Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Nuova terapia genica trasforma cellule gliali direttamente in neuroni

neuron glial cells astrocyte

Una nuova terapia genica può trasformare alcune cellule gliali cerebrali in neuroni funzionanti, che a loro volta potrebbero aiutare a riparare il cervello dopo un ictus o dai danni di disturbi neurologici come il morbo di Alzheimer o di Parkinson.


In una serie di studi sugli animali, un gruppo di ricercatori della Penn State University guidata dal Dr. Gong Chen ha sviluppato una nuova terapia genica per riprogrammare le cellule gliali - che circondano ogni neurone e possono essere attivate quando muoiono i neuroni - e trasformarle in cellule neuronali sane e funzionanti.


Chen, professore di Scienze della Vita, ha presentato i risultati il ​​4 novembre alla riunione annuale della Society for Neuroscience di San Diego, affermando che, anche se sono necessarie ulteriori ricerche, spera che la tecnologia innovativa possa alla fine aiutare i pazienti con lesioni cerebrali e disturbi neurologici degenerativi.


"C'è l'enorme esigenza medica insoddisfatta di trattare i gravi disturbi neurologici come l'ictus, l'Alzheimer e il Parkinson, tra gli altri", ha detto Chen. "La perdita neuronale è la causa comune di questi deficit funzionali nel cervello e nel midollo spinale, ma puntare semplicemente i percorsi di segnalazione cellulare colpiti da questi disturbi neurodegenerativi, senza rigenerare nuovi neuroni, non sarà granché efficace per ripristinare le funzioni cerebrali perse".


Oltre ai neuroni, il cervello umano è composto anche da cellule gliali, che circondano ciascun neurone e aiutano a supportare la funzione cerebrale sana. Chen ha detto che ciascuna di queste cellule gliali contiene geni neurali che vengono silenziati o spenti durante lo sviluppo cerebrale iniziale.


Con la creazione di una nuova tecnologia di conversione cellulare in vivo, Chen ha detto che lui e il suo team sono riusciti a iniettare un fattore di trascrizione neurale chiamato NeuroD1 - una proteina che attiva i geni neuronali e silenzia i geni gliali - all'interno delle parti danneggiate del cervello, per infettare le cellule gliali. Il NeuroD1 si lega quindi al DNA della cellula gliale e attiva i geni dei neuroni, trasformando la cellula gliale in un neurone funzionante.


"Questo è un modo economico di neuroregolazione interna senza la necessità di trapiantare cellule esterne", ha detto Chen. "Poiché le cellule gliali sono abbondanti in tutto il cervello umano, ogni paziente è dotato di un tale potenziale di neuroregolazione interna che non è stato ancora pienamente capito".


Chen ha detto che nei loro studi sugli animali, sono riusciti non solo a rigenerare i neuroni con la nuova tecnica, ma anche di ripristinare le funzioni motorie e cognitive.


"I trattamenti attuali per i pazienti colpiti da ictus, per esempio, devono essere somministrati entro poche ore, perché il farmaco cerca di proteggere i neuroni prima che siano feriti e muoiano", ha detto Chen. "La nostra nuova tecnica è diversa in quanto in realtà rigenera i neuroni dopo che sono già morti e può essere usata giorni, settimane o mesi dopo l'infortunio".


Anche se la tecnologia è stata testata solo sugli animali, Chen ha detto che lui e gli altri ricercatori sperano di testare la tecnologia in una sperimentazione clinica umana.


Quando un paziente subisce un infortunio come un ictus o sviluppa una malattia neurologica come l'Alzheimer, muoiono neuroni in alcune parti del cervello, creando un declino della funzione cerebrale. Chen ha detto che, poiché gli adulti non hanno la capacità di rigenerare i neuroni da soli, lo sviluppo di un trattamento per aiutare i pazienti a produrre nuovi neuroni andrebbe a beneficio di un gran numero di pazienti che soffrono di disturbi neurologici attualmente incurabili.


Oltre a sviluppare la terapia genica, Chen e il suo team stanno anche lavorando a una terapia con farmaci che converte le cellule gliali umane in neuroni. I ricercatori hanno avuto successo con questa terapia in vitro in colture cellulari e Chen ha detto che sperano di passare agli studi sugli animali in vivo e alla fine di aiutare i pazienti umani.

