Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Simenticare o ricordare? La memoria dipende da sottili segnali mentali

La fragranza della torta calda di zucca può riportare piacevoli ricordi delle feste passate, mentre il profumo di una stanza d'ospedale antisettica può causare un brivido. Il potere degli odori di attivare ricordi piacevoli e avversi esiste in molti animali, dagli umani all'umile moscerino della frutta.


Scienziati nel campus della Florida del The Scripps Research Institute (TSRI), scrivendo sulla rivista Cell Reports, hanno descritto in dettaglio come l'intricato meccanismo biochimico della memorizzazione dei ricordi associati agli odori differisca leggermente dal meccanismo meno compreso per cancellare i ricordi non necessari.


Capire come il cervello cancella attivamente i ricordi può aprire nuove conoscenze sulla perdita di memoria e sull'invecchiamento e aprire la possibilità di nuovi trattamenti per le malattie neurodegenerative.


In molti modi, i processi di dimenticare e ricordare sono simili. Nei moscerini della frutta modelli dell'apprendimento associato all'odore, sia la memorizzazione che la cancellazione dei ricordi implicano l'attivazione della dopamina delle cellule cerebrali. Questo indizio nei moscerini è importante per capire il cervello umano.


"I sistemi olfattivi di moscerini e umani sono veramente abbastanza simili in termini di tipi di neuroni e delle loro connessioni"
, ha detto il responsabile dello studio Ron Davis PhD, co-presidente del Dipartimento di Neuroscienze del TSRI. Inoltre, in entrambi i casi, l'attivazione dei neuroni li induce a produrre una molecola messaggero identica ('AMP ciclica'), che porta a una cascata di attività all'interno della cellula, che forma o distrugge il ricordo, ha aggiunto Davis.


"Quindi, come fanno le cellule a sapere quando ricevono un segnale di dimenticanza rispetto a un segnale di acquisizione [del ricordo]? Quella era la domanda enorme e imbarazzante"
, ha detto Davis.


Il Professor Kirill Martemyanov PhD, del TSRI e lo scienziato interno Ikuo Masuho PhD, hanno scoperto il ruolo che ha un tipo di proteina di segnalazione nei neuroni. Masuho e Martemyanov hanno esaminato un gruppo di queste proteine ​​di segnalazione, chiamate 'proteine ​​G', rispetto alle cellule che esprimevano due recettori chiave noti per essere coinvolti nella memoria e nella dimenticanza.


Il team del TSRI ha trovato una proteina G, chiamata 'G alfa S', che si attaccava a un recettore della dopamina neurale chiamato 'dDA1', associato alla formazione di memoria. Hanno trovato una proteina G diversa, chiamata 'G alfa Q', collegata a un recettore vicino della dopamina chiamato 'Damb', associato al meccanismo dell'oblio.


La domanda successiva era se queste due diverse proteine ​​G potessero essere controllori del meccanismo di memoria del cervello del moscerino. Per scoprirlo, i ricercatori hanno silenziato i geni coinvolti nella produzione della proteina 'G alfa Q' negli animali. I moscerini con la proteina silenziata sono stati esposti a odori in situazioni avverse e poi messi in labirinti per vedere quanto si ricordavano di allontanarsi in presenza dell'odore.


"Se rimuovi la 'G alpha Q', i moscerini non dovrebbero dimenticare, e in verità, non l'hanno fatto"
, ha detto Davis. "Si sono ricordati meglio". Nei moscerini sembra che un certo livello di dimenticanza sia un processo costante e sano, ha detto. "L'idea è che, costantemente nell'apprendere informazioni, c'è un processo lento che elimina i ricordi e continua a toglierli, a meno che un'altra parte del cervello segnali che la memoria è importante e di ignorare il processo di eliminazione".


Può darsi che il processo di acquisizione e dimenticanza dei ricordi si rifletta e fluisca in uno stato di equilibrio, ha affermato. Memorie importanti come il sapore della torta di zucca della mamma potrebbero essere conservate per sempre, ma le banalità come quello che hai indossato 10 anni fa possono svanire nell'oblio senza conseguenze.


"Se hai troppi ricordi vecchi e inutili, perché tenerli in giro? Perché non dovresti avere un sistema per rimuoverli, per mantenere una funzione ottimale del cervello?"
si è chiesto Davis. "Riceviamo tutte queste informazioni, apprendiamo così tanto durante il giorno, e il cervello potrebbe dire: «No, no, riportami alla mia base, al mio stato felice»".


Rimangono molte questioni da risolvere, ha osservato Davis. "Abbiamo bisogno di capire che cosa c'è a valle, percorrere il tragitto per trovare l'intero sistema di segnalazione della dimenticanza", ha detto. "Siamo solo all'inizio in questa ricerca".

