Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Solitudine da blocco Covid è collegata a più sintomi depressivi negli anziani

La solitudine è emersa come un fattore chiave legato al peggioramento dei sintomi della depressione e dell'ansia durante il blocco COVID-19, in uno studio di oltre 3.000 persone over-50 guidato dall'Università di Exeter e dal King's College London.


I ricercatori hanno avuto accesso ai dati fin dal 2015 dei partecipanti allo studio online PROTECT. Hanno anche scoperto che una diminuzione dell'attività fisica dall'inizio della pandemia era associata al peggioramento dei sintomi di depressione e di ansia durante la pandemia. Altri fattori includono essere di sesso femminile ed essere in pensione.


Il dott. Byron Creese, dell'Università di Exeter, che ha guidato lo studio, ha detto:

"Anche prima della pandemia, la solitudine e i livelli di attività fisica erano un enorme problema nella società, in particolare negli anziani. Il nostro studio ci ha permesso di confrontare i sintomi della salute mentale prima e dopo il COVID-19 in un grande gruppo di persone over-50.

"Abbiamo scoperto che durante il blocco, la solitudine e la diminuzione dell'attività fisica erano associate a più sintomi di salute mentale scadente, in particolare di depressione. Ora è cruciale basarsi su questi dati per trovare nuovi modi per mitigare il rischio di peggiorare la salute mentale durante la pandemia".


Lo studio ha rilevato che prima della pandemia, le persone solitarie riportavano in media 2 sintomi di depressione per diversi giorni nelle due settimane precedenti. Durante il blocco, le persone solitarie hanno riferito un aumento della frequenza dei sintomi depressivi, in più della metà dei giorni delle due settimane, o un nuovo sintomo per almeno diversi giorni in quel periodo di tempo. Nelle persone che non erano sole, i livelli di sintomi depressivi sono rimasti inalterati.


Il PROTECT è iniziato nel 2011 e ha 25.000 partecipanti registrati. Progettato per capire i fattori coinvolti nell'invecchiamento sano, lo studio innovativo combina questionari di stile di vita dettagliati con test cognitivi che valutano nel tempo gli aspetti della funzione cerebrale, come memoria, giudizio e ragionamento.


A maggio, i ricercatori hanno incluso un nuovo questionario progettato per valutare l'impatto del COVID-19 sulla salute e il benessere. Restando disponibile dal 13 maggio all'8 giugno, il questionario è stato completato da 3.300 persone, di cui 1.900 partecipanti di lunga data. Lo studio resta attivo per valutare i risultati a lungo termine.


Zunera Khan, ricercatrice dell'Istituto di Psichiatria, Psicologia & Neuroscienza ha dichiarato:

"Abbiamo trovato legami tra solitudine e calo di esercizio fisico e peggioramento dei sintomi di salute mentale. Dovrebbe essere all'interno del nostro potere trovare dei modi per mantenere le persone socialmente impegnate e attive.

"La nostra piattaforma PROTECT online alla fine punta a trovare nuovi modi per coinvolgere le persone a casa loro, e tuttavia la tecnologia può essere solo una parte dell'immagine. Dobbiamo trovare nuovi modi per aiutare le persone a restare attive e sociali, che sia online o no".


Il prof. Clive Ballard, preside esecutivo e pro-vice cancelliere della Facoltà di Medicina dell'Università di Exeter, che dirige PROTECT, ha dichiarato:

"Stiamo solo ora cominciando ad capire l'impatto del COVID-19 sulla salute e sul benessere delle persone anziane. Ad esempio, potrebbe non essere ancora emerso l'effetto di qualsiasi impatto economico.

"Il nostro studio di larga scala durerà per un certo numero di anni e ci aiuterà a capire alcuni degli effetti a lungo termine del COVID-19 in materia di salute e benessere mentale, e in definitiva, sull'effetto a catena su aspetti dell'invecchiamento, come il funzionamento del cervello e della memoria".


Lo studio prevede ulteriori analisi sui gruppi a rischio particolarmente alto, come le persone con deterioramento cognitivo e quelle con ruoli di accudimento.

 

 

 


Fonte: University of Exeter (> English) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: Byron Creese, Zunera Khan, William Henley, Siobhan O’Dwyer, Anne Corbett, Miguel Vasconcelos Da Silva, Kathryn Mills, Natalie Wright, Ingelin Testad, Dag Aarsland, Clive Ballard. Loneliness, physical activity and mental health during Covid-19: a longitudinal analysis of depression and anxiety in adults over 50 between 2015 and 2020. International Psychogeriatrics, 17 Dec 2020, DOI

Copyright: Tutti i diritti di testi o marchi inclusi nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer OdV di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Farmaco per Alzheimer non cambia l'eliminazione dei rifiuti a breve termi…

24.11.2025 | Ricerche

Dopo il trattamento con il farmaco, le scansioni MRI non mostrano alcun cambiamento a breve termi...

