Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Le neurodegenerazioni colpiscono sempre più persone e iniziano prima

L'ultima ricerca del professor Colin Pritchard (foto), pubblicata nella rivista Public Health, rileva che il forte aumento della demenza e delle altre morti neurologiche di persone sotto i 74 anni non può essere attribuito al fatto che viviamo più a lungo.

L'aumento è dovuto a una percentuale più alta di anziani colpiti da tali condizioni, e ciò che è veramente allarmante è che sta iniziando prima e colpisce persone sotto i 55 anni.


Tra i 10 maggiori paesi occidentali, gli Stati Uniti hanno avuto tra il 1979 e il 2010 il peggior aumento di tutte le morti neurologiche: il 66% tra gli uomini e 92% tra le donne. Il Regno Unito è al 4° posto: uomini 32% e donne 48%. In termini assoluti, i morti nel Regno Unito erano 4.500 e ora sono 6.500, negli Stati Uniti erano 14,500 e ora sono più di 28.500. Il Professor Pritchard dell'Università di Bournemouth scrive: "Queste statistiche riguardano persone reali e famiglie, e dobbiamo riconoscere che c'è una 'epidemia' che è chiaramente influenzata dai cambiamenti ambientali e sociali".


Tessa Gutteridge, Direttore di YoungDementia UK afferma che la nostra società deve capire che la demenza colpisce sempre più persone di giovane età: "La vita di un numero crescente di famiglie alle prese con la demenza in età lavorativa è resa molto più impegnativa dai servizi che non riescono a tenere il passo con le loro esigenze e da una società che crede che la demenza sia una malattia della vecchiaia".


I ricercatori dell'Università di Bournemouth, il professor Colin Pritchard e il dottor Andrew Mayers, insieme con il professor David Baldwin dell'Università di Southampton, mostrano che stanno aumentando i decessi neurologici in totale, comprese le demenze, che iniziano prima, influenzando i pazienti, le loro famiglie e i servizi di assistenza socio-sanitaria, esemplificati da un aumento dell'85% dei decessi da malattia del motoneurone nel Regno Unito.


La ricerca evidenzia che c'è un'allarmante 'epidemia nascosta' di aumenti dei decessi neurologici tra 1979 e il 2010 di adulti (sotto i 74 anni) nei paesi occidentali, in particolare nel Regno Unito. I morti neurologici totali, sia uomini che donne, sono aumentati in maniera significativa in 16 dei paesi oggetto della ricerca, realtà in netto contrasto con la riduzione rilevante di morti per tutte le altre cause. Nel periodo considerato il Regno Unito ha avuto il terzo maggiore aumento neurologico, in crescita del 32% negli uomini e del 48% nelle donne, mentre le morti neurologiche delle donne sono aumentate più velocemente di quelle degli uomini nella maggior parte dei paesi.


Il Professor Pritchard dichiara: "Questo aumento dei decessi neurologici, sommato all'esordio più precoce delle demenze, è devastante per le famiglie e rappresenta un notevole problema di salute pubblica. Non è che abbiamo più anziani, ma un numero più alto di anziani hanno più malattie del cervello di prima, compreso l'Alzheimer. Per esempio ci sono due nuove associazioni di beneficenza britanniche, la Young Parkinson's Society e la Young Dementia UK, che rispondono a questi aumenti. L'esigenza di tali enti di beneficenza sarebbe stata inconcepibile fino a 30 anni fa".


Richiesto di cosa ne pensasse sulla causa degli aumenti, ha risposto: "Può solo essere ipotetica, ma non può essere genetica, perché il periodo è troppo breve. Anche se ci può essere qualche influenza nelle persone più anziane, non vale per l'anticipo dell'esordio; le differenze tra i paesi e il fatto che sono colpite di più le donne (perchè la loro vita è cambiata più di quella degli uomini nel corso del periodo) puntano a molteplici fattori ambientali. Si considerino i cambiamenti nel corso degli ultimi 30 anni: l'esplosione nei dispositivi elettronici, l'aumento delle radiazioni non ionizzanti di fondo, i PC, le micro onde, i televisori, i telefoni cellulari; il trasporto stradale e aereo ha aumentato fino a quattro volte l'inquinamento petrolchimico di fondo; gli additivi chimici per alimenti, ecc.

Non c'è un fattore singolo, ma piuttosto la probabile interazione tra tutti questi fattori ambientali, che riflette i cambiamenti in altre condizioni. Ad esempio, mentre le morti per cancro sono scese notevolmente, l'incidenza del cancro continua ad aumentare; il livello dei casi di asma senza precedenti; il calo del numero degli spermatozoi maschili; l'aumento delle malattie autoimmuni; tutto punta allo stile di vita e alle influenze ambientali. Queste 'statistiche' riguardano persone reali e famiglie, e dobbiamo riconoscere che c'è una 'epidemia' che è influenzata chiaramente dai cambiamenti ambientali e sociali".

