Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Dimeri stabili di amiloide-beta possono essere biomarcatori più affidabili degli attuali

Dimostrata la presenza di dimeri stabili di amiloide-beta nel cervello di AlzheimerIl metodo con cui gli scienziati hanno decifrato la natura covalente dei dimeri di amiloide-beta. (Fonte: Marina Gay, IRB Barcelona e Lorena Markovich)

Uno studio guidato dall'IRB di Barcellona fornisce la prima evidenza diretta di dimeri (due proteine ​​unite insieme) di amiloide-beta in pazienti con morbo di Alzheimer (MA) e indica il potenziale di queste molecole come biomarcatori.


I dimeri di amiloide-beta possono essere le specie patologiche più piccole che scatenano il MA. I biomarcatori più usati per la diagnosi precoce del MA sono attualmente le concentrazioni di amiloide-beta e di tau fosforilata nel liquido cerebrospinale. Tuttavia, è stato osservato che non tutti gli individui con alterazioni in questi biomarcatori sviluppano la malattia.


A questo proposito, intensi sforzi di ricerca vengono canalizzati verso la ricerca di nuovi marcatori biologici in grado di fornire informazioni sulle diverse fasi della malattia, consentirne la diagnosi precoce e facilitare la sua gestione. Uno studio condotto da ricercatori dell'Istituto Ricerca Biomedicina (IRB) di Barcellona e dell'Institut Européen de Chimie et Biologie (IECB) in Francia propone che la presenza di due molecole di amiloide-beta legate insieme (dimero amiloide-beta) può diventare un nuovo biomarcatore per il MA.

 

Alla ricerca di nuovi marcatori di Alzheimer

La ricerca molecolare sul MA aveva già stabilito una correlazione tra la concentrazione dei dimeri amiloide-beta e l'insorgenza della malattia. Ma la natura di questi dimeri è stata oggetto di accesi dibattiti perché non era chiaro se le due molecole di amiloide-beta che formano il dimero fossero tenute insieme da un legame chimico o meno.


Questa informazione è importante perché se manca questo legame chimico, il dimero si può rompere durante la manipolazione dei campioni durante l'analisi di laboratorio, impedendo così una misurazione accurata della sua concentrazione.


Diretto dalla ricercatrice Natàlia Carulla, attualmente capogruppo all'IECB, il team dell'IRB di Barcellona e dell'IECB ha studiato le proprietà chimiche e strutturali dei dimeri amiloide-beta in stretta collaborazione con il Mass Spectrometry Facility dell'IRB Barcelona, ​​gestito da Marta Vilaseca.


Il postdottorato Aurelio Vázquez de la Torre e la ricercatrice senior Marina Gay, i due primi autori dello studio (pubblicato in Analytical Chemistry), dimostrano che i legami tra le due molecole amiloide-beta sono covalenti, il che significa che le molecole sono tenute insieme da collegamenti chimici molto forti e impossibili da rompere durante il prelievo dal cervello.


Questi risultati sono stati ottenuti su campioni di tessuto cerebrale di due pazienti con MA e un controllo. I ricercatori concludono che i dimeri amiloide-beta sono legati covalentemente nel cervello dei soggetti con MA e che pertanto emergono come potenziali biomarcatori della malattia, così come bersagli terapeutici.


"Abbiamo confermato il potenziale di questi dimeri come biomarcatori. Abbiamo trovato che i dimeri si conservano durante la procedura di estrazione del tessuto usata in laboratorio e sono quindi identici a quelli nel cervello dei pazienti con MA. Abbiamo inoltre sviluppato un metodo robusto e sensibile che ci permette di studiare i dimeri in qualsiasi campione biologico", spiegano Aurelio Vázquez de la Torre, membro del gruppo di Natalia Carulla, e Marina Gay, che lavora nella Piattaforma di Spettrometria di Massa.


Per farlo, i ricercatori hanno messo a punto le tecniche che hanno permesso l'identificazione e la caratterizzazione dei dimeri.


"Poiché non possiamo lavorare con il cervello di soggetti viventi, ora abbiamo bisogno di determinare se questi dimeri sono presenti nel liquido cerebrospinale di individui con MA e quindi eseguire studi clinici per associare la loro presenza allo stadio di MA. Noi proponiamo la possibilità di convalidare i dimeri come biomarcatori per questa malattia", dice la Carulla.

