Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Statine ad alte dosi impediscono la demenza, secondo uno studio

Alte dosi di statine prevengono la demenza nelle persone anziane, secondo la ricerca presentata ieri al Congresso ESC dal dottor Tin-Tse Lin da Taiwan. Lo studio su quasi 58.000 pazienti ha trovato che le statine ad alta potenza hanno gli effetti protettivi più forti contro la demenza.


Il Dott. Lin ha detto: "Le statine sono ampiamente utilizzate nella popolazione anziana per ridurre il rischio di malattie cardiovascolari. Ma le recenti notizie di deterioramento cognitivo associato alle statine hanno portato la US Food and Drug Administration (FDA) ad elencare i cambiamenti cognitivi indotti da statine, soprattutto per la popolazione più anziana, nelle sue comunicazioni di sicurezza".


E ha aggiunto: "Gli studi precedenti avevano considerato che la terapia con statine eserciti un effetto benefico sulla demenza. Ma pochi studi su larga scala si sono concentrati sugli effetti delle statine sulla demenza non-vascolare di nuova insorgenza nella popolazione geriatrica". Di conseguenza, l'attuale studio ha esaminato se l'uso di statine è associato a nuove diagnosi di demenza.


I ricercatori hanno usato un campione casuale di 1 milione di pazienti coperti dall'assicurazione sanitaria nazionale di Taiwan. In questo campione hanno identificato 57.669 pazienti di oltre 65 anni che non avevano storia di demenza nel 1997 e nel 1998. L'analisi ha incluso la demenza pre-senile e senile, ma ha escluso la demenza vascolare. Ci sono state 5.516 nuove diagnosi di demenza durante i circa 4,5 anni di follow-up. I restanti 52.153 pazienti over 65 hanno costituito il gruppo di controllo. I soggetti sono stati divisi in terzili, in base al loro dosaggio giornaliero, medio e totale (tutto il periodo di follow up).


L'hazard ratio (HR) per la demenza, significativamente, era associato inversamente ad un aumento del dosaggio equivalente giornaliero o totale delle statine. Gli HR per i tre terzili di dosaggio medio giornaliero equivalente (crescente) erano 0,622, 0,697 e 0,419 vs i controlli (p <0.001 per trend). Gli HR per i tre terzili del dosaggio totale equivalente (crescente) erano 0.773, 0.632 e 0.332 vs i controlli (p <0.001 per trend). L'effetto protettivo delle statine è rimasto nei diversi sottogruppi di età, sesso e rischio cardiovascolare.


Il Dott. Lin ha detto: "I rischi aggiustati per la demenza erano associati inversamente in modo significativo ad un aumento del dosaggio equivalente complessivo o giornaliero delle statine. I pazienti che hanno ricevuto le dosi equivalenti totali più alte di statine hanno avuto una diminuzione di 3 volte del rischio di sviluppare demenza. Risultati simili sono stati trovati con il dosaggio equivalente giornaliero di statina".


Ha poi aggiunto: "E' la potenza delle statine, piuttosto che la loro solubilità (lipofila o idrofila), il fattore determinante nel ridurre la demenza. Le statine ad alta potenza, come l'atorvastatina e la rosuvastatina, hanno mostrato una significativa associazione inversa con lo sviluppo di demenza in proporzione alla dose. Dosi più elevate di statine ad alta potenza hanno effetti protettivi più forti contro la demenza".


Il Dott. Lin ha continuato: "I risultati sono coerenti quando si analizzano le dosi giornaliere di diversi tipi di statine. Quasi tutte le statine (tranne la lovastatina) diminuiscono il rischio di nuova insorgenza di demenza quando assunte a dosi giornaliere maggiori. Un alto dosaggio giornaliero medio di lovastatina è associato positivamente allo sviluppo di demenza, forse perché la lovastatina è una statina lipofila mentre l'effetto antinfiammatorio di riduzione del colesterolo della lovastatina non è paragonabile a quello dell'atorvastatina e della simvastatina".


Il Dott. Lin ha concluso: "Per quanto ne sappiamo, questo è il primo studio su larga scala, a livello nazionale, ad esaminare l'effetto di differenti statine sulla nuova insorgenza di demenza (tranne la demenza vascolare) in una popolazione anziana. Abbiamo scoperto che dosi elevate di statine, in particolare statine ad alta potenza, prevengono la demenza".

 

 

Nota: Dosaggi equivalenti sono usati quando si confrontano gli effetti di diversi farmaci. Ad ogni statina è stata assegnata una dose equivalente appropriata in base alla seguente formula: lovastatina 40 mg = pravastatina 40 mg = simvastatina 20 mg = atorvastatina 10 mg = fluvastatina 80 mg = rosuvastatina 5 mg.

