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Prodotto israeliano migliora la memoria di malati di Alzheimer

NeuroADUn nuovo sistema elettromagnetico sviluppato da una ditta israeliana aiuta i pazienti affetti da Alzheimer da lieve a moderato a ri-acquisire parte delle loro capacità cognitive attraverso la stimolazione del cervello, dimostrando di essere più efficace dei farmaci.

Sviluppato dala Neuronix, il sistema NeuroAD stimola l'area del cervello responsabile della memoria e dell'apprendimento, garantendo ai pazienti gli stessi livelli di memoria che avevano due anni prima.

NeuroAD utilizza una tecnologia chiamata NICE (Non-Invasive Cortical Enhancer - Miglioramento Corticale Non Invasivo) sviluppata da Neuronix, che rende l'area di memoria del cervello recettiva alla formazione cognitiva.

Una volta che il cervello è stimolato, i ricercatori si aspettano un LTP (potenziamento a lungo termine) nel paziente, che si degrada di solito nei pazienti affetti da Alzheimer causando la diminuzione delle capacità cognitive.

"Il NeuroAD lavora con la stimolazione elettromagnetica delle regioni del cervello colpite dall'Alzheimer", ha dichiarato Eyal Baror, l'amministratore delegato di Neuronix, Domenica a Xinhua, "e in parallelo con questa stimolazione diamo ai pazienti compiti cognitivi, come ricordare qualcosa del passato o esercizi di linguaggio". Il paziente utilizza quindi la stessa regione del cervello che viene stimolata per fare tali compiti, mantenendo quindi gli effetti più a lungo, ha detto Baror, aggiungendo "abbiamo voluto fare in modo che il paziente utilizzi questa zona del cervello più a lungo e non solo utilizzare l'allenamento cognitivo per qualche secondo, come fa la terapia normale di Alzheimer".

Baror e il suo team hanno scoperto che anche se gli anziani senza Alzheimer possono avere alcuni benefici dall'allenamento cognitivo, ai pazienti con la malattia non può accadere, o hanno solo un beneficio per un periodo di tempo molto limitato. Combinando la stimolazione della zona specifica del cervello con l'allenamento cognitivo, i pazienti ricordano più a lungo e possono ricostruire fino a due anni precedenti di memoria. "Le prestazioni nei pazienti li portano indietro di due anni con la malattia, ma voglio chiarire che non cura l'Alzheimer, migliora solo la loro condizione", ha detto Baror.

Chiunque può ancora comunicare ed è ancora in contatto con la realtà è ammissibile al trattamento, ma non funziona con i pazienti con Alzheimer nello stadio avanzato, sottolinea Baror.

"Alzheimer è una malattia terminale", ha detto, "ed i pazienti di solito muoiono dopo 7-10 anni, mentre la demenza arriva di solito dopo cinque anni, quindi se siamo in grado di portare la loro memoria indietro in due anni, è già un enorme miglioramento nella loro condizione".

Baror prevede di commercializzare il NeuroAD all'inizio del prossimo anno per il mercato europeo ed asiatico, anche se l'Assaf Harofeh Medical Center in Israele lo sta già utilizzando. "L'Assaf Harofeh Center sta utilizzando il sistema con un alto tasso di successo e, fino ad ora, è l'unico trattamento disponibile per l'Alzheimer", ha detto Baror, "non c'è altro al di fuori dei farmaci. Noi non sostituiamo i farmaci, essi sono utilizzati insieme con il NeuroAD, ma i farmaci non possono riportare al paziente le abilità cognitive a due anni prima del trattamento".

 

 


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Pubblicato in English.News.cn il 11 settembre 2011 - Traduzione di Franco Pellizzari.

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Liberatoria: Questo articolo non si propone come terapia o dieta; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer Riese. I siti terzi raggiungibili dagli annunci pubblicitari proposti da Google sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente; in particolare si segnala la presenza frequente di una istituzione medica con base in Germania (xcell-Center) che propone la cura dell'Alzheimer con cellule staminali; la Società Tedesca di Neuroscienze ha più volte messo in guardia da questa proposta il cui effetto non è dimostrato. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.

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