Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


L'Alzheimer potrebbe essere un problema di tutto il corpo

L'Alzheimer potrebbe essere un problema di tutto il corpoUna coppia di topi uniti chirurgicamente.Da sempre si è dato per scontato che il Morbo di Alzheimer (MA), la prima causa di demenza, abbia origine nel cervello.


Ma una ricerca dell'Università della Columbia Britannica e di scienziati cinesi indica che potrebbe essere causata da guasti che accadono altrove nel corpo.


Le loro scoperte, pubblicate ieri su Molecular Psychiatry, offrono la speranza che delle terapie farmacologiche possano in futuro fermare o rallentare la malattia senza agire direttamente sul cervello, che è un obiettivo complesso, sensibile e spesso difficilmente raggiungibile.


Invece, tali farmaci potrebbero interessare il rene o il fegato, liberando il sangue da una proteina tossica, prima che raggiunga il cervello.


Gli scienziati hanno dimostrato questa mobilità, simile al cancro, attraverso una tecnica chiamata parabiosi: collegare in modo chirurgico due modelli della malattia in modo che condividano il medesimo flusso di sangue per diversi mesi. Il Dr. Weihong Song, professore di psichiatria della UBC e Yan-Jiang Wang, professore di neurologia alla Third Military Medical University di Chongqing hanno unito dei topi normali, che non sviluppano naturalmente l'MA, a topi modificati per essere portatori di un gene umano mutante che produce livelli elevati di una proteina chiamata amiloide-beta.


Nelle persone affette da MA, la proteina finisce per formare dei grumi (o "placche"), che soffocano le cellule del cervello. I topi normali che sono stati uniti ai partner geneticamente modificati per un anno hanno 'contratto' l'MA. Song dice che l'amiloide-beta ha viaggiato dai topi geneticamente modificati al cervello dei loro partner normali, dove si è accumulato e ha cominciato a fare danni.


I topi normali non hanno sviluppato solo placche, ma anche una patologia simile ai 'grovigli', fasci di proteine tau ​​intrecciate che si formano all'interno delle cellule del cervello, interrompendone la funzione e, infine, uccidendole dall'interno. Altri segni di danni di tipo Alzheimer comprendevano la degenerazione delle cellule cerebrali, l'infiammazione e i micro-sanguinamenti. Inoltre, anche nei topi che sono stati uniti per soli quattro mesi, si è compromessa la capacità di trasmettere segnali elettrici coinvolti nell'apprendimento e nella memoria, un segno del cervello sano.


Oltre al cervello, l'amiloide-beta viene prodotta nelle piastrine del sangue, nei vasi sanguigni e nei muscoli, e la sua proteina precursore si trova in diversi altri organi. Ma fino a questi esperimenti, non era chiaro se l'amiloide-beta dall'esterno del cervello può contribuire all'MA. Questo studio, dice Song, dimostra che può farlo.


"Quando invecchiamo si indebolisce la barriera emato-encefalica", afferma Song, cattedra di ricerca in Alzheimer e professore. "Questo potrebbe consentire a più amiloide-beta di infiltrarsi nel cervello, integrando quella prodotta dal cervello stesso e accelerando il deterioramento". Song immagina un farmaco che lega l'amiloide-beta in tutto il corpo, marcandolo biochimicamente in modo tale che il fegato o i reni lo possano eliminare. "L'MA è chiaramente una malattia del cervello, ma dobbiamo prestare attenzione a tutto il corpo per capire da dove proviene e come fermarla", dice.

 

 

 


Fonte: University of British Columbia (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: X-L Bu, Y Xiang, W-S Jin, J Wang, L-L Shen, Z-L Huang, K Zhang, Y-H Liu, F Zeng, J-H Liu, H-L Sun, Z-Q Zhuang, S-H Chen, X-Q Yao, B Giunta, Y-C Shan, J Tan, X-W Chen, Z-F Dong, H-D Zhou, X-F Zhou, W Song, Y-J Wang. Blood-derived amyloid-β protein induces Alzheimer’s disease pathologies. Molecular Psychiatry, 2017; DOI: 10.1038/mp.2017.204

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali colelgamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Il 'Big Bang' dell'Alzheimer: focus sulla tau mortale che cambi…

11.07.2018 | Ricerche

Degli scienziati hanno scoperto un "Big Bang" del morbo di Alzheimer (MA) - il punto pre...

