Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Scoperta sullo zinco potrebbe far luce su Alzheimer e Parkinson

Gli scienziati della University of Wisconsin-Madison hanno fatto una scoperta che, se replicata negli esseri umani, implica che una carenza di zinco può contribuire a malattie come l'Alzheimer e il Parkinson, da tempo collegate all'aggregazione di proteine difettose nel cervello.


Nelle proteine, la forma è tutto. La forma corretta permette ad alcune proteine di trasportare atomi o molecole su una cellula, ad altre di dare un supporto cellulare essenziale o di identificare i batteri invasori da attaccare. Quando le proteine perdono la loro forma a causa di alte temperature o di danni chimici, smettono di funzionare e si incollano tra loro, una caratteristica di Parkinson e Alzheimer.


I ricercatori della UW hanno scoperto un altro stress che riduce la stabilità delle proteine e ne provoca l'aggregazione: una carenza di zinco, un metallo nutriente essenziale. Gli ioni di zinco hanno un ruolo chiave nel creare e mantenere le proteine nella forma corretta. In uno studio appena pubblicato sul Journal of Biological Chemistry on line, Colin MacDiarmid e David Eide dimostrano che il gene Tsa1 crea delle "proteine chaperone" [=cicerone] che impediscono l'aggregazione delle proteine nelle cellule con carenza di zinco. Tenendo le proteine in soluzione, il Tsa1 previene i danni che possono altrimenti portare alla morte cellulare.


Per semplicità, i ricercatori hanno studiato il sistema nel lievito, un fungo unicellulare. Il lievito può adattarsi sia alle carenze che agli eccessi di zinco, dice MacDiarmid, uno scienziato associato. "Lo zinco è un nutriente essenziale, ma se è troppo, è tossico. Il problema per la cellula è trovare abbastanza zinco per crescere e supportare tutte le sue funzioni, ma allo stesso tempo non accumularne tanto da ucciderla".


Le cellule con basso contenuto di zinco, inoltre, producono proteine che contrastano lo stress conseguente, tra cui una chiamata Tsa1. I ricercatori sapevano già che la Tsa1 potrebbe ridurre il livello di ossidanti nocivi nelle cellule a corto di zinco. La Tsa1, dice MacDiarmid, "è in realtà una proteina con due funzioni. Si può sbarazzare delle pericolose specie reattive dell'ossigeno che danneggiano le proteine, ma ha anche la funzione di chaperone, totalmente distinta, che protegge le proteine dall'aggregazione. Abbiamo scoperto che la funzione di chaperone è la più importante delle due".


"Nel lievito, se una cella è carente di zinco, le proteine possono mis-fold [=piegarsi erroneamente], e la Tsa1 è necessaria per mantenere le proteine intatte in modo che possano funzionare", dice Eide, professore di scienza della nutrizione. "Se non abbiamo lo zinco, e non abbiamo Tsa1, le proteine si legano insieme in grandi aggregazioni che sono tossiche in sé stesse, o tossiche perché le proteine non stanno facendo quello che dovrebbero fare. In entrambi i casi, si finisce per uccidere la cellula".


Anche se rimangono da chiarire le implicazioni mediche, ci sono evidenti analogie tra il lievito e le cellule umane. "Lo zinco è necessario per tutte le cellule, in tutti gli organismi, non solo per i tetti in acciaio, i chiodi e i cestini della spazzatura", dice Eide. "La portata globale della carenza di zinco è dibattuta, ma le diete ad alto contenuto di cereali integrali e povere di carne potrebbero portare a tale carenza".


Se una bassa fornitura di zinco avesse lo stesso effetto sulle cellule umane come nel lievito, la carenza di zinco può contribuire a malattie umane associate all'accumulo di proteine "spazzatura", come il Parkinson e l'Alzheimer. Eide dice che anche negli animali esiste un sistema di protezione simile alla Tsa1, e il gruppo di ricerca prevede di andare avanti studiando tale sistema nelle colture cellulari umane.

 

 

 

 

 


Fonte: University of Wisconsin-Madison.

Riferimenti: C. W. MacDiarmid, J. Taggart, K. Kerdsomboon, M. Kubisiak, S. Panascharoen, K. Schelble, D. J. Eide. Peroxiredoxin chaperone activity is critical for protein homeostasis in zinc-deficient yeast. Journal of Biological Chemistry, 2013; DOI: 10.1074/jbc.M113.512384

Pubblicato in Science Daily (> English version) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari proposti da Google sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.

