Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Scoperta lesione epigenetica nell'ippocampo dei pazienti di Alzheimer

L'Alzheimer potrebbe raggiungere una forma epidemica nei prossimi decenni, a causa dell'aumento dell'età media della società.


Ci sono due questioni chiave per la malattia: attualmente non esiste un trattamento efficace ed sono stati descritti molto pochi cambiamenti genetici associati (mutazioni), riducendo il numero di obiettivi per terapie future.


In temrini patologici, l'Alzheimer è caratterizzato da un accumulo di depositi di proteine nel cervello dei pazienti. Questi depositi sono costituiti da placche di una proteina chiamata amiloide-beta e da grovigli arrotolati di proteina tau. La causa principale di queste lesioni nella maggior parte dei casi è sconosciuta, ma potrebbero essere coinvolte specifiche alterazioni nella regolazione dell'espressione dei geni.


Oggi, la rivista di neurologia Publish Hippocampus pubblica un articolo diretto da Manel Esteller, direttore di Epigenetica e Biologia del Cancro all'Istituto di Ricerca Biomedica di Bellvitge (IDIBEL), ricercatore dell'ICREA e docente di Genetica all'Università di Barcellona, con la collaborazione dell'Istituto di Neuropatologia IDIBELL guidato da Isidre Ferrer, che dimostra per la prima volta l'esistenza di una lesione epigenetica nell'ippocampo del cervello dei pazienti con Alzheimer.


"Abbiamo iniziato studiando 30.000 interruttori molecolari che accendono e spengono i geni nella regione dell'ippocampo nel cervello dei malati di Alzheimer, in differenti stadi della malattia e li abbiamo confrontati con quelli di pazienti sani della stessa età. Abbiamo notato che il gene dusp22 si spegne (=si metila) con l'avanzamento della malattia", spiega Manel Esteller, direttore dello studio.


"Ma ancora più importante", continua, "è la scoperta che questo gene regola la proteina tau. Quindi l'accumulo di proteina tau prodotta nel cervello dei pazienti con Alzheimer potrebbe essere causata dalla disattivazione epigenetica del dusp22".


Secondo Esteller la "scoperta è rilevante non solo per determinare le cause della malattia, ma anche per testare in futuro potenziali trattamenti che agiscono su questi interruttori molecolari epigenetici".

 

 

 

 

 


FonteIDIBELL-Bellvitge Biomedical Research Institute.

Riferimenti: Jose Vicente Sanchez-Mut, Ester Aso, Holger Heyn, Tadashi Matsuda, Christoph Bock, Isidre Ferrer, Manel Esteller. Promoter hypermethylation of the phosphatase DUSP22 mediates PKA-dependent TAU phosphorylation and CREB activation in Alzheimer's disease. Hippocampus, 2014; DOI: 10.1002/hipo.22245

Pubblicato in idibell.cat  (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.

Sostieni l'Associazione; una donazione, anche minima, ci aiuterà ad assistere malati e famiglie e continuare ad informarti. Clicca qui a destra:

 


 

 

Notizie da non perdere

Smontata teoria prevalente sull'Alzheimer: dipende dalla Tau, non dall�…

2.11.2014 | Ricerche

Una nuova ricerca che altera drasticamente la teoria prevalente sull'or...

I dieci fattori legati a un aumento del rischio di Alzheimer

27.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Anche se non c'è ancora alcuna cura, i ricercatori stanno continuando a migliorare la co...

10 cose da non fare con i malati di Alzheimer

10.12.2015 | Esperienze & Opinioni

Mio padre aveva l'Alzheimer.

Vederlo svanire è stata una delle esperienze più difficili d...

È lo scopo o il piacere la chiave della felicità mentre invecchiamo?

19.11.2021 | Esperienze & Opinioni

I benefici di avere un senso di scopo nella vita sono davvero incredibili. Le persone co...

Scoperto perché l'APOE4 favorisce l'Alzheimer e come neutralizzarlo

10.04.2018 | Ricerche

Usando cellule di cervello umano, scienziati dei Gladstone Institutes hanno scoperto la ...

Studio cinese: 'Metti spezie nel tuo cibo per tenere a bada l'Alzhei…

13.01.2022 | Ricerche

Proprio come 'una mela al giorno toglie il medico di torno', sono ben noti i benefici di...

Orienteering: un modo per addestrare il cervello e contrastare il declino cogn…

27.01.2023 | Ricerche

Lo sport dell'orienteering (orientamento), che attinge dall'atletica, dalle capacità di ...

L'esercizio fisico genera nuovi neuroni cerebrali e migliora la cognizion…

10.09.2018 | Ricerche

Uno studio condotto dal team di ricerca del Massachusetts General Hospital (MGH) ha scop...

Gli interventi non farmacologici per l'Alzheimer sono sia efficaci che co…

19.04.2023 | Ricerche

Un team guidato da ricercatori della Brown University ha usato una simulazione al computer per di...

Accumulo di proteine sulle gocce di grasso implicato nell'Alzheimer ad es…

21.02.2024 | Ricerche

In uno studio durato 5 anni, Sarah Cohen PhD, biologa cellulare della UNC e Ian Windham della Rockef...

Laser a infrarossi distrugge le placche di amiloide nell'Alzheimer

7.08.2020 | Ricerche

L'aggregazione di proteine ​​in strutture chiamate 'placche amiloidi' è una caratteristi...

Districare la tau: ricercatori trovano 'obiettivo maneggiabile' per …

30.01.2019 | Ricerche

L'accumulo di placche di amiloide beta (Aβ) e grovigli di una proteina chiamata tau nel ...

Nuova teoria sulla formazione dei ricordi nel cervello

9.03.2021 | Ricerche

Una ricerca eseguita all'Università del Kent ha portato allo sviluppo della teoria MeshC...

Riprogrammare «cellule di supporto» in neuroni per riparare il cervello adulto…

21.11.2014 | Ricerche

La porzione del cervello adulto responsabile del pensiero complesso, la corteccia cerebrale, non ...

Invertita per la prima volta la perdita di memoria associata all'Alzheime…

1.10.2014 | Ricerche

La paziente uno aveva avuto due anni di perdita progressiva di memoria...

Nessuna cura per l'Alzheimer nel corso della mia vita

26.04.2019 | Esperienze & Opinioni

La Biogen ha annunciato di recente che sta abbandonando l'aducanumab, il suo farmaco in ...

Con l'età cala drasticamente la capacità del cervello di eliminare le pro…

31.07.2015 | Ricerche

Il fattore di rischio più grande per l'Alzheimer è l'avanzare degli anni. Dopo i 65, il rischio r...

Ricercatori delineano un nuovo approccio per trattare le malattie degenerative

8.05.2024 | Ricerche

Le proteine sono i cavalli da soma della vita. Gli organismi li usano come elementi costitutivi, ...

L'Alzheimer è in realtà un disturbo del sonno? Cosa sappiamo del legame t…

28.02.2020 | Esperienze & Opinioni

Il morbo di Alzheimer (MA) è una forma di demenza che insorge quando c'è un accumulo di ...

Il 'Big Bang' dell'Alzheimer: focus sulla tau mortale che cambi…

11.07.2018 | Ricerche

Degli scienziati hanno scoperto un "Big Bang" del morbo di Alzheimer (MA) - il punto pre...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)