Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


I colpi di testa al pallone provocano cambiamenti immediati nel cervello



I ricercatori dell'Università di Stirling hanno esplorato l'impatto reale dei colpi di testa al pallone da calcio, individuando i piccoli ma significativi cambiamenti nella funzionalità del cervello che avvengono dopo l'allenamento di routine a questo gesto.


Lo studio, pubblicato su EBioMedicine, è il primo a rilevare i cambiamenti diretti nel cervello dopo che i giocatori sono esposti a colpi di testa tutti i giorni, al contrario delle lesioni cerebrali cliniche come la commozione cerebrale.


Dei giocatori di calcio hanno colpito di testa 20 volte una palla sparata da una macchina progettata per simulare il ritmo e la potenza di un calcio d'angolo. Prima e dopo le sessioni di testa, gli scienziati hanno verificato la funzione cerebrale e la memoria dei giocatori. E hanno rilevato un aumento di inibizione nel cervello dopo appena una singola sessione di testate. Anche le prestazioni sul test della memoria si sono ridotte dal 41 al 67 per cento, con effetti di normalizzazione entro 24 ore.


Giocato da più di 250 milioni di persone in tutto il mondo, il 'bellissimo gioco' spesso comporta colpi di testa intenzionali e ripetuti alla palla. Negli ultimi anni il possibile legame tra lesioni cerebrali nello sport e aumento del rischio di demenza ha focalizzato l'attenzione sulla possibilità che il calcio possa avere conseguenze a lungo termine nella salute del cervello.


La neuroscienziata cognitiva Dott.ssa Magdalena Ietswaart dalla Psicologia dell'Università di Stirling, ha dichiarato:

"Alla luce della crescente preoccupazione per gli effetti degli sport di contatto sulla salute del cervello, volevamo capire se il nostro cervello reagisce immediatamente ai colpi di testa a un pallone da calcio. Usando un metodo con il quale ha familiarità la maggior parte delle squadre di dilettanti e professionisti (la Stimolazione Magnetica Transcranica), abbiamo trovato che in effetti c'è una maggiore inibizione nel cervello subito dopo i colpi di testa e che le prestazioni nei test di memoria si riducono in modo significativo.

"Anche se i cambiamenti sono temporanei, crediamo che siano significativi per la salute del cervello, in particolare se avvengono più e più volte come nei colpi di testa del calcio. Visto il gran numero di persone in tutto il mondo che partecipano a questo sport, è importante essere consapevoli di ciò che accade all'interno del cervello e l'effetto duraturo che può avere".


Il Dr Angus Hunter, docente di Fisiologia dell'Esercizio alla Facoltà di Scienze della Salute e dello Sport, ha aggiunto:

"Enti sportivi e pubblico possono avere, per la prima volta, la chiara evidenza dei rischi connessi con l'impatto ripetitivo causato dai colpi di testa a un pallone da calcio.

"Ci auguriamo che questi risultati aprano nuovi approcci per individuare, monitorare e prevenire le lesioni cerebrali cumulative da sport. Dobbiamo salvaguardare la salute a lungo termine dei giocatori di calcio a tutti i livelli, così come degli individui coinvolti in altri sport di contatto".

 

 

 

 


Fonte: University of Stirling (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: Thomas G. Di Virgilio, Angus Hunter, Lindsay Wilson, William Stewart, Stuart Goodall, Glyn Howatson, David I. Donaldson, Magdalena Ietswaart. Evidence for Acute Electrophysiological and Cognitive Changes Following Routine Soccer Heading. EBioMedicine, 2016; DOI: 10.1016/j.ebiom.2016.10.029

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


Notizie da non perdere

Ricetta per una vita felice: ingredienti ordinari possono creare lo straordina…

9.09.2019 | Esperienze & Opinioni

Se potessi porre ad ogni essere umano sulla Terra una domanda - qual è la ricetta per un...

Scoperto nuovo colpevole del declino cognitivo nell'Alzheimer

7.02.2019 | Ricerche

È noto da tempo che i pazienti con morbo di Alzheimer (MA) hanno anomalie nella vasta re...

