Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Coppia di test su cognizione e odorato può escludere un futuro di demenza

Un nuovo studio ha scoperto che un buon rendimento su due brevi test che misurano la capacità cognitiva e la capacità di identificare gli odori indica un rischio molto basso di morbo di Alzheimer (MA). Sappiamo che questi test possono aiutare a predire il rischio di sviluppo di demenza, ma non sapevamo se potevano aiutare a escludere quelli con poca probabilità di sviluppare il MA.


I medici usano dei test cognitivi per individuare i pazienti con demenza, ma non sono sempre in grado di predire quali pazienti con lieve decadimento cognitivo (MCI, mild cognitive impairment) passeranno al MA. Anche un altro test, che misura la capacità di identificare gli odori, è usato per identificare la demenza, e questo test può dare risultati anomali sia in caso di MA che di altre forme di demenza.


Senza un test definitivo che prevede quali pazienti con lievi problemi cognitivi svilupperanno il MA, molti individui sono spesso sottoposti a procedure diagnostiche difficili e costose.


Davangere P. Devanand MBBS/MD, primo autore della ricerca, professore di psichiatria e neurologia alla Columbia University, e psichiatra di ricerca alla New York State University, dice:

"Nessuno ha verificato in precedenza se un buon rendimento sia sul test di identificazione degli odori che su quello della prestazione cognitiva globale prevede bene un rischio basso di declino cognitivo o di sviluppo del MA.

"Se riuscissimo a identificare con precisione gli individui che hanno poca probabilità di sperimentare un declino cognitivo e il MA, potremmo ridurre la necessità di indagini diagnostiche inutili con scansioni PET e puntura lombare, che possono essere scomode e costose, e migliorare la selezione dei pazienti per la sperimentazione clinica, compresi eventualmente, gli studi di prevenzione".


I ricercatori hanno analizzato i dati di 749 anziani con MCI senza demenza in una comunità urbana, che hanno completato un breve test cognitivo e uno di identificazione degli odori a 40 punti, che ne include uno più breve di 12 articoli. I partecipanti sono stati poi seguiti in media per 4 anni per vedere quanti ricevevano successivamente la diagnosi di MA o altra demenza.


Durante questo periodo, 109 partecipanti hanno sviluppato la demenza, che per la stragrande maggioranza di loro era di MA.


I ricercatori hanno scoperto che quasi tutti (96,5%) i partecipanti che erano andati bene su entrambi i test non hanno sviluppato la demenza nel corso del periodo preso in esame. Tra quelli con buoni punteggi su questi test, nessuno di età compresa tra 70 e 75, o tra 81 e 83 anni, è passato alla piena demenza durante il periodo di studio.


Devanand conclude che:

"Questi risultati parlano dello scopo nuovo e unico del presente studio, e suggeriscono che per gli anziani fino agli 85 anni, che sono integri sia su un breve test di identificazione degli odori che su un breve test cognitivo globale, la transizione alla demenza nei successivi anni è molto improbabile e in genere non è necessaria una ulteriore valutazione investigativa per la demenza".


Le conclusioni confermano le evidenze di una precedente coorte clinica separata di 144 pazienti con lieve decadimento cognitivo che sono stati seguiti per 3 anni. In questo studio, nessun partecipante sotto i 70 anni con elevati punteggi UPSIT (test più lungo di identificazione degli odori rispetto al BSIT) è transitato alla demenza.


Sono necessarie ulteriori ricerche nelle cure primarie per confermare e valutare l'applicabilità pratica di questi risultati, che sono stati ottenuti in una coorte di comunità.

 

 

 


Fonte: Columbia University Medical Center via EurekAlert! (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: Davangere Devanand, Seonjoo Lee, Jose Luchsinger, Edward Huey, Nicole Schupf, Jennifer Manly, Yaakov Stern, William Charles Kreisl, Richard Mayeux. Intact global cognitive and olfactory abilities predict lack of transition to dementia. Alzheimer's & Dementia, July 2019, DOI

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Svelati nuovi percorsi per la formazione di memoria a lungo termine

31.12.2024 | Ricerche

Ricercatori del Max Planck Florida Institute for Neuroscience hanno scoperto un nuovo percorso pe...

