Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Identificato nuovo meccanismo che porta all'Alzheimer

Identificato nuovo meccanismo che porta all'Alzheimer
Un percorso appena scoperto, che porta alla neurodegenerazione dell'Alzheimer, può aprire la porta a nuovi approcci per il trattamento della malattia.


I risultati, pubblicati nella rivista Cell Reports, si focalizzano sulla proteina tau, che, come sappiamo da tempo, quando si aggrega anormalmente provoca danni alle cellule nervose in Alzheimer (AD).


Una nuova ricerca dimostra che la proteina tau determina la formazione di granuli dello stress, che sono complessi molecolari che consentono alle cellule nervose di adattarsi allo stress, ad esempio alle lesioni. Il complesso tau-granuli dello stress di solito è di breve durata, ma nel contesto dello stress cronico, la tau si conforma costantemente in gruppi, portando alla degenerazione delle cellule nervose vista nell'AD.


Benjamin Wolozin MD/PhD, spiega che "gli scienziati sanno da tempo che, durante la malattia, la proteina tau si modifica, cambia la sua posizione nelle cellule nervose e quindi si aggrega". Nelle cellule nervose sane, la tau risiede nella parte del neurone chiamata «assone», la parte lunga e snella della cellula che porta gli impulsi elettrici dal corpo del neurone alle sinapsi, i punti di collegamento con le altre cellule.


Il gruppo di Wolozin ha dimostrato che lo spostamento della tau dall'assone al corpo delle cellule nervose aiuta le cellule nervose a rispondere allo stress (esempio: alle lesioni). "Le cellule nervose fanno questo per stimolare la formazione di granuli dello stress, che aiutano la cellula ad adattarsi nelle condizioni di stress. I granuli dello stress istruiscono la cellula a deviare l'energia verso la produzione di proteine ​​protettive e a diminuire quella di proteine ​​specializzate, che sono meno necessarie durante lo stress".


"Sorprendentemente", dice Wolozin, professore di farmacologia e neurologia, "l'associazione della tau con i granuli dello stress inducono anche la tau a raggrupparsi". La maggior parte dei fattori di stress sono a breve termine, si risolvono rapidamente e quindi non sono un problema. "Ma alcuni tipi di stress sono cronici, come le malattie vascolari o l'accumulo di amiloide-beta, una proteina che si accumula al di fuori del neurone nell'Alzheimer" Lo stress cronico porta ad un accumulo eccessivo e persistente di granuli dello stress contenente tau aggregata, che alla fine danneggiano le cellule nervose, e causano la degenerazione.


Secondo Wolozin questa scoperta porta con sè della speranza. Il suo team ha scoperto che la riduzione della quantità della TIA1, una delle proteine ​​chiave dei granuli dello stress, impedisce l'aggregazione della tau e la degenerazione delle cellule nervose. "Anche se è ancora nelle fasi iniziali, questo lavoro punta ad approcci completamente nuovi per il trattamento dell'Alzheimer". Wolozin e il suo team stanno ora programmando di testare i loro risultati di ricerca su modelli animali dell'Alzheimer.

 

******
Il finanziamento di questo studio è stato fornito dalla BrightFocus Foundation, dall'Alzheimer's Association, dal Cure Alzheimer’s Fund e dal National Institute of Health.

Nota: Benjamin Wolozin è co-fondatore di Aquinnah Pharmaceuticals Inc.

 

 

 


Fonte: Boston University (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: Tara Vanderweyde, Daniel J. Apicco, Katherine Youmans-Kidder, Peter E.A. Ash, Casey Cook, Edroaldo Lummertz da Rocha, Karen Jansen-West, Alissa A. Frame, Allison Citro, John D. Leszyk, Pavel Ivanov, Jose F. Abisambra, Martin Steffen, Hu Li, Leonard Petrucelli, Benjamin Wolozin. Interaction of tau with the RNA-binding Protein TIA1 Regulates tau Pathophysiology and Toxicity. Cell Reports, 2016; DOI: 10.1016/j.celrep.2016.04.045

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Smontata teoria prevalente sull'Alzheimer: dipende dalla Tau, non dall�…

2.11.2014 | Ricerche

Una nuova ricerca che altera drasticamente la teoria prevalente sull'or...

