Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Studio sulla demenza rivela come le proteine ​​interagiscono per bloccare i segnali cerebrali

Nuove intuizioni sulle proteine ​​dannose che si accumulano nel cervello delle persone con morbo di Alzheimer (MA) potrebbero aiutare la ricerca di trattamenti. Uno studio sui topi rivela come due proteine ​​lavorano insieme per interrompere la comunicazione tra le cellule cerebrali.


Gli scienziati hanno osservato come le proteine ​​- chiamate amiloide-beta e tau - si uniscono per ostacolare i geni chiave responsabili della comunicazione cerebrale. Modificando il modo in cui i geni sono espressi nel cervello, le proteine ​​possono influenzare la loro funzione normale.


I ricercatori dell'Università di Edimburgo hanno scoperto che questi cambiamenti nella funzione cerebrale sono stati completamente invertiti quando hanno usato strumenti genetici per ridurre la presenza di tau.


Lo studio si è concentrato sui punti di connessione tra le cellule cerebrali (sinapsi) che permettono il flusso di messaggi chimici ed elettrici e sono vitali per una sana funzione cerebrale. Fermare il danno che le due proteine ​​causano alle sinapsi potrebbe aiutare gli scienziati a prevenire o invertire i sintomi della demenza, affermano i ricercatori.


Sia nei topi modello di MA che nel tessuto cerebrale di persone con MA, il team ha trovato gruppi di proteine ​​amiloide-beta e tau nelle sinapsi. Quando nel cervello erano presenti sia amiloide-beta che tau, i geni che controllano la funzione delle sinapsi erano meno attivi, mentre alcuni dei geni che controllano il sistema immunitario nel cervello erano più attivi.


In relazione all'aumento dell'attività del sistema immunitario, gli scienziati hanno osservato nel cervello dei topi che delle cellule immunitarie chiamate microglia contenevano sinapsi. Ciò conferma altri studi recenti che avevano suggerito che queste cellule immunitarie consumano le sinapsi nel corso del MA.


L'autrice senior, prof.ssa Tara-Spires Jones dell'UK Dementia Research Institute dell'Università di Edimburgo, ha dichiarato: "È necessario ulteriore lavoro per prendere ciò che abbiamo capito in questo studio e trovare le terapie, ma questo è un passo nella giusta direzione, che ci indica nuovi obiettivi su cui lavorare".

 

 

 


Fonte: University of Edinburgh via EurekAlert! (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: Eleanor K. Pickett, Abigail G. Herrmann, ..., Tara L. Spires-Jones. Amyloid Beta and Tau Cooperate to Cause Reversible Behavioral and Transcriptional Deficits in a Model of Alzheimer’s Disease. Cell Reports, 10 Dec 2019, DOI

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Svolta per l'Alzheimer? Confermato collegamento genetico con i disturbi i…

26.07.2022 | Ricerche

Uno studio eseguito in Australia alla Edith Cowan University (ECU) ha confermato il legame tra Alzhe...

Cosa rimane del sé dopo che la memoria se n'è andata?

7.04.2020 | Esperienze & Opinioni

Il morbo di Alzheimer (MA) è caratterizzato da una progressiva perdita di memoria. Nelle...

Smontata teoria prevalente sull'Alzheimer: dipende dalla Tau, non dall�…

2.11.2014 | Ricerche

Una nuova ricerca che altera drasticamente la teoria prevalente sull'or...

Preoccupazione, gelosia e malumore alzano rischio di Alzheimer per le donne

6.10.2014 | Ricerche

Le donne che sono ansiose, gelose o di cattivo umore e angustiate in me...

L'Alzheimer è composto da quattro sottotipi distinti

4.05.2021 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) è caratterizzato dall'accumulo anomale e dalla diffusione del...

[Dana Territo] Sii delicato e paziente quando parli ad amici e familiari della…

30.09.2025 | Esperienze & Opinioni

Come parlare alla famiglia della mia diagnosi di Alzheimer?

È difficile discerne...

Antiossidanti aiutano contro vari problemi di salute, ma è complicato capire q…

3.11.2025 | Esperienze & Opinioni

La descrizione di antiossidante è tutta nel nome: gli antiossidanti contrastano gli ossi...

Immagini mai viste prima delle prime fasi dell'Alzheimer

14.03.2017 | Ricerche

I ricercatori dell'Università di Lund in Svezia, hanno utilizzato il sincrotrone MAX IV ...

Sintomi visivi bizzarri potrebbero essere segni rivelatori dell'Alzheimer…

1.02.2024 | Ricerche

Un team di ricercatori internazionali, guidato dall'Università della California di San F...

Smetti di chiederti se sei un bravo caregiver

3.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Amare e prendersi cura di qualcuno con demenza può essere difficile. Forse, è una delle ...

Malato di Alzheimer: la casa di cura la paga lo Stato?

25.05.2023 | Normativa

Chi si fa carico delle spese per un malato di Alzheimer ricoverato in una casa di riposo? Scopriamo ...

Trovato legame tra amiloide-beta e tau: è ora possibile una cura per l'Al…

27.04.2015 | Ricerche

Dei ricercatori hanno assodato come sono collegate delle proteine che hanno un ruolo chiave nell...

Nessuna cura per l'Alzheimer nel corso della mia vita

26.04.2019 | Esperienze & Opinioni

La Biogen ha annunciato di recente che sta abbandonando l'aducanumab, il suo farmaco in ...

Orienteering: un modo per addestrare il cervello e contrastare il declino cogn…

27.01.2023 | Ricerche

Lo sport dell'orienteering (orientamento), che attinge dall'atletica, dalle capacità di ...

Per capire l'Alzheimer, ricercatori di Yale si rivolgono alla guaina di m…

4.07.2025 | Ricerche

L'interruzione degli assoni, la parte simile a una coda nelle cellule nervose che trasme...

Ricercatori delineano un nuovo approccio per trattare le malattie degenerative

8.05.2024 | Ricerche

Le proteine sono i cavalli da soma della vita. Gli organismi li usano come elementi costitutivi, ...

Pensaci: tenere attivo il cervello può ritardare l'Alzheimer di 5 anni

21.07.2021 | Ricerche

Mantenere il cervello attivo in vecchiaia è sempre stata un'idea intelligente, ma un nuo...

Paesi asiatici assistono gli anziani in modo diverso: ecco cosa possiamo impar…

28.10.2020 | Esperienze & Opinioni

A differenza dei paesi occidentali, le culture tradizionali asiatiche mettono un forte a...

Questo approccio di medicina di precisione potrebbe aiutarti a ritardare la de…

5.12.2025 | Ricerche

Secondo un nuovo studio condotto alla Università della California di San Francisco, la c...

Chiarito il meccanismo che porta all'Alzheimer e come fermarlo

30.08.2017 | Ricerche

Nel cervello delle persone con Alzheimer ci sono depositi anomali di proteine ​​amiloide-beta e ​...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)