Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


In troppi casi la demenza è preceduta da perdita di udito prevenibile

Ad essere sinceri, ci sono troppi rumori là fuori che non vale la pena di sentire. Soprattutto quelli che vengono da Washington [o da Roma].


Perciò a volte "desintonizzarsi" può essere una pausa dalla follia.


Ma se ci troviamo a non sentire, perché si hanno sempre più problemi di udito, in realtà questo può essere il primo segnale di una spirale molto pericolosa.

 

Quale viene prima ...?

Dover chiedere alle persone di alzare il tono o di ripetere, ha un pedaggio da pagare. Dopo un pò, semplicemente si decide di non curarsene più. E anche se si evitano alcuni dibattiti politici, tenersi fuori dalla conversazione in realtà può avere conseguenze disastrose, e ci mette nel grave rischio della malattia più spaventosa del nostro tempo.


Nel tempo, un udito scadente può portare all'isolamento sociale. E questo non significa solo mancanza delle funzioni in chiesa o di rinunciare a una partita di poker settimanale. Un numero crescente di prove mostra che dovremmo considerare la perdita dell'udito come una spia rossa. Dato che l'isolamento sociale è solo il primo passo.


Ho detto prima che la ricerca ha collegato la perdita dell'udito al rischio di demenza e di Alzheimer. E più grave è la perdita dell'udito, maggiore è il rischio. Ora, un secondo importante studio della Johns Hopkins conferma il collegamento. Si scopre, soprattutto nelle persone verso i 75 anni, che le difficoltà a sentire i suoni sotto i 25 decibel sono collegate ad  declino e deterioramento cognitivo accelerato.


La prima domanda era: uovo o gallina?

La perdita uditiva è un segno che qualcosa non va? Oppure è essa stessa che porta realmente alla demenza? Sulla base di questi studi (vedi sotto), sembra che sia la seconda. Chiudere la saracinesca perché si hanno problemi di udito ha un effetto valanga che può portare al declino cognitivo.


Quindi è importante non trascurare i problemi di udito, non considerarli solo un fastidio. E ancora più importante è non lasciarsi cadere in un modello di isolamento in casa con il televisore acceso al massimo del volume.


La buona notizia è che i problemi di udito possono essere un segno di qualcosa di semplice tipo una carenza di vitamina ... soprattutto acido folico, vitamina B-12, e zinco.


Quindi, prima di rassegnarsi in uno stato "di chiusura", prendere un buon complesso B e un pò di zinco, e trascorrere del tempo con qualcuno che vale la pena ascoltare.

 

 

 

 

 


Riferimenti:
(1) “Hearing Loss and Cognitive Decline in Older Adults” JAMA Internal Medicine, Vol. 173, No. 4, 2/25/13, archinte.jamanetwork.com
(2) “Hearing Loss Accelerates Brain Function Decline in Older Adults” Johns Hopkins Medicine press release, 1/17/13, newswise.com

Pubblicato in Health Science Institute (> English version) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari proposti da Google sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.

Sostieni l'Associazione; una donazione, anche minima, ci aiuterà ad assistere malati e famiglie e continuare ad informarti. Clicca qui a destra:

 


 

 

Notizie da non perdere

Scoperta importante sull'Alzheimer: neuroni che inducono rumore 'cop…

11.06.2020 | Ricerche

I neuroni che sono responsabili di nuove esperienze interferiscono con i segnali dei neu...

Alzheimer, Parkinson e Huntington condividono una caratteristica cruciale

26.05.2017 | Ricerche

Uno studio eseguito alla Loyola University di Chicago ha scoperto che delle proteine ​​a...

Allenamento con i pesi protegge il cervello delle persone anziane dalla demenz…

15.04.2025 | Ricerche

Uno studio, condotto presso l'Università di Stato di Campinas (Brasile), ha scoperto che dopo sei...

Perché vivere in un mondo ‘incredibilmente tossico’ aumenta il rischio di Alzh…

6.05.2020 | Denuncia & advocacy

Sei preoccupato per la minaccia del morbo di Alzheimer (MA), e ti stai chiedendo che cos...

L'esercizio fisico dà benefici cognitivi ai pazienti di Alzheimer

29.06.2015 | Ricerche

Nel primo studio di questo tipo mai effettuato, dei ricercatori danesi hanno dimostrato che l'ese...

Fruttosio prodotto nel cervello può essere un meccanismo che guida l'Alzh…

29.09.2020 | Ricerche

Una nuova ricerca rilasciata dalla University of Colorado propone che il morbo di Alzhei...

10 cose da non fare con i malati di Alzheimer

10.12.2015 | Esperienze & Opinioni

Mio padre aveva l'Alzheimer.

Vederlo svanire è stata una delle esperienze più difficili d...

Lavati i denti, posticipa l'Alzheimer: legame diretto tra gengivite e mal…

4.06.2019 | Ricerche

Dei ricercatori hanno stabilito che la malattia gengivale (gengivite) ha un ruolo decisi...

Rivelato nuovo percorso che contribuisce all'Alzheimer ... oppure al canc…

21.09.2014 | Ricerche

Ricercatori del campus di Jacksonville della Mayo Clinic hanno scoperto...

'Scioccante': dopo un danno, i neuroni si auto-riparano ripartendo d…

17.04.2020 | Ricerche

Quando le cellule cerebrali adulte sono ferite, ritornano ad uno stato embrionale, secon...

Nuova teoria sulla formazione dei ricordi nel cervello

9.03.2021 | Ricerche

Una ricerca eseguita all'Università del Kent ha portato allo sviluppo della teoria MeshC...

Studio rivela dove vengono memorizzati i frammenti di memoria

22.07.2022 | Ricerche

Un momento indimenticabile in un ristorante può non essere esclusivamente il cibo. Gli o...

Smetti di chiederti se sei un bravo caregiver

3.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Amare e prendersi cura di qualcuno con demenza può essere difficile. Forse, è una delle ...

Nuove case di cura: 'dall'assistenza fisica, al benessere emotivo�…

5.11.2018 | Esperienze & Opinioni

Helen Gosling, responsabile delle operazioni della Kingsley Healthcare, con sede a Suffo...

Dott. Perlmutter: Sì, l'Alzheimer può essere invertito!

6.12.2018 | Ricerche

Sono spesso citato affermare che non esiste un approccio farmaceutico che abbia un'effic...

Demenza: mantenere vive le amicizie quando i ricordi svaniscono

16.01.2018 | Esperienze & Opinioni

C'è una parola che si sente spesso quando si parla con le famiglie di persone con demenz...

Piccola area del cervello ci aiuta a formare ricordi specifici: nuove strade p…

6.08.2025 | Ricerche

La vita può dipanarsi come un flusso continuo, ma i nostri ricordi raccontano una storia...

Studio rafforza il legame tra vaccino contro l'herpes zoster e minore ris…

10.04.2025 | Ricerche

La nuova analisi di un programma di vaccinazione in Galles ha scoperto che il vaccino contro l'he...

Dare un senso alla relazione obesità-demenza

2.08.2022 | Esperienze & Opinioni

Questo articolo farà capire al lettore perché l'obesità a volte può aumentare il rischio...

Le cellule immunitarie sono un alleato, non un nemico, nella lotta all'Al…

30.01.2015 | Ricerche

L'amiloide-beta è una proteina appiccicosa che si aggrega e forma picco...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)