Come una collana di perle: la vera forma e funzionamento dell'assone dei …

30.12.2024 | Ricerche

Con un nuovo studio provocatorio, degli scienziati sfidano un principio fondamentale nel...

Un singolo trattamento genera nuovi neuroni, elimina neurodegenerazione nei to…

1.07.2020 | Ricerche

Xiang-Dong Fu PhD, non è mai stato così entusiasta di qualcosa in tutta la sua carriera...

Scoperto nuovo colpevole del declino cognitivo nell'Alzheimer

7.02.2019 | Ricerche

È noto da tempo che i pazienti con morbo di Alzheimer (MA) hanno anomalie nella vasta re...

Vecchio farmaco per l'artrite reumatoide suscita speranze come cura per l…

22.09.2015 | Ricerche

Scienziati dei Gladstone Institutes hanno scoperto che il salsalato, un farmaco usato per trattar...

L'esercizio fisico genera nuovi neuroni cerebrali e migliora la cognizion…

10.09.2018 | Ricerche

Uno studio condotto dal team di ricerca del Massachusetts General Hospital (MGH) ha scop...

Come dormiamo oggi può prevedere quando inizia l'Alzheimer

8.09.2020 | Ricerche

Cosa faresti se sapessi quanto tempo hai prima che insorga il morbo di Alzheimer (MA)? N...

Scoperto un fattore importante che contribuisce all'Alzheimer

22.08.2022 | Ricerche

Una ricerca guidata dai dott. Yuhai Zhao e Walter Lukiw della Luisiana State University ...

I dieci psicobiotici di cui hai bisogno per un cervello felice

9.09.2019 | Esperienze & Opinioni

Psicobiotici? Cosa sono gli psicobiotici?? Bene, cosa penseresti se io dicessi che la tu...

Identificata nuova forma di Alzheimer ad esordio molto precoce

16.06.2020 | Ricerche

Ricercatori della Mayo Clinic hanno definito una forma di morbo di Alzheimer (MA) che co...

Falsi miti: perché le persone sono così pessimiste sulla vecchiaia?

4.06.2020 | Esperienze & Opinioni

Non smettiamo di giocare perché invecchiamo, ma invecchiamo perché smettiamo di giocare ...

L'Alzheimer è composto da quattro sottotipi distinti

4.05.2021 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) è caratterizzato dall'accumulo anomale e dalla diffusione del...

Molecola 'anticongelante' può impedire all'amiloide di formare …

27.06.2018 | Ricerche

La chiave per migliorare i trattamenti per le lesioni e le malattie cerebrali può essere nelle mo...

Il ruolo sorprendente delle cellule immunitarie del cervello

21.12.2020 | Ricerche

Una parte importante del sistema immunitario del cervello, le cellule chiamate microglia...

Subiamo un 'lavaggio del cervello' durante il sonno?

4.11.2019 | Ricerche

Una nuova ricerca eseguita alla Boston University suggerisce che questa sera durante il ...

Goccioline liquide dense come computer cellulari: nuova teoria sulla causa del…

22.09.2022 | Ricerche

Un campo emergente è capire come gruppi di molecole si condensano insieme all'interno de...

Il cammino può invertire l'invecchiamento del cervello?

2.09.2021 | Esperienze & Opinioni

Il cervello è costituito principalmente da due tipi di sostanze: materia grigia e bianca...

Perché vivere in un mondo ‘incredibilmente tossico’ aumenta il rischio di Alzh…

6.05.2020 | Denuncia & advocacy

Sei preoccupato per la minaccia del morbo di Alzheimer (MA), e ti stai chiedendo che cos...

[Dana Territo] Sii delicato e paziente quando parli ad amici e familiari della…

30.09.2025 | Esperienze & Opinioni

Come parlare alla famiglia della mia diagnosi di Alzheimer?

È difficile discerne...

IFITM3: la proteina all'origine della formazione di placche nell'Alz…

4.09.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) è una malattia neurodegenerativa caratterizzata dall'accumulo...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.