Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Dall'omelette all'uovo? La natura sa come invertire l'errata piegatura delle proteine

Tornare dall'omelette all'uovo? Invertire l'errata piegatura delle proteine

Per cucinare una frittata, devi mescolare un uovo, che non potrà più essere ricostruito, perché l'uovo subisce una serie di cambiamenti fisiologici e chimici durante la cottura, che causano la rottura dei suoi legami chimici e l'aggregazione delle sue proteine, la loro ristrutturazione e il loro inserimento in una nuova forma definitiva e irreversibile.


Tuttavia, un nuovo studio dell'Università di Tel Aviv ha individuato per la prima volta una nuova forma di aggregazione proteica che è sia reversibile che con conseguenze fisiologiche positive per le cellule. La scoperta potrebbe portare a nuove terapie per condizioni neurodegenerative come l'Alzheimer, il Parkinson e la malattia della 'mucca pazza'.


Lo studio è stato guidato dal Prof. Martin Kupiec e condotto dal Dr. Kobi Simpson-Lavy, entrambi della Facoltà di Biologia Cellulare Molecolare e di Biotecnologie della Tel Aviv University, e pubblicato sulla rivista Molecular Cell.

 

Come 'de-grumare' una proteina

"La maggior parte delle funzioni all'interno delle nostre cellule sono svolte da proteine, ma quando queste proteine ​​si aggregano producono un 'grumo' che le rende inattive", dice il professor Kupiec. "L'aggregazione delle proteine ​​tende ad aumentare con l'età e porta a una serie di malattie umane, in particolare quelle che portano alla neurodegenerazione".


"Inoltre, quando le proteine ​​adottano una configurazione errata - quando si ripiegano in modo sbagliato - le cellule tentano di separare i grumi o ad accumularli in particolari punti della cella per minimizzarne l'effetto tossico", afferma il dott. Simpson-Lavy . "Questo processo è stato collegato allo sviluppo di una serie di condizioni neurodegenerative, come l'Alzheimer, il Parkinson e la malattia della «mucca pazza»".


Il nuovo studio esamina un tipo completamente diverso di aggregazione delle proteine, che può darci un nuovo meccanismo con cui regolare l'attività dei geni in base ai cambiamenti nell'ambiente cellulare.


La ricerca è emersa per caso. Mentre il dott. Simpson-Lavy stava studiando il metabolismo degli zuccheri nelle cellule di lievito, ha notato che una versione marcata della proteina che stava osservando (la Std1) formava una chiazza luminosa fuori del nucleo della cellula ogni volta che veniva aggiunto glucosio alle cellule.


In altre parole, la Std1, che è presente di solito nel nucleo delle cellule, dove risiede il genoma, finiva in un'aggregazione al di fuori del nucleo.


"Ci chiedevamo se questa aggregazione proteica sarebbe cambiata in base alle diverse condizioni nel microambiente della cellula", dice il Prof. Kupiec. "E infatti, quando le condizioni sono cambiate di nuovo e il glucosio si è esaurito, l'aggregato si è dissolto e la proteina Std1 è apparsa di nuovo nel nucleo. La Std1 ha un ruolo nel rispondere a zuccheri diversi nell'ambiente di crescita, quindi l'aggregazione reversibile e la dissoluzione della Std1 permette alla cellula di rispondere rapidamente a diversi livelli di abbondanza di zucchero".

 

Va bene, e anche male, per te

Lo studio suggerisce anche che non tutti gli aggregati proteici sono 'negativi per te'. Alcuni hanno importanti ruoli fisiologici e normativi. Secondo lo studio, i 'chaperoni molecolari' (ciceroni, guide) che hanno dimostrato di alimentare molte malattie neurodegenerative potrebbero avere avuto inizialmente il compito di regolare l'accumulo di proteine ​​non patologiche.


"Questi risultati potrebbero aprire la strada a possibili trattamenti futuri per trasformare l'aggregazione da irreversibile a reversibile", dice il professor Kupiec. "Se riusciamo a scoprire come trasformare un'aggregazione irreversibile in una reversibile, potremmo trattare le malattie neurodegenerative e invertire l'effetto degli aggregati. In altre parole, potrebbe essere ancora possibile ricostruire un uovo da una frittata".


I ricercatori stanno attualmente esaminando perché la stessa proteina si comporta in modo diverso in condizioni diverse.

