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Peso extra da 60 a 70 anni collegato a restringimento del cervello anni dopo

Avere un girovita più grande e un indice elevato di massa corporea (IMC o BMI, body mass index) da 60 a 70 anni potrebbe essere collegato a maggiori segni di invecchiamento cerebrale anni dopo, secondo uno studio pubblicato da un importante ricercatore di neurologia dell'Università di Miami il 24 luglio su Neurology®.


Lo studio suggerisce che questi fattori possono accelerare l'invecchiamento cerebrale di almeno un decennio.


L'autrice dello studio Tatjana Rundek MD/PhD, professoressa di neurologia, epidemiologia e sanità pubblica e direttrice scientifica dell'Evelyn F. McKnight Brain Research Institute, ha detto:

"Le persone con girovita più grande e indice di massa corporea più elevato avevano maggiori probabilità di avere un assottigliamento nell'area della corteccia del cervello, il che implica che l'obesità è associata a meno materia grigia nel cervello.

"Queste associazioni erano particolarmente forti in coloro che avevano meno di 65 anni, il che rafforza la teoria secondo cui avere indicatori scadenti di salute nella mezza età può aumentare il rischio di invecchiamento cerebrale e problemi con la memoria e le capacità di pensiero nella vecchiaia".


Lo studio ha coinvolto 1.289 persone con un'età media di 64 anni. Due terzi dei partecipanti erano latini. L'IMC e la circonferenza della vita dei partecipanti sono stati misurati all'inizio dello studio. Sei anni dopo in media, i partecipanti si sono sottoposti a scansione cerebrale con risonanza magnetica per misurare lo spessore della corteccia cerebrale, il volume generale del cervello e altri fattori.


346 partecipanti avevano un BMI inferiore a 25, considerato peso normale; 571 persone avevano un BMI da 25 a 30, considerato sovrappeso; e 372 persone avevano un BMI di 30 o superiore, considerato obesità.


Per la circonferenza della vita, che può essere diversa per uomini e donne, il gruppo di peso normale, formato al 54% da donne, aveva una media di 83 cm; il gruppo in sovrappeso, che era composto per il 56% da donne, aveva una media di 91,6 cm; e il gruppo obeso, che era formato al 73% da donne, aveva una media di 104 cm.


Un IMC più elevato era associato ad una corteccia più sottile, anche dopo che i ricercatori hanno corretto i dati per altri fattori che potrebbero influenzare la corteccia, come l'ipertensione, l'uso di alcol e il fumo. Nelle persone in sovrappeso, ogni aumento di unità di IMC era associato a una corteccia più sottile di 0,098 millimetri e nelle persone obese con una corteccia più sottile di 0,207 mm.


Una corteccia più sottile è stata legata ad un aumento del rischio di Alzheimer.


Anche un girovita più grande era associato a una corteccia più sottile, dopo la correzione per altri fattori. La dott.ssa Rundek ha affermato:

"Negli adulti che invecchiano normalmente, il tasso di assottigliamento complessivo del mantello corticale è compreso tra 0,01 e 0,10 mm per decennio, e i nostri risultati indicherebbero che il sovrappeso o l'obesità possono accelerare l'invecchiamento nel cervello di almeno dieci anni.

"Questi risultati sono entusiasmanti perché aumentano la possibilità che, perdendo peso, le persone possano evitare l'invecchiamento del cervello e potenzialmente i problemi di memoria e di pensiero che possono accompagnarlo.

"Tuttavia, con l'aumento del numero di persone in tutto il mondo che sono in sovrappeso o obese e la difficoltà che molti sperimentano a perdere peso, ovviamente questa è una preoccupazione per la salute pubblica in futuro, perché la popolazione invecchia".


La dott.ssa Rundek ha osservato che lo studio non dimostra che un peso extra fa dimagrire la corteccia; mostra solo un'associazione. Una limitazione dello studio era che, come molti studi sugli anziani, è possibile che le persone più sane abbiano maggiori probabilità di vivere più a lungo e prendere parte agli studi, e ciò può influire sui risultati.

 

 

 


Fonte: University of Miami Miller (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: Michelle R. Caunca, Hannah Gardener, Marialaura Simonetto, Ying Kuen Cheung, Noam Alperin, Mitsuhiro Yoshita, Charles DeCarli, Mitchell S.V. Elkind, Ralph L. Sacco, Clinton B. Wright, Tatjana Rundek. Measures of obesity are associated with MRI markers of brain aging The Northern Manhattan Study. Neurology, 24 July 2019, DOI

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Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

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