Stimolazione dell'onda cerebrale può migliorare i sintomi di Alzheimer

15.03.2019 | Ricerche

Esponendo i topi a una combinazione unica di luce e suono, i neuroscienziati del Massach...

Le donne possono vivere meglio con una dieta migliore

22.07.2022 | Ricerche

Mangiare frutta e verdura di colori più brillanti può aiutare i problemi di salute delle donne.

...

Variante della proteina che causa l'Alzheimer protegge dalla malattia

15.02.2021 | Ricerche

Le scoperte di un nuovo studio sul morbo di Alzheimer (MA), guidato da ricercatori dell...

Preoccupazione, gelosia e malumore alzano rischio di Alzheimer per le donne

6.10.2014 | Ricerche

Le donne che sono ansiose, gelose o di cattivo umore e angustiate in me...

Marito riferisce un miglioramento 'miracoloso' della moglie con Alzh…

28.09.2018 | Annunci & info

Una donna di Waikato (Nuova Zelanda) potrebbe essere la prima persona al mondo a miglior...

Dana Territo: 'La speranza può manifestarsi da molte fonti nella cerchia …

14.01.2025 | Esperienze & Opinioni

Come trovi speranza nel nuovo anno con una diagnosi di Alzheimer?

Avere speranza...

Studio cinese: 'Metti spezie nel tuo cibo per tenere a bada l'Alzhei…

13.01.2022 | Ricerche

Proprio come 'una mela al giorno toglie il medico di torno', sono ben noti i benefici di...

Cibo per pensare: come la dieta influenza il cervello per tutta la vita

7.10.2024 | Esperienze & Opinioni

Una quantità di ricerche mostra che ciò che mangiamo influenza la capacità del corpo di ...

Fruttosio prodotto nel cervello può essere un meccanismo che guida l'Alzh…

29.09.2020 | Ricerche

Una nuova ricerca rilasciata dalla University of Colorado propone che il morbo di Alzhei...

I dieci psicobiotici di cui hai bisogno per un cervello felice

9.09.2019 | Esperienze & Opinioni

Psicobiotici? Cosa sono gli psicobiotici?? Bene, cosa penseresti se io dicessi che la tu...

Studio rafforza il legame tra vaccino contro l'herpes zoster e minore ris…

10.04.2025 | Ricerche

La nuova analisi di un programma di vaccinazione in Galles ha scoperto che il vaccino contro l'he...

'Ingorgo' di proteine nei neuroni legato alla neurodegenerazione

12.09.2022 | Ricerche

Un nuovo studio condotto da ricercatori dell'EPFL rivela che un complesso proteico malfunzionante pu...

Puoi distinguere il delirium dalla demenza? È solo questione di tempi

17.06.2021 | Esperienze & Opinioni

Quante volte hai sentito qualcuno esclamare "Tu deliri!" o "Sei un demente!", nell'incre...

Ricercatori delineano un nuovo approccio per trattare le malattie degenerative

8.05.2024 | Ricerche

Le proteine sono i cavalli da soma della vita. Gli organismi li usano come elementi costitutivi, ...

Diagnosi di Alzheimer: prenditi del tempo per elaborarla, poi vai avanti con m…

4.12.2023 | Esperienze & Opinioni

Come posso accettare la diagnosi di Alzheimer?

Nathaniel Branden, compianto psicoterape...

Curare l'Alzheimer: singolo proiettile magico o sparo di doppietta?

20.03.2025 | Esperienze & Opinioni

Perché i ricercatori stanno ancora annaspando nella ricerca di una cura per quella che è...

Convalidare il sentimento aiuta meglio di criticare o sminuire

30.03.2020 | Ricerche

Sostenere i tuoi amici e la famiglia può aiutarli a superare questi tempi di incertezza...

Cerca il tuo sonno ideale: troppo e troppo poco legati al declino cognitivo

28.10.2021 | Ricerche

Come tante altre cose buone della vita, il sonno fa meglio se è moderato. Uno studio plu...

Che speranza hai dopo la diagnosi di Alzheimer?

25.01.2021 | Esperienze & Opinioni

Il morbo di Alzheimer (MA) è una malattia che cambia davvero la vita, non solo per la pe...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

Seguici su

 
enfrdeites

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.