Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Verdure verdi mantengono acuta la mente

Qualcosa di semplice come aggiungere più spinaci, cavoli, bietole e senape alla dieta potrebbe aiutare a rallentare il declino cognitivo, secondo una nuova ricerca. Lo studio ha anche esaminato i nutrienti responsabili di questo effetto, che collega per la prima volta il consumo di vitamina K al rallentamento del declino cognitivo.


"Perdere la memoria o la capacità cognitiva è uno dei timori più grandi delle persone che invecchiano", ha detto Martha Clare Morris ScD, assistente del rettore per la ricerca comunitaria della Rush University e responsabile del team di ricerca. "Dal momento che il declino della capacità cognitiva è centrale nell'Alzheimer e nelle altre demenze, l'aumento del consumo di verdure a foglia verde potrebbe offrire un modo molto semplice, conveniente e non invasivo per proteggere potenzialmente il cervello dall'Alzheimer e dalla demenza".


I ricercatori hanno monitorato la dieta e le abilità cognitive di oltre 950 anziani per una media di cinque anni e hanno visto una significativa diminuzione del tasso di declino cognitivo dei partecipanti allo studio che hanno consumato maggiori quantità di verdure a foglia verde. Le persone che hanno mangiato 1-2 porzioni al giorno avevano la capacità cognitiva di una persona più giovane di 11 anni rispetto a quelli che non ne hanno consumato alcuna.


Quando i ricercatori hanno esaminato i singoli nutrienti legati al rallentamento del declino cognitivo, hanno scoperto che la vitamina K, la luteina, l'acido folico e il beta-carotene sono quelli che molto probabilmente aiutano a mantenere il cervello sano.


"Il nostro studio ha individuato alcune associazioni molto nuove", ha detto la Morris, che presenterà la ricerca all'incontro annuale dell'American Society for Nutrition (ASN) nell'ambito di Experimental Biology 2015. "Nessun altro studio ha esaminato la vitamina K in relazione al mutamento delle capacità cognitive nel corso del tempo, e solo un numero limitato di studi hanno trovato qualche associazione con la luteina". Altri studi hanno collegato i folati e l'assunzione di beta-carotene con declino cognitivo più lento.


Per condurre lo studio, il team di ricerca della Morris ha raccolto i dati di 954 partecipanti del Progetto Memoria e Invecchiamento, che mira a identificare i fattori associati al mantenimento della salute cognitiva. I partecipanti, con età media di 81 anni, hanno riferito sulla loro assunzione giornaliera di cibo e bevande, rispondendo a un questionario dettagliato di 144 domande all'inizio dello studio.


I ricercatori hanno calcolato il totale dei nutrienti giornalieri combinando il contenuto nutritivo di ogni alimento consumato con il numero di porzioni assunte ogni giorno. Hanno seguito i partecipanti per un periodo da 2 a 10 anni, valutando annualmente la cognizione con una serie completa di 19 test; i risultati sono stati corretti per età, sesso, educazione, fumo, rischio genetico per l'Alzheimer e partecipazione alle attività fisiche.


"Con i figli del baby boom che si stanno avvicinando alla vecchiaia, c'è una grande richiesta dei comportamenti di stile di vita che possono scongiurare la perdita della memoria e delle altre abilità cognitive con l'età", ha detto la Morris. "Il nostro studio fornisce la prova che mangiare verdure a foglia verde e altri alimenti ricchi di vitamina K, luteina e beta-carotene può aiutare a mantenere il cervello sano e preservare il funzionamento quotidiano".


Oltre alle verdure a foglia verde, altre buone fonti di vitamina K, luteina, acido folico e beta-carotene sono la frutta e la verdura dai colori vivaci. I ricercatori vorrebbero continuare la loro ricerca per capire i meccanismi per cui le sostanze nutritive nelle verdure a foglia verde agiscono sul cervello.

 

 

 

 

 


Fonte: FASEB via Newswise (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

 

Notizie da non perdere

I dieci fattori legati a un aumento del rischio di Alzheimer

27.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Anche se non c'è ancora alcuna cura, i ricercatori stanno continuando a migliorare la co...

