Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Passo significativo per rilevare l'Alzheimer con un'analisi del sangue

Degli scienziati hanno identificato un gruppo di 10 proteine ​del sangue che possono predire l'insorgenza dell'Alzheimer, fatto che costituisce un passo significativo verso lo sviluppo di un esame del sangue per la malattia. Lo studio, condotto al King College di Londra e dalla società britannica di proteomica Proteome Sciences plc, ha analizzato oltre 1.000 persone ed è il più grande del suo genere eseguito fino ad oggi.


Non ci sono trattamenti farmacologici efficaci nel lungo periodo per l'Alzheimer, e si ritiene che molte delle nuove sperimentazioni cliniche falliscano perché i farmaci sono somministrati troppo tardi nel decorso della malattia. Un esame del sangue potrebbe essere usato per identificare i pazienti nelle prime fasi della perdita di memoria per i test clinici finalizzati alla scoperta di farmaci che arrestano la progressione della malattia.


Lo studio, pubblicato oggi dalla rivista Alzheimer's & Dementia: The Journal of the Alzheimer's Association, è frutto di una collaborazione internazionale guidata dal King College di Londra e dalla Proteome Sciences plc, e finanziato da Alzheimer's Research UK, dal Medical Research Council del Regno Unito, dal National Institute for Health Research (NIHR) Maudsley Biomedical Research Centre e dalla Proteome Sciences.


I ricercatori hanno analizzato i campioni di sangue di 1.148 persone (476 con Alzheimer, 220 con MCI-Lieve compormissione cognitiva e 452 controlli anziani senza demenza) provenienti da tre studi internazionali, per esaminare le 26 proteine ​​che avevano in precedenza dimostrato di essere associate all'Alzheimer. Un sottogruppo di 476 individui in tutti e tre i gruppi ha avuto anche una scansione MRI del cervello.


I ricercatori hanno associato fortemente 16 di queste 26 proteine ​​con il restringimento del cervello, sia nell'MCI che nell'Alzheimer. Hanno poi eseguito una seconda serie di prove per stabilire quale di queste proteine ​​è in grado di predire la progressione dall'MCI all'Alzheimer. Essi hanno identificato una combinazione di 10 proteine ​​in grado di predire se le persone con MCI avrebbero sviluppato l'Alzheimer entro un anno, con una precisione dell'87 per cento.

Il Dr Abdul Hye, autore principale dello studio, dell'Istituto di Psichiatria del King College di Londra, ha dichiarato: "I problemi di memoria sono molto comuni, ma la sfida è identificare chi ha un rischio di sviluppare la demenza. Ci sono migliaia di proteine ​​nel sangue, e questo studio è il culmine di molti anni di lavoro per identificare quelle che sono clinicamente rilevanti. Ora abbiamo una serie di 10 proteine ​​che possono predire se una persona con i primi sintomi di perdita di memoria o di decadimento cognitivo lieve, svilupperà l'Alzheimer entro un anno, con un alto livello di precisione".


Il professor Simon Lovestone, autore senior dello studio, dell'Università di Oxford, che ha guidato il lavoro mentre era al King's, ha dichiarato: "L'Alzheimer comincia a colpire il cervello molti anni prima che i pazienti siano diagnosticati con la malattia. Molti dei nostri studi sui farmaci falliscono perché nel momento che i pazienti ricevono i farmaci il cervello è già danneggiato troppo gravemente. Un semplice esame del sangue potrebbe aiutare a identificare i pazienti in una fase molto più precoce, per partecipare a nuove sperimentazioni e, auspicabilmente, per sviluppare trattamenti che potrebbero impedire la progressione della malattia. Il passo successivo sarà convalidare i nostri risultati in altre serie di campioni, per vedere se siamo in grado di migliorare la precisione e ridurre il rischio di diagnosi errate, e di sviluppare un test affidabile adatto all'uso da parte dei medici".


[...]

L'Alzheimer è la forma più comune di demenza. A livello globale, si stima che 135 milioni di persone avranno la demenza entro il 2050. Nel 2010, il costo annuo globale della demenza è stato stimato in 604 miliardi di dollari. La MCI include problemi con la memoria, il linguaggio e l'attenzione nel quotidiano, e può essere un segno precoce di demenza, o un sintomo di stress o ansia. Circa il 10% delle persone con diagnosi di MCI sviluppano la demenza entro un anno, ma oltre a valutazioni periodiche per misurare il declino della memoria, attualmente non c'è un modo accurato per predire, o escludere, chi svilupperà la demenza.


Studi precedenti hanno inoltre dimostrato che le scansioni PET del cervello e il plasma nel liquido lombare possono essere usati per predire l'insorgenza della demenza dall'MCI. Tuttavia, le scansioni PET sono molto costose e le punture lombari sono invasive.

