Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Serve una diagnosi più accurata dei problemi di memoria

Una nuova ricerca eseguita alla University of East Anglia (UEA) dimostra che si potrebbero creare dei test più accurati per diagnosticare malattie come l'Alzheimer o i problemi di memoria derivanti da lesioni alla testa, portando a un intervento più precoce.


Lo studio ha comportato indagini sui componenti della memoria con una combinazione di test e neuroimaging, un metodo che potrebbe essere impiegato per creare uno strumento diagnostico che distingue tra diversi tipi di demenza, danni alla memoria da ictus o forme di amnesia causate da un trauma cranico.


Il Dr Louis Renoult, docente della Scuola di Psicologia della UEA, ha dichiarato: "Stiamo creando un nuovo modello per esaminare la memoria più sfumata e avere un quadro più preciso del modo in cui vengono impressi i ricordi, in particolare quelli a lungo termine".


I risultati, pubblicati oggi su The Journal of Cognitive Neuroscience, fanno parte di un progetto guidato dal dottor Renoult con il contributo di docenti universitari dell'Università di Ottawa, della «State University of New York College at Old Westbury», e del «Rotman Research Institute» di Baycrest (Toronto).


Il Dott. Renoult ha detto: "Quando i pazienti perdono la memoria semantica lottano con la conoscenza di oggetti pratici di uso quotidiano, e hanno difficoltà a comunicare. Ma se si dà loro qualche applicazione personale di quegli oggetti (per esempio mostrare un cane a qualcuno che aveva un cane come animale domestico) il paziente può dimostrare di aver conservato la memoria di quell'oggetto".

"La ricerca dimostra che questa capacità conservata di memoria può derivare dall'attivazione automatica da parte del cervello di episodi personali per conoscenza collegata. In precedenza non eravamo a conoscenza di questa forma intermedia di memoria, che unisce la conoscenza semantica con quella autobiografica, o «episodica»".

"La speranza è riuscire a sviluppare metodi avanzati per testare questa forma intermedia di memoria recentemente scoperta, portando a migliori approcci di riabilitazione".


La ricerca è stata effettuata nel 2011-2012 e ha coinvolto una coorte di 19 soggetti sani.

 

 

 

 

 


FonteUniversity of East Anglia  (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti:  Louis Renoult et al. Autobiographically significant concepts: More episodic than semantic in nature? An electrophysiological investigation of overlapping types of memory. Journal of Cognitive Neuroscience, July 30, 2014

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.

Sostieni l'Associazione; una donazione, anche minima, ci aiuterà ad assistere malati e famiglie e continuare ad informarti. Clicca qui a destra:

 


 

 

Notizie da non perdere

Il sonno resetta i neuroni per i nuovi ricordi del giorno dopo

11.09.2024 | Ricerche

Tutti sanno che una buona notte di sonno ripristina l'energia di una persona; ora un nuo...

'Scioccante': dopo un danno, i neuroni si auto-riparano ripartendo d…

17.04.2020 | Ricerche

Quando le cellule cerebrali adulte sono ferite, ritornano ad uno stato embrionale, secon...

Meccanismo neuroprotettivo alterato dai geni di rischio dell'Alzheimer

11.01.2022 | Ricerche

Il cervello ha un meccanismo naturale di protezione contro il morbo di Alzheimer (MA), e...

Ricetta per una vita felice: ingredienti ordinari possono creare lo straordina…

9.09.2019 | Esperienze & Opinioni

Se potessi porre ad ogni essere umano sulla Terra una domanda - qual è la ricetta per un...

Studio rivela dove vengono memorizzati i frammenti di memoria

22.07.2022 | Ricerche

Un momento indimenticabile in un ristorante può non essere esclusivamente il cibo. Gli o...

LipiDiDiet trova effetti ampi e duraturi da intervento nutrizionale all'i…

9.11.2020 | Ricerche

Attualmente non esiste una cura nota per la demenza, e le terapie farmacologiche esisten...

Sciogliere il Nodo Gordiano: nuove speranze nella lotta alle neurodegenerazion…

28.03.2019 | Ricerche

Con un grande passo avanti verso la ricerca di un trattamento efficace per le malattie n...

Districare la tau: ricercatori trovano 'obiettivo maneggiabile' per …

30.01.2019 | Ricerche

L'accumulo di placche di amiloide beta (Aβ) e grovigli di una proteina chiamata tau nel ...

Alzheimer, Parkinson e Huntington condividono una caratteristica cruciale

26.05.2017 | Ricerche

Uno studio eseguito alla Loyola University di Chicago ha scoperto che delle proteine ​​a...

È lo scopo o il piacere la chiave della felicità mentre invecchiamo?

19.11.2021 | Esperienze & Opinioni

I benefici di avere un senso di scopo nella vita sono davvero incredibili. Le persone co...

Infezione cerebrale da funghi produce cambiamenti simili all'Alzheimer

26.10.2023 | Ricerche

Ricerche precedenti hanno implicato i funghi in condizioni neurodegenerative croniche co...

Molecola 'anticongelante' può impedire all'amiloide di formare …

27.06.2018 | Ricerche

La chiave per migliorare i trattamenti per le lesioni e le malattie cerebrali può essere nelle mo...

Aumentano le evidenze di origini alternative delle placche di Alzheimer

13.06.2022 | Ricerche

I risultati di uno studio potrebbero spiegare perché i farmaci progettati per rimuovere i depositi d...

LATE: demenza con sintomi simili all'Alzheimer ma con cause diverse

3.05.2019 | Ricerche

È stato definito un disturbo cerebrale che imita i sintomi del morbo di Alzheimer (MA), ...

Un singolo trattamento genera nuovi neuroni, elimina neurodegenerazione nei to…

1.07.2020 | Ricerche

Xiang-Dong Fu PhD, non è mai stato così entusiasta di qualcosa in tutta la sua carriera...

Pressione bassa potrebbe essere uno dei colpevoli della demenza

2.10.2019 | Esperienze & Opinioni

Invecchiando, le persone spesso hanno un declino della funzione cerebrale e spesso si pr...

[Domenic Praticò] Consigli pratici per diventare un super-anziano

1.12.2025 | Esperienze & Opinioni

Quando si parla di invecchiamento, sappiamo che esso non è un processo uniforme e uguale per tutt...

Scoperta inaspettata: proteine infiammatorie possono rallentare il declino cog…

5.07.2021 | Ricerche

Finora la ricerca aveva collegato l'infiammazione al morbo di Alzheimer (MA), però scien...

Preoccupazione, gelosia e malumore alzano rischio di Alzheimer per le donne

6.10.2014 | Ricerche

Le donne che sono ansiose, gelose o di cattivo umore e angustiate in me...

Questo approccio di medicina di precisione potrebbe aiutarti a ritardare la de…

5.12.2025 | Ricerche

Secondo un nuovo studio condotto alla Università della California di San Francisco, la c...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)