 

 

 


Fonte: American Friends of Tel Aviv University (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: Kobi Simpson-Lavy, Tianchang Xu, Mark Johnston, Martin Kupiec. The Std1 Activator of the Snf1/AMPK Kinase Controls Glucose Response in Yeast by a Regulated Protein Aggregation. Molecular Cell, 2017; DOI: 10.1016/j.molcel.2017.11.016

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali colelgamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Perché il diabete tipo 2 è un rischio importante per lo sviluppo dell'Alz…

24.03.2022 | Ricerche

Uno studio dell'Università di Osaka suggerisce un possibile meccanismo che collega il diabete all'Al...

Rete nascosta di enzimi responsabile della perdita di sinapsi nell'Alzhei…

8.12.2020 | Ricerche

Un nuovo studio sul morbo di Alzheimer (MA) eseguito da scienziati dello Scripps Researc...

Gli interventi non farmacologici per l'Alzheimer sono sia efficaci che co…

19.04.2023 | Ricerche

Un team guidato da ricercatori della Brown University ha usato una simulazione al computer per di...

Dare un senso alla relazione obesità-demenza

2.08.2022 | Esperienze & Opinioni

Questo articolo farà capire al lettore perché l'obesità a volte può aumentare il rischio...

La scoperta del punto di svolta nell'Alzheimer può migliorare i test di n…

20.05.2022 | Ricerche

 Intervista al neurologo William Seeley della Università della California di San Francisco

...

Ricetta per una vita felice: ingredienti ordinari possono creare lo straordina…

9.09.2019 | Esperienze & Opinioni

Se potessi porre ad ogni essere umano sulla Terra una domanda - qual è la ricetta per un...

Nuovo sensore nel cervello offre risposte all'Alzheimer

12.03.2021 | Ricerche

Scienziati della Università della Virginia (UVA) hanno sviluppato uno strumento per moni...

LipiDiDiet trova effetti ampi e duraturi da intervento nutrizionale all'i…

9.11.2020 | Ricerche

Attualmente non esiste una cura nota per la demenza, e le terapie farmacologiche esisten...

Alzheimer e le sue proteine: bisogna essere in due per ballare il tango

21.04.2016 | Ricerche

Per anni, i neuroscienziati si sono chiesti come fanno le due proteine ​​anomale amiloid...

Il Protocollo Bredesen: si può invertire la perdita di memoria dell'Alzhe…

16.06.2016 | Annunci & info

I risultati della risonanza magnetica quantitativa e i test neuropsicologici hanno dimostrato dei...

10 Consigli dei neurologi per ridurre il tuo rischio di demenza

28.02.2023 | Esperienze & Opinioni

La demenza colpisce milioni di persone in tutto il mondo, quasi un over-65 su 10. Nonost...

Svolta per l'Alzheimer? Confermato collegamento genetico con i disturbi i…

26.07.2022 | Ricerche

Uno studio eseguito in Australia alla Edith Cowan University (ECU) ha confermato il legame tra Alzhe...

Studio rafforza il legame tra vaccino contro l'herpes zoster e minore ris…

10.04.2025 | Ricerche

La nuova analisi di un programma di vaccinazione in Galles ha scoperto che il vaccino contro l'he...

Laser a infrarossi distrugge le placche di amiloide nell'Alzheimer

7.08.2020 | Ricerche

L'aggregazione di proteine ​​in strutture chiamate 'placche amiloidi' è una caratteristi...

Meccanismo neuroprotettivo alterato dai geni di rischio dell'Alzheimer

11.01.2022 | Ricerche

Il cervello ha un meccanismo naturale di protezione contro il morbo di Alzheimer (MA), e...

Come rimodellare con le arti l'assistenza alla demenza

14.12.2020 | Esperienze & Opinioni

Da bambina, Anne Basting è andata a trovare la nonna nella casa di riposo. 'Impressionante' è la ...

Demenze: forti differenze regionali nell’assistenza, al Nord test diagnostici …

30.01.2024 | Annunci & info

In Iss il Convegno finale del Fondo per l’Alzheimer e le Demenze, presentate le prime linee guida...

Aumentano le evidenze di origini alternative delle placche di Alzheimer

13.06.2022 | Ricerche

I risultati di uno studio potrebbero spiegare perché i farmaci progettati per rimuovere i depositi d...

Scoperta nuova causa di Alzheimer e di demenza vascolare

21.09.2023 | Ricerche

Uno studio evidenzia la degenerazione delle microglia nel cervello causata dalla tossicità del ferro...

Tre modi per smettere di preoccuparti

29.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Sai di essere una persona apprensiva se ti identifichi con Flounder in La Sirenetta o co...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

Seguici su

 
enfrdeites

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.