 

 

 


Fonte: Scripps Research Institute (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: Sophie Himmelreich, Ikuo Masuho, Jacob A. Berry, Courtney MacMullen, Nickolas K. Skamangas, Kirill A. Martemyanov, Ronald L. Davis. Dopamine Receptor DAMB Signals via Gq to Mediate Forgetting in Drosophila. Cell Reports, 2017; 21 (8): 2074 DOI: 10.1016/j.celrep.2017.10.108

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali colelgamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Smontata teoria prevalente sull'Alzheimer: dipende dalla Tau, non dall�…

2.11.2014 | Ricerche

Una nuova ricerca che altera drasticamente la teoria prevalente sull'or...

Come dormiamo oggi può prevedere quando inizia l'Alzheimer

8.09.2020 | Ricerche

Cosa faresti se sapessi quanto tempo hai prima che insorga il morbo di Alzheimer (MA)? N...

'Evitare l'Alzheimer potrebbe essere più facile di quanto pensi'…

16.11.2018 | Esperienze & Opinioni

Hai l'insulino-resistenza? Se non lo sai, non sei sola/o. Questa è forse la domanda più ...

Perché vivere in un mondo ‘incredibilmente tossico’ aumenta il rischio di Alzh…

6.05.2020 | Denuncia & advocacy

Sei preoccupato per la minaccia del morbo di Alzheimer (MA), e ti stai chiedendo che cos...

Cibo per pensare: come la dieta influenza il cervello per tutta la vita

7.10.2024 | Esperienze & Opinioni

Una quantità di ricerche mostra che ciò che mangiamo influenza la capacità del corpo di ...

Identificata nuova forma di Alzheimer ad esordio molto precoce

16.06.2020 | Ricerche

Ricercatori della Mayo Clinic hanno definito una forma di morbo di Alzheimer (MA) che co...

Paesi asiatici assistono gli anziani in modo diverso: ecco cosa possiamo impar…

28.10.2020 | Esperienze & Opinioni

A differenza dei paesi occidentali, le culture tradizionali asiatiche mettono un forte a...

Perché la tua visione può prevedere la demenza 12 anni prima della diagnosi

24.04.2024 | Ricerche

 

Gli occhi possono rivelare molto sulla salute del nostro cervello: in effetti, i p...

Menopausa precoce e terapia ormonale ritardata alzano il rischio di Alzheimer

17.04.2023 | Ricerche

Le donne hanno più probabilità degli uomini di sviluppare il morbo di Alzheimer (MA), e ...

Molecola 'anticongelante' può impedire all'amiloide di formare …

27.06.2018 | Ricerche

La chiave per migliorare i trattamenti per le lesioni e le malattie cerebrali può essere nelle mo...

Proteine grumose induriscono i capillari del cervello: nuovo fattore di rischi…

11.09.2020 | Ricerche

I depositi di una proteina chiamata 'Medin', che è presente in quasi tutti gli anziani, ...

Acetil-L-carnitina può aiutare la memoria, anche insieme a Vinpocetina e Huper…

27.03.2020 | Esperienze & Opinioni

Demenza grave, neuropatie (nervi dolorosi), disturbi dell'umore, deficit di attenzione e...

Scoperta inaspettata: proteine infiammatorie possono rallentare il declino cog…

5.07.2021 | Ricerche

Finora la ricerca aveva collegato l'infiammazione al morbo di Alzheimer (MA), però scien...

I possibili collegamenti tra sonno e demenza evidenziati dagli studi

24.11.2017 | Ricerche

Caro Dottore: leggo che non dormire abbastanza può aumentare il rischio di Alzheimer. Ho avuto pr...

Scoperto un fattore importante che contribuisce all'Alzheimer

22.08.2022 | Ricerche

Una ricerca guidata dai dott. Yuhai Zhao e Walter Lukiw della Luisiana State University ...

Il gas da uova marce potrebbe proteggere dall'Alzheimer

15.01.2021 | Ricerche

La reputazione dell'[[acido solfidrico]] (o idrogeno solforato), di solito considerato v...

Invertita per la prima volta la perdita di memoria associata all'Alzheime…

1.10.2014 | Ricerche

La paziente uno aveva avuto due anni di perdita progressiva di memoria...

L'Alzheimer inizia all'interno delle cellule nervose?

25.08.2021 | Ricerche

Uno studio sperimentale eseguito alla Lund University in Svezia ha rivelato che la prote...

Ricercatori delineano un nuovo approccio per trattare le malattie degenerative

8.05.2024 | Ricerche

Le proteine sono i cavalli da soma della vita. Gli organismi li usano come elementi costitutivi, ...

Capire l'origine dell'Alzheimer, cercare una cura

30.05.2018 | Ricerche

Dopo un decennio di lavoro, un team guidato dal dott. Gilbert Bernier, ricercatore di Hô...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)