Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


In cerca di risposte all'Alzheimer dai moscerini della frutta

La ricerca medica comporta spesso una grande creatività, trovando modi originali di risolvere problemi complessi. Ma gli scienziati possono affrontare lo scetticismo quando utilizzano metodi creativi per la ricerca delle malattie umane, in particolare quando questi metodi implicano animali o insetti.

Prendiamo, per esempio, il lavoro di un gruppo di ricerca, che sta studiando i moscerini della frutta per aiutare a determinare le cause genetiche dell'Alzheimer. Come può una persona dire se un moscerino della frutta soffre di perdita di memoria? E come questo contribuirebbe a migliorare la lotta contro l'Alzheimer?

Un esperto importante sui moscerini della frutta, chiamati Drosophila, ha detto che la connessione è abbastanza semplice: gli esseri umani non sono geneticamente molto diversi dagli altri animali o insetti. "Tutto ciò che immagini che è vivo può essere utilizzato per studiare la salute umana e la malattia" ha detto Laurie Tompkins, capo della Genetic Mechanisms Branch alla Divisione di Genetica e Biologia dello Sviluppo presso la US National Institute of General Medical Sciences di Bethesda, Maryland.

La Tompkins, che ha studiato moscerini della frutta per più di un decennio, ha osservato che gli animali, insetti, piante e microrganismi hanno anche alcune somiglianze genetiche e sistemiche con l'uomo che possono essere sfruttate dai ricercatori per comprendere meglio le malattie umane. "Le persone hanno difficoltà a comprendere che molti dei processi che avvengono in questi organismi sono simili a quelli negli umani", ha detto.

Ad esempio, le mosche condividono circa due terzi degli stessi geni di malattia riscontrati nell'uomo, ha detto Tompkins. "Ma a guardare una mosca, come fai a saperlo?" ha aggiunto. "Hanno un aspetto diverso, si comportano diversamente. Come si può dire che quello che sta succedendo dentro è lo stesso?"

Come si è visto, uno dei geni che esistono sia nei moscerini della frutta che negli esseri umani è collegato alla forma ereditaria dell'Alzheimer, che è particolarmente aggressiva nelle persone, ha detto Thomas A. Jongens, un membro del team di ricerca sui moscerini della frutta e professore associato di genetica alla University of Pennsylvania School of Medicine. "Nell'Alzheimer ereditario, la genetica è abbastanza ben caratterizzata" dice Jongens. "L'idea è quindi di andare a trovare che tipo di trattamento può essere fatto per recupere e prevenire questa perdita di memoria e apprendimento."

Il team di ricerca di Jongens ha deciso di utilizzare i moscerini della frutta per testare i trattamenti che consentono di superare la mutazione genetica che causa l'Alzheimer nelle persone. Studiare la malattia nelle mosche ha numerosi vantaggi rispetto a studiarla negli esseri umani:

  • Il ciclo di vita delle mosche è molto più breve, solo 60-80 giorni, ha detto Jongens. Un ricercatore può osservare l'insorgenza della senilità in una mosca nell'arco di settimane, mentre lo studio sugli esseri umani richiede anni o decenni.
  • Ci sono mosche in abbondanza e forniscono molto più materiale di ricerca. Ad esempio, la quantità di tessuto cerebrale umano a disposizione per lo studio dai ricercatori di Alzheimer è molto limitata. "Non ci sono campioni di cervello a disposizione, tranne di coloro che sono già morti", ha detto Tompkins.
  • I ricercatori possono fare cose su moscerini della frutta che sarebbero inaccettabili per gli esseri umani, tra cui la manipolazione genetica per introdurre la malattia.

Il team di Jongens ha usato un paio di metodi unici collegati ai rituali di corteggiamento dei moscerini della frutta per lo studio della memoria e della cognizione. I ricercatori pongono un moscerino della frutta vergine maschile all'interno di una camera con un moscerino della frutta femminile che era già stata accoppiata. La mosca maschio tenta di attirare la femmina in un nuovo accoppiamento, ma lei rifiuta e alla fine lui smette di mostrare interesse. Questa lezione si ripete l'incontro successivo: anche se abbinato con una femmina vergine pronta per l'accoppiamento, il suo comportamento di corteggiamento è sensibilmente diminuito.

Tuttavia, i maschi del moscerino della frutta con la particolare propensione genetica all'Alzheimer non sono stati in grado di ricordare questa lezione. Continuavano a infastidire le femmine ricettive e poco ricettive allo stesso modo, incapaci di ricordare e di apprendere che alcune femmine non erano disponibili per il corteggiamento.

I ricercatori hanno dato ai moscerini cavia farmaci che teoricamente avrebbero dovuto bloccare le vie genetiche che permettono all'Alzheimer di mettere radici. Alcuni dei farmaci erano sperimentali: uno, il litio, è stato approvato dalla US Food and Drug Administration per l'uso nell'uomo.