Effetti della carenza di colina sulla salute neurologica e dell'intero si…

23.01.2023 | Ricerche

Assorbire colina a sufficienza dall'alimentazione è cruciale per proteggere il corpo e il cervello d...

Demenze: forti differenze regionali nell’assistenza, al Nord test diagnostici …

30.01.2024 | Annunci & info

In Iss il Convegno finale del Fondo per l’Alzheimer e le Demenze, presentate le prime linee guida...

Le donne possono vivere meglio con una dieta migliore

22.07.2022 | Ricerche

Mangiare frutta e verdura di colori più brillanti può aiutare i problemi di salute delle donne.

...

Nuovo metodo di selezione farmaci spiega perché quelli di Alzheimer falliscono…

31.01.2022 | Ricerche

Analizzando i meccanismi di malattia nei neuroni umani, dei ricercatori dell'Università del...

LATE: demenza con sintomi simili all'Alzheimer ma con cause diverse

3.05.2019 | Ricerche

È stato definito un disturbo cerebrale che imita i sintomi del morbo di Alzheimer (MA), ...

Alzheimer, Parkinson e Huntington condividono una caratteristica cruciale

26.05.2017 | Ricerche

Uno studio eseguito alla Loyola University di Chicago ha scoperto che delle proteine ​​a...

Cibo per pensare: come la dieta influenza il cervello per tutta la vita

7.10.2024 | Esperienze & Opinioni

Una quantità di ricerche mostra che ciò che mangiamo influenza la capacità del corpo di ...

Sempre più giovani con Alzheimer e demenza: colpa delle tossine ambientali, me…

6.05.2020 | Denuncia & advocacy

È abbastanza straziante quando le persone anziane sviluppano condizioni di perdita di me...

Riprogrammare «cellule di supporto» in neuroni per riparare il cervello adulto…

21.11.2014 | Ricerche

La porzione del cervello adulto responsabile del pensiero complesso, la corteccia cerebrale, non ...

Alzheimer e le sue proteine: bisogna essere in due per ballare il tango

21.04.2016 | Ricerche

Per anni, i neuroscienziati si sono chiesti come fanno le due proteine ​​anomale amiloid...

Scienziati dicono che si possono recuperare i 'ricordi persi' per l…

4.08.2017 | Ricerche

Dei ricordi dimenticati sono stati risvegliati nei topi con Alzheimer, suggerendo che la...

Con l'età cala drasticamente la capacità del cervello di eliminare le pro…

31.07.2015 | Ricerche

Il fattore di rischio più grande per l'Alzheimer è l'avanzare degli anni. Dopo i 65, il rischio r...

Pressione bassa potrebbe essere uno dei colpevoli della demenza

2.10.2019 | Esperienze & Opinioni

Invecchiando, le persone spesso hanno un declino della funzione cerebrale e spesso si pr...

Invertita per la prima volta la perdita di memoria associata all'Alzheime…

1.10.2014 | Ricerche

La paziente uno aveva avuto due anni di perdita progressiva di memoria...

Districare la tau: ricercatori trovano 'obiettivo maneggiabile' per …

30.01.2019 | Ricerche

L'accumulo di placche di amiloide beta (Aβ) e grovigli di una proteina chiamata tau nel ...

Svolta per l'Alzheimer? Confermato collegamento genetico con i disturbi i…

26.07.2022 | Ricerche

Uno studio eseguito in Australia alla Edith Cowan University (ECU) ha confermato il legame tra Alzhe...

Studio rafforza il legame tra vaccino contro l'herpes zoster e minore ris…

10.04.2025 | Ricerche

La nuova analisi di un programma di vaccinazione in Galles ha scoperto che il vaccino contro l'he...

L'esercizio fisico genera nuovi neuroni cerebrali e migliora la cognizion…

10.09.2018 | Ricerche

Uno studio condotto dal team di ricerca del Massachusetts General Hospital (MGH) ha scop...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

Seguici su

 
enfrdeites

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.