apripista nella gara sulle politiche della demenza, tutti i paesi devono riconoscere che è essenziale investire nella ricerca sulla demenza. I funzionari incaricati di assegnare i fondi pubblici devono smettere di pensare 'Possiamo permetterci di fare questo?', ma piuttosto 'Possiamo permetterci di non farlo?'." ( 4)

Note

1. In Francia, la ricerca sulla demenza è inserita nel piano nazionale francese e prevede 200 milioni di euro in cinque anni attraverso la creazione di una Fondazione per la cooperazione scientifica sul morbo di Alzheimer. Nel Regno Unito il governo ha lanciato la National Dementia Strategy per l'Inghilterra nel febbraio 2009, ha tenuto un vertice ministeriale sulla ricerca della demenza in luglio 2009 e un gruppo di lavoro ministeriale è stato istituito per esaminare i prossimi passi.

2. Un recente rapporto di Standard and Poor sostiene che i paesi sviluppati hanno da quattro a sei anni per affrontare il problema della assistenza a lungo termine e della cura della demenza, prima che le nostre economie si sbriciolino sotto lo sforzo.

3. Le conclusioni e gli 'Inviti all'azione' descritti nel rapporto 'The European Dementia Research Agenda' accompagnano questo comunicato stampa.

4. La spesa per la ricerca sulla demenza è di £ 32 milioni [ndt: 37,7 milioni di Euro] all'anno nel Regno Unito, solo un ottavo di quello che il governo spende per il cancro. Se gli scienziati potessero sviluppare un trattamento per ridurre il grave deterioramento cognitivo nelle persone anziane di appena l'1% all'anno, questo potrebbe annullare tutti gli aumenti dei costi stimati in assistenza a lungo termine a causa dell'invecchiamento della popolazione. Fonte: Il deficit cognitivo nelle persone anziane: le sue implicazioni per la futura domanda di servizi e costi. Adelina Comas-Herrera, Raphael Wittenberg, Linda Pickard, Martin Knapp e MRC-CFAS.

 


Fonte: ILC-UK   Documento completo qui in formato .pdf (se serve, scarica Acrobat Reader qui)

Pubblicato su MedicalNewsToday.com il 25 febbraio 2011Traduzione di Franco Pellizzari.

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