Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Una mente adattabile può tenere a bada la demenza

Il cervello degli anziani che conservano memoria e capacità cognitive buone gestisce le informazioni in modo diverso da quelli che soffrono di mancanza di memoria e declino neurale.


Una ricerca effettuata all'Istituto di Neuroscienze del Trinity College di Dublino aiuta a spiegare il tipo di funzione del cervello che è alla base dell'invecchiamento riuscito.


Le scansioni dell'attività cerebrale di chi ottiene risultati migliori nei test di apprendimento e memoria dimostrano che la loro fisiologia cerebrale è diversa da quando erano più giovani, ha detto il dottor Paul Dockree, assistente professore della Facoltà di psicologia del Trinity.


Quelli che vanno meno bene non mostrano segni di questo cambiamento adattativo, ha detto il Dr Dockree, autore di un documento di ricerca pubblicato sulla rivista Brain and Cognition.


"Eravamo interessati a esplorare ciò che sta alla base dell'invecchiamento di successo", ha detto. "Eravamo alla ricerca di marcatori dei primi segni di demenza e quindi abbiamo potuto usarli in modo predittivo. Abbiamo anche cercato di definire le caratteristiche delle persone anziane che hanno conservato la loro funzione mentale".


Il gruppo di ricerca ha diviso 43 persone, con un'età media di 70 anni, in base ai risultati su un test di memoria standard. "La domanda era: gli individui anziani invecchiati bene mantengono semplicemente queste funzioni come quando erano giovani o fanno qualcosa di diverso, qualcosa di più flessibile che compensa l'atrofia del cervello? I risultati suggeriscono quest'ultimo caso", ha detto.


La chiave era capire quello che stava succedendo nel cervello durante l'apprendimento, ha suggerito. La loro attività neurale non era come quella dei giovani, ci sono dei cambiamenti adattativi abbastanza sorprendenti nel cervello durante l'apprendimento.


E' incoraggiante perché mostra i marcatori del successo, ha detto il dottor Dockree. "La domanda che fa sorgere questa ricerca è: quali fattori in mezza età o anche prima possono promuovere questo tipo di attività cerebrale adattabile e flessibile?".


Sappiamo già che l'esercizio fisico è in grado di aiutare a mantenere un cervello che funziona bene. Ed anche essere bilingui o addirittura trilingui conferisce un effetto positivo secondo la ricerca di gruppi di Toronto e di Edimburgo. Padroneggiare due lingue ritarda l'insorgenza della demenza di 4,2 anni rispetto ai monolingui, ha detto il dottor Dockree.


Capire come questi schemi compensativi emergono nel cervello, e scoprire la loro relazione con le esperienze di tutta la vita o le attività che possono promuovere questi cambiamenti adattativi, ci fa sperare di riuscire a prolungare un invecchiamento sano, ha aggiunto.

 

 

 


Fonte: Dick Ahlstrom in The Irish Times (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Lavati i denti, posticipa l'Alzheimer: legame diretto tra gengivite e mal…

4.06.2019 | Ricerche

Dei ricercatori hanno stabilito che la malattia gengivale (gengivite) ha un ruolo decisi...

Gli interventi non farmacologici per l'Alzheimer sono sia efficaci che co…

19.04.2023 | Ricerche

Un team guidato da ricercatori della Brown University ha usato una simulazione al computer per di...

Perché vivere in un mondo ‘incredibilmente tossico’ aumenta il rischio di Alzh…

6.05.2020 | Denuncia & advocacy

Sei preoccupato per la minaccia del morbo di Alzheimer (MA), e ti stai chiedendo che cos...

Molecola 'anticongelante' può impedire all'amiloide di formare …

27.06.2018 | Ricerche

La chiave per migliorare i trattamenti per le lesioni e le malattie cerebrali può essere nelle mo...

Dott. Perlmutter: Sì, l'Alzheimer può essere invertito!

6.12.2018 | Ricerche

Sono spesso citato affermare che non esiste un approccio farmaceutico che abbia un'effic...

Nuova terapia che distrugge i grovigli di tau si dimostra promettente

30.09.2024 | Ricerche

Degli scienziati hanno sviluppato potenziali terapie che rimuovono selettivamente le proteine ​​t...

Un singolo trattamento genera nuovi neuroni, elimina neurodegenerazione nei to…

1.07.2020 | Ricerche

Xiang-Dong Fu PhD, non è mai stato così entusiasta di qualcosa in tutta la sua carriera...

'Tau, disfunzione sinaptica e lesioni neuroassonali si associano di più c…

26.05.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) comporta il deperimento caratteristico di alcune regioni del ...

5 tipi di ricerca, sottostudiati al momento, potrebbero darci trattamenti per …

27.04.2020 | Esperienze & Opinioni

Nessun ostacolo fondamentale ci impedisce di sviluppare un trattamento efficace per il m...

I dieci psicobiotici di cui hai bisogno per un cervello felice

9.09.2019 | Esperienze & Opinioni

Psicobiotici? Cosa sono gli psicobiotici?? Bene, cosa penseresti se io dicessi che la tu...

Demenze: forti differenze regionali nell’assistenza, al Nord test diagnostici …

30.01.2024 | Annunci & info

In Iss il Convegno finale del Fondo per l’Alzheimer e le Demenze, presentate le prime linee guida...

La scoperta del punto di svolta nell'Alzheimer può migliorare i test di n…

20.05.2022 | Ricerche

 Intervista al neurologo William Seeley della Università della California di San Francisco

...

Sintomi visivi bizzarri potrebbero essere segni rivelatori dell'Alzheimer…

1.02.2024 | Ricerche

Un team di ricercatori internazionali, guidato dall'Università della California di San F...

Scoperto il punto esatto del cervello dove nasce l'Alzheimer: non è l…

17.02.2016 | Ricerche

Una regione cruciale ma vulnerabile del cervello sembra essere il primo posto colpito da...

Trovato legame tra amiloide-beta e tau: è ora possibile una cura per l'Al…

27.04.2015 | Ricerche

Dei ricercatori hanno assodato come sono collegate delle proteine che hanno un ruolo chiave nell...

Stimolazione dell'onda cerebrale può migliorare i sintomi di Alzheimer

15.03.2019 | Ricerche

Esponendo i topi a una combinazione unica di luce e suono, i neuroscienziati del Massach...

È lo scopo o il piacere la chiave della felicità mentre invecchiamo?

19.11.2021 | Esperienze & Opinioni

I benefici di avere un senso di scopo nella vita sono davvero incredibili. Le persone co...

Cosa rimane del sé dopo che la memoria se n'è andata?

7.04.2020 | Esperienze & Opinioni

Il morbo di Alzheimer (MA) è caratterizzato da una progressiva perdita di memoria. Nelle...

Scoperto perché l'APOE4 favorisce l'Alzheimer e come neutralizzarlo

10.04.2018 | Ricerche

Usando cellule di cervello umano, scienziati dei Gladstone Institutes hanno scoperto la ...

Scoperta nuova causa di Alzheimer e di demenza vascolare

21.09.2023 | Ricerche

Uno studio evidenzia la degenerazione delle microglia nel cervello causata dalla tossicità del ferro...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

Seguici su

 
enfrdeites

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.