Perché la tua visione può prevedere la demenza 12 anni prima della diagnosi

24.04.2024 | Ricerche

 

Gli occhi possono rivelare molto sulla salute del nostro cervello: in effetti, i p...

Qualità della vita peggiora quando l'Alzheimer è complicato dal cancro

28.04.2023 | Esperienze & Opinioni

Che considerazioni si possono fare per una persona con Alzheimer che riceve anche la diagnosi di can...

'Ingorgo' di proteine nei neuroni legato alla neurodegenerazione

12.09.2022 | Ricerche

Un nuovo studio condotto da ricercatori dell'EPFL rivela che un complesso proteico malfunzionante pu...

10 Consigli dei neurologi per ridurre il tuo rischio di demenza

28.02.2023 | Esperienze & Opinioni

La demenza colpisce milioni di persone in tutto il mondo, quasi un over-65 su 10. Nonost...

4 Benefici segreti di un minuto di esercizio al giorno

29.12.2020 | Esperienze & Opinioni

Conosci tutti gli effetti positivi dell'esercizio fisico sul tuo corpo e sulla tua mente...

Marito riferisce un miglioramento 'miracoloso' della moglie con Alzh…

28.09.2018 | Annunci & info

Una donna di Waikato (Nuova Zelanda) potrebbe essere la prima persona al mondo a miglior...

Ritmi cerebrali non sincronizzati nel sonno fanno dimenticare gli anziani

18.12.2017 | Ricerche

Come l'oscillazione della racchetta da tennis durante il lancio della palla per servire un ace, l...

Effetti della carenza di colina sulla salute neurologica e dell'intero si…

23.01.2023 | Ricerche

Assorbire colina a sufficienza dall'alimentazione è cruciale per proteggere il corpo e il cervello d...

Il sonno resetta i neuroni per i nuovi ricordi del giorno dopo

11.09.2024 | Ricerche

Tutti sanno che una buona notte di sonno ripristina l'energia di una persona; ora un nuo...

Identificazione dei primi segnali dell'Alzheimer

7.03.2022 | Ricerche

Un team multidisciplinare di ricerca, composto da ricercatori del progetto ARAMIS, dell...

Accumulo di proteine sulle gocce di grasso implicato nell'Alzheimer ad es…

21.02.2024 | Ricerche

In uno studio durato 5 anni, Sarah Cohen PhD, biologa cellulare della UNC e Ian Windham della Rockef...

Dosi basse di radiazioni possono migliorare la qualità di vita nell'Alzhe…

6.05.2021 | Ricerche

Individui con morbo di Alzheimer (MA) grave hanno mostrato notevoli miglioramenti nel co...

Ecco perché alcune persone con marcatori cerebrali di Alzheimer non hanno deme…

17.08.2018 | Ricerche

Un nuovo studio condotto all'Università del Texas di Galveston ha scoperto perché alcune...

Il caregiving non fa male alla salute come si pensava, dice uno studio

11.04.2019 | Ricerche

Per decenni, gli studi nelle riviste di ricerca e la stampa popolare hanno riferito che ...

Gli interventi non farmacologici per l'Alzheimer sono sia efficaci che co…

19.04.2023 | Ricerche

Un team guidato da ricercatori della Brown University ha usato una simulazione al computer per di...

Come una collana di perle: la vera forma e funzionamento dell'assone dei …

30.12.2024 | Ricerche

Con un nuovo studio provocatorio, degli scienziati sfidano un principio fondamentale nel...

Cibo per pensare: come la dieta influenza il cervello per tutta la vita

7.10.2024 | Esperienze & Opinioni

Una quantità di ricerche mostra che ciò che mangiamo influenza la capacità del corpo di ...

Cervello del toporagno si restringe in inverno e rinasce in estate: c'è q…

10.09.2025 | Ricerche

I toporagni comuni sono uno dei pochi mammiferi noti per restringere e far ricrescere in...

Il ruolo sorprendente delle cellule immunitarie del cervello

21.12.2020 | Ricerche

Una parte importante del sistema immunitario del cervello, le cellule chiamate microglia...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)