Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Scoperto nuovo meccanismo molecolare legato all'herpex simplex di tipo 1

herpes virusLa rivista Nature Communications Biology ha pubblicato lo studio guidato da Sara Richter, professoressa del Dipartimento di Medicina Molecolare dell’Università di Padova, e dal suo gruppo di ricerca, che illustra la scoperta di un nuovo meccanismo molecolare utilizzato dal virus dell’herpes simplex di tipo 1 (HSV-1) quando infetta l’uomo.


Il virus herpes simplex di tipo 1 (HSV-1), che siamo abituati ad associare unicamente a fastidiose vescicole a livello della bocca, è anche la principale causa di cecità infettiva, di gravi patologie al sistema nervoso, quali l’encefalite erpetica, e recentemente è stato associato all’insorgenza di patologie neurodegenerative, fra cui il morbo di Alzheimer. Il gruppo di ricerca di Sara Richter si interessa da anni di questo virus che colpisce la vasta maggioranza della popolazione mondiale, pari al 90%, e che la scienza, finora, non ha compreso del tutto.


L'HSV-1, una volta entrato nel corpo umano, va a nascondersi rimanendo latente all’interno dei neuroni del cervello o del midollo spinale e, a seguito di stimoli come l’esposizione alla luce solare, sbalzi ormonali o stress, riprende il suo ciclo vitale causando sintomi molto sgradevoli.


I risultati dello studio, la cui prima autrice è Ilaria Frasson, ricercatrice del gruppo della Richter, mostrano che la principale proteina utilizzata dal virus per moltiplicarsi, il fattore di trascrizione ICP4, si muove all’interno del nucleo della cellula umana riconoscendo delle particolari strutture del DNA chiamate G-quadruplex, che secondo una recentissima ricerca hanno un ruolo importante di regolazione dell’espressione genica.


Se da un lato solo l’herpes simplex di tipo 1 possiede l'ICP4, i G-quadruplex si stanno rivelando importantissimi regolatori della trascrizione della cellula, al punto da definire il tipo cellulare. Il legame della proteina a queste strutture è tutt’altro che casuale,
l'ICP4 è in grado di riconoscere e legare solo i G-quadruplex che hanno una determinata conformazione: sebbene i G-quadruplex abbiano più conformazioni, quelli nel genoma di HSV-1 sono quasi tutti nella conformazione che viene riconosciuta dall'ICP4, a conferma della specificità del riconoscimento. È come se una chiave riconoscesse esattamente una particolare serratura che apre.


Queste speciali strutture tridimensionali sono, da molti anni, argomento di studio di Sara Richter che ne ha mostrato l’importanza nella regolazione anche del virus dell’Immunodeficienza umana (HIV-1), nonché di particolari tumori noti come sarcomi. Attraverso il riconoscimento di queste strutture di DNA la proteina ICP4 di HSV-1 stimola la produzione di nuovi virus, sempre di tipo HSV-1, e convince la cellula umana ad aiutare il virus a moltiplicarsi, aumentando i danni causati dall’infezione.


I risultati ottenuti delineano nuovi e fondamentali aspetti della biologia non solo di questo virus, ma della stessa cellula umana. Portano inoltre alla luce un nuovo bersaglio farmacologico: ad oggi, infatti, il trattamento dell’infezione da HSV-1 è possibile con pochissimi farmaci che stanno, purtroppo, rapidamente perdendo efficacia a causa dell’insorgenza di nuovi ceppi virali resistenti ai farmaci in uso.


I risultati descritti nello studio consentiranno il disegno di molecole in grado di bloccare il legame della proteina ICP4 con le strutture G-quadruplex, bloccando molto specificamente il ciclo vitale e i numerosi danni causati da questo virus.

 

 

 


Fonte: Università di Padova

Riferimenti: Ilaria Frasson, Paola Soldà, Matteo Nadai, Sara Lago, Sara Richter. Parallel G-quadruplexes recruit the HSV-1 transcription factor ICP4 to promote viral transcription in herpes virus-infected human cells. Communications Biology, 30 Apr 2021, DOI

Copyright: Tutti i diritti di testi o marchi inclusi nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer OdV di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Studio dimostra il ruolo dei batteri intestinali nelle neurodegenerazioni

7.10.2016 | Ricerche

L'Alzheimer (AD), il Parkinson (PD) e la sclerosi laterale amiotrofica (SLA) sono tutte ...

