Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Interrompere il circolo vizioso degli antipsicotici in demenza

Fino a due terzi delle persone con Alzheimer sperimentano episodi psicotici, ma il sintomo angosciante è ancora molto poco riconosciuto ed è difficile da trattare. I trattamenti antipsicotici attuali hanno un piccolo impatto sull'eliminazione dei sintomi, ma possono avere effetti collaterali devastanti, che causano 1.660 ictus inutili e 1.800 morti precoci nel Regno Unito ogni anno.


I sintomi psicotici sono legati a un declino cognitivo e funzionale più rapido e a tassi accelerati di morte. Sia i sintomi psicotici che gli effetti collaterali del trattamento sono più estremi in altri tipi di demenza, come la demenza da Parkinson e quella da Corpi di Lewy. In queste persone, gli antipsicotici prescritti di solito possono essere particolarmente dannosi, quadruplicando il rischio di ictus e morte.


Ora, un gruppo internazionale di esperti, che comprende ricercatori dell'Università di Exeter, chiede nuovi approcci alle sperimentazioni cliniche per produrre nuovi trattamenti efficaci per i sintomi neuropsichiatrici di Alzheimer. Lo sforzo mira a facilitare una migliore comprensione dei meccanismi sottostanti questi sintomi, che includono psicosi, agitazione, apatia, depressione e disturbi del sonno.


Queste idee sono riassunte in un nuovo studio pubblicato nella rivista Alzheimer & Dementia: Translational Research & Clinical Interventions. Il gruppo di esperti è stato convocato attraverso l'Alzheimer's Association Research Roundtable, un comitato permanente che riunisce esperti del settore accademico, industriale e governativo per affrontare i modi per superare le barriere allo sviluppo di farmaci.


Clive Ballard, professore di malattie dell'invecchiamento all'Università di Exeter, è il primo autore della sezione dedicata alla psicosi. Ha detto che i nuovi trattamenti, che funzionato in modo diverso rispetto agli attuali antipsicotici, stanno ottenendo risultati promettenti per alleviare i sintomi senza esiti negativi, ma queste misurazioni di esito devono essere standardizzate per assicurare che siano significative sia per i medici che per le persone affette da demenza e i loro caregiver.


Il professor Ballard ha dichiarato:

"Siamo ancora bloccati in questo ciclo dannoso di prescrizione di antipsicotici per persone con demenza, nonostante il fatto che ci siano benefici minimi e molti danni. Ora abbiamo bisogno con urgenza di nuovi farmaci e di nuovi interventi non farmacologici, in modo da poter migliorare il trattamento di questi sintomi angoscianti per milioni di persone in tutto il mondo.

"A Exeter stiamo già sviluppando terapie psicologiche specifiche, stiamo conducendo sperimentazioni cliniche su nuovi approcci farmacologici e usiamo tecniche genetiche innovative per identificare nuovi bersagli per terapie sicure ed efficaci e per consentire di usare i trattamenti attuali in modo più focalizzato".


La psicosi e gli altri sintomi neuropsichiatrici sono spesso tra i primi segni di demenza, ma nella pratica non sono riconosciuti come segni di avvertimento. Insieme, questi sintomi provocano notevole angoscia sia alle persone con demenza che ai loro caregiver e contribuiscono al passaggio anticipato delle persone a strutture di assistenza, gravando sul sistema di assistenza sociale.

 


Nota: la sezione sulla psicosi fa parte di un rapporto di ricerca più ampio sui sintomi neuropsichiatrici dell'Alzheimer

 

 

 


Fonte: University of Exeter (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

RIferimenti: Krista L. Lanctôt, Joan Amatniek, Sonia Ancoli-Israel, Steven E. Arnold, Clive Ballard, Jiska Cohen-Mansfield, Zahinoor Ismail, Constantine Lyketsos, David S. Miller, Erik Musiek, Ricardo S. Osorio, Paul B. Rosenberg, Andrew Satlin, David Steffens, Pierre Tariot, Lisa J. Bain, Maria C. Carrillo, James A. Hendrix, Heidi Jurgens, Brendon Boot. Neuropsychiatric signs and symptoms of Alzheimer's disease: New treatment paradigms. Alzheimer's & Dementia: Translational Research & Clinical Interventions, 2017; 3 (3): 440 DOI: 10.1016/j.trci.2017.07.001

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali colelgamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Laser a infrarossi distrugge le placche di amiloide nell'Alzheimer

7.08.2020 | Ricerche

L'aggregazione di proteine ​​in strutture chiamate 'placche amiloidi' è una caratteristi...