 

 

 

 

 


Fonte: Bournemouth University, via AlphaGalileo.

Riferimento: Pritchard C, Mayers, A, Baldwin D. Changing patterns of neurological mortality in the 10 major developed countries 1979-2010 . Public Health , 2013 DOI: 10.1016/j.puhe.2012.12.018.

Pubblicato in Science Daily il 10 Maggio 2013 (> English version) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari proposti da Google sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.

Sostieni l'Associazione; una donazione, anche minima, ci aiuterà ad assistere malati e famiglie e continuare ad informarti. Clicca qui a destra:

 


 

 

Notizie da non perdere

10 Consigli dei neurologi per ridurre il tuo rischio di demenza

28.02.2023 | Esperienze & Opinioni

La demenza colpisce milioni di persone in tutto il mondo, quasi un over-65 su 10. Nonost...

Dott. Perlmutter: Sì, l'Alzheimer può essere invertito!

6.12.2018 | Ricerche

Sono spesso citato affermare che non esiste un approccio farmaceutico che abbia un'effic...

Pressione bassa potrebbe essere uno dei colpevoli della demenza

2.10.2019 | Esperienze & Opinioni

Invecchiando, le persone spesso hanno un declino della funzione cerebrale e spesso si pr...

Nessuna cura per l'Alzheimer nel corso della mia vita

26.04.2019 | Esperienze & Opinioni

La Biogen ha annunciato di recente che sta abbandonando l'aducanumab, il suo farmaco in ...

Smetti di chiederti se sei un bravo caregiver

3.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Amare e prendersi cura di qualcuno con demenza può essere difficile. Forse, è una delle ...

Orienteering: un modo per addestrare il cervello e contrastare il declino cogn…

27.01.2023 | Ricerche

Lo sport dell'orienteering (orientamento), che attinge dall'atletica, dalle capacità di ...

Il 'Big Bang' dell'Alzheimer: focus sulla tau mortale che cambi…

11.07.2018 | Ricerche

Degli scienziati hanno scoperto un "Big Bang" del morbo di Alzheimer (MA) - il punto pre...

'Evitare l'Alzheimer potrebbe essere più facile di quanto pensi'…

16.11.2018 | Esperienze & Opinioni

Hai l'insulino-resistenza? Se non lo sai, non sei sola/o. Questa è forse la domanda più ...

Demenza: mantenere vive le amicizie quando i ricordi svaniscono

16.01.2018 | Esperienze & Opinioni

C'è una parola che si sente spesso quando si parla con le famiglie di persone con demenz...

La nostra identità è definita dal nostro carattere morale

24.06.2019 | Esperienze & Opinioni

Ti sei mai chiesto cos'è che ti rende te stesso? Se tutti i tuoi ricordi dovessero svani...

L'esercizio fisico genera nuovi neuroni cerebrali e migliora la cognizion…

10.09.2018 | Ricerche

Uno studio condotto dal team di ricerca del Massachusetts General Hospital (MGH) ha scop...

I ricordi potrebbero essere conservati nelle membrane dei tuoi neuroni

18.05.2023 | Ricerche

Il cervello è responsabile del controllo della maggior parte delle attività del corpo; l...

Perché il diabete tipo 2 è un rischio importante per lo sviluppo dell'Alz…

24.03.2022 | Ricerche

Uno studio dell'Università di Osaka suggerisce un possibile meccanismo che collega il diabete all'Al...

Menopausa precoce e terapia ormonale ritardata alzano il rischio di Alzheimer

17.04.2023 | Ricerche

Le donne hanno più probabilità degli uomini di sviluppare il morbo di Alzheimer (MA), e ...

[Dana Territo] Sii delicato e paziente quando parli ad amici e familiari della…

30.09.2025 | Esperienze & Opinioni

Come parlare alla famiglia della mia diagnosi di Alzheimer?

È difficile discerne...

Nuove case di cura: 'dall'assistenza fisica, al benessere emotivo�…

5.11.2018 | Esperienze & Opinioni

Helen Gosling, responsabile delle operazioni della Kingsley Healthcare, con sede a Suffo...

Alzheimer, Parkinson e Huntington condividono una caratteristica cruciale

26.05.2017 | Ricerche

Uno studio eseguito alla Loyola University di Chicago ha scoperto che delle proteine ​​a...

Scienziati dicono che si possono recuperare i 'ricordi persi' per l…

4.08.2017 | Ricerche

Dei ricordi dimenticati sono stati risvegliati nei topi con Alzheimer, suggerendo che la...

Lavati i denti, posticipa l'Alzheimer: legame diretto tra gengivite e mal…

4.06.2019 | Ricerche

Dei ricercatori hanno stabilito che la malattia gengivale (gengivite) ha un ruolo decisi...

Riprogrammare «cellule di supporto» in neuroni per riparare il cervello adulto…

21.11.2014 | Ricerche

La porzione del cervello adulto responsabile del pensiero complesso, la corteccia cerebrale, non ...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)