Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Un farmaco ottenuto dal melograno per arginare Alzheimer e Parkinson

 

L'insorgenza dell'Alzheimer può essere rallentata se alcuni dei suoi sintomi sono frenati da un composto naturale che si trova nel melograno, che potrebbe anche ridurre l'infiammazione dolorosa che accompagna le malattie come l'artrite reumatoide e il Parkinson.


Questi i risultati di un progetto biennale guidato dallo scienziato Dr Olumayokun Olajide della University of Huddersfield, specializzato nelle proprietà anti-infiammatorie dei prodotti naturali.


Ora una nuova fase della ricerca può esplorare lo sviluppo di farmaci in grado di arginare l'insorgenza della demenza come l'Alzheimer, che colpisce circa 800.000 persone nel Regno Unito, con 163.000 nuovi casi diagnosticati all'anno. A livello globale, ci sono almeno 44,4 milioni di malati di demenza, numero previsto in ascesa.


La chiave di volta del dottor Olajide e dei suoi colleghi ricercatori è dimostrare che la punicalagina (un polifenolo, una forma di composto chimico, presente nel frutto del melograno) è capace di inibire l'infiammazione nelle cellule cerebrali specializzate conosciute come microglia. Questa infiammazione porta alla distruzione di un numero sempre più grande di cellule cerebrali, rendendo progressivamente più grave la condizione dei malati di Alzheimer.


Non c'è ancora alcuna cura per la malattia, ma la punicalagina del melograno potrebbe prevenire o rallentare il suo sviluppo. Il Dr Olajide ha lavorato con altri ricercatori - tra cui quattro dottorandi - al Dipartimento di Farmacia dell'Università di Huddersfield e con scienziati dell'Università di Friburgo in Germania. Per verificare la scoperta, il team ha usato cellule cerebrali isolate di ratti.


Ora la ricerca è stata pubblicata sull'ultimo numero della rivista Molecular Nutrition & Food Research e il dottor Olajide inizierà a diffondere i suoi risultati in occasione di varie conferenze accademiche. Sta ancora lavorando sull'ammontare di melograno che è necessario per essere efficace.


"Ma sappiamo che l'assunzione ed il consumo regolare di melograno ha molti benefici per la salute - compresa la prevenzione della neuro-infiammazione correlata alla demenza", dice, mentre raccomanda di bere succhi che sono al 100 per cento di melograno, il che significa che circa il 3,4 per cento è punicalagina, il composto che rallenta la progressione della demenza.


Il Dr Olajide afferma che la maggior parte dei composti antiossidanti si trovano nella buccia del melograno, non nella parte morbida del frutto. E aggiunge che, anche se questo deve ancora essere scientificamente valutato, il melograno può essere utile in qualsiasi condizione per la quale l'infiammazione - non solo la neuro-infiammazione - è un fattore, come l'artrite reumatoide, il Parkinson e il cancro.


La ricerca continua e ora il dottor Olajide sta collaborando con il chimico organico dottor Karl Hemming, suo collega all'Università di Huddersfield. Essi cercheranno di produrre composti derivati dalla punicalagina che potrebbero formare la base di nuovi farmaci somministrati per via orale, che trattano la neuro-infiammazione. Il Dr Olajide attribuisce questo settore di ricerca alla sua educazione: "Le madri africane normalmente trattano i bambini malati con sostanze naturali come le erbe. Mia mamma sicuramente usava molto tali sostanze. E poi sono andato a studiare farmacologia!".

 

 

 

 

 


FonteUniversity of Huddersfield  (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: Olumayokun A. Olajide, Asit Kumar, Ravikanth Velagapudi, Uchechukwu P. Okorji, Bernd L. Fiebich. Punicalagin inhibits neuroinflammation in LPS-activated rat primary microglia. Molecular Nutrition & Food Research, 2014; DOI: 10.1002/mnfr.201400163

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.

Sostieni l'Associazione; una donazione, anche minima, ci aiuterà ad assistere malati e famiglie e continuare ad informarti. Clicca qui a destra:

 


 

 

Notizie da non perdere

Studio dimostra il ruolo dei batteri intestinali nelle neurodegenerazioni

7.10.2016 | Ricerche

L'Alzheimer (AD), il Parkinson (PD) e la sclerosi laterale amiotrofica (SLA) sono tutte ...

