Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Flavonoli del cacao invertono il declino della memoria legato all'età



Flavanoli alimentari invertono il declino della memoria legato all'etàFoto: Mars Inc.I flavonoli dietetici del cacao (bioattivi naturali presenti nel cacao) invertono il declino della memoria legato all'età di soggetti anziani sani, secondo uno studio condotto da scienziati della Columbia University (CU).


Lo studio, pubblicato ieri su Nature Neuroscience, fornisce la prima prova diretta che un componente del declino della memoria correlato all'età, negli esseri umani, è causato da cambiamenti in una regione specifica del cervello e che questa forma di declino della memoria può essere migliorata da un intervento dietetico.


Con l'invecchiamento, le persone in genere mostrano un certo declino delle capacità cognitive, compreso l'apprendere e il ricordare cose come i nomi delle persone di nuova conoscenza o dove si è parcheggiato l'auto o dove si sono messe le chiavi.
Questo declino normale della memoria legato all'età parte all'inizio dell'età adulta, ma di solito non ha un impatto notevole sulla qualità di vita fino a quando le persone non raggiungono i cinquanta o sessanta anni.


Il declino della memoria da età è diverso dal deterioramento della memoria, spesso devastante, che avviene nell'Alzheimer, dove il processo della malattia danneggia e distrugge i neuroni in varie parti del cervello, inclusi i circuiti della memoria.


La ricerca precedente, compresa quella del laboratorio dell'autore senior Scott A. Small, MD, aveva dimostrato che i cambiamenti in una parte specifica del cervello (il giro dentato) sono associati al declino della memoria età-correlato. Fino ad ora, tuttavia, le prove sugli esseri umani avevano dimostrato solo un nesso di correlazione, non un nesso causale.


Per vedere se il giro dentato è la fonte del declino della memoria da età negli esseri umani, il dottor Small ed i suoi colleghi hanno verificato se i composti del cacao chiamati flavonoli possono migliorare la funzione di questa regione del cervello e migliorare la memoria. I flavonoli estratti da semi di cacao si erano in precedenza dimostrati capaci di migliorare le connessioni neuronali nel giro dentato dei topi.


Il Dr. Small è Professore Ordinario di Neurologia al «Taub Institute for Research on Alzheimer’s Disease and the Aging Brain», al Sergievsky Center e al Dipartimento di Radiologia e Psichiatria, nonchè direttore dell'Alzheimer’s Disease Research Center del Taub Institute alla Columbia University.


Una bevanda di test contenente flavonoli di cacao, preparata appositamente per scopi di ricerca, è stata prodotta dalla società alimentare Mars Inc., che ha finanziato la ricerca in parte, usando un processo brevettato per estrarre i flavonoli del cacao. La maggior parte dei metodi di lavorazione del cacao rimuovono molti dei flavonoli presenti nella pianta grezza.


Nello studio della CU, 37 volontari sani di età compresa tra i 50 e i 69 anni, sono stati randomizzati per ricevere una dieta ricca di flavonoli (900 mg di flavonoli al giorno) o una dieta a basso contenuto di flavonoli (10 mg di flavonoli al giorno) per tre mesi. Essi si sono sottoposti a scansioni cerebrali e a test della memoria prima e dopo lo studio. L'imaging cerebrale ha misurato il volume del sangue nel giro dentato, una dato del metabolismo, e il test di memoria consisteva in un esercizio di 20 minuti di riconoscimento di un modello, progettato per valutare un tipo di memoria controllato dal giro dentato.


"Quando abbiamo scansionato il cervello dei nostri soggetti di ricerca, abbiamo trovato notevoli miglioramenti nella funzione del giro dentato in coloro che hanno consumato la bevanda di cacao ad alto contenuto di flavonoli", ha detto l'autore Adam M. Brickman, PhD, professore associato di neuropsicologia al Taub Institute.


Il gruppo ad alto contenuto di flavonoli ha anche ottenuto risultati significativamente superiori nel test della memoria. "Se un partecipante aveva la memoria di un tipico sessantenne all'inizio dello studio, dopo tre mesi quella persona aveva mediamente la memoria di un 30enne o 40enne tipico", ha detto il dottor Small. Egli avverte, tuttavia, che i risultati devono essere replicati da uno studio più ampio, che lui e il suo team hanno in programma.


I flavonoli si trovano naturalmente anche nelle foglie del tè e di alcuni tipi di frutta e verdura, ma variano notevolmente la quantità totale, le forme e le miscele specifiche. La formulazione precisa usata nello studio della CU si è  dimostrata atta anche a migliorare la salute cardiovascolare. Il Brigham and Women Hospital di Boston ha recentemente annunciato uno studio su 18.000 uomini e donne per vedere se i flavonoli possono aiutare a prevenire gli attacchi di cuore e l'ictus. I ricercatori sottolineano che il prodotto usato nello studio non è lo stesso del cioccolato, e mettono in guardia da un aumento del consumo di cioccolato nel tentativo di ottenere questo effetto.


