Come la dieta può rallentare il normale invecchiamento cerebrale

17 Dic 2025 | Ricerche

Gli approfondimenti di uno studio potrebbero essere rilevanti per le malattie cerebrali accelerate come il morbo di A...

Trattare subito le lesioni cerebrali traumatiche per ridurre il rischio di Alzheimer

17 Dic 2025 | Ricerche

Secondo una nuova ricerca eseguita alla Case Western Reserve University di Cleveland (Ohio/USA), ricevere cu...

Come il multilinguismo può proteggere dall’invecchiamento cerebrale

16 Dic 2025 | Esperienze & Opinioni

Le persone vivono più a lungo che mai in tutto il mondo. Una vita più lunga offre nuove opportunità, ma intr...

[Greg O'Brien] L'Alzheimer e la crisi dei caregiver

16 Dic 2025 | Esperienze & Opinioni

Mentre ci avviciniamo alle festività natalizie, il film fondamentale National Lampoon's Christmas Vacation (...

«Mio padre non è morto di demenza: l’hanno ucciso contenzioni, sedativi e indifferenza»

16 Dic 2025 | Denuncia & advocacy

Secondo l’Istituto Superiore della Sanità, attualmente in Italia, ci sono circa 1,2 milioni di persone con demenza ne...

Gestione integrata della demenza: il contributo e la testimonianza di una ASL toscana

15 Dic 2025 | Esperienze & Opinioni

L'Azienda USL Toscana nord ovest ha partecipato nei giorni scorsi ad un importante appuntamento romano, nell...

Piccole trappole, grossi guai: piccole regioni all’interno delle cellule aggregano proteine ​​legate a demenza e SLA…

15 Dic 2025 | Ricerche

All’interno della cellula risiedono numerose piccole fabbriche e magazzini di assemblaggio che raccolgono tu...

Alzheimer: la connettività cerebrale come obiettivo terapeutico e misura chiave per i farmaci

15 Dic 2025 | Ricerche

Negli ultimi mesi la ricerca sull’Alzheimer ha vissuto una svolta con l’approvazione di nuovi farmaci immuno...

Nuova tecnologia AI può dare una diagnosi di demenza rapida e affidabile

12 Dic 2025 | Ricerche

Ricercatori dell'Università di Örebro (Svezia) hanno sviluppato due nuovi modelli di intelligenza artificial...

Prossimi eventi

Mer, 4 Feb '26  20:30    Formazione & Informazione
Laboratorio di Alois: potenziamento neuro-cognitivo di gruppo - nuove date
Laboratorio di Alois potenziamento neuro-cognitivo di gruppo per un invecchiamento attivo Otto incontri ...
Casa Riese o Barchessa Zorzi a Riese Pio X
Mer, 11 Feb '26  20:30    Formazione & Informazione
Laboratorio di Alois: potenziamento neuro-cognitivo di gruppo - nuove date
Laboratorio di Alois potenziamento neuro-cognitivo di gruppo per un invecchiamento attivo Otto incontri ...
Casa Riese o Barchessa Zorzi a Riese Pio X
Mer, 18 Feb '26  20:30    Formazione & Informazione
Laboratorio di Alois: potenziamento neuro-cognitivo di gruppo - nuove date
Laboratorio di Alois potenziamento neuro-cognitivo di gruppo per un invecchiamento attivo Otto incontri ...
Casa Riese o Barchessa Zorzi a Riese Pio X
Mer, 25 Feb '26  20:30    Formazione & Informazione
Laboratorio di Alois: potenziamento neuro-cognitivo di gruppo - nuove date
Laboratorio di Alois potenziamento neuro-cognitivo di gruppo per un invecchiamento attivo Otto incontri ...
Casa Riese o Barchessa Zorzi a Riese Pio X
Mer, 4 Mar '26  20:30    Formazione & Informazione
Laboratorio di Alois: potenziamento neuro-cognitivo di gruppo - nuove date
Laboratorio di Alois potenziamento neuro-cognitivo di gruppo per un invecchiamento attivo Otto incontri ...
Casa Riese o Barchessa Zorzi a Riese Pio X
Mer, 11 Mar '26  20:30    Formazione & Informazione
Laboratorio di Alois: potenziamento neuro-cognitivo di gruppo - nuove date
Laboratorio di Alois potenziamento neuro-cognitivo di gruppo per un invecchiamento attivo Otto incontri ...
Casa Riese o Barchessa Zorzi a Riese Pio X
Mer, 18 Mar '26  20:30    Formazione & Informazione
Laboratorio di Alois: potenziamento neuro-cognitivo di gruppo - nuove date
Laboratorio di Alois potenziamento neuro-cognitivo di gruppo per un invecchiamento attivo Otto incontri ...
Casa Riese o Barchessa Zorzi a Riese Pio X
Mer, 25 Mar '26  20:30    Formazione & Informazione
Laboratorio di Alois: potenziamento neuro-cognitivo di gruppo - nuove date
Laboratorio di Alois potenziamento neuro-cognitivo di gruppo per un invecchiamento attivo Otto incontri ...
Casa Riese o Barchessa Zorzi a Riese Pio X

Laboratorio di Alois

Sostegno Psicologico Ottobre 2023Per scaricare la locandina, clicca con il tasto destro sull'immagine e scegli "Salva con nome" o similare.

