Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Abbi cura del tuo cervello

L'allungamento della vita media della popolazione ha provocato un aumento della prevalenza di patologie correlate all'invecchiamento, uno dei quali è il deficit cognitivo e la demenza. Un gruppo di esperti ha stimato che in tutto il mondo oltre 24 milioni di persone sono colpite da demenza, la maggior parte affetti da Alzheimer. Nei paesi più sviluppati, il 70 per cento delle persone con demenza hanno più di 75 anni. L'età è il maggiore fattore di rischio per lo sviluppo di demenza.

Ma è sempre più evidente che la forte associazione con l'invecchiamento può essere, almeno in parte, spiegata da una esposizione, cumulata nel corso della vita, a diversi fattori di rischio. Il gruppo di ricerca di Laura Fratiglioni al Karolinska Institutet è il più avanzato nell'individuazione dei fattori di rischio che si celano dietro lo sviluppo di demenza e nell'utilizzo di queste conoscenze per lo sviluppo di possibili strategie preventive.

La ricerca del gruppo ha dimostrato che il rischio è in parte determinato da una predisposizione genetica individuale, e che il coinvolgimento attivo in attività mentali, fisiche e sociali può ritardare l'insorgenza della demenza, preservando le funzioni cognitive. L'alto grado di scolarità in gioventù ha un effetto protettivo, e la ricerca ha dimostrato che non è mai troppo tardi per iniziare.

"Il cervello, proprio come altre parti del corpo, richiede stimolazione ed esercizio, per continuare a funzionare. Gli anziani con una vita attiva - mentalmente, fisicamente e socialmente - corrono un rischio minore di sviluppare la demenza, qualunque sia il tipo di attività svolta", spiega la professoressa Laura Fratiglioni.

La ricerca di Laura Fratiglioni ha dimostrato che anche i fattori fisici sono significativi. Non solo pressione sanguigna alta e bassa, ma anche diabete e obesità nella mezza età, aumentano il rischio di sviluppare demenza dopo i 70 anni. "Ciò che è buono per il cuore è buono per il cervello", dice.

Le conoscenze sui fattori di rischio e su come proteggere il cervello dalla demenza, è basata su studi osservazionali in cui gli scienziati hanno scoperto correlazioni statistiche tra la popolazione. Scienziati in altri studi in corso in Europa stanno indagando cosa succede quando un grande numero di partecipanti allo studio riceve un aiuto speciale per controllare meglio i fattori di rischio vascolare e per stimolare l'attività sociale, fisica e mentale, con l'obiettivo di portare, quanto meno, ad un ritardo nell'insorgenza della demenza.

"Si potrebbe dire che stiamo passando dall'osservazione alla sperimentazione. Ciò significa che in pochi anni ne sapremo di più sulle strategie più efficaci nel prevenire le malattie neurodegenerative", spiega Laura Fratiglioni.

 


 Fonte: Materiale fornito dal Karolinska Institutet, via EurekAlert!, un servizio di AAAS.

Pubblicato su ScienceDaily.com il 20 febbraio 2011

Traduzione di Traduzione di Franco Pellizzari. Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi, eventualmente citati nell'articolo, sono riservati ai rispettivi proprietari. Liberatoria: questo articolo non si propone come terapia o dieta; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo.


Notizie da non perdere

Zen e mitocondri: il macchinario della morte rende più sana la vita

20.11.2023 | Ricerche

Sebbene tutti noi aspiriamo a una vita lunga, ciò che è più ambito è un lungo periodo di...

LipiDiDiet trova effetti ampi e duraturi da intervento nutrizionale all'i…

9.11.2020 | Ricerche

Attualmente non esiste una cura nota per la demenza, e le terapie farmacologiche esisten...

Ricetta per una vita felice: ingredienti ordinari possono creare lo straordina…

9.09.2019 | Esperienze & Opinioni

Se potessi porre ad ogni essere umano sulla Terra una domanda - qual è la ricetta per un...

L'esercizio fisico dà benefici cognitivi ai pazienti di Alzheimer

29.06.2015 | Ricerche

Nel primo studio di questo tipo mai effettuato, dei ricercatori danesi hanno dimostrato che l'ese...

[Greg O'Brien] Scoprire la grazia dell'imperfezione: apprezzare la l…

11.11.2025 | Voci della malattia

"Scrivi in ​​modo forte e chiaro ciò che fa male" (attribuito a Ernest Hemingway)

<...

Sciogliere il Nodo Gordiano: nuove speranze nella lotta alle neurodegenerazion…

28.03.2019 | Ricerche

Con un grande passo avanti verso la ricerca di un trattamento efficace per le malattie n...

Nuova terapia che distrugge i grovigli di tau si dimostra promettente

30.09.2024 | Ricerche

Degli scienziati hanno sviluppato potenziali terapie che rimuovono selettivamente le proteine ​​t...

Studio cinese: 'Metti spezie nel tuo cibo per tenere a bada l'Alzhei…

13.01.2022 | Ricerche

Proprio come 'una mela al giorno toglie il medico di torno', sono ben noti i benefici di...

Ricercatori delineano un nuovo approccio per trattare le malattie degenerative

8.05.2024 | Ricerche

Le proteine sono i cavalli da soma della vita. Gli organismi li usano come elementi costitutivi, ...

Allenamento con i pesi protegge il cervello delle persone anziane dalla demenz…

15.04.2025 | Ricerche

Uno studio, condotto presso l'Università di Stato di Campinas (Brasile), ha scoperto che dopo sei...

Nuove case di cura: 'dall'assistenza fisica, al benessere emotivo�…

5.11.2018 | Esperienze & Opinioni

Helen Gosling, responsabile delle operazioni della Kingsley Healthcare, con sede a Suffo...

Dana Territo: 'La speranza può manifestarsi da molte fonti nella cerchia …

14.01.2025 | Esperienze & Opinioni

Come trovi speranza nel nuovo anno con una diagnosi di Alzheimer?

Avere speranza...

Dare un senso alla relazione obesità-demenza

2.08.2022 | Esperienze & Opinioni

Questo articolo farà capire al lettore perché l'obesità a volte può aumentare il rischio...

Paesi asiatici assistono gli anziani in modo diverso: ecco cosa possiamo impar…

28.10.2020 | Esperienze & Opinioni

A differenza dei paesi occidentali, le culture tradizionali asiatiche mettono un forte a...

Nuovo sensore nel cervello offre risposte all'Alzheimer

12.03.2021 | Ricerche

Scienziati della Università della Virginia (UVA) hanno sviluppato uno strumento per moni...

Variante della proteina che causa l'Alzheimer protegge dalla malattia

15.02.2021 | Ricerche

Le scoperte di un nuovo studio sul morbo di Alzheimer (MA), guidato da ricercatori dell...

Un singolo trattamento genera nuovi neuroni, elimina neurodegenerazione nei to…

1.07.2020 | Ricerche

Xiang-Dong Fu PhD, non è mai stato così entusiasta di qualcosa in tutta la sua carriera...

Livelli di ossigeno nel sangue potrebbero spiegare perché la perdita di memori…

9.06.2021 | Ricerche

Per la prima volta al mondo, scienziati dell'Università del Sussex hanno registrato i li...

Svelata una teoria rivoluzionaria sull'origine dell'Alzheimer

28.12.2023 | Ricerche

Nonostante colpisca milioni di persone in tutto il mondo, il morbo di Alzheimer (MA) man...

4 Benefici segreti di un minuto di esercizio al giorno

29.12.2020 | Esperienze & Opinioni

Conosci tutti gli effetti positivi dell'esercizio fisico sul tuo corpo e sulla tua mente...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.