 

 

 


Fonte: Institute for Research in Biomedicine Barcelona (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: Aurelio Vázquez de la Torre, Marina Gay, Sílvia Vilaprinyó-Pascual, Roberta Mazzucato, Montserrat Serra-Batiste, Marta Vilaseca, Natàlia Carulla. Direct Evidence of the Presence of Cross-Linked Aβ Dimers in the Brains of Alzheimer’s Disease Patients. Analytical Chemistry, 2018; 90 (7): 4552 DOI: 10.1021/acs.analchem.7b04936

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Riprogrammare «cellule di supporto» in neuroni per riparare il cervello adulto…

21.11.2014 | Ricerche

La porzione del cervello adulto responsabile del pensiero complesso, la corteccia cerebrale, non ...

Cibo per pensare: come la dieta influenza il cervello per tutta la vita

7.10.2024 | Esperienze & Opinioni

Una quantità di ricerche mostra che ciò che mangiamo influenza la capacità del corpo di ...

Variante della proteina che causa l'Alzheimer protegge dalla malattia

15.02.2021 | Ricerche

Le scoperte di un nuovo studio sul morbo di Alzheimer (MA), guidato da ricercatori dell...

Scoperta nuova causa di Alzheimer e di demenza vascolare

21.09.2023 | Ricerche

Uno studio evidenzia la degenerazione delle microglia nel cervello causata dalla tossicità del ferro...

Molecola 'anticongelante' può impedire all'amiloide di formare …

27.06.2018 | Ricerche

La chiave per migliorare i trattamenti per le lesioni e le malattie cerebrali può essere nelle mo...

[Domenic Praticò] Consigli pratici per diventare un super-anziano

1.12.2025 | Esperienze & Opinioni

Quando si parla di invecchiamento, sappiamo che esso non è un processo uniforme e uguale per tutt...

Ritmi cerebrali non sincronizzati nel sonno fanno dimenticare gli anziani

18.12.2017 | Ricerche

Come l'oscillazione della racchetta da tennis durante il lancio della palla per servire un ace, l...

L'invecchiamento è guidato da geni sbilanciati

21.12.2022 | Ricerche

Il meccanismo appena scoperto è presente in vari tipi di animali, compresi gli esseri umani.

Scoperto il punto esatto del cervello dove nasce l'Alzheimer: non è l…

17.02.2016 | Ricerche

Una regione cruciale ma vulnerabile del cervello sembra essere il primo posto colpito da...

I ricordi perduti potrebbero essere ripristinati: speranza per l'Alzheime…

21.12.2014 | Ricerche

Una nuova ricerca effettuata alla University of California di ...

Un segnale precoce di Alzheimer potrebbe salvarti la mente

9.01.2018 | Esperienze & Opinioni

L'Alzheimer è una malattia che ruba più dei tuoi ricordi ... ruba la tua capacità di ese...

Chiarito il meccanismo che porta all'Alzheimer e come fermarlo

30.08.2017 | Ricerche

Nel cervello delle persone con Alzheimer ci sono depositi anomali di proteine ​​amiloide-beta e ​...

Svelati nuovi percorsi per la formazione di memoria a lungo termine

31.12.2024 | Ricerche

Ricercatori del Max Planck Florida Institute for Neuroscience hanno scoperto un nuovo percorso pe...

Nuovo farmaco previene le placche amiloidi, un segno specifico di Alzheimer

8.03.2021 | Ricerche

Le placche di amiloide sono caratteristiche patologiche del morbo di Alzheimer (MA): son...

3 modi per trasformare l'auto-critica in auto-compassione

14.08.2018 | Esperienze & Opinioni

Hai mai sentito una vocina parlare nella tua testa, riempiendoti di insicurezza? Forse l...

Curare l'Alzheimer: singolo proiettile magico o sparo di doppietta?

20.03.2025 | Esperienze & Opinioni

Perché i ricercatori stanno ancora annaspando nella ricerca di una cura per quella che è...

Accumulo di proteine sulle gocce di grasso implicato nell'Alzheimer ad es…

21.02.2024 | Ricerche

In uno studio durato 5 anni, Sarah Cohen PhD, biologa cellulare della UNC e Ian Windham della Rockef...

Paesi asiatici assistono gli anziani in modo diverso: ecco cosa possiamo impar…

28.10.2020 | Esperienze & Opinioni

A differenza dei paesi occidentali, le culture tradizionali asiatiche mettono un forte a...

Studio cinese: 'Metti spezie nel tuo cibo per tenere a bada l'Alzhei…

13.01.2022 | Ricerche

Proprio come 'una mela al giorno toglie il medico di torno', sono ben noti i benefici di...

Gas xeno potrebbe proteggere dall'Alzheimer, almeno nei topi; previsti te…

30.01.2025 | Ricerche

Molti dei trattamenti perseguiti oggi per proteggere dal morbo di Alzheimer (MA) sono co...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.