Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Raggi laser sul cervello dei topi illuminano cellule centrali dell'Alzheimer

increased activity in inhibitory neural circuitsCon il loro sistema laser personalizzato, i ricercatori hanno scoperto che l'aumento dell'attività in specifici circuiti neuronali inibitori riduce il flusso ematico cerebrale e il volume, mentre l'attività eccitatoria fa aumentare il flusso sanguigno e il volume. (Fonte: The Bauer Lab)Il morbo di Alzheimer (MA) e la schizofrenia sono alcune delle malattie del cervello più comuni e sono state associate a problemi nelle cellule che contengono la proteina parvalbumina.


Queste cellule contenenti parvalbumina rappresentano quasi un decimo delle cellule nel cervello, e tuttavia si sa relativamente poco su cosa fanno le cellule di parvalbumina. Stimolando il cervello dei topi con i laser, i ricercatori hanno iniziato a fare scoperte sorprendenti su come funzionano.


I ricercatori del laboratorio del dott. Adam Q. Bauer, della Washington University di St. Louis negli Stati Uniti, hanno trovato cambiamenti sorprendenti nel volume e nel flusso del sangue quando vengono stimolate le cellule contenenti parvalbumina.


La tecnica che hanno usato è stata applicata a topi appositamente allevati il cui cervello può essere stimolato con impulsi laser. Presenteranno le loro scoperte all'OSA Biophotonics Congress: Optics in the Life Sciences a Tucson/Arizona dal 14 al 17 aprile 2019.


Si ritiene che le cellule che esprimono parvalbumina, uno dei principali tipi di cellule inibitrici del cervello, si occupino di mantenere in sincrono i segnali senza fine del cervello. Poiché il corretto sviluppo del sistema nervoso si basa sui nervi che 'sparano' ripetutamente segnali tra di loro nel tempo, si è scoperto che guidare questa sinfonia neurale è una parte importante della regolazione delle connessioni tra le cellule cerebrali, che consente loro di svilupparsi normalmente.


La tecnica di stimolazione del cervello con segnali luminosi, chiamata optogenetica, ha aumentato molto la nostra comprensione di come funziona il cervello, compreso il modo in cui il nostro cervello elabora la paura e il nostro senso dell'olfatto, o ciò che ci fa diventare dipendenti da droghe.


"L'optogenetica è conveniente, poco invasiva e ripetibile", ha detto Joonhyuk Lee, uno dei ricercatori del gruppo di Bauer. "Ed è più semplice. Non devi attaccare alcuna sonda nel cervello del topo o altro".


All'inizio i ricercatori hanno allevato topi che esprimevano una speciale proteina sensibile alla luce chiamata channelrhodopsin in tutto il cervello. La channelrhodopsin è stata originariamente trovata nelle alghe, ma gli scienziati possono usarla per scegliere quali parti del cervello del topo attivare. Colpisci quell'area del cervello del topo con il laser colorato giusto e puoi attivare un circuito neurale desiderato.


Il gruppo ha allevato topi che avevano channelrhodopsin attaccata ai neuroni esprimenti parvalbumina e topi con channelrhodopsin su cellule eccitatorie esprimenti Thy1, per confronto. Con ogni gruppo, sono riusciti a stimolare il cervello del topo con i laser e a confrontare i risultati.


Quando si stimola la maggior parte dei neuroni, ha detto Lee, il cervello fornisce loro più sangue e ossigeno. Ciò si è verificato con le cellule Thy1 eccitatorie, ma le scoperte del laboratorio relative al flusso sanguigno e al volume hanno rivelato la risposta opposta quando sono state stimolate le cellule che esprimono parvalbumina.


"Il modo in cui l'attività in specifiche popolazioni neurali si accoppia ai cambiamenti locali nel flusso sanguigno è fondamentale per capire come il cervello regola il suo apporto di sangue", ha detto Lee.


Gli scienziati hanno concluso che le cellule che esprimono parvalbumina hanno un modo di attrarre e regolare l'afflusso di sangue nelle aree in cui sono attivate. I ricercatori hanno misurato i livelli di sangue e ossigeno sparando sul cervello un sistema laser separato, chiamato laser speckle contrasting imaging.


Quando toccavano i baffi dei topi, Lee e i suoi colleghi hanno scoperto per la prima volta che, quando erano eccitate, le cellule di parvalbumina potevano ridimensionare il sangue e l'ossigeno disponibili nelle vicinanze. Il gruppo ha poi misurato diverse aree del cervello e ha scoperto che le cellule di parvalbumina potevano aiutare a ritrasmettere messaggi agli angoli lontani del cervello per cambiare la loro emodinamica o il flusso sanguigno.


"Non ci aspettavamo davvero che l'attivazione dei neuroni che esprimono parvalbumina si sarebbe tradotta in una riduzione del flusso sanguigno e del volume locale", ha detto Lee. "Ancor di più, anche se potrebbe essere una causa indiretta, il fatto che abbiamo visto un'attività emodinamica simile in aree più distanti del cervello è stato molto sorprendente".


