Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Mancanza di sonno in mezza età collegata al rischio di demenza

Uno studio pubblicato in Nature Communications, ha accertato che quelli che dormivano persistentemente non più di 6 ore a notte avevano circa il 30% in più di probabilità di sviluppare la demenza, rispetto a quelli con una durata normale di sonno.


La prima autrice dott.ssa Séverine Sabia (Epidemiologia e Salute Pubblica dell'UCL/GB e INSERM/Francia) ha dichiarato:

"Sappiamo che le persone con demenza hanno problemi a dormire, ma non era ancora chiaro se la durata del sonno in mezza età influenza il rischio di sviluppare la demenza in età avanzata.

"Qui, con un periodo di studio molto lungo, abbiamo scoperto che la durata breve di sonno in mezza età, valutata più di 25 anni prima dell'età media di esordio della demenza, si è associata al rischio di demenza in tarda età.

"Anche se non possiamo confermare che non dormire a sufficienza aumenti realmente il rischio di demenza, ci sono molte ragioni per cui un buon sonno notturno potrebbe fare bene alla salute del cervello. Questi risultati confermano l'importanza dell'igiene del sonno per la salute".


Ci sono prove crescenti a suggerire che i modelli del sonno prima dell'insorgenza della demenza possono contribuire alla malattia. Il tempo insufficiente trascorso a dormire è collegato al rischio di demenza negli adulti dopo i 65 anni, ma ciò potrebbe essere dovuto a cambiamenti molto precoci legati alla progressione della demenza, e finora non era chiaro se l'associazione fosse anche vera per i gruppi più giovani di età.


I ricercatori hanno usato i dati di 7.959 adulti britannici che fanno parte della coorte dello studio Whitehall II, gestito dalla UCL. Essi hanno auto-riferito la durata del sonno sei volte tra il 1985 e il 1988 (fascia di età da 35 a 55 anni) e tra il 2015 e il 2016 (da 63 a 86 anni), consentendo ai ricercatori di valutare la durata del sonno a 50, 60 e 70 anni di età. Alcuni partecipanti portavano anche accelerometri di controllo per intere settimane, per ricavare una misura oggettiva della durata del sonno. 521 dei partecipanti hanno sviluppato la demenza per la fine del periodo di studio, nel 2019.


I ricercatori hanno scoperto che coloro che hanno dormito non più di 6 ore a notte in mezza età, erano significativamente più propensi a sviluppare la demenza più tardi nella vita, rispetto a coloro che hanno dormito 7 ore a notte. Non hanno trovato alcun legame significativo tra il sonno di 8 o più ore e il rischio di demenza. I ricercatori hanno scoperto che l'associazione era indipendente da fattori potenzialmente confondenti come la salute mentale, o le differenze nel comportamento, lo stato socio-demografico o la salute del cuore.


Gli studi precedenti avevano riferito un aumento del rischio di demenza tra coloro che dormono più a lungo della media, ma i risultati erano incoerenti. Saranno necessari ulteriori studi con più individui con sonno lungo per capire il ruolo della durata del sonno nel rischio di demenza.


L'autrice senior dott.ssa Archana Singh-Manoux (Epidemiologia e Salute Pubblica dell'UCL e INSERM) ha dichiarato:

"Sappiamo che il sonno è importante per la salute del cervello, poiché è coinvolto nell'apprendimento e nella memoria, nell'eliminazione dei rifiuti dal cervello e nella capacità delle cellule cerebrali di rimanere sane.

"E' necessario capire meglio come le caratteristiche del sonno modellano il nostro rischio di demenza, poiché ciò potrebbe aiutare i ricercatori a sviluppare nuovi modi per ridurre il rischio di demenza o ritardarne la progressione".

 

 

 


Fonte: University College London (> English) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: Séverine Sabia, Aurore Fayosse, Julien Dumurgier, Vincent T. van Hees, Claire Paquet, Andrew Sommerlad, Mika Kivimäki, Aline Dugravot & Archana Singh-Manoux. Association of sleep duration in middle and old age with incidence of dementia. Nature Communications, 20 Apr 2021, DOI

Copyright: Tutti i diritti di testi o marchi inclusi nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer OdV di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Le cellule immunitarie sono un alleato, non un nemico, nella lotta all'Al…

30.01.2015 | Ricerche

L'amiloide-beta è una proteina appiccicosa che si aggrega e forma picco...