Pubblicato su USNewsHealth.com il 25 febbraio 2011

 

Traduzione di Traduzione di Franco Pellizzari. 
Copyright:
Tutti i diritti di eventuali testi o marchi, eventualmente citati nell'articolo, sono riservati ai rispettivi proprietari.
Liberatoria:
Questo articolo non si propone come terapia o dieta; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo.
Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


Notizie da non perdere

Perché vivere in un mondo ‘incredibilmente tossico’ aumenta il rischio di Alzh…

6.05.2020 | Denuncia & advocacy

Sei preoccupato per la minaccia del morbo di Alzheimer (MA), e ti stai chiedendo che cos...

Colpi in testa rompono i 'camion della spazzatura' del cervello acce…

5.12.2014 | Ricerche

Un nuovo studio uscito ieri sul Journal of Neuroscience dimostra che un...

5 tipi di ricerca, sottostudiati al momento, potrebbero darci trattamenti per …

27.04.2020 | Esperienze & Opinioni

Nessun ostacolo fondamentale ci impedisce di sviluppare un trattamento efficace per il m...

Scienziati dicono che si possono recuperare i 'ricordi persi' per l…

4.08.2017 | Ricerche

Dei ricordi dimenticati sono stati risvegliati nei topi con Alzheimer, suggerendo che la...

L'Alzheimer è composto da quattro sottotipi distinti

4.05.2021 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) è caratterizzato dall'accumulo anomale e dalla diffusione del...

Riprogrammare «cellule di supporto» in neuroni per riparare il cervello adulto…

21.11.2014 | Ricerche

La porzione del cervello adulto responsabile del pensiero complesso, la corteccia cerebrale, non ...

Perché la tua visione può prevedere la demenza 12 anni prima della diagnosi

24.04.2024 | Ricerche

 

Gli occhi possono rivelare molto sulla salute del nostro cervello: in effetti, i p...

Sciogliere il Nodo Gordiano: nuove speranze nella lotta alle neurodegenerazion…

28.03.2019 | Ricerche

Con un grande passo avanti verso la ricerca di un trattamento efficace per le malattie n...

Gli interventi non farmacologici per l'Alzheimer sono sia efficaci che co…

19.04.2023 | Ricerche

Un team guidato da ricercatori della Brown University ha usato una simulazione al computer per di...

Il caregiving non fa male alla salute come si pensava, dice uno studio

11.04.2019 | Ricerche

Per decenni, gli studi nelle riviste di ricerca e la stampa popolare hanno riferito che ...

Come evitare che la demenza derubi i tuoi cari del loro senso di personalità, …

25.11.2025 | Esperienze & Opinioni

Ogni tre secondi, qualcuno nel mondo sviluppa la demenza; sono oltre 57 milioni di perso...

Immagini mai viste prima delle prime fasi dell'Alzheimer

14.03.2017 | Ricerche

I ricercatori dell'Università di Lund in Svezia, hanno utilizzato il sincrotrone MAX IV ...

Aumentano le evidenze di origini alternative delle placche di Alzheimer

13.06.2022 | Ricerche

I risultati di uno studio potrebbero spiegare perché i farmaci progettati per rimuovere i depositi d...

Microglia: ‘cellule immunitarie’ che proteggono il cervello dalle malattie, ma…

28.05.2020 | Esperienze & Opinioni

Sappiamo che il sistema immunitario del corpo è importante per tenere tutto sotto controllo e per...

Paesi asiatici assistono gli anziani in modo diverso: ecco cosa possiamo impar…

28.10.2020 | Esperienze & Opinioni

A differenza dei paesi occidentali, le culture tradizionali asiatiche mettono un forte a...

Gas xeno potrebbe proteggere dall'Alzheimer, almeno nei topi; previsti te…

30.01.2025 | Ricerche

Molti dei trattamenti perseguiti oggi per proteggere dal morbo di Alzheimer (MA) sono co...

Orienteering: un modo per addestrare il cervello e contrastare il declino cogn…

27.01.2023 | Ricerche

Lo sport dell'orienteering (orientamento), che attinge dall'atletica, dalle capacità di ...

Curare l'Alzheimer: singolo proiettile magico o sparo di doppietta?

20.03.2025 | Esperienze & Opinioni

Perché i ricercatori stanno ancora annaspando nella ricerca di una cura per quella che è...

È lo scopo o il piacere la chiave della felicità mentre invecchiamo?

19.11.2021 | Esperienze & Opinioni

I benefici di avere un senso di scopo nella vita sono davvero incredibili. Le persone co...

Immergersi nella natura: gioia, meraviglia ... e salute mentale

10.05.2023 | Esperienze & Opinioni

La primavera è il momento perfetto per indugiare sulle opportunità.

La primavera è un m...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.