Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Convegno NIH indica come accelerare lo sviluppo di cure per l'Alzheimer

Convegno NIH indica come accelerare lo sviluppo di cure per l'AlzheimerEsperti di governo, università, industria e organizzazioni senza scopo di lucro hanno avanzato raccomandazioni che forniscono una tabella di marcia per il programma di ricerca integrato e multidisciplinare necessario per dare le priorità del morbo di Alzheimer e delle demenze relative.


I suggerimenti sono progettati per guidare gli sforzi continui di costruire un ambiente di ricerca collaborativo e multi-contributo, in grado di fornire cure urgenti per le persone in tutte le fasi della malattia.


Le raccomandazioni sono il risultato di un processo iterativo su più fasi che è culminato nel «Summit 2018 sulla Ricerca di Alzheimer: Percorso verso Cura e Prevenzione», convocato dal National Institute on Aging (NIA), parte dei NIH al Dipartimento della Salute degli Stati Uniti, e da Human Services, con il supporto della Foundation for the NIH, nei giorni 1 marzo (day 1) e 24 maggio 2018 (day 2).


Un tema ricorrente del summit e delle raccomandazioni è un approccio medico personalizzato al trattamento e alla prevenzione dell'Alzheimer: la capacità di sviluppare interventi in grado di affrontare il processo patologico di base, così come i sintomi della malattia e di adattarli al profilo di rischio unico di una persona.


"Questo è un momento critico nella ricerca di Alzheimer, con nuove opportunità basate su ciò che abbiamo imparato", ha detto il direttore del NIA, Richard J. Hodes MD. "Dobbiamo continuare a promuovere approcci creativi che sfruttino i progressi scientifici e tecnologici emergenti, stabilire una solida infrastruttura traslazionale per la condivisione rapida e ampia di dati e strumenti di ricerca, e collaborare con i partner finanziatori e le altre parti interessate per coltivare e sostenere un ecosistema di ricerca scientifica aperto".


Le raccomandazioni di ricerca si basano sul quadro stabilito dai precedenti vertici nel 2012 e 2015. Pongono l'accento sugli approcci, strumenti, infrastrutture e partenariati necessari a capire l'eterogeneità della malattia, mediante uno studio completo del rischio di malattia e della resilienza delle diverse popolazioni; aumentare il rigore e la riproducibilità della ricerca; e accelerare lo sviluppo di una terapia, integrando approcci sperimentali e computazionali e diffondendo pratiche scientifiche aperte.


Le raccomandazioni sono incentrate su diversi argomenti chiave:

  • Sviluppare una migliore comprensione delle cause complesse e multifattoriali della malattia.
  • Abilitare la ricerca medica di precisione (personalizzata) necessaria per sviluppare interventi che possano affrontare il processo di base della malattia, così come i suoi sintomi, e essere adattati al profilo unico di rischio di Alzheimer della persona.
  • Migliorare l'infrastruttura di ricerca e sviluppare strumenti di traslazione per accelerare lo sviluppo della terapia.
  • Sostenere lo sviluppo di nuove terapie mirate ai molteplici aspetti dell'Alzheimer.
  • Comprendere l'impatto dell'ambiente e la sua interazione con fattori genetici e biologici per far avanzare strategie efficaci di prevenzione dell'Alzheimer.
  • Sfruttare le tecnologie digitali emergenti e gli approcci di «big data» per migliorare la nostra capacità di scoprire i marcatori precoci di malattia, monitorare meglio la reattività al trattamento e fornire cure migliori.
  • Mettere insieme più parti interessate per costruire un nuovo ecosistema di ricerca basato sui principi della scienza aperta.


Più di 80 esperti leader si sono uniti per sviluppare le raccomandazioni di ricerca. Sono stati considerati e adottati dal «Consiglio Consultivo Nazionale sull'Invecchiamento» nella sua riunione del 22 e 23 maggio e saranno usati per aggiornare e ampliare le pietre miliari specifiche per raggiungere l'obiettivo principale della ricerca del «Piano Nazionale per Affrontare l'Alzheimer» di curare e prevenire l'Alzheimer e le demenze correlate entro il 2025.