Diversi studi hanno evidenziato l'importanza della musicoterapia nel trattamento dell'Alzheimer. Lo scopo di questo studio è stato quello di valutare l'effetto di un nuovo tipo di musicoterapia, sui livelli di depressione e ansia nei pazienti con Alzheimer meno grave.

Lo studio è stato condotto su un gruppo di 30 pazienti, metà dei quali hanno avuto sedute settimanali di musicoterapia per 24 settimane. Alla fine dello studio, il miglioramento significativo è stato visto nella livelli di ansia e depressione di chi ha avuto le sessioni di musica.

Introduzione

L'incidenza dell'Alzheimer è al momento 24,3 milioni, con almeno 4,6 milioni di nuovi casi segnalati ogni anno. Ogni venti anni, il numero di casi raddoppia. Il tipo più comune di questa malattia è l'Alzheimer (AD). Purtroppo, solo la metà dei pazienti vengono diagnosticati e solo un terzo di questi ricevono un trattamento.

Depressione e ansia sono i primi effetti di questa malattia. L'importanza e gli effetti potenziali della musica, nel trattamento dei casi lievi di Alzheimer, sono noti da tempo. La musicoterapia può essere sia "basata sull'ascolto", chiamata terapia ricettiva, o "basata sull'esecuzione", chiamata terapia attiva. Questa modalità di terapia, simile a ipnosi o rilassamento, è utilizzata nel trattamento di ansia, depressione e altri disturbi.

Una musica personalizzata in base alle esperienze personali può stimolare la memoria del paziente evocando risposte emotive, e aiutare nel trattamento della malattia in larga misura. Questo studio valuta l'utilizzo a lungo e breve termine della musicoterapia personalizzata e il suo effetto rilassante sui pazienti con Alzheimer.

Metodologia

Sono stati studiati 30 partecipanti di età compresa tra 70 e 90 anni, con Alzheimer lieve o moderato. I partecipanti sono stati raggruppati in due gruppi diversi, uno che ha ricevuto la musicoterapia e l'altro no. Tutti i pazienti nel gruppo musicoterapia hanno scelto il loro genere di musica, che è stato poi suonato nelle loro camere all'ospedale. Sono stati variati i parametri della musica come il ritmo musicale, la formazione orchestrale, la frequenza e il volume, definiti sequenza-U.

I livelli di ansia e depressione dei pazienti sono stati valutati dopo le sessioni di musica, una volta all'inizio dello studio, e poi alle settimane 4, 8, 16 e 24.

Risultati

Il punteggio dell'ansia è stato di 22 in entrambi i gruppi, prima dello studio. C'è stata una progressiva riduzione a 15, 12 e otto nelle settimane 4, 8 e 16, rispettivamente, nel gruppo che ha ricevuto la musicoterapia. I risultati sono stati abbastanza simili, comunque, in coloro che non hanno ricevuto la terapia musicale.

Alla fine delle 16 settimane, il punteggio della depressione si è ridotto da 16 a 8 in coloro che hanno ricevuto la terapia musicale. È rimasto a 11 per coloro che non hanno ricevuto la terapia. Questo effetto è rimasto per due mesi, anche dopo l'interruzione della terapia.

Carenze / I prossimi passi

Il meccanismo di tali drastici cambiamenti nei livelli di ansia e depressione dei pazienti con Alzheimer non è stato spiegato in modo soddisfacente in questo studio. Gli autori suggeriscono studi più approfonditi su questi aspetti, utilizzando la risonanza magnetica e la PET, per contribuire a chiarire il meccanismo reale degli effetti della musicoterapia rilassante sui pazienti.

Conclusione

Questo studio conferma gli effetti positivi della musicoterapia su ansia e depressione, comunemente associate ai pazienti affetti da Alzheimer. Mentre la maggior parte degli altri studi si è focalizzato sulla musicoterapia in generale, questo studio ha evidenziato gli effetti della musica personalizzata, in base alle preferenze del paziente. La musica è stata scelta dagli stessi pazienti, e rifletteva le loro emozioni. Alla fine di questo studio, la maggior parte dei pazienti ha riferito di aver avuto alcuni ricordi del passato mentre ascoltavano la musica. Questa modalità di terapia potrebbe agire modificando le risposte sensoriali, cognitive e comportamentali dei pazienti, permettendo loro di ricordare il passato.

 

 

 


Cosa pensi di questo articolo? Ti è stato utile? Hai rilievi, riserve, integrazioni? Conosci casi o ti è successo qualcosa che lo conferma? o lo smentisce?
Puoi usare il modulo dei commenti sotto per dire la tua opinione. Che è importante e unica. Non tenerla per te, non farci perdere l'occasione di conoscerla.

