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La demenza può insorgere in calciatori e pugili anni dopo la fine della carriera

La demenza può insorgere in calciatori e pugili anni dopo la fine della carrieraFoto: Wikipedia

I pugili sanno il rischio che corrono quando entrano nel ring. Lottano contro un avversario per il quale si sono preparati, che possono vedere ad occhio nudo e che mostrerà misericordia quando non riescono più a combattere.


Ma molto tempo dopo che applausi e lacrime sono stati spazzati via - e le ossa rotte e i volti sanguinanti sono guariti - molti affrontano un tipo diverso di battaglia. Il nemico è più insidioso, implacabile e molto più mortale di tutto quello che hanno affrontato prima.


La «demenza pugilistica» (DP) è una forma di demenza causata da commozioni cerebrali ripetute o da colpi traumatici alla testa. Le vittime più probabili della DP sono i pugili e gli altri atleti professionisti, inclusi i calciatori e i giocatori di hockey e football americano.


La ricerca ha dimostrato che fino al 20% dei pugili professionisti che prendono regolarmente colpi in testa, svilupperanno la DP. Può passare più di un decennio prima che si vedano i sintomi.


I calciatori professionisti che hanno colpito ripetutamente il pallone, giorno dopo giorno, in allenamento e in partita - in particolare quelli che hanno giocato con i vecchi palloni più pesanti - stanno cominciando a mostrare segni di DP, molti anni dopo la fine della carriera.


L'ex difensore del Manchester United e vincitore della Coppa del Mondo di 1966, Nobby Stiles, ha avuto la diagnosi di Alzhemier oltre 15 anni fa ed è uno dei più di 300 calciatori noti per avere la condizione. E' stato costretto a vendere le sue amate medaglie per finanziare l'assistenza. Suo figlio ci ha detto tempo fa che sarebbe stato necessario fare una ricerca sul sospetto legame tra calcio e Alzheimer.


Attivisti e politici locali e nazionali stanno ora invocando più ricerca per capire meglio il collegamento tra boxe, calcio e demenza. E anche per ulteriori finanziamenti, anche da quelli che guadagnano milioni dallo sport.

[...]

 

 

 


Fonte: Jon Macpherson in Manchester Evening News (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

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Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

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