 

 

 


Fonte: Penn State via EurekAlert! (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Pressione bassa potrebbe essere uno dei colpevoli della demenza

2.10.2019 | Esperienze & Opinioni

Invecchiando, le persone spesso hanno un declino della funzione cerebrale e spesso si pr...

Alzheimer, Parkinson e Huntington condividono una caratteristica cruciale

26.05.2017 | Ricerche

Uno studio eseguito alla Loyola University di Chicago ha scoperto che delle proteine ​​a...

Età degli organi biologici prevede il rischio di malattia con decenni di antic…

11.03.2025 | Ricerche

I nostri organi invecchiano a ritmi diversi e un esame del sangue che determina quanto ciascuno è...

Svelata una teoria rivoluzionaria sull'origine dell'Alzheimer

28.12.2023 | Ricerche

Nonostante colpisca milioni di persone in tutto il mondo, il morbo di Alzheimer (MA) man...

L'esercizio fisico dà benefici cognitivi ai pazienti di Alzheimer

29.06.2015 | Ricerche

Nel primo studio di questo tipo mai effettuato, dei ricercatori danesi hanno dimostrato che l'ese...

Cibo per pensare: come la dieta influenza il cervello per tutta la vita

7.10.2024 | Esperienze & Opinioni

Una quantità di ricerche mostra che ciò che mangiamo influenza la capacità del corpo di ...

Scoperto il punto esatto del cervello dove nasce l'Alzheimer: non è l…

17.02.2016 | Ricerche

Una regione cruciale ma vulnerabile del cervello sembra essere il primo posto colpito da...

Perché dimentichiamo? Nuova teoria propone che 'dimenticare' è in re…

17.01.2022 | Ricerche

Mentre viviamo creiamo innumerevoli ricordi, ma molti di questi li dimentichiamo. Come m...

Trovato legame tra amiloide-beta e tau: è ora possibile una cura per l'Al…

27.04.2015 | Ricerche

Dei ricercatori hanno assodato come sono collegate delle proteine che hanno un ruolo chiave nell...

L'Alzheimer inizia all'interno delle cellule nervose?

25.08.2021 | Ricerche

Uno studio sperimentale eseguito alla Lund University in Svezia ha rivelato che la prote...

Perché le cadute sono così comuni nell'Alzheimer e nelle altre demenze?

4.09.2020 | Esperienze & Opinioni

Le cadute hanno cause mediche o ambientali

Una volta che si considerano tutte le divers...

Tre modi per smettere di preoccuparti

29.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Sai di essere una persona apprensiva se ti identifichi con Flounder in La Sirenetta o co...

Studio cinese: 'Metti spezie nel tuo cibo per tenere a bada l'Alzhei…

13.01.2022 | Ricerche

Proprio come 'una mela al giorno toglie il medico di torno', sono ben noti i benefici di...

Il ciclo dell'urea astrocitica nel cervello controlla la lesione della me…

30.06.2022 | Ricerche

Nuove scoperte rivelano che il ciclo dell'urea negli astrociti lega l'accumulo di amiloide-beta e la...

Accumulo di proteine sulle gocce di grasso implicato nell'Alzheimer ad es…

21.02.2024 | Ricerche

In uno studio durato 5 anni, Sarah Cohen PhD, biologa cellulare della UNC e Ian Windham della Rockef...

Per capire l'Alzheimer, ricercatori di Yale si rivolgono alla guaina di m…

4.07.2025 | Ricerche

L'interruzione degli assoni, la parte simile a una coda nelle cellule nervose che trasme...

Gas xeno potrebbe proteggere dall'Alzheimer, almeno nei topi; previsti te…

30.01.2025 | Ricerche

Molti dei trattamenti perseguiti oggi per proteggere dal morbo di Alzheimer (MA) sono co...

Gli interventi non farmacologici per l'Alzheimer sono sia efficaci che co…

19.04.2023 | Ricerche

Un team guidato da ricercatori della Brown University ha usato una simulazione al computer per di...

Come dormiamo oggi può prevedere quando inizia l'Alzheimer

8.09.2020 | Ricerche

Cosa faresti se sapessi quanto tempo hai prima che insorga il morbo di Alzheimer (MA)? N...

Il nuovo collegamento tra Alzheimer e inquinamento dell'aria

13.05.2020 | Esperienze & Opinioni

Il mio primo giorno a Città del Messico è stato duro. Lo smog era così fitto che, mentre...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.