Il caregiving non fa male alla salute come si pensava, dice uno studio

11.04.2019 | Ricerche

Per decenni, gli studi nelle riviste di ricerca e la stampa popolare hanno riferito che ...

Smontata teoria prevalente sull'Alzheimer: dipende dalla Tau, non dall�…

2.11.2014 | Ricerche

Una nuova ricerca che altera drasticamente la teoria prevalente sull'or...

Scoperta nuova causa di Alzheimer e di demenza vascolare

21.09.2023 | Ricerche

Uno studio evidenzia la degenerazione delle microglia nel cervello causata dalla tossicità del ferro...

Ritmi cerebrali non sincronizzati nel sonno fanno dimenticare gli anziani

18.12.2017 | Ricerche

Come l'oscillazione della racchetta da tennis durante il lancio della palla per servire un ace, l...

10 Consigli dei neurologi per ridurre il tuo rischio di demenza

28.02.2023 | Esperienze & Opinioni

La demenza colpisce milioni di persone in tutto il mondo, quasi un over-65 su 10. Nonost...

Scoperto il punto esatto del cervello dove nasce l'Alzheimer: non è l…

17.02.2016 | Ricerche

Una regione cruciale ma vulnerabile del cervello sembra essere il primo posto colpito da...

Scienziati dicono che si possono recuperare i 'ricordi persi' per l…

4.08.2017 | Ricerche

Dei ricordi dimenticati sono stati risvegliati nei topi con Alzheimer, suggerendo che la...

Il cammino può invertire l'invecchiamento del cervello?

2.09.2021 | Esperienze & Opinioni

Il cervello è costituito principalmente da due tipi di sostanze: materia grigia e bianca...

Cosa accade nel cervello che invecchia

11.03.2020 | Esperienze & Opinioni

Il deterioramento del cervello si insinua sulla maggior parte di noi. Il primo indizio p...

Capire l'origine dell'Alzheimer, cercare una cura

30.05.2018 | Ricerche

Dopo un decennio di lavoro, un team guidato dal dott. Gilbert Bernier, ricercatore di Hô...

'Scioccante': dopo un danno, i neuroni si auto-riparano ripartendo d…

17.04.2020 | Ricerche

Quando le cellule cerebrali adulte sono ferite, ritornano ad uno stato embrionale, secon...

Molecola 'anticongelante' può impedire all'amiloide di formare …

27.06.2018 | Ricerche

La chiave per migliorare i trattamenti per le lesioni e le malattie cerebrali può essere nelle mo...

Alzheimer, Parkinson e Huntington condividono una caratteristica cruciale

26.05.2017 | Ricerche

Uno studio eseguito alla Loyola University di Chicago ha scoperto che delle proteine ​​a...

Curare l'Alzheimer: singolo proiettile magico o sparo di doppietta?

20.03.2025 | Esperienze & Opinioni

Perché i ricercatori stanno ancora annaspando nella ricerca di una cura per quella che è...

L'esercizio fisico dà benefici cognitivi ai pazienti di Alzheimer

29.06.2015 | Ricerche

Nel primo studio di questo tipo mai effettuato, dei ricercatori danesi hanno dimostrato che l'ese...

Come una collana di perle: la vera forma e funzionamento dell'assone dei …

30.12.2024 | Ricerche

Con un nuovo studio provocatorio, degli scienziati sfidano un principio fondamentale nel...

Nuova terapia che distrugge i grovigli di tau si dimostra promettente

30.09.2024 | Ricerche

Degli scienziati hanno sviluppato potenziali terapie che rimuovono selettivamente le proteine ​​t...

Districare la tau: ricercatori trovano 'obiettivo maneggiabile' per …

30.01.2019 | Ricerche

L'accumulo di placche di amiloide beta (Aβ) e grovigli di una proteina chiamata tau nel ...

I ricordi perduti potrebbero essere ripristinati: speranza per l'Alzheime…

21.12.2014 | Ricerche

Una nuova ricerca effettuata alla University of California di ...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

Seguici su

 
enfrdeites

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.