 

 

 

 

 


Fonte: European Society of Cardiology.

Pubblicato in Science Daily (> English version) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari proposti da Google sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.

Sostieni l'Associazione; una donazione, anche minima, ci aiuterà ad assistere malati e famiglie e continuare ad informarti. Clicca qui a destra:

 


 

 

Notizie da non perdere

Tre modi per smettere di preoccuparti

29.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Sai di essere una persona apprensiva se ti identifichi con Flounder in La Sirenetta o co...

Stimolazione dell'onda cerebrale può migliorare i sintomi di Alzheimer

15.03.2019 | Ricerche

Esponendo i topi a una combinazione unica di luce e suono, i neuroscienziati del Massach...

Il caregiving non fa male alla salute come si pensava, dice uno studio

11.04.2019 | Ricerche

Per decenni, gli studi nelle riviste di ricerca e la stampa popolare hanno riferito che ...

La consapevolezza di perdere la memoria può svanire 2-3 anni prima della compa…

27.08.2015 | Ricerche

Le persone che svilupperanno una demenza possono cominciare a perdere la consapevolezza dei propr...

L'invecchiamento è guidato da geni sbilanciati

21.12.2022 | Ricerche

Il meccanismo appena scoperto è presente in vari tipi di animali, compresi gli esseri umani.

Acetil-L-carnitina può aiutare la memoria, anche insieme a Vinpocetina e Huper…

27.03.2020 | Esperienze & Opinioni

Demenza grave, neuropatie (nervi dolorosi), disturbi dell'umore, deficit di attenzione e...

Perché dimentichiamo? Nuova teoria propone che 'dimenticare' è in re…

17.01.2022 | Ricerche

Mentre viviamo creiamo innumerevoli ricordi, ma molti di questi li dimentichiamo. Come m...

Infezione cerebrale da funghi produce cambiamenti simili all'Alzheimer

26.10.2023 | Ricerche

Ricerche precedenti hanno implicato i funghi in condizioni neurodegenerative croniche co...

Questo approccio di medicina di precisione potrebbe aiutarti a ritardare la de…

5.12.2025 | Ricerche

Secondo un nuovo studio condotto alla Università della California di San Francisco, la c...

I dieci psicobiotici di cui hai bisogno per un cervello felice

9.09.2019 | Esperienze & Opinioni

Psicobiotici? Cosa sono gli psicobiotici?? Bene, cosa penseresti se io dicessi che la tu...

Microglia: ‘cellule immunitarie’ che proteggono il cervello dalle malattie, ma…

28.05.2020 | Esperienze & Opinioni

Sappiamo che il sistema immunitario del corpo è importante per tenere tutto sotto controllo e per...

Qualità della vita peggiora quando l'Alzheimer è complicato dal cancro

28.04.2023 | Esperienze & Opinioni

Che considerazioni si possono fare per una persona con Alzheimer che riceve anche la diagnosi di can...

Pensaci: tenere attivo il cervello può ritardare l'Alzheimer di 5 anni

21.07.2021 | Ricerche

Mantenere il cervello attivo in vecchiaia è sempre stata un'idea intelligente, ma un nuo...

L'esercizio fisico genera nuovi neuroni cerebrali e migliora la cognizion…

10.09.2018 | Ricerche

Uno studio condotto dal team di ricerca del Massachusetts General Hospital (MGH) ha scop...

Nuova teoria sulla formazione dei ricordi nel cervello

9.03.2021 | Ricerche

Una ricerca eseguita all'Università del Kent ha portato allo sviluppo della teoria MeshC...

Relazioni personali ricche migliorano il funzionamento del cervello

22.06.2020 | Ricerche

Come interagiscono gli individui, come si percepiscono uno con l'altro, e i pensieri e i...

[Dana Territo] Sii delicato e paziente quando parli ad amici e familiari della…

30.09.2025 | Esperienze & Opinioni

Come parlare alla famiglia della mia diagnosi di Alzheimer?

È difficile discerne...

Identificata nuova forma di Alzheimer ad esordio molto precoce

16.06.2020 | Ricerche

Ricercatori della Mayo Clinic hanno definito una forma di morbo di Alzheimer (MA) che co...

Il nuovo collegamento tra Alzheimer e inquinamento dell'aria

13.05.2020 | Esperienze & Opinioni

Il mio primo giorno a Città del Messico è stato duro. Lo smog era così fitto che, mentre...

[Domenic Praticò] Consigli pratici per diventare un super-anziano

1.12.2025 | Esperienze & Opinioni

Quando si parla di invecchiamento, sappiamo che esso non è un processo uniforme e uguale per tutt...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)