Il girovita può predire il rischio di demenza?

6.11.2019 | Ricerche

Il primo studio di coorte su larga scala di questo tipo ha esaminato il legame tra il girovita in...

Perché è importante la diagnosi precoce di demenza?

31.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Vedere problemi di memoria nel tuo caro anziano può essere davvero spaventoso. Magari no...

Nuovo sensore nel cervello offre risposte all'Alzheimer

12.03.2021 | Ricerche

Scienziati della Università della Virginia (UVA) hanno sviluppato uno strumento per moni...

Vecchio farmaco per l'artrite reumatoide suscita speranze come cura per l…

22.09.2015 | Ricerche

Scienziati dei Gladstone Institutes hanno scoperto che il salsalato, un farmaco usato per trattar...

Il nuovo collegamento tra Alzheimer e inquinamento dell'aria

13.05.2020 | Esperienze & Opinioni

Il mio primo giorno a Città del Messico è stato duro. Lo smog era così fitto che, mentre...

Accumulo di proteine sulle gocce di grasso implicato nell'Alzheimer ad es…

21.02.2024 | Ricerche

In uno studio durato 5 anni, Sarah Cohen PhD, biologa cellulare della UNC e Ian Windham della Rockef...

L'Alzheimer è composto da quattro sottotipi distinti

4.05.2021 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) è caratterizzato dall'accumulo anomale e dalla diffusione del...

Nuova terapia che distrugge i grovigli di tau si dimostra promettente

30.09.2024 | Ricerche

Degli scienziati hanno sviluppato potenziali terapie che rimuovono selettivamente le proteine ​​t...

Meccanismo neuroprotettivo alterato dai geni di rischio dell'Alzheimer

11.01.2022 | Ricerche

Il cervello ha un meccanismo naturale di protezione contro il morbo di Alzheimer (MA), e...

Come dormiamo oggi può prevedere quando inizia l'Alzheimer

8.09.2020 | Ricerche

Cosa faresti se sapessi quanto tempo hai prima che insorga il morbo di Alzheimer (MA)? N...

Nuove case di cura: 'dall'assistenza fisica, al benessere emotivo�…

5.11.2018 | Esperienze & Opinioni

Helen Gosling, responsabile delle operazioni della Kingsley Healthcare, con sede a Suffo...

Perché il diabete tipo 2 è un rischio importante per lo sviluppo dell'Alz…

24.03.2022 | Ricerche

Uno studio dell'Università di Osaka suggerisce un possibile meccanismo che collega il diabete all'Al...

Flusso del fluido cerebrale può essere manipolato dalla stimolazione sensorial…

11.04.2023 | Ricerche

Ricercatori della Boston University, negli Stati Uniti, riferiscono che il flusso di liq...

LipiDiDiet trova effetti ampi e duraturi da intervento nutrizionale all'i…

9.11.2020 | Ricerche

Attualmente non esiste una cura nota per la demenza, e le terapie farmacologiche esisten...

Preoccupazione, gelosia e malumore alzano rischio di Alzheimer per le donne

6.10.2014 | Ricerche

Le donne che sono ansiose, gelose o di cattivo umore e angustiate in me...

Sempre più giovani con Alzheimer e demenza: colpa delle tossine ambientali, me…

6.05.2020 | Denuncia & advocacy

È abbastanza straziante quando le persone anziane sviluppano condizioni di perdita di me...

L'esercizio fisico genera nuovi neuroni cerebrali e migliora la cognizion…

10.09.2018 | Ricerche

Uno studio condotto dal team di ricerca del Massachusetts General Hospital (MGH) ha scop...

Come vivere in modo sicuro con la demenza a casa tua

12.11.2020 | Esperienze & Opinioni

C'è un malinteso comune che la persona con una diagnosi di demenza perde la sua indipend...

Nuovo farmaco previene le placche amiloidi, un segno specifico di Alzheimer

8.03.2021 | Ricerche

Le placche di amiloide sono caratteristiche patologiche del morbo di Alzheimer (MA): son...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

Seguici su

 
enfrdeites

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.