 


Riferimento: S. Guétin; F. Portet Di S. Guétin; F. Portet, Effect of Music Therapy on Anxiety and Depression in Patients with Alzheimer's Type Dementia: Randomised, Controlled Study, Journal of Dementia and Geriatric Cognitive Disorders, luglio 2009. Centre Mémoire de Ressources et de Recherches, Montpellier, France, e Université Paris, Paris.

Pubblicato in FYILiving.com il 6 luglio 2011 - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi, eventualmente citati nell'articolo, sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non si propone come terapia o dieta; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer Riese. I siti terzi raggiungibili dagli annunci pubblicitari proposti da Google sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente; in particolare si segnala la presenza frequente di una istituzione medica con base in Germania (xcell-Center) che propone la cura dell'Alzheimer con cellule staminali; la Società Tedesca di Neuroscienze ha più volte messo in guardia da questa proposta il cui effetto non è dimostrato. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.

Sostieni l'Associazione, una donazione, anche minima, ci aiuterà ad assistere malati e famiglie e a informarti:

Da non perdere

Convalidare il sentimento aiuta meglio di criticare o sminuire

30.03.2020 | Ricerche

Sostenere i tuoi amici e la famiglia può aiutarli a superare questi tempi di i...

Perché dimentichiamo? Nuova teoria propone che 'dimenticare' è in re…

17.01.2022 | Ricerche

Mentre viviamo creiamo innumerevoli ricordi, ma molti di questi li dimentichia...

Il nuovo collegamento tra Alzheimer e inquinamento dell'aria

13.05.2020 | Esperienze & Opinioni

Il mio primo giorno a Città del Messico è stato duro. Lo smog era così fitto c...

L'esercizio fisico genera nuovi neuroni cerebrali e migliora la cognizion…

10.09.2018 | Ricerche

Uno studio condotto dal team di ricerca del Massachusetts General Hospital (MG...

Alzheimer, Parkinson e Huntington condividono una caratteristica cruciale

26.05.2017 | Ricerche

Uno studio eseguito alla Loyola University di Chicago ha scoperto che delle pr...

'Tau, disfunzione sinaptica e lesioni neuroassonali si associano di più c…

26.05.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) comporta il deperimento caratteristico di alcune re...

Laser a infrarossi distrugge le placche di amiloide nell'Alzheimer

7.08.2020 | Ricerche

L'aggregazione di proteine ​​in strutture chiamate 'placche amiloidi' è una ca...

Svelata una teoria rivoluzionaria sull'origine dell'Alzheimer

28.12.2023 | Ricerche

Nonostante colpisca milioni di persone in tutto il mondo, il morbo di Alzheime...

Malato di Alzheimer: la casa di cura la paga lo Stato?

25.05.2023 | Normativa

Chi si fa carico delle spese per un malato di Alzheimer ricoverato in una casa di riposo? ...

LATE: demenza con sintomi simili all'Alzheimer ma con cause diverse

3.05.2019 | Ricerche

È stato definito un disturbo cerebrale che imita i sintomi del morbo di Alzhei...

Il ruolo sorprendente delle cellule immunitarie del cervello

21.12.2020 | Ricerche

Una parte importante del sistema immunitario del cervello, le cellule chiamate...

Orienteering: un modo per addestrare il cervello e contrastare il declino cogn…

27.01.2023 | Ricerche

Lo sport dell'orienteering (orientamento), che attinge dall'atletica, dalle ca...

Nuove case di cura: 'dall'assistenza fisica, al benessere emotivo�…

5.11.2018 | Esperienze & Opinioni

Helen Gosling, responsabile delle operazioni della Kingsley Healthcare, con se...

Che speranza hai dopo la diagnosi di Alzheimer?

25.01.2021 | Esperienze & Opinioni

Il morbo di Alzheimer (MA) è una malattia che cambia davvero la vita, non solo...

La scoperta del punto di svolta nell'Alzheimer può migliorare i test di n…

20.05.2022 | Ricerche

 Intervista al neurologo William Seeley della Università della California di San Fran...

Perché la tua visione può prevedere la demenza 12 anni prima della diagnosi

24.04.2024 | Ricerche

 

Gli occhi possono rivelare molto sulla salute del nostro cervello: in ef...

Cervello del toporagno si restringe in inverno e rinasce in estate: c'è q…

10.09.2025 | Ricerche

I toporagni comuni sono uno dei pochi mammiferi noti per restringere e far ric...

Nuovo sensore nel cervello offre risposte all'Alzheimer

12.03.2021 | Ricerche

Scienziati della Università della Virginia (UVA) hanno sviluppato uno strument...

Perché il diabete tipo 2 è un rischio importante per lo sviluppo dell'Alz…

24.03.2022 | Ricerche

Uno studio dell'Università di Osaka suggerisce un possibile meccanismo che collega il diab...

Riprogrammare «cellule di supporto» in neuroni per riparare il cervello adulto…

21.11.2014 | Ricerche

La porzione del cervello adulto responsabile del pensiero complesso, la corteccia cereb...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)