 

 

 

 

 


FonteKing's College London  (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: Abdul Hye, Joanna Riddoch-Contreras, Alison L. Baird, Nicholas J. Ashton, Chantal Bazenet, Rufina Leung, Eric Westman, Andrew Simmons, Richard Dobson, Martina Sattlecker, Michelle Lupton, Katie Lunnon, Aoife Keohane, Malcolm Ward, Ian Pike, Hans Dieter Zucht, Danielle Pepin, Wei Zheng, Alan Tunnicliffe, Jill Richardson, Serge Gauthier, Hilkka Soininen, Iwona Kłoszewska, Patrizia Mecocci, Magda Tsolaki, Bruno Vellas, Simon Lovestone. Plasma proteins predict conversion to dementia from prodromal disease. Alzheimer's & Dementia, 2014; DOI: 10.1016/j.jalz.2014.05.1749

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.

Sostieni l'Associazione; una donazione, anche minima, ci aiuterà ad assistere malati e famiglie e continuare ad informarti. Clicca qui a destra:

 


 

 

Notizie da non perdere

Marito riferisce un miglioramento 'miracoloso' della moglie con Alzh…

28.09.2018 | Annunci & info

Una donna di Waikato (Nuova Zelanda) potrebbe essere la prima persona al mondo a miglior...

Goccioline liquide dense come computer cellulari: nuova teoria sulla causa del…

22.09.2022 | Ricerche

Un campo emergente è capire come gruppi di molecole si condensano insieme all'interno de...

Rivelato nuovo percorso che contribuisce all'Alzheimer ... oppure al canc…

21.09.2014 | Ricerche

Ricercatori del campus di Jacksonville della Mayo Clinic hanno scoperto...

Perché dimentichiamo? Nuova teoria propone che 'dimenticare' è in re…

17.01.2022 | Ricerche

Mentre viviamo creiamo innumerevoli ricordi, ma molti di questi li dimentichiamo. Come m...

Nuova terapia che distrugge i grovigli di tau si dimostra promettente

30.09.2024 | Ricerche

Degli scienziati hanno sviluppato potenziali terapie che rimuovono selettivamente le proteine ​​t...

L'Alzheimer è composto da quattro sottotipi distinti

4.05.2021 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) è caratterizzato dall'accumulo anomale e dalla diffusione del...

Svelata una teoria rivoluzionaria sull'origine dell'Alzheimer

28.12.2023 | Ricerche

Nonostante colpisca milioni di persone in tutto il mondo, il morbo di Alzheimer (MA) man...

Età degli organi biologici prevede il rischio di malattia con decenni di antic…

11.03.2025 | Ricerche

I nostri organi invecchiano a ritmi diversi e un esame del sangue che determina quanto ciascuno è...

Dana Territo: 'La speranza può manifestarsi da molte fonti nella cerchia …

14.01.2025 | Esperienze & Opinioni

Come trovi speranza nel nuovo anno con una diagnosi di Alzheimer?

Avere speranza...

Ricercatori del MIT recuperano con la luce i ricordi 'persi'

29.05.2015 | Ricerche

I ricordi che sono stati "persi" a causa di un'amnesia possono essere richiamati attivando le cel...

Piccola area del cervello ci aiuta a formare ricordi specifici: nuove strade p…

6.08.2025 | Ricerche

La vita può dipanarsi come un flusso continuo, ma i nostri ricordi raccontano una storia...

Curare l'Alzheimer: singolo proiettile magico o sparo di doppietta?

20.03.2025 | Esperienze & Opinioni

Perché i ricercatori stanno ancora annaspando nella ricerca di una cura per quella che è...

Il girovita può predire il rischio di demenza?

6.11.2019 | Ricerche

Il primo studio di coorte su larga scala di questo tipo ha esaminato il legame tra il girovita in...

La scoperta del punto di svolta nell'Alzheimer può migliorare i test di n…

20.05.2022 | Ricerche

 Intervista al neurologo William Seeley della Università della California di San Francisco

...

'Evitare l'Alzheimer potrebbe essere più facile di quanto pensi'…

16.11.2018 | Esperienze & Opinioni

Hai l'insulino-resistenza? Se non lo sai, non sei sola/o. Questa è forse la domanda più ...

Pressione bassa potrebbe essere uno dei colpevoli della demenza

2.10.2019 | Esperienze & Opinioni

Invecchiando, le persone spesso hanno un declino della funzione cerebrale e spesso si pr...

Capire l'origine dell'Alzheimer, cercare una cura

30.05.2018 | Ricerche

Dopo un decennio di lavoro, un team guidato dal dott. Gilbert Bernier, ricercatore di Hô...

Studio rafforza il legame tra vaccino contro l'herpes zoster e minore ris…

10.04.2025 | Ricerche

La nuova analisi di un programma di vaccinazione in Galles ha scoperto che il vaccino contro l'he...

Accumulo di proteine sulle gocce di grasso implicato nell'Alzheimer ad es…

21.02.2024 | Ricerche

In uno studio durato 5 anni, Sarah Cohen PhD, biologa cellulare della UNC e Ian Windham della Rockef...

Malato di Alzheimer: la casa di cura la paga lo Stato?

25.05.2023 | Normativa

Chi si fa carico delle spese per un malato di Alzheimer ricoverato in una casa di riposo? Scopriamo ...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.