Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Segni di problemi di memoria potrebbero dipendere invece da perdita di udito

Scoperte recenti suggeriscono che gli anziani preoccupati di avere i primi sintomi del morbo di Alzheimer (MA) dovrebbero anche prendere in considerazione un controllo dell'udito. Ciò che potrebbe sembrare un segno di perdita di memoria potrebbe in effetti indicare problemi uditivi, afferma la dott.ssa Susan Vandermorris, neuropsicologa clinica del Baycrest e uno degli autori dello studio.


La ricerca recente del Baycrest, pubblicata sul Canadian Journal on Aging, ha rilevato che la maggioranza dei partecipanti (56%) valutati per problemi di memoria e di pensiero e per dei potenziali disturbi cerebrali presentava una forma di ipoacusia da lieve a grave, ma solo circa il 20% di loro usava apparecchi acustici. Tra i partecipanti, un quarto di loro non aveva alcun segno di perdita di memoria a causa di una malattia del cervello.


La dott.ssa Vandermorris scrive:

"Di solito vediamo clienti preoccupati per il MA, perché il loro partner si lamenta che non sembrano prestare attenzione, non sembrano ascoltare o non ricordano ciò che viene detto loro. A volte affrontare la perdita di udito può attenuare o correggere quello che sembra un problema di memoria: un individuo non può ricordare qualcosa che gli è stato detto se non l'ha sentito correttamente".


La perdita di udito è la terza condizione di salute cronica più diffusa negli anziani, sperimentata dal 50% degli over-65 e dal 90% degli ultraottantenni. Ci vogliono in media 10 anni prima che le persone cerchino un trattamento e meno del 25% delle persone che hanno bisogno di apparecchi acustici li acquista.


Nelle cliniche di neuropsicologia non sempre è controllato lo stato dell'udito, ma questo può influire sulle prestazioni delle valutazioni della memoria fatte verbalmente, aggiunge la dott.ssa Vandermorris:

"Alcune persone possono essere riluttanti ad affrontare la perdita dell'udito, ma devono essere consapevoli che la salute dell'udito è la salute del cervello ed è disponibile aiuto".


Lo studio ha analizzato i risultati di 20 soggetti che hanno ricevuto una valutazione neuropsicologica al Baycrest. I partecipanti hanno completato esami dell'udito dopo la valutazione cognitiva. I neuropsicologi conoscevano i risultati dei test uditivi dopo la valutazione iniziale, fatto che ha modificato alcune delle loro raccomandazioni.


Ad esempio, alcuni clienti sono stati inviati a un ambulatorio per una valutazione completa dell'audiologia o a considerare l'utilizzo di un apparecchio acustico, oltre a fornire un'istruzione sulla perdita dell'udito e sulla comunicazione.


Marilyn Reed, un'altra autrice dello studio e consulente del dipartimento di audiologia del Baycrest, afferma:

"Poiché la perdita di udito è stata identificata come un fattore di rischio importante e potenzialmente modificabile per la demenza, trattarla potrebbe essere un modo in cui le persone possono ridurre il rischio".

"Le persone che non riescono a sentire bene hanno difficoltà a comunicare e tendono a ritirarsi dalle attività sociali come un modo di affrontare il problema, determinando l'isolamento e la solitudine che possono avere un impatto sulla salute cognitiva, fisica e mentale".


Questo studio si basa su precedenti ricerche che avevano analizzato come, affrontando i problemi di memoria, si potrebbe dare benefici agli anziani che cercano un trattamento per la perdita di udito.


La dott.ssa Kate Dupuis, prima autrice dello studio, ex borsista postdottorato del Baycrest, neuropsicologa clinica e Schlegel Innovation Leader del Sheridan Center for Elder Research, afferma:

"Stiamo iniziando a saperne di più sul ruolo importante che ha l'udito nella salute del cervello della nostra popolazione anziana. Per dare la migliore assistenza ai nostri anziani, è imperativo che neuropsicologi e audioprotesisti lavorino insieme per affrontare la presenza comune di perdita cognitiva e uditiva negli individui".


Fin dalla conclusione degli studi, sia il programma Baycrest di Neuropsicologia e Salute Cognitiva, che i Servizi all'Udito, hanno incorporato l'individuazione dei problemi di udito e di memoria nelle loro valutazioni, oltre a fornire materiale didattico ai clienti.


I prossimi passi dello studio riguarderanno l'ottimizzazione delle strategie di individuazione della perdita di udito nelle valutazioni della memoria e collaborazioni interprofessionali continue per creare strumenti educativi che consigliano i clienti sulla relazione tra udito, memoria e salute del cervello.