 

 

 


Fonte: National Institutes of Health (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

I ricordi potrebbero essere conservati nelle membrane dei tuoi neuroni

18.05.2023 | Ricerche

Il cervello è responsabile del controllo della maggior parte delle attività del corpo; l...

Smetti di chiederti se sei un bravo caregiver

3.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Amare e prendersi cura di qualcuno con demenza può essere difficile. Forse, è una delle ...

Vecchio farmaco per l'artrite reumatoide suscita speranze come cura per l…

22.09.2015 | Ricerche

Scienziati dei Gladstone Institutes hanno scoperto che il salsalato, un farmaco usato per trattar...

Nuova teoria sulla formazione dei ricordi nel cervello

9.03.2021 | Ricerche

Una ricerca eseguita all'Università del Kent ha portato allo sviluppo della teoria MeshC...

La nostra identità è definita dal nostro carattere morale

24.06.2019 | Esperienze & Opinioni

Ti sei mai chiesto cos'è che ti rende te stesso? Se tutti i tuoi ricordi dovessero svani...

Fruttosio prodotto nel cervello può essere un meccanismo che guida l'Alzh…

29.09.2020 | Ricerche

Una nuova ricerca rilasciata dalla University of Colorado propone che il morbo di Alzhei...

Aumentano le evidenze di origini alternative delle placche di Alzheimer

13.06.2022 | Ricerche

I risultati di uno studio potrebbero spiegare perché i farmaci progettati per rimuovere i depositi d...

3 modi per trasformare l'auto-critica in auto-compassione

14.08.2018 | Esperienze & Opinioni

Hai mai sentito una vocina parlare nella tua testa, riempiendoti di insicurezza? Forse l...

5 tipi di ricerca, sottostudiati al momento, potrebbero darci trattamenti per …

27.04.2020 | Esperienze & Opinioni

Nessun ostacolo fondamentale ci impedisce di sviluppare un trattamento efficace per il m...

IFITM3: la proteina all'origine della formazione di placche nell'Alz…

4.09.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) è una malattia neurodegenerativa caratterizzata dall'accumulo...

Lavati i denti, posticipa l'Alzheimer: legame diretto tra gengivite e mal…

4.06.2019 | Ricerche

Dei ricercatori hanno stabilito che la malattia gengivale (gengivite) ha un ruolo decisi...

Nuovo farmaco previene le placche amiloidi, un segno specifico di Alzheimer

8.03.2021 | Ricerche

Le placche di amiloide sono caratteristiche patologiche del morbo di Alzheimer (MA): son...

Svelati nuovi percorsi per la formazione di memoria a lungo termine

31.12.2024 | Ricerche

Ricercatori del Max Planck Florida Institute for Neuroscience hanno scoperto un nuovo percorso pe...

Flusso del fluido cerebrale può essere manipolato dalla stimolazione sensorial…

11.04.2023 | Ricerche

Ricercatori della Boston University, negli Stati Uniti, riferiscono che il flusso di liq...

Curare l'Alzheimer: singolo proiettile magico o sparo di doppietta?

20.03.2025 | Esperienze & Opinioni

Perché i ricercatori stanno ancora annaspando nella ricerca di una cura per quella che è...

Età degli organi biologici prevede il rischio di malattia con decenni di antic…

11.03.2025 | Ricerche

I nostri organi invecchiano a ritmi diversi e un esame del sangue che determina quanto ciascuno è...

Rivelato nuovo percorso che contribuisce all'Alzheimer ... oppure al canc…

21.09.2014 | Ricerche

Ricercatori del campus di Jacksonville della Mayo Clinic hanno scoperto...

Ricercatori del MIT recuperano con la luce i ricordi 'persi'

29.05.2015 | Ricerche

I ricordi che sono stati "persi" a causa di un'amnesia possono essere richiamati attivando le cel...

Allenamento con i pesi protegge il cervello delle persone anziane dalla demenz…

15.04.2025 | Ricerche

Uno studio, condotto presso l'Università di Stato di Campinas (Brasile), ha scoperto che dopo sei...

Diagnosi di Alzheimer: prenditi del tempo per elaborarla, poi vai avanti con m…

4.12.2023 | Esperienze & Opinioni

Come posso accettare la diagnosi di Alzheimer?

Nathaniel Branden, compianto psicoterape...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

Seguici su

 
enfrdeites

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.