Pressione bassa potrebbe essere uno dei colpevoli della demenza

2.10.2019 | Esperienze & Opinioni

Invecchiando, le persone spesso hanno un declino della funzione cerebrale e spesso si pr...

Le donne possono vivere meglio con una dieta migliore

22.07.2022 | Ricerche

Mangiare frutta e verdura di colori più brillanti può aiutare i problemi di salute delle donne.

...

Il caregiving non fa male alla salute come si pensava, dice uno studio

11.04.2019 | Ricerche

Per decenni, gli studi nelle riviste di ricerca e la stampa popolare hanno riferito che ...

'Ingorgo' di proteine nei neuroni legato alla neurodegenerazione

12.09.2022 | Ricerche

Un nuovo studio condotto da ricercatori dell'EPFL rivela che un complesso proteico malfunzionante pu...

Vecchio farmaco per l'artrite reumatoide suscita speranze come cura per l…

22.09.2015 | Ricerche

Scienziati dei Gladstone Institutes hanno scoperto che il salsalato, un farmaco usato per trattar...

L'Alzheimer è composto da quattro sottotipi distinti

4.05.2021 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) è caratterizzato dall'accumulo anomale e dalla diffusione del...

Nuovo metodo di selezione farmaci spiega perché quelli di Alzheimer falliscono…

31.01.2022 | Ricerche

Analizzando i meccanismi di malattia nei neuroni umani, dei ricercatori dell'Università del...

Sciogliere il Nodo Gordiano: nuove speranze nella lotta alle neurodegenerazion…

28.03.2019 | Ricerche

Con un grande passo avanti verso la ricerca di un trattamento efficace per le malattie n...

Alzheimer e le sue proteine: bisogna essere in due per ballare il tango

21.04.2016 | Ricerche

Per anni, i neuroscienziati si sono chiesti come fanno le due proteine ​​anomale amiloid...

Come vivere in modo sicuro con la demenza a casa tua

12.11.2020 | Esperienze & Opinioni

C'è un malinteso comune che la persona con una diagnosi di demenza perde la sua indipend...

Interleuchina3: la molecola di segnalazione che può prevenire l'Alzheimer…

20.07.2021 | Ricerche

Una nuova ricerca su esseri umani e topi ha identificato una particolare molecola di seg...

Dare un senso alla relazione obesità-demenza

2.08.2022 | Esperienze & Opinioni

Questo articolo farà capire al lettore perché l'obesità a volte può aumentare il rischio...

Convalidare il sentimento aiuta meglio di criticare o sminuire

30.03.2020 | Ricerche

Sostenere i tuoi amici e la famiglia può aiutarli a superare questi tempi di incertezza...

Come dormiamo oggi può prevedere quando inizia l'Alzheimer

8.09.2020 | Ricerche

Cosa faresti se sapessi quanto tempo hai prima che insorga il morbo di Alzheimer (MA)? N...

Studio rafforza il legame tra vaccino contro l'herpes zoster e minore ris…

10.04.2025 | Ricerche

La nuova analisi di un programma di vaccinazione in Galles ha scoperto che il vaccino contro l'he...

Demenze: forti differenze regionali nell’assistenza, al Nord test diagnostici …

30.01.2024 | Annunci & info

In Iss il Convegno finale del Fondo per l’Alzheimer e le Demenze, presentate le prime linee guida...

Studio cinese: 'Metti spezie nel tuo cibo per tenere a bada l'Alzhei…

13.01.2022 | Ricerche

Proprio come 'una mela al giorno toglie il medico di torno', sono ben noti i benefici di...

[Greg O'Brien] Scoprire la grazia dell'imperfezione: apprezzare la l…

11.11.2025 | Voci della malattia

"Scrivi in ​​modo forte e chiaro ciò che fa male" (attribuito a Ernest Hemingway)

<...

Diagnosi di Alzheimer: prenditi del tempo per elaborarla, poi vai avanti con m…

4.12.2023 | Esperienze & Opinioni

Come posso accettare la diagnosi di Alzheimer?

Nathaniel Branden, compianto psicoterape...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.