 

 

 


Fonte: Baycrest Centre for Geriatric Care via EurekAlert! (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: Kate Dupuis, Iris Yusupov, Susan Vandermorris, Kelly L. Murphy, Dmytro Rewilak, Kathryn A. Stokes and Marilyn Reed. Considering Age-Related Hearing Loss in Neuropsychological Practice: Findings from a Feasibility Study. Canadian Journal on Aging, 7 Dec 2018, DOI: 10.1017/S0714980818000557

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

L'Alzheimer è composto da quattro sottotipi distinti

4.05.2021 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) è caratterizzato dall'accumulo anomale e dalla diffusione del...

Invertita per la prima volta la perdita di memoria associata all'Alzheime…

1.10.2014 | Ricerche

La paziente uno aveva avuto due anni di perdita progressiva di memoria...

Età degli organi biologici prevede il rischio di malattia con decenni di antic…

11.03.2025 | Ricerche

I nostri organi invecchiano a ritmi diversi e un esame del sangue che determina quanto ciascuno è...

Preoccupazione, gelosia e malumore alzano rischio di Alzheimer per le donne

6.10.2014 | Ricerche

Le donne che sono ansiose, gelose o di cattivo umore e angustiate in me...

Rivelato nuovo percorso che contribuisce all'Alzheimer ... oppure al canc…

21.09.2014 | Ricerche

Ricercatori del campus di Jacksonville della Mayo Clinic hanno scoperto...

Smontata teoria prevalente sull'Alzheimer: dipende dalla Tau, non dall�…

2.11.2014 | Ricerche

Una nuova ricerca che altera drasticamente la teoria prevalente sull'or...

Perché le cadute sono così comuni nell'Alzheimer e nelle altre demenze?

4.09.2020 | Esperienze & Opinioni

Le cadute hanno cause mediche o ambientali

Una volta che si considerano tutte le divers...

Livelli di ossigeno nel sangue potrebbero spiegare perché la perdita di memori…

9.06.2021 | Ricerche

Per la prima volta al mondo, scienziati dell'Università del Sussex hanno registrato i li...

Aumentano le evidenze di origini alternative delle placche di Alzheimer

13.06.2022 | Ricerche

I risultati di uno studio potrebbero spiegare perché i farmaci progettati per rimuovere i depositi d...

Fruttosio prodotto nel cervello può essere un meccanismo che guida l'Alzh…

29.09.2020 | Ricerche

Una nuova ricerca rilasciata dalla University of Colorado propone che il morbo di Alzhei...

Rete nascosta di enzimi responsabile della perdita di sinapsi nell'Alzhei…

8.12.2020 | Ricerche

Un nuovo studio sul morbo di Alzheimer (MA) eseguito da scienziati dello Scripps Researc...

Cosa rimane del sé dopo che la memoria se n'è andata?

7.04.2020 | Esperienze & Opinioni

Il morbo di Alzheimer (MA) è caratterizzato da una progressiva perdita di memoria. Nelle...

Svelati nuovi percorsi per la formazione di memoria a lungo termine

31.12.2024 | Ricerche

Ricercatori del Max Planck Florida Institute for Neuroscience hanno scoperto un nuovo percorso pe...

Scoperto nuovo colpevole del declino cognitivo nell'Alzheimer

7.02.2019 | Ricerche

È noto da tempo che i pazienti con morbo di Alzheimer (MA) hanno anomalie nella vasta re...

Chiarito il meccanismo che porta all'Alzheimer e come fermarlo

30.08.2017 | Ricerche

Nel cervello delle persone con Alzheimer ci sono depositi anomali di proteine ​​amiloide-beta e ​...

Riprogrammare «cellule di supporto» in neuroni per riparare il cervello adulto…

21.11.2014 | Ricerche

La porzione del cervello adulto responsabile del pensiero complesso, la corteccia cerebrale, non ...

Convalidare il sentimento aiuta meglio di criticare o sminuire

30.03.2020 | Ricerche

Sostenere i tuoi amici e la famiglia può aiutarli a superare questi tempi di incertezza...

A 18 come a 80 anni, lo stile di vita è più importante dell'età per il ri…

22.07.2022 | Ricerche

Gli individui senza fattori di rischio per la demenza, come fumo, diabete o perdita dell...

I dieci psicobiotici di cui hai bisogno per un cervello felice

9.09.2019 | Esperienze & Opinioni

Psicobiotici? Cosa sono gli psicobiotici?? Bene, cosa penseresti se io dicessi che la tu...

Studio rivela dove vengono memorizzati i frammenti di memoria

22.07.2022 | Ricerche

Un momento indimenticabile in un ristorante può non essere esclusivamente il cibo. Gli o...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.