Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Verso una terapia orale per curare l'Alzheimer con un farmaco anticancro

Degli scienziati hanno segnalato nuovi progressi su una serie di composti, inizialmente sviluppati per il trattamento del cancro, che si dimostrano promettenti come potenziale terapia orale per l'Alzheimer. Il loro studio è apparso nel Journal of Medicinal Chemistry.


Carlo Ballatore, Kurt R. Brunden e colleghi spiegano che, in un cervello sano, la proteina tau lega e stabilizza i microtubuli, che sono componenti cellulari composti di proteine ​​all'interno delle cellule. I microtubuli sono cruciali per molti processi della cellula, come la crescita e la divisione.


Nel cervello sono particolarmente importanti per il trasporto di molecole o altri "carichi", come i nutrienti. Ma nelle persone con Alzheimer, la tau non lega bene i microtubuli e si raggruma nel cervello, lasciando i microtubuli nello scompiglio. Gli scienziati ritengono che questo processo porti ai problemi mentali associati con la malattia, compresa la perdita di memoria, la demenza e infine la morte delle cellule nervose.


I ricercatori hanno già dimostrato in precedenza che, quando vengono dati degli agenti capaci di stabilizzare i microtubuli ai topi con caratteristiche simili all'Alzheimer, la loro conoscenza migliora, e si riduce la perdita di cellule nervose. Ma i composti sperimentali finora testati non si sono rivelati buoni candidati farmaci principalmente perché devono essere iniettati, e può essere doloroso.


I team di Ballatore e Brunden hanno voluto testare una serie di composti, già identificati come potenziali agenti antifungino e anti-cancro, che i pazienti potrebbero un giorno essere in grado di prendere per via orale.


Hanno dato i composti ai topi per via orale e hanno scoperto che i farmaci raggiungono il cervello, prendono il ruolo della tau e stabilizzano i microtubuli nel cervello degli animali. Questo ha portato i ricercatori a concludere che le molecole di queste classi potrebbero essere buoni candidati di terapia orale per il trattamento dell'Alzheimer e dei disturbi correlati.

 

********
Lo studio è stato finanziato dai National Institutes of Health, dal Marian S. Ware Alzheimer’s program e dal Penn Medicine Neuroscience Center.

 

 

 

 

 


FonteAmerican Chemical Society  (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti:  Kevin Lou, Yuemang Yao, Adam T. Hoye, Michael J. James, Anne-Sophie Cornec, Edward Hyde, Bryant Gay, Virginia M.-Y. Lee, John Q. Trojanowski, Amos B. Smith, Kurt R. Brunden, Carlo Ballatore. Brain-Penetrant, Orally Bioavailable Microtubule-Stabilizing Small Molecules Are Potential Candidate Therapeutics for Alzheimer’s Disease and Related Tauopathies. Journal of Medicinal Chemistry, 2014; 57 (14): 6116 DOI: 10.1021/jm5005623

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.

Sostieni l'Associazione; una donazione, anche minima, ci aiuterà ad assistere malati e famiglie e continuare ad informarti. Clicca qui a destra:

 


 

 

Notizie da non perdere

Le donne possono vivere meglio con una dieta migliore

22.07.2022 | Ricerche

Mangiare frutta e verdura di colori più brillanti può aiutare i problemi di salute delle donne.

...

Sciogliere il Nodo Gordiano: nuove speranze nella lotta alle neurodegenerazion…

28.03.2019 | Ricerche

Con un grande passo avanti verso la ricerca di un trattamento efficace per le malattie n...

Orienteering: un modo per addestrare il cervello e contrastare il declino cogn…

27.01.2023 | Ricerche

Lo sport dell'orienteering (orientamento), che attinge dall'atletica, dalle capacità di ...

Chiarito il meccanismo che porta all'Alzheimer e come fermarlo

30.08.2017 | Ricerche

Nel cervello delle persone con Alzheimer ci sono depositi anomali di proteine ​​amiloide-beta e ​...

Demenza: mantenere vive le amicizie quando i ricordi svaniscono

16.01.2018 | Esperienze & Opinioni

C'è una parola che si sente spesso quando si parla con le famiglie di persone con demenz...

Infezione cerebrale da funghi produce cambiamenti simili all'Alzheimer

26.10.2023 | Ricerche

Ricerche precedenti hanno implicato i funghi in condizioni neurodegenerative croniche co...

Colpi in testa rompono i 'camion della spazzatura' del cervello acce…

5.12.2014 | Ricerche

Un nuovo studio uscito ieri sul Journal of Neuroscience dimostra che un...

Dare un senso alla relazione obesità-demenza

2.08.2022 | Esperienze & Opinioni

Questo articolo farà capire al lettore perché l'obesità a volte può aumentare il rischio...

Lavati i denti, posticipa l'Alzheimer: legame diretto tra gengivite e mal…

4.06.2019 | Ricerche

Dei ricercatori hanno stabilito che la malattia gengivale (gengivite) ha un ruolo decisi...

Pensaci: tenere attivo il cervello può ritardare l'Alzheimer di 5 anni

21.07.2021 | Ricerche

Mantenere il cervello attivo in vecchiaia è sempre stata un'idea intelligente, ma un nuo...

Come vivere in modo sicuro con la demenza a casa tua

12.11.2020 | Esperienze & Opinioni

C'è un malinteso comune che la persona con una diagnosi di demenza perde la sua indipend...

Stimolazione dell'onda cerebrale può migliorare i sintomi di Alzheimer

15.03.2019 | Ricerche

Esponendo i topi a una combinazione unica di luce e suono, i neuroscienziati del Massach...

Nuovo farmaco previene le placche amiloidi, un segno specifico di Alzheimer

8.03.2021 | Ricerche

Le placche di amiloide sono caratteristiche patologiche del morbo di Alzheimer (MA): son...

Ricetta per una vita felice: ingredienti ordinari possono creare lo straordina…

9.09.2019 | Esperienze & Opinioni

Se potessi porre ad ogni essere umano sulla Terra una domanda - qual è la ricetta per un...

Scoperta inaspettata: proteine infiammatorie possono rallentare il declino cog…

5.07.2021 | Ricerche

Finora la ricerca aveva collegato l'infiammazione al morbo di Alzheimer (MA), però scien...

Zen e mitocondri: il macchinario della morte rende più sana la vita

20.11.2023 | Ricerche

Sebbene tutti noi aspiriamo a una vita lunga, ciò che è più ambito è un lungo periodo di...

LATE: demenza con sintomi simili all'Alzheimer ma con cause diverse

3.05.2019 | Ricerche

È stato definito un disturbo cerebrale che imita i sintomi del morbo di Alzheimer (MA), ...

I ricordi potrebbero essere conservati nelle membrane dei tuoi neuroni

18.05.2023 | Ricerche

Il cervello è responsabile del controllo della maggior parte delle attività del corpo; l...

Un singolo trattamento genera nuovi neuroni, elimina neurodegenerazione nei to…

1.07.2020 | Ricerche

Xiang-Dong Fu PhD, non è mai stato così entusiasta di qualcosa in tutta la sua carriera...

Come una collana di perle: la vera forma e funzionamento dell'assone dei …

30.12.2024 | Ricerche

Con un nuovo studio provocatorio, degli scienziati sfidano un principio fondamentale nel...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

Seguici su

 
enfrdeites

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.