Perché vivere in un mondo ‘incredibilmente tossico’ aumenta il rischio di Alzh…

6.05.2020 | Denuncia & advocacy

Sei preoccupato per la minaccia del morbo di Alzheimer (MA), e ti stai chiedendo che cos...

Nuovo metodo di selezione farmaci spiega perché quelli di Alzheimer falliscono…

31.01.2022 | Ricerche

Analizzando i meccanismi di malattia nei neuroni umani, dei ricercatori dell'Università del...

Nuova 'teoria unificata della mente': implicazioni per la prevenzion…

17.07.2025 | Ricerche

In un nuovo studio con implicazioni sulla prevenzione del morbo di Alzheimer (MA) e altr...

Demenze: forti differenze regionali nell’assistenza, al Nord test diagnostici …

30.01.2024 | Annunci & info

In Iss il Convegno finale del Fondo per l’Alzheimer e le Demenze, presentate le prime linee guida...

36 abitudini quotidiane che riducono il rischio di Alzheimer

2.07.2018 | Esperienze & Opinioni

Sapevi che mangiare carne alla griglia potrebbe aumentare il rischio di demenza? O che s...

L'impatto del sonno su cognizione, memoria e demenza

2.03.2023 | Ricerche

Riduci i disturbi del sonno per aiutare a prevenire il deterioramento del pensiero.

"Ci...

Cosa accade nel cervello che invecchia

11.03.2020 | Esperienze & Opinioni

Il deterioramento del cervello si insinua sulla maggior parte di noi. Il primo indizio p...

Immergersi nella natura: gioia, meraviglia ... e salute mentale

10.05.2023 | Esperienze & Opinioni

La primavera è il momento perfetto per indugiare sulle opportunità.

La primavera è un m...

Rete nascosta di enzimi responsabile della perdita di sinapsi nell'Alzhei…

8.12.2020 | Ricerche

Un nuovo studio sul morbo di Alzheimer (MA) eseguito da scienziati dello Scripps Researc...

'Evitare l'Alzheimer potrebbe essere più facile di quanto pensi'…

16.11.2018 | Esperienze & Opinioni

Hai l'insulino-resistenza? Se non lo sai, non sei sola/o. Questa è forse la domanda più ...

Dosi basse di radiazioni possono migliorare la qualità di vita nell'Alzhe…

6.05.2021 | Ricerche

Individui con morbo di Alzheimer (MA) grave hanno mostrato notevoli miglioramenti nel co...

Svelati nuovi percorsi per la formazione di memoria a lungo termine

31.12.2024 | Ricerche

Ricercatori del Max Planck Florida Institute for Neuroscience hanno scoperto un nuovo percorso pe...

Infezione cerebrale da funghi produce cambiamenti simili all'Alzheimer

26.10.2023 | Ricerche

Ricerche precedenti hanno implicato i funghi in condizioni neurodegenerative croniche co...

Dare un senso alla relazione obesità-demenza

2.08.2022 | Esperienze & Opinioni

Questo articolo farà capire al lettore perché l'obesità a volte può aumentare il rischio...

I ricordi perduti potrebbero essere ripristinati: speranza per l'Alzheime…

21.12.2014 | Ricerche

Una nuova ricerca effettuata alla University of California di ...

Molecola 'anticongelante' può impedire all'amiloide di formare …

27.06.2018 | Ricerche

La chiave per migliorare i trattamenti per le lesioni e le malattie cerebrali può essere nelle mo...

L'Alzheimer è in realtà un disturbo del sonno? Cosa sappiamo del legame t…

28.02.2020 | Esperienze & Opinioni

Il morbo di Alzheimer (MA) è una forma di demenza che insorge quando c'è un accumulo di ...

Fruttosio prodotto nel cervello può essere un meccanismo che guida l'Alzh…

29.09.2020 | Ricerche

Una nuova ricerca rilasciata dalla University of Colorado propone che il morbo di Alzhei...

Tre modi per smettere di preoccuparti

29.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Sai di essere una persona apprensiva se ti identifichi con Flounder in La Sirenetta o co...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

Seguici su

 
enfrdeites

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.