Ricerche
Gli strumenti per individuare la demenza spesso danno diagnosi sbagliate
Un nuovo studio ha rilevato che i tre test più usati per individuare la demenza spesso diagnosticano erroneamente i pazienti. Questi strumenti diagnosticano erroneamente la demenza negli anziani che non hanno questo problema e mancano di individuare le persone che hanno la demenza. La ricerca è stata condotta da David J. Llewellyn all'Università di Exeter ed è stata pubblicata in Neurology: Clinical Practice.
I partecipanti includevano 856 anziani statunitensi, che erano inclusi nell'Aging, Demographics and Memory Study. I partecipanti avevano completato una batteria completa di test, comprese le misurazioni per individuare la demenza rilevanti per questo studio: Mini-Mental State Examination (MMSE), Memory Impairment Screens (MIS) e Animal Naming (AN).
Nello studio, il 35,7% dei partecipanti è stato classificato erroneamente da almeno uno dei test. Questi errori includevano sia falsi negativi che falsi positivi.
I falsi negativi si verificano quando un test di screening è negativo, anche se la persona riceverà una diagnosi di demenza. I falsi negativi accadono più spesso quando le persone affermavano di avere una buona memoria. Ciò significa che gli anziani che dicono di avere una buona memoria hanno meno probabilità di ricevere una diagnosi di demenza, anche se soddisfano tutti i criteri per la diagnosi.
I falsi positivi si verificano quando un test di screening risulta positivo, anche se una persona non ha la demenza. I partecipanti associati ai falsi positivi nello screening della demenza vivevano in una casa di cura, erano più anziani e di colore. Cioè, è più probabile che tu riceva una diagnosi di demenza se sei più anziano, vivi in una casa di cura o sei nero, anche se non soddisfi i criteri della demenza.
Un altro predittore di falsi negativi nei test specifici, in primo luogo l'MMSE, è l'avere una istruzione superiore. Cioè, le persone con scolarità più alta hanno una maggiore probabilità di essere percepite senza demenza, anche se le loro capacità cognitive hanno un declino sufficiente a soddisfare i criteri.
Anche compromissione visiva e depressione sono state associate a falsi positivi in alcuni test.
Secondo gli autori:
"I falsi negativi possono prevenire o ritardare la diagnosi, il che significa perdere opportunità di pianificazione e accesso tempestivo a trattamenti e servizi. I falsi positivi possono causare rinvii e indagini non necessari, che colpiscono pazienti, famiglie e servizi sanitari".
I dati mostrano che due test hanno classificato in modo errato il 13,4% dei partecipanti e tutte e tre i test hanno classificato erroneamente solo l'1,4%. Tuttavia, poiché non è sicuro che saranno effettuati tutti e tre i test, non si può garantire che non vengano commessi errori. Invece, ciò significa che, in presenza di tutti e tre i test, potremmo vedere due test fornire risultati negativi (nessuna diagnosi), e un test fornire un risultato positivo (diagnosi) - e non saremmo in grado di determinare quale dei test era corretto.
Gli autori scrivono che sperano che questi risultati possano aiutare a guidare la pratica clinica in futuro, inclusa l'assistenza ai medici, per capire quali devianze sono presenti nei test e come diagnosticare la demenza in modo più olistico.
Fonte: Peter Simons in Mad in America (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.
Riferimenti: Janice M. Ranson, Elzbieta Kúzma, William Hamilton, Graciela Muniz-Terrera, Kenneth M. Langa and David J. Llewellyn. Predictors of dementia misclassification when using brief cognitive assessments. Neurology: Clinical Practice, 2018, doi: 10.1212/CPJ.0000000000000566
Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.
Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.
Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.
Annuncio pubblicitario
Privacy e sicurezza dati - Informativa ex Art. 13 D. Lgs. 196/03
Gentile visitatore,
l'Associazione tratterà i Tuoi dati personali nel rispetto del D. Lgs. 196/G3 (Codice della privacy), garantendo la riservatezza e la protezione dei dati.
Finalità e modalità del trattamento: I dati personali che volontariamente deciderai di comunicarci, saranno utilizzati esclusivamente per le attività del sito, per la gestione del rapporto associativo e per l'adempimento degli obblighi di legge. I trattamenti dei dati saranno svolti in forma cartacea e mediante computer, con adozione delle misure di sicurezza previste dalla legge. I dati non saranno comunicati a terzi né saranno diffusi.
Dati sensibili: Il trattamento di dati sensibili ex art. 1, lett. d del Codice sarà effettuato nei limiti di cui alle autorizzazioni del Garante n. 2/08 e n. 3/08, e loro successive modifiche.
Diritti dell'interessata/o: Nella qualità di interessato, Ti sono garantiti tutti i diritti specificati all'art. 7 del Codice, tra cui il diritto di chiedere e ottenere l'aggiornamento, la rettificazione o l'integrazione dei dati, la cancellazione, la trasformazione in forma anonima o il blocco dei dati trattati in violazione di legge, e il diritto di opporsi, in tutto o in parte, per motivi legittimi, al trattamento dei dati personali che Ti riguardano.
Titolare del trattamento è l'Associazione di volontariato "Associazione Alzheimer o.n.l.u.s.”, con sede a Riese Pio X – Via Schiavonesca, 13 – telefax 0423 750 324.
Responsabile del trattamento è la segretaria dell’Associazione in carica.
Gestione «cookies»
Un cookie è una breve stringa di testo che il sito web che si sta visitando salva automaticamente sul computer dell'utente. I cookies sono utilizzati dagli amministratori di molti siti web per migliorarne funzionamento ed efficienza e per raccogliere dati sui visitatori.
Il nostro sito non utilizza i cookies per identificare i visitatori, ma per raccogliere informazioni al fine di arricchirne i contenuti e rendere il sito più fruibile.
Come cambiare le impostazioni del browser per la gestione dei cookies
È possibile decidere se permettere ai siti web che vengono visitati di installare i cookies modificando le impostazioni del browser usato per la navigazione. Se hai già visitato il nostro sito, alcuni cookies potrebbero essere già stati impostati automaticamente sul tuo computer. Per sapere come eliminarli, clicca su uno dei link qui di seguito: