Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


I due tipi di benefici dello yoga per l'Alzheimer

Il Fattore di Crescita Nervoso (NGF) è una proteina che protegge i neuroni del cervello ed è significativamente ridotta nelle persone con Alzheimer.


Ora per la prima volta, una ricerca innovativa rivela che il NGF può essere aumentato con la respirazione yoga.


L'Alzheimer insorge [di solito] negli anziani e provoca perdita di memoria, confusione e infine la morte. Anche se non esiste una cura nota per il morbo, la ricerca che segue dimostra come la respirazione yoga e l'esercizio fisico possono aiutare a prevenire e curare la malattia.

 

La respirazione Yoga può aiutare a prevenire l'Alzheimer

Uno studio del 2015 pubblicato sul International Psychogeriatrics ha scoperto che la respirazione yoga aumenta il Fattore di Crescita Nervoso, una proteina che è significativamente ridotta nelle persone con Alzheimer. Il NGF è una proteina chiave nel sistema nervoso che protegge i neuroni cerebrali. Recenti studi clinici suggeriscono che la somministrazione di NGF può aiutare a curare l'Alzheimer.


I ricercatori della Medical University of South Carolina hanno somministrato la «Respirazione Yoga» oppure il «Controllo Attenzionale» a 20 volontari, e hanno usato i loro campioni di saliva per misurare il NGF.


Il gruppo di Respirazione Yoga ha partecipato a un programma di 20 minuti di respirazione yoga compresi 10' di canto «Om» e 10' di un esercizio di regolazione di respirazione yoga specificato in un testo yoga antico chiamato Thirumanthiram. Il gruppo di «Controllo Attenzionale» ha letto in silenzio per 20 minuti.


I ricercatori hanno scoperto che il 60 per cento dei campioni del gruppo yoga ha mostrato un marcato aumento dei livelli di NGF. "Essendo un esercizio sistematico, la respirazione yoga può essere uno strumento potente per prevenire e/o gestire malattie neurodegenerative come l'Alzheimer", spiega il ricercatore Dr Sundara Balasubramanian, biochimico e professore assistente di ricerca alla Medical University of South Carolina.


Il dr Balasubramanian guida laboratori di respirazione yoga in varie strutture, compresa la Hope Lodge dell'American Cancer Society, a Charleston in South Carolina. (Clicca qui per vedere un video di respirazione yoga del dr Balasubramanian).

 

Lo Yoga da sedia può aiutare a migliorare l'Alzheimer

Uno studio pubblicato nel 2014 su Research in Gerontology Nursing ha scoperto che lo «Chair Yoga» [yoga da sedia] aiuta a migliorare l'equilibrio e la qualità della vita nei malati di Alzheimer.


I ricercatori hanno somministrato il programma «Sit 'N Fit» [siediti e stai in forma] di «Chair Yoga» a nove pazienti anziani affetti da Alzheimer, per otto settimane. Il programma di sessioni (2 alla settimana di 50' ciascuna) includeva 10' di esercizi di respirazione, 20' di posture yoga in una sedia, 5' di posture di equilibrio e 10' di rilassamento e meditazione.


I ricercatori hanno trovato che i partecipanti avevano miglioramenti significativi dell'equilibrio e miglioramenti variabili nella velocità di cammino e dell'andatura. Gli autori dello studio hanno concluso: "Sono stati osservati cambiamenti positivi in tutte le misurazioni fisiche".

 

 

 


Fonte: Elaine Gavalas in Huffington Post (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti:

  1. Sundaravadivel Balasubramanian, Jacobo E. Mintzer and Amy E. Wahlquist (2015). Induction of salivary nerve growth factor by Yogic breathing: a randomized controlled trial. International Psychogeriatrics, 27, pp 168-170. doi:10.1017/S1041610214001616.
  2. Ruth McCaffrey, Juyoung Park, David Newman, Dyana Hagen. The Effect of Chair Yoga in Older Adults with Moderate and Severe Alzheimer’s Disease. Research in Gerontological Nursing, July/August 2014 - Volume 7 · Issue 4: 171-177. DOI: 10.3928/19404921-20140218-01

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Curare l'Alzheimer: singolo proiettile magico o sparo di doppietta?

20.03.2025 | Esperienze & Opinioni

Perché i ricercatori stanno ancora annaspando nella ricerca di una cura per quella che è...

Riprogrammare «cellule di supporto» in neuroni per riparare il cervello adulto…

21.11.2014 | Ricerche

La porzione del cervello adulto responsabile del pensiero complesso, la corteccia cerebrale, non ...

A 18 come a 80 anni, lo stile di vita è più importante dell'età per il ri…

22.07.2022 | Ricerche

Gli individui senza fattori di rischio per la demenza, come fumo, diabete o perdita dell...

'Evitare l'Alzheimer potrebbe essere più facile di quanto pensi'…

16.11.2018 | Esperienze & Opinioni

Hai l'insulino-resistenza? Se non lo sai, non sei sola/o. Questa è forse la domanda più ...

L'impatto del sonno su cognizione, memoria e demenza

2.03.2023 | Ricerche

Riduci i disturbi del sonno per aiutare a prevenire il deterioramento del pensiero.

"Ci...

Le cellule immunitarie sono un alleato, non un nemico, nella lotta all'Al…

30.01.2015 | Ricerche

L'amiloide-beta è una proteina appiccicosa che si aggrega e forma picco...

Scienziati dicono che si possono recuperare i 'ricordi persi' per l…

4.08.2017 | Ricerche

Dei ricordi dimenticati sono stati risvegliati nei topi con Alzheimer, suggerendo che la...

Nuova terapia che distrugge i grovigli di tau si dimostra promettente

30.09.2024 | Ricerche

Degli scienziati hanno sviluppato potenziali terapie che rimuovono selettivamente le proteine ​​t...

Chiarito il meccanismo che porta all'Alzheimer e come fermarlo

30.08.2017 | Ricerche

Nel cervello delle persone con Alzheimer ci sono depositi anomali di proteine ​​amiloide-beta e ​...

Demenza: mantenere vive le amicizie quando i ricordi svaniscono

16.01.2018 | Esperienze & Opinioni

C'è una parola che si sente spesso quando si parla con le famiglie di persone con demenz...

Stimolazione dell'onda cerebrale può migliorare i sintomi di Alzheimer

15.03.2019 | Ricerche

Esponendo i topi a una combinazione unica di luce e suono, i neuroscienziati del Massach...

Dana Territo: 'La speranza può manifestarsi da molte fonti nella cerchia …

14.01.2025 | Esperienze & Opinioni

Come trovi speranza nel nuovo anno con una diagnosi di Alzheimer?

Avere speranza...

Le donne possono vivere meglio con una dieta migliore

22.07.2022 | Ricerche

Mangiare frutta e verdura di colori più brillanti può aiutare i problemi di salute delle donne.

...

Cosa accade nel cervello che invecchia

11.03.2020 | Esperienze & Opinioni

Il deterioramento del cervello si insinua sulla maggior parte di noi. Il primo indizio p...

5 tipi di ricerca, sottostudiati al momento, potrebbero darci trattamenti per …

27.04.2020 | Esperienze & Opinioni

Nessun ostacolo fondamentale ci impedisce di sviluppare un trattamento efficace per il m...

Il girovita può predire il rischio di demenza?

6.11.2019 | Ricerche

Il primo studio di coorte su larga scala di questo tipo ha esaminato il legame tra il girovita in...

Accumulo di proteine sulle gocce di grasso implicato nell'Alzheimer ad es…

21.02.2024 | Ricerche

In uno studio durato 5 anni, Sarah Cohen PhD, biologa cellulare della UNC e Ian Windham della Rockef...

Il sonno resetta i neuroni per i nuovi ricordi del giorno dopo

11.09.2024 | Ricerche

Tutti sanno che una buona notte di sonno ripristina l'energia di una persona; ora un nuo...

Infezione cerebrale da funghi produce cambiamenti simili all'Alzheimer

26.10.2023 | Ricerche

Ricerche precedenti hanno implicato i funghi in condizioni neurodegenerative croniche co...

Come rimodellare con le arti l'assistenza alla demenza

14.12.2020 | Esperienze & Opinioni

Da bambina, Anne Basting è andata a trovare la nonna nella casa di riposo. 'Impressionante' è la ...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

Seguici su

 
enfrdeites

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.