Goccioline liquide dense come computer cellulari: nuova teoria sulla causa del…

22.09.2022 | Ricerche

Un campo emergente è capire come gruppi di molecole si condensano insieme all'interno de...

Come vivere in modo sicuro con la demenza a casa tua

12.11.2020 | Esperienze & Opinioni

C'è un malinteso comune che la persona con una diagnosi di demenza perde la sua indipend...

Zen e mitocondri: il macchinario della morte rende più sana la vita

20.11.2023 | Ricerche

Sebbene tutti noi aspiriamo a una vita lunga, ciò che è più ambito è un lungo periodo di...

Perché vivere in un mondo ‘incredibilmente tossico’ aumenta il rischio di Alzh…

6.05.2020 | Denuncia & advocacy

Sei preoccupato per la minaccia del morbo di Alzheimer (MA), e ti stai chiedendo che cos...

I dieci fattori legati a un aumento del rischio di Alzheimer

27.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Anche se non c'è ancora alcuna cura, i ricercatori stanno continuando a migliorare la co...

Per capire l'Alzheimer, ricercatori di Yale si rivolgono alla guaina di m…

4.07.2025 | Ricerche

L'interruzione degli assoni, la parte simile a una coda nelle cellule nervose che trasme...

Scoperto nuovo colpevole del declino cognitivo nell'Alzheimer

7.02.2019 | Ricerche

È noto da tempo che i pazienti con morbo di Alzheimer (MA) hanno anomalie nella vasta re...

Antiossidanti aiutano contro vari problemi di salute, ma è complicato capire q…

3.11.2025 | Esperienze & Opinioni

La descrizione di antiossidante è tutta nel nome: gli antiossidanti contrastano gli ossi...

Alzheimer, Parkinson e Huntington condividono una caratteristica cruciale

26.05.2017 | Ricerche

Uno studio eseguito alla Loyola University di Chicago ha scoperto che delle proteine ​​a...

IFITM3: la proteina all'origine della formazione di placche nell'Alz…

4.09.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) è una malattia neurodegenerativa caratterizzata dall'accumulo...

Immergersi nella natura: gioia, meraviglia ... e salute mentale

10.05.2023 | Esperienze & Opinioni

La primavera è il momento perfetto per indugiare sulle opportunità.

La primavera è un m...

Ricercatori del MIT recuperano con la luce i ricordi 'persi'

29.05.2015 | Ricerche

I ricordi che sono stati "persi" a causa di un'amnesia possono essere richiamati attivando le cel...

L'Alzheimer è composto da quattro sottotipi distinti

4.05.2021 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) è caratterizzato dall'accumulo anomale e dalla diffusione del...

Variante della proteina che causa l'Alzheimer protegge dalla malattia

15.02.2021 | Ricerche

Le scoperte di un nuovo studio sul morbo di Alzheimer (MA), guidato da ricercatori dell...

Microglia: ‘cellule immunitarie’ che proteggono il cervello dalle malattie, ma…

28.05.2020 | Esperienze & Opinioni

Sappiamo che il sistema immunitario del corpo è importante per tenere tutto sotto controllo e per...

Gli interventi non farmacologici per l'Alzheimer sono sia efficaci che co…

19.04.2023 | Ricerche

Un team guidato da ricercatori della Brown University ha usato una simulazione al computer per di...

L'invecchiamento è guidato da geni sbilanciati

21.12.2022 | Ricerche

Il meccanismo appena scoperto è presente in vari tipi di animali, compresi gli esseri umani.

Che speranza hai dopo la diagnosi di Alzheimer?

25.01.2021 | Esperienze & Opinioni

Il morbo di Alzheimer (MA) è una malattia che cambia davvero la vita, non solo per la pe...

'Evitare l'Alzheimer potrebbe essere più facile di quanto pensi'…

16.11.2018 | Esperienze & Opinioni

Hai l'insulino-resistenza? Se non lo sai, non sei sola/o. Questa è forse la domanda più ...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)