Ecco perché alcune persone con marcatori cerebrali di Alzheimer non hanno deme…

17.08.2018 | Ricerche

Un nuovo studio condotto all'Università del Texas di Galveston ha scoperto perché alcune...

Svelati nuovi percorsi per la formazione di memoria a lungo termine

31.12.2024 | Ricerche

Ricercatori del Max Planck Florida Institute for Neuroscience hanno scoperto un nuovo percorso pe...

Nuovo sensore nel cervello offre risposte all'Alzheimer

12.03.2021 | Ricerche

Scienziati della Università della Virginia (UVA) hanno sviluppato uno strumento per moni...

Malato di Alzheimer: la casa di cura la paga lo Stato?

25.05.2023 | Normativa

Chi si fa carico delle spese per un malato di Alzheimer ricoverato in una casa di riposo? Scopriamo ...

Colpi in testa rompono i 'camion della spazzatura' del cervello acce…

5.12.2014 | Ricerche

Un nuovo studio uscito ieri sul Journal of Neuroscience dimostra che un...

Convalidare il sentimento aiuta meglio di criticare o sminuire

30.03.2020 | Ricerche

Sostenere i tuoi amici e la famiglia può aiutarli a superare questi tempi di incertezza...

I dieci fattori legati a un aumento del rischio di Alzheimer

27.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Anche se non c'è ancora alcuna cura, i ricercatori stanno continuando a migliorare la co...

Cervello del toporagno si restringe in inverno e rinasce in estate: c'è q…

10.09.2025 | Ricerche

I toporagni comuni sono uno dei pochi mammiferi noti per restringere e far ricrescere in...

Invertita per la prima volta la perdita di memoria associata all'Alzheime…

1.10.2014 | Ricerche

La paziente uno aveva avuto due anni di perdita progressiva di memoria...

4 Benefici segreti di un minuto di esercizio al giorno

29.12.2020 | Esperienze & Opinioni

Conosci tutti gli effetti positivi dell'esercizio fisico sul tuo corpo e sulla tua mente...

Il Protocollo Bredesen: si può invertire la perdita di memoria dell'Alzhe…

16.06.2016 | Annunci & info

I risultati della risonanza magnetica quantitativa e i test neuropsicologici hanno dimostrato dei...

Alzheimer, Parkinson e Huntington condividono una caratteristica cruciale

26.05.2017 | Ricerche

Uno studio eseguito alla Loyola University di Chicago ha scoperto che delle proteine ​​a...

Svelata una teoria rivoluzionaria sull'origine dell'Alzheimer

28.12.2023 | Ricerche

Nonostante colpisca milioni di persone in tutto il mondo, il morbo di Alzheimer (MA) man...

Scienziati dicono che si possono recuperare i 'ricordi persi' per l…

4.08.2017 | Ricerche

Dei ricordi dimenticati sono stati risvegliati nei topi con Alzheimer, suggerendo che la...

Trovato legame tra amiloide-beta e tau: è ora possibile una cura per l'Al…

27.04.2015 | Ricerche

Dei ricercatori hanno assodato come sono collegate delle proteine che hanno un ruolo chiave nell...

Sintomi visivi bizzarri potrebbero essere segni rivelatori dell'Alzheimer…

1.02.2024 | Ricerche

Un team di ricercatori internazionali, guidato dall'Università della California di San F...

Gas xeno potrebbe proteggere dall'Alzheimer, almeno nei topi; previsti te…

30.01.2025 | Ricerche

Molti dei trattamenti perseguiti oggi per proteggere dal morbo di Alzheimer (MA) sono co...

Zen e mitocondri: il macchinario della morte rende più sana la vita

20.11.2023 | Ricerche

Sebbene tutti noi aspiriamo a una vita lunga, ciò che è più ambito è un lungo periodo di...

Molecola 'anticongelante' può impedire all'amiloide di formare …

27.06.2018 | Ricerche

La chiave per migliorare i trattamenti per le lesioni e le malattie cerebrali può essere nelle mo...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)