Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Nuovo tentativo di farmaco per Alzheimer si è rivelato inefficace

La ricerca di una terapia efficace per l'Alzheimer sembra aver fatto un'altra vittima: un farmaco sviluppato dalla Evotec assieme alla Roche non ha superato uno studio di fase II.


La Roche afferma che la sembragilina - un farmaco della classe di inibitori monoamino-ossidasi tipo B (MAO-B) - non è riuscito a dimostrare un beneficio significativo sui deficit cognitivi e di memoria nei malati di Alzheimer nello studio «MAyflOwer RoAD» di un anno.


L'esperimento coinvolgeva pazienti con Alzheimer moderato randomizzati per ricevere sembragilina o un placebo in aggiunta alla terapia di fondo con uno dei 4 farmaci già approvati per la malattia, gli inibitori della colinesterasi donepezil, galantamina e rivastigmina o la memantina, antagonista del recettore del glutammato NMDA.


La Roche non ha ancora rivelato se intende togliere il farmaco dallo sviluppo, ma c'era un'aria di definitivo nella dichiarazione della Evotec sui dati deludenti, e l'amministratore delegato Werner Lanthaler ha sottolineato che l'azienda ha ancora "più di 70 opportunità di prodotto all'interno del portafoglio nel campo del sistema nervoso centrale e del dolore, delle malattie metaboliche, dell'oncologia e degli anti-infettivi".


I risultati dello studio sono particolarmente deludenti perchè la sembragiline è solo uno dei vari farmaci per l'Alzheimer in fase di sviluppo che affrontano meccanismi diversi per cercare di bloccare la formazione delle placche amiloidi che si trovano nel cervello dei pazienti con la malattia.


I livelli di MAO-B sono elevati nel sistema nervoso centrale dei pazienti con Alzheimer e altre malattie neurodegenerative come il Parkinson. Poiché l'enzima è coinvolto nella creazione di molecole reattive che possono danneggiare le cellule e aumentare con l'età, si è ipotizzato che abbia un ruolo in entrambe le malattie e nel declino cognitivo correlato all'età.


Ci sono già farmaci sul mercato per altre patologie che agiscono attraverso l'inibizione del MAO-B - compresa la selegilina generica e l'Azilect (rasagilina) di Teva - ma ad oggi questi farmaci non hanno dimostrato di avere molta efficacia nell'Alzheimer.


Una meta-analisi di studi clinici che avevano esaminato la selegilina nella malattia ha concluso che ci sono poche evidenze dell'efficacia. L'anno scorso l'Alzheimer's Drug Discovery Foundation ha raccolto più di 1 milione di dollari espressamente per sostenere un esperimento che dovrà capire se la rasagilina può essere riproposta per trattare l'Alzheimer e il Parkinson.


Roche e Evotec hanno formato un'alleanza nel 2011 per lo sviluppo dell'inibitore MAO-B, che comprendeva un anticipo di 10 milioni di dollari e pietre miliari potenziali di 820 milioni di dollari. Il composto è stato originariamente concesso in licenza dalla Roche alla Evotec nel 2006 per un'indicazione diversa ed era il progetto clinico più avanzato della Evotec.

 

 

 


Fonte: Phil Taylor in PMLive.com (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Livelli di ossigeno nel sangue potrebbero spiegare perché la perdita di memori…

9.06.2021 | Ricerche

Per la prima volta al mondo, scienziati dell'Università del Sussex hanno registrato i li...

Con l'età cala drasticamente la capacità del cervello di eliminare le pro…

31.07.2015 | Ricerche

Il fattore di rischio più grande per l'Alzheimer è l'avanzare degli anni. Dopo i 65, il rischio r...

Il litio potrebbe spiegare, e trattare, l'Alzheimer?

19.08.2025 | Ricerche

Qual è la prima scintilla che innesca la marcia ruba-memoria del morbo di Alzheimer (MA)...

Svelati nuovi percorsi per la formazione di memoria a lungo termine

31.12.2024 | Ricerche

Ricercatori del Max Planck Florida Institute for Neuroscience hanno scoperto un nuovo percorso pe...

Falsi miti: perché le persone sono così pessimiste sulla vecchiaia?

4.06.2020 | Esperienze & Opinioni

Non smettiamo di giocare perché invecchiamo, ma invecchiamo perché smettiamo di giocare ...

Il caregiving non fa male alla salute come si pensava, dice uno studio

11.04.2019 | Ricerche

Per decenni, gli studi nelle riviste di ricerca e la stampa popolare hanno riferito che ...

È lo scopo o il piacere la chiave della felicità mentre invecchiamo?

19.11.2021 | Esperienze & Opinioni

I benefici di avere un senso di scopo nella vita sono davvero incredibili. Le persone co...

Scoperta nuova causa di Alzheimer e di demenza vascolare

21.09.2023 | Ricerche

Uno studio evidenzia la degenerazione delle microglia nel cervello causata dalla tossicità del ferro...

I ricordi potrebbero essere conservati nelle membrane dei tuoi neuroni

18.05.2023 | Ricerche

Il cervello è responsabile del controllo della maggior parte delle attività del corpo; l...

Malato di Alzheimer: la casa di cura la paga lo Stato?

25.05.2023 | Normativa

Chi si fa carico delle spese per un malato di Alzheimer ricoverato in una casa di riposo? Scopriamo ...

Studio rafforza il legame tra vaccino contro l'herpes zoster e minore ris…

10.04.2025 | Ricerche

La nuova analisi di un programma di vaccinazione in Galles ha scoperto che il vaccino contro l'he...

Interleuchina3: la molecola di segnalazione che può prevenire l'Alzheimer…

20.07.2021 | Ricerche

Una nuova ricerca su esseri umani e topi ha identificato una particolare molecola di seg...

Perché vivere in un mondo ‘incredibilmente tossico’ aumenta il rischio di Alzh…

6.05.2020 | Denuncia & advocacy

Sei preoccupato per la minaccia del morbo di Alzheimer (MA), e ti stai chiedendo che cos...

36 abitudini quotidiane che riducono il rischio di Alzheimer

2.07.2018 | Esperienze & Opinioni

Sapevi che mangiare carne alla griglia potrebbe aumentare il rischio di demenza? O che s...

Il nuovo collegamento tra Alzheimer e inquinamento dell'aria

13.05.2020 | Esperienze & Opinioni

Il mio primo giorno a Città del Messico è stato duro. Lo smog era così fitto che, mentre...

Infezione cerebrale da funghi produce cambiamenti simili all'Alzheimer

26.10.2023 | Ricerche

Ricerche precedenti hanno implicato i funghi in condizioni neurodegenerative croniche co...

Cosa rimane del sé dopo che la memoria se n'è andata?

7.04.2020 | Esperienze & Opinioni

Il morbo di Alzheimer (MA) è caratterizzato da una progressiva perdita di memoria. Nelle...

Subiamo un 'lavaggio del cervello' durante il sonno?

4.11.2019 | Ricerche

Una nuova ricerca eseguita alla Boston University suggerisce che questa sera durante il ...

Ricercatori delineano un nuovo approccio per trattare le malattie degenerative

8.05.2024 | Ricerche

Le proteine sono i cavalli da soma della vita. Gli organismi li usano come elementi costitutivi, ...

Paesi asiatici assistono gli anziani in modo diverso: ecco cosa possiamo impar…

28.10.2020 | Esperienze & Opinioni

A differenza dei paesi occidentali, le culture tradizionali asiatiche mettono un forte a...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.