Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Studio trova legame tra lesione cerebrale traumatica e Parkinson, ma non con l'Alzheimer


La lesione cerebrale traumatica (TBI) con perdita di conoscenza (LOC) può essere associata al successivo sviluppo del Parkinson, ma non dell'Alzheimer o della demenza incidente, secondo uno studio condotto alla Facoltà di Medicina del Mount Sinai e alla Facoltà di Medicina dell'Università di Washington.


La ricerca, pubblicata ieri su JAMA Neurology, contraddice le ipotesi esistenti finora sulla relazione tra TBI e Alzheimer, rilevate da altri studi di alto profilo.


C'è un grande interesse per gli effetti successivi della TBI e le implicazioni diffuse sulla sanità pubblica. I Centers for Disease Control and Prevention stimano che più di 1,3 milioni di americani si recano ogni anno in un Pronto Soccorso a causa di un infortunio legato a TBI.


Il gruppo di ricerca ha studiato i dati delle lesioni alla testa di 7.130 anziani (lo studio più grande mai realizzato su questo argomento) nell'ambito di tre studi di coorte prospettici che eseguono test cognitivi e clinici ogni uno o due anni.


Di questo gruppo, 865 persone avevano sofferto TBI con LOC ad un certo punto prima dell'inizio dello studio. Dei 865, 142 erano rimasti in stato di incoscienza per più di un'ora. I ricercatori hanno valutato le associazioni tra TBI e gli esiti clinici nell'anzianità, come la demenza, l'Alzheimer, il lieve deterioramento cognitivo, il Parkinson e i cambiamenti dei segni parkinsoniani.


Circa il 23 per cento del gruppo di studio ha avuto l'autopsia cerebrale, e in quel gruppo i ricercatori hanno cercato qualsiasi legame tra trauma cranico e tracce neuropatologiche. La neuropatologia è considerata il «gold standard» della diagnosi delle malattie neurodegenerative.


Non è stata scoperta alcuna relazione statisticamente significativa tra TBI con LOC e rischio di demenza, quando il gruppo con TBI+LOC è stato confrontato con i 1.537 pazienti che hanno sviluppato la demenza nel corso dello studio. Anche i risultati dell'Alzheimer (diagnosticato in 1.322 partecipanti allo studio) erano simili.


Tuttavia, i dati di regressione hanno mostrato una forte associazione tra TBI+LOC per più di un'ora e il Parkinson (117 casi durante lo studio). L'accertamento neuropatologico all'autopsia (1.652 casi di autopsia) non ha mostrato alcuna associazione tra TBI+LOC e placche di amiloide-beta o grovigli neurofibrillari, gli indicatori distintivi dell'Alzheimer.


Tuttavia, le autopsie hanno trovato un aumento del rischio per i corpi di Lewy (aggregati anomali di proteine) in TBI con LOC per meno di un'ora e un maggiore rischio di microinfarti cerebrali (ictus microscopici) in TBI con LOC per più di un'ora.


"I risultati di questo studio suggeriscono che alcuni individui con una storia di trauma cranico hanno un rischio di neurodegenerazione in vecchiaia, ma non di Alzheimer", dice Kristen Dams-O'Connor PhD, condirettore del Brian Injury Research Center e Professore Associato nel Dipartimento di Medicina Riabilitativa della Facoltà di Medicina al Mount Sinai. "Vogliamo identificare e trattare la neurodegenerazione post-trauma cranico, mentre le persone sono ancora in vita, ma per fare questo, dobbiamo capire prima la malattia. Studi prospettici di donazione del cervello per TBI possono aiutarci a caratterizzare la neurodegenerazione post-trauma cranico, a identificare i fattori di rischio, e a sviluppare trattamenti efficaci".


Questi risultati suggeriscono che i medici, negli anziani, possono fare diagnosi errate di neurodegenerazioni correlate alla TBI, come l'Alzheimer, e quindi il trattamento che punta l'Alzheimer non sarebbe efficace per aiutare il declino di fine-vita dei pazienti che hanno sperimentato TBI. Serve altro lavoro per caratterizzare la neurodegenerazione post-trauma cranico.

 

*********
Il primo ricercatore di questo studio è Paul Crane MD/MPH, professore del Dipartimento di Medicina alla University of Washington. Hanno contribuito la Cleveland Clinic, la University of Utah, la Rush University e il Group Health Research Institute.

Il National Institutes of Health e la Paul Allen Family Foundation hanno finanziato lo studio.

