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Misurare il tasso di trasporto del colesterolo può aiutare nell'Alzheimer

I neutroni hanno dimostrato che il movimento del colesterolo tra le cellule e all'interno delle stesse richiede molto più tempo di quanto si pensasse.

I risultati potrebbero avere un impatto del trattamento di una serie di malattie legate ai tassi anomali di trasferimento del colesterolo.

Gli scienziati usando lo spargimento di neutroni all'Institut Laue-Langevin (ILL) e al NIST Center for Neutron Research hanno scoperto che il colesterolo si muove molto più lentamente all'interno e tra le cellule di quanto si pensasse.

I loro risultati rivelano come sono mantenute diverse concentrazioni di colesterolo all'interno delle cellule e fanno luce su gravi disturbi legati ad anomalie di trasporto del colesterolo, tra cui l'Alzheimer, con la prospettiva di aiutare nel loro trattamento.

Il colesterolo fa parte della membrana esterna che circonda ogni cellula. Esso svolge un ruolo vitale, portando segnali chimici e nervosi intorno al corpo, isolando fibre nervose, e aiuta la produzione di ormoni importanti. Mantenere i livelli corretti di colesterolo attraverso la redistribuzione tra e all'interno delle cellule è quindi di vitale importanza. Oltre all'Alzheimer, le anomalie nel trasporto del colesterolo possono portare a diverse altre malattie mortali, come l'aterosclerosi e vari disturbi cardiovascolari.

Il tasso preciso di trasporto del colesterolo, misurato dal tempo necessario al colesterolo per distribuirsi in modo uniforme nel sistema, potrebbe essere utilizzato per lo sviluppo di nuovi, migliori trattamenti per questi disturbi. Tuttavia, i progressi in questo settore fino ad ora erano stati ostacolati dalla grande variabilità nei valori ottenuti da studi precedenti, che coprono 5-6 ordini di grandezza e vanno da alcune ore a pochi millisecondi.

Usando la diffusione di neutroni, gli scienziati del ILL, del NIST, dell'Argonne National Laboratory e dell'University of Illinois a Chicago, hanno dimostrato che questi valori sono nell'ordine di diverse ore, molto più lenti di quanto generalmente si pensava. Nei loro esperimenti, il team ha aggiunto vescicole donanti arricchite di colesterolo alle vescicole senza colesterolo riceventi e ha monitorato come veniva ridistribuito il colesterolo tra di loro utilizzando neutroni, che, come i raggi X, possono sondare i sistemi su scala molecolare.

Il gruppo è stato anche in grado di spiegare gli errori degli studi precedenti. Per esempio, hanno dimostrato che la ciclodestrina, una molecola di glucosio a forma di anello usata in molti esperimenti prima, che si riteneva non interferisse nel processo di trasporto tra membrane, in realtà velocizza questo ritmo di un ordine di grandezza.

Il dottor Lionel Porcar, scienziato dell'ILL spiega: "La comprensione di come sono mantenute concentrazioni di colesterolo all'interno delle cellule è stata ostacolata da tassi di trasporto del colesterolo imprecisi degli studi precedenti. Tuttavia, con le tecniche non-invasive, in situ, offerte dai neutroni, possiamo rimuovere la necessità di marcare le sostanze, e siamo in grado di rivelare la vera velocità di trasporto. Questo può far luce in modo preciso sui disturbi del trasporto intracellulare". Una di queste patologie è l'Alzheimer, in cui i problemi nella produzione di colesterolo e del suo trasporti nel cervello può portare ad accumuli di b-peptide amiloide (Ab), che causa la malattia. Inoltre, il trasporto irregolare del colesterolo cambia la neurochimica delle proteine tau che si trovano nei neuroni e in tutto il sistema nervoso centrale, una caratteristica dell'Alzheimer.

Statine utilizzate per abbassare i livelli di colesterolo hanno dimostrato di proteggere contro l'Alzheimer. Avendo dati più precisi su come si muove il colesterolo a livello cellulare, il dottor Porcar ed i suoi colleghi credono che possa aiutare a migliorare l'efficacia dei trattamenti in corso ed aprire la porta ad altri di nuovi.

 

 


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Fonte: Institut Laue-Langevin (ILL), Fondazione AlphaGalileo.

Pubblicato in Medical News Today il 20 luglio 2011 - Traduzione di Franco Pellizzari.

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Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.

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