Alla fine, Lee ha detto di sperare che i risultati e le tecniche possano aiutare a capir meglio il ruolo della parvalbumina nell'accoppiamento neurovascolare e fornire un altro tassello del modo in cui influenza lo sviluppo del cervello o la formazione dei disturbi neurologici.

 

 

 


Fonte: The Optical Society (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: OSA Biophotonics Congress: Optics in the Life Sciences meeting in Tucson, Ariz., U.S.A., 14-17 April 2019

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Perché la tua visione può prevedere la demenza 12 anni prima della diagnosi

24.04.2024 | Ricerche

 

Gli occhi possono rivelare molto sulla salute del nostro cervello: in effetti, i p...

Come vivere in modo sicuro con la demenza a casa tua

12.11.2020 | Esperienze & Opinioni

C'è un malinteso comune che la persona con una diagnosi di demenza perde la sua indipend...

Effetti della carenza di colina sulla salute neurologica e dell'intero si…

23.01.2023 | Ricerche

Assorbire colina a sufficienza dall'alimentazione è cruciale per proteggere il corpo e il cervello d...

Nuovo farmaco previene le placche amiloidi, un segno specifico di Alzheimer

8.03.2021 | Ricerche

Le placche di amiloide sono caratteristiche patologiche del morbo di Alzheimer (MA): son...

Immagini mai viste prima delle prime fasi dell'Alzheimer

14.03.2017 | Ricerche

I ricercatori dell'Università di Lund in Svezia, hanno utilizzato il sincrotrone MAX IV ...

Relazioni personali ricche migliorano il funzionamento del cervello

22.06.2020 | Ricerche

Come interagiscono gli individui, come si percepiscono uno con l'altro, e i pensieri e i...

Cosa accade nel cervello che invecchia

11.03.2020 | Esperienze & Opinioni

Il deterioramento del cervello si insinua sulla maggior parte di noi. Il primo indizio p...

Nuovo metodo di selezione farmaci spiega perché quelli di Alzheimer falliscono…

31.01.2022 | Ricerche

Analizzando i meccanismi di malattia nei neuroni umani, dei ricercatori dell'Università del...

A 18 come a 80 anni, lo stile di vita è più importante dell'età per il ri…

22.07.2022 | Ricerche

Gli individui senza fattori di rischio per la demenza, come fumo, diabete o perdita dell...

Cibo per pensare: come la dieta influenza il cervello per tutta la vita

7.10.2024 | Esperienze & Opinioni

Una quantità di ricerche mostra che ciò che mangiamo influenza la capacità del corpo di ...

Cervello del toporagno si restringe in inverno e rinasce in estate: c'è q…

10.09.2025 | Ricerche

I toporagni comuni sono uno dei pochi mammiferi noti per restringere e far ricrescere in...

Antiossidanti aiutano contro vari problemi di salute, ma è complicato capire q…

3.11.2025 | Esperienze & Opinioni

La descrizione di antiossidante è tutta nel nome: gli antiossidanti contrastano gli ossi...

Proteine grumose induriscono i capillari del cervello: nuovo fattore di rischi…

11.09.2020 | Ricerche

I depositi di una proteina chiamata 'Medin', che è presente in quasi tutti gli anziani, ...

Nuova teoria sulla formazione dei ricordi nel cervello

9.03.2021 | Ricerche

Una ricerca eseguita all'Università del Kent ha portato allo sviluppo della teoria MeshC...

Scoperto nuovo colpevole del declino cognitivo nell'Alzheimer

7.02.2019 | Ricerche

È noto da tempo che i pazienti con morbo di Alzheimer (MA) hanno anomalie nella vasta re...

Dana Territo: 'La speranza può manifestarsi da molte fonti nella cerchia …

14.01.2025 | Esperienze & Opinioni

Come trovi speranza nel nuovo anno con una diagnosi di Alzheimer?

Avere speranza...

Il ciclo dell'urea astrocitica nel cervello controlla la lesione della me…

30.06.2022 | Ricerche

Nuove scoperte rivelano che il ciclo dell'urea negli astrociti lega l'accumulo di amiloide-beta e la...

Perché il diabete tipo 2 è un rischio importante per lo sviluppo dell'Alz…

24.03.2022 | Ricerche

Uno studio dell'Università di Osaka suggerisce un possibile meccanismo che collega il diabete all'Al...

Fruttosio prodotto nel cervello può essere un meccanismo che guida l'Alzh…

29.09.2020 | Ricerche

Una nuova ricerca rilasciata dalla University of Colorado propone che il morbo di Alzhei...

Pensaci: tenere attivo il cervello può ritardare l'Alzheimer di 5 anni

21.07.2021 | Ricerche

Mantenere il cervello attivo in vecchiaia è sempre stata un'idea intelligente, ma un nuo...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)