Sostieni l'Associazione; una donazione, anche minima, ci aiuterà ad assistere malati e famiglie e continuare ad informarti. Clicca qui a destra:

 


 

 

Notizie da non perdere

Perché vivere in un mondo ‘incredibilmente tossico’ aumenta il rischio di Alzh…

6.05.2020 | Denuncia & advocacy

Sei preoccupato per la minaccia del morbo di Alzheimer (MA), e ti stai chiedendo che cos...

Zen e mitocondri: il macchinario della morte rende più sana la vita

20.11.2023 | Ricerche

Sebbene tutti noi aspiriamo a una vita lunga, ciò che è più ambito è un lungo periodo di...

Chiarito il meccanismo che porta all'Alzheimer e come fermarlo

30.08.2017 | Ricerche

Nel cervello delle persone con Alzheimer ci sono depositi anomali di proteine ​​amiloide-beta e ​...

Immergersi nella natura: gioia, meraviglia ... e salute mentale

10.05.2023 | Esperienze & Opinioni

La primavera è il momento perfetto per indugiare sulle opportunità.

La primavera è un m...

Tre modi per smettere di preoccuparti

29.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Sai di essere una persona apprensiva se ti identifichi con Flounder in La Sirenetta o co...

L'Alzheimer è composto da quattro sottotipi distinti

4.05.2021 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) è caratterizzato dall'accumulo anomale e dalla diffusione del...

Pensaci: tenere attivo il cervello può ritardare l'Alzheimer di 5 anni

21.07.2021 | Ricerche

Mantenere il cervello attivo in vecchiaia è sempre stata un'idea intelligente, ma un nuo...

Aumentano le evidenze di origini alternative delle placche di Alzheimer

13.06.2022 | Ricerche

I risultati di uno studio potrebbero spiegare perché i farmaci progettati per rimuovere i depositi d...

I dieci psicobiotici di cui hai bisogno per un cervello felice

9.09.2019 | Esperienze & Opinioni

Psicobiotici? Cosa sono gli psicobiotici?? Bene, cosa penseresti se io dicessi che la tu...

Sciogliere il Nodo Gordiano: nuove speranze nella lotta alle neurodegenerazion…

28.03.2019 | Ricerche

Con un grande passo avanti verso la ricerca di un trattamento efficace per le malattie n...

4 Benefici segreti di un minuto di esercizio al giorno

29.12.2020 | Esperienze & Opinioni

Conosci tutti gli effetti positivi dell'esercizio fisico sul tuo corpo e sulla tua mente...

Acetil-L-carnitina può aiutare la memoria, anche insieme a Vinpocetina e Huper…

27.03.2020 | Esperienze & Opinioni

Demenza grave, neuropatie (nervi dolorosi), disturbi dell'umore, deficit di attenzione e...

Scoperto perché l'APOE4 favorisce l'Alzheimer e come neutralizzarlo

10.04.2018 | Ricerche

Usando cellule di cervello umano, scienziati dei Gladstone Institutes hanno scoperto la ...

Capire l'origine dell'Alzheimer, cercare una cura

30.05.2018 | Ricerche

Dopo un decennio di lavoro, un team guidato dal dott. Gilbert Bernier, ricercatore di Hô...

Età degli organi biologici prevede il rischio di malattia con decenni di antic…

11.03.2025 | Ricerche

I nostri organi invecchiano a ritmi diversi e un esame del sangue che determina quanto ciascuno è...

Scoperto il punto esatto del cervello dove nasce l'Alzheimer: non è l…

17.02.2016 | Ricerche

Una regione cruciale ma vulnerabile del cervello sembra essere il primo posto colpito da...

Malato di Alzheimer: la casa di cura la paga lo Stato?

25.05.2023 | Normativa

Chi si fa carico delle spese per un malato di Alzheimer ricoverato in una casa di riposo? Scopriamo ...

Dare un senso alla relazione obesità-demenza

2.08.2022 | Esperienze & Opinioni

Questo articolo farà capire al lettore perché l'obesità a volte può aumentare il rischio...

Come vivere in modo sicuro con la demenza a casa tua

12.11.2020 | Esperienze & Opinioni

C'è un malinteso comune che la persona con una diagnosi di demenza perde la sua indipend...

'Tau, disfunzione sinaptica e lesioni neuroassonali si associano di più c…

26.05.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) comporta il deperimento caratteristico di alcune regioni del ...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

Seguici su

 
enfrdeites

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.