Oltre ai flavonoli, anche l'esercizio fisico ha dimostrato in studi precedenti, compresi quelli del dottor Small, di migliorare la memoria e la funzione del giro dentato nelle persone più giovani. In questo studio, i ricercatori non sono riusciti a valutare se l'esercizio ha un effetto sulla memoria o sull'attività del giro dentato. "Dal momento che non abbiamo raggiunto l'obiettivo previsto di VO2max (massimo consumo di ossigeno)", ha detto il dottor Small, "non siamo riusciti a valutare se l'esercizio è utile in questo contesto. Questo non significa che l'esercizio fisico non sia utile per la cognizione. Può essere che le persone anziane hanno bisogno di esercizio fisico più intenso per raggiungere i livelli di VO2max che hanno effetti terapeutici".

 

 

 


FonteColumbia University  (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti:  Adam M Brickman, Usman A Khan, Frank A Provenzano, Lok-Kin Yeung, Wendy Suzuki, Hagen Schroeter, Melanie Wall, Richard P Sloan, Scott A Small. Enhancing dentate gyrus function with dietary flavanols improves cognition in older adults. Nature Neuroscience, 2014; DOI: 10.1038/nn.3850

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.

Sostieni l'Associazione; una donazione, anche minima, ci aiuterà ad assistere malati e famiglie e continuare ad informarti. Clicca qui a destra:

 


 

 

Notizie da non perdere

Studio rivela dove vengono memorizzati i frammenti di memoria

22.07.2022 | Ricerche

Un momento indimenticabile in un ristorante può non essere esclusivamente il cibo. Gli o...

Puoi distinguere il delirium dalla demenza? È solo questione di tempi

17.06.2021 | Esperienze & Opinioni

Quante volte hai sentito qualcuno esclamare "Tu deliri!" o "Sei un demente!", nell'incre...

Pensaci: tenere attivo il cervello può ritardare l'Alzheimer di 5 anni

21.07.2021 | Ricerche

Mantenere il cervello attivo in vecchiaia è sempre stata un'idea intelligente, ma un nuo...

Ecco perché alcune persone con marcatori cerebrali di Alzheimer non hanno deme…

17.08.2018 | Ricerche

Un nuovo studio condotto all'Università del Texas di Galveston ha scoperto perché alcune...

'Evitare l'Alzheimer potrebbe essere più facile di quanto pensi'…

16.11.2018 | Esperienze & Opinioni

Hai l'insulino-resistenza? Se non lo sai, non sei sola/o. Questa è forse la domanda più ...

La nostra identità è definita dal nostro carattere morale

24.06.2019 | Esperienze & Opinioni

Ti sei mai chiesto cos'è che ti rende te stesso? Se tutti i tuoi ricordi dovessero svani...

Il cammino può invertire l'invecchiamento del cervello?

2.09.2021 | Esperienze & Opinioni

Il cervello è costituito principalmente da due tipi di sostanze: materia grigia e bianca...

Scoperto nuovo colpevole del declino cognitivo nell'Alzheimer

7.02.2019 | Ricerche

È noto da tempo che i pazienti con morbo di Alzheimer (MA) hanno anomalie nella vasta re...

Perché le cadute sono così comuni nell'Alzheimer e nelle altre demenze?

4.09.2020 | Esperienze & Opinioni

Le cadute hanno cause mediche o ambientali

Una volta che si considerano tutte le divers...

Come dormiamo oggi può prevedere quando inizia l'Alzheimer

8.09.2020 | Ricerche

Cosa faresti se sapessi quanto tempo hai prima che insorga il morbo di Alzheimer (MA)? N...

'Tau, disfunzione sinaptica e lesioni neuroassonali si associano di più c…

26.05.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) comporta il deperimento caratteristico di alcune regioni del ...

4 Benefici segreti di un minuto di esercizio al giorno

29.12.2020 | Esperienze & Opinioni

Conosci tutti gli effetti positivi dell'esercizio fisico sul tuo corpo e sulla tua mente...

Goccioline liquide dense come computer cellulari: nuova teoria sulla causa del…

22.09.2022 | Ricerche

Un campo emergente è capire come gruppi di molecole si condensano insieme all'interno de...

Livelli di ossigeno nel sangue potrebbero spiegare perché la perdita di memori…

9.06.2021 | Ricerche

Per la prima volta al mondo, scienziati dell'Università del Sussex hanno registrato i li...

L'invecchiamento è guidato da geni sbilanciati

21.12.2022 | Ricerche

Il meccanismo appena scoperto è presente in vari tipi di animali, compresi gli esseri umani.

Come vivere in modo sicuro con la demenza a casa tua

12.11.2020 | Esperienze & Opinioni

C'è un malinteso comune che la persona con una diagnosi di demenza perde la sua indipend...

Le cellule immunitarie sono un alleato, non un nemico, nella lotta all'Al…

30.01.2015 | Ricerche

L'amiloide-beta è una proteina appiccicosa che si aggrega e forma picco...

Convalidare il sentimento aiuta meglio di criticare o sminuire

30.03.2020 | Ricerche

Sostenere i tuoi amici e la famiglia può aiutarli a superare questi tempi di incertezza...

Scoperta inaspettata: proteine infiammatorie possono rallentare il declino cog…

5.07.2021 | Ricerche

Finora la ricerca aveva collegato l'infiammazione al morbo di Alzheimer (MA), però scien...

Colpi in testa rompono i 'camion della spazzatura' del cervello acce…

5.12.2014 | Ricerche

Un nuovo studio uscito ieri sul Journal of Neuroscience dimostra che un...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)