 

 

 


Fonte: The Mount Sinai Hospital / Mount Sinai School of Medicine via EurekAlert! (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: Paul K. Crane, Laura E. Gibbons, Kristen Dams-O’Connor, Emily Trittschuh, James B. Leverenz, C. Dirk Keene, Joshua Sonnen, Thomas J. Montine, David A. Bennett, Sue Leurgans, Julie A. Schneider, Eric B. Larson. Association of Traumatic Brain Injury With Late-Life Neurodegenerative Conditions and Neuropathologic Findings. JAMA Neurology, 2016; DOI: 10.1001/jamaneurol.2016.1948

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Zen e mitocondri: il macchinario della morte rende più sana la vita

20.11.2023 | Ricerche

Sebbene tutti noi aspiriamo a una vita lunga, ciò che è più ambito è un lungo periodo di...

La scoperta del punto di svolta nell'Alzheimer può migliorare i test di n…

20.05.2022 | Ricerche

 Intervista al neurologo William Seeley della Università della California di San Francisco

...

Il ciclo dell'urea astrocitica nel cervello controlla la lesione della me…

30.06.2022 | Ricerche

Nuove scoperte rivelano che il ciclo dell'urea negli astrociti lega l'accumulo di amiloide-beta e la...

Dana Territo: 'La speranza può manifestarsi da molte fonti nella cerchia …

14.01.2025 | Esperienze & Opinioni

Come trovi speranza nel nuovo anno con una diagnosi di Alzheimer?

Avere speranza...

Un singolo trattamento genera nuovi neuroni, elimina neurodegenerazione nei to…

1.07.2020 | Ricerche

Xiang-Dong Fu PhD, non è mai stato così entusiasta di qualcosa in tutta la sua carriera...

Flusso del fluido cerebrale può essere manipolato dalla stimolazione sensorial…

11.04.2023 | Ricerche

Ricercatori della Boston University, negli Stati Uniti, riferiscono che il flusso di liq...

Preoccupazione, gelosia e malumore alzano rischio di Alzheimer per le donne

6.10.2014 | Ricerche

Le donne che sono ansiose, gelose o di cattivo umore e angustiate in me...

Scoperta ulteriore 'barriera' anatomica che difende e monitora il ce…

11.01.2023 | Ricerche

Dalla complessità delle reti neurali, alle funzioni e strutture biologiche di base, il c...

Pressione bassa potrebbe essere uno dei colpevoli della demenza

2.10.2019 | Esperienze & Opinioni

Invecchiando, le persone spesso hanno un declino della funzione cerebrale e spesso si pr...

'Scioccante': dopo un danno, i neuroni si auto-riparano ripartendo d…

17.04.2020 | Ricerche

Quando le cellule cerebrali adulte sono ferite, ritornano ad uno stato embrionale, secon...

Qualità della vita peggiora quando l'Alzheimer è complicato dal cancro

28.04.2023 | Esperienze & Opinioni

Che considerazioni si possono fare per una persona con Alzheimer che riceve anche la diagnosi di can...

Orienteering: un modo per addestrare il cervello e contrastare il declino cogn…

27.01.2023 | Ricerche

Lo sport dell'orienteering (orientamento), che attinge dall'atletica, dalle capacità di ...

Il cammino può invertire l'invecchiamento del cervello?

2.09.2021 | Esperienze & Opinioni

Il cervello è costituito principalmente da due tipi di sostanze: materia grigia e bianca...

Immergersi nella natura: gioia, meraviglia ... e salute mentale

10.05.2023 | Esperienze & Opinioni

La primavera è il momento perfetto per indugiare sulle opportunità.

La primavera è un m...

IFITM3: la proteina all'origine della formazione di placche nell'Alz…

4.09.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) è una malattia neurodegenerativa caratterizzata dall'accumulo...

Districare la tau: ricercatori trovano 'obiettivo maneggiabile' per …

30.01.2019 | Ricerche

L'accumulo di placche di amiloide beta (Aβ) e grovigli di una proteina chiamata tau nel ...

10 Consigli dei neurologi per ridurre il tuo rischio di demenza

28.02.2023 | Esperienze & Opinioni

La demenza colpisce milioni di persone in tutto il mondo, quasi un over-65 su 10. Nonost...

Il gas da uova marce potrebbe proteggere dall'Alzheimer

15.01.2021 | Ricerche

La reputazione dell'[[acido solfidrico]] (o idrogeno solforato), di solito considerato v...

Studio cinese: 'Metti spezie nel tuo cibo per tenere a bada l'Alzhei…

13.01.2022 | Ricerche

Proprio come 'una mela al giorno toglie il medico di torno', sono ben noti i benefici di...

Nuove case di cura: 'dall'assistenza fisica, al benessere emotivo�…

5.11.2018 | Esperienze & Opinioni

Helen Gosling, responsabile delle operazioni della Kingsley Healthcare, con sede a Suffo...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

Seguici su

 
enfrdeites

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.