Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Impulsi all'attività cerebrale possono proteggere dall'Alzheimer

Prove indicano che l'accumulo di proteine amiloidi-beta, che formano le placche presenti nel cervello dei malati di Alzheimer, è fondamentale per lo sviluppo della malattia. E non solo la quantità, ma anche la qualità dei peptidi amiloidi-beta è fondamentale per l'insorgenza dell'Alzheimer.

La malattia è attivata da uno squilibrio tra due diverse specie di amiloidi: nei pazienti di Alzheimer, c'è una riduzione nel livello relativo di amiloide-beta 40 (quello sano), rispetto al 42 (dannoso).

Ora il dottor Inna Slutsky della Facoltà di Medicina Sackler dell'Università di Tel Aviv e della Scuola Sagol di Neuroscienze, con il borsista postdottorato Dr. Iftach Dolev e la dottoranda Hilla Fogel, hanno scoperto due caratteristiche importanti dei circuiti cerebrali che impattano questo equilibrio fondamentale.


I ricercatori hanno scoperto che i modelli di impulsi elettrici (chiamati "spikes", picchi) sotto forma di impulsi ad alta frequenza e le proprietà filtranti delle sinapsi sono cruciali per la regolazione del rapporto tra amiloide-beta 40 e 42. Le sinapsi che trasferiscono le informazioni dei picchi di impulsi migliorano il rapporto tra amiloide-beta 40 e 42. Questo rappresenta un importante progresso nel capire che i circuiti del cervello regolano la composizione delle proteine amiloidi-beta, mostrando che la malattia non è guidata solo da mutazioni genetiche, ma pure da meccanismi fisiologici. I loro risultati sono stati pubblicati recentemente sulla rivista Nature Neuroscience.

 

Dove pende la bilancia

Gli impulsi ad alta frequenza nel cervello sono fondamentali per la plasticità del cervello, l'elaborazione delle informazioni, e la codifica della memoria. Per verificare la connessione tra i modelli di impulso e la regolazione del rapporto amiloide-beta 40/42, il dottor Dolev ha inviato impulsi elettrici nell'ippocampo, una regione del cervello coinvolta nell'apprendimento e nella memoria.


Quando si aumenta il tasso di impulsi singoli alle basse frequenze nelle fettine di ippocampo di ratto, i livelli di amiloide-beta 42 e 40 crescono, ma il rapporto 40/42 rimane lo stesso. Però quando lo stesso numero di impulsi è distribuito con raffiche ad alta frequenza, avviene un aumento della produzione di amiloide-beta 40. Inoltre i ricercatori hanno scoperto che solo le sinapsi che ottimizzano il trasferimento codificato dagli impulsi, contribuiscono a far pendere la bilancia a favore dell'amiloide-beta 40.


Ulteriori indagini condotte da Fogel hanno rivelato che la connessione tra i modelli di picchi e il tipo di amiloide-beta prodotto potrebbe ruotare intorno a una proteina chiamata presenilina. "Ipotizziamo che i cambiamenti negli schemi temporali dei picchi nell'ippocampo possono innescare cambiamenti strutturali nella presenilina, portando a deficit di memoria precoci in persone con Alzheimer sporadico", spiega il Dott. Slutsky.

 

Cosa c'è dietro gli impulsi

Secondo il Dr. Slutsky, diversi tipi di cambiamenti e di esperienze ambientali - compresa l'esperienza sensoriale ed emozionale - possono modificare le proprietà delle sinapsi e modificare i modelli dello spiking (dei picchi di impulsi elettrici) nel cervello.


Ricerche precedenti avevano suggerito che un ambiente ricco di stimoli potrebbe essere un fattore che contribuisce a prevenire lo sviluppo dell'Alzheimer, proprio come cruciverba, puzzle e simili sembrano stimolare il cervello e ritardare l'insorgenza del morbo.


In questo studio, i ricercatori hanno scoperto che i cambiamenti nelle esperienze sensoriali regolano anche le proprietà sinaptiche, che portano ad un aumento dell'amiloide-beta 40.


Nella fase successiva, il Dr. Slutsky e il suo team hanno come obiettivo la manipolazione dei modelli di attività in specifici percorsi dell'ippocampo di modelli di Alzheimer per verificare se è possibile impedire l'avvio del deterioramento cognitivo. La capacità di monitorare le dinamiche dell'attività sinaptica negli esseri umani sarebbe un passo in avanti per la diagnosi precoce dell'Alzheimer ad esordio sporadico.

 

 

 

 


Cosa pensi di questo articolo? Ti è stato utile? Hai rilievi, riserve, integrazioni? Conosci casi o ti è successo qualcosa che lo conferma? o lo smentisce? Puoi usare il modulo dei commenti qui sotto per dire la tua opinione. Che è importante e unica.
The original English version EnFlag
of this article is here.

 

 

 

 

 


Fonte:  American Friends of Tel Aviv University.

Riferimento: Iftach Dolev, Hilla Fogel, Hila Milshtein, Yevgeny Berdichevsky, Noa Lipstein, Nils Brose, Neta Gazit, Inna Slutsky. Spike bursts increase amyloid-β 40/42 ratio by inducing a presenilin-1 conformational change. Nature Neuroscience, 2013; DOI: 10.1038/nn.3376.

Pubblicato in Science Daily il 18 Aprile 2013 - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari proposti da Google sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.

 

Sostieni l'Associazione; una donazione, anche minima, ci aiuterà ad assistere malati e famiglie e continuare ad informarti. Clicca qui a destra:




Notizie da non perdere

Nuova 'teoria unificata della mente': implicazioni per la prevenzion…

17.07.2025 | Ricerche

In un nuovo studio con implicazioni sulla prevenzione del morbo di Alzheimer (MA) e altr...

Stimolazione dell'onda cerebrale può migliorare i sintomi di Alzheimer

15.03.2019 | Ricerche

Esponendo i topi a una combinazione unica di luce e suono, i neuroscienziati del Massach...

I ricordi potrebbero essere conservati nelle membrane dei tuoi neuroni

18.05.2023 | Ricerche

Il cervello è responsabile del controllo della maggior parte delle attività del corpo; l...

Perché dimentichiamo? Nuova teoria propone che 'dimenticare' è in re…

17.01.2022 | Ricerche

Mentre viviamo creiamo innumerevoli ricordi, ma molti di questi li dimentichiamo. Come m...

Dott. Perlmutter: Sì, l'Alzheimer può essere invertito!

6.12.2018 | Ricerche

Sono spesso citato affermare che non esiste un approccio farmaceutico che abbia un'effic...

Rivelato nuovo percorso che contribuisce all'Alzheimer ... oppure al canc…

21.09.2014 | Ricerche

Ricercatori del campus di Jacksonville della Mayo Clinic hanno scoperto...

Perché le cadute sono così comuni nell'Alzheimer e nelle altre demenze?

4.09.2020 | Esperienze & Opinioni

Le cadute hanno cause mediche o ambientali

Una volta che si considerano tutte le divers...

Allenamento con i pesi protegge il cervello delle persone anziane dalla demenz…

15.04.2025 | Ricerche

Uno studio, condotto presso l'Università di Stato di Campinas (Brasile), ha scoperto che dopo sei...

Chiarito il meccanismo che porta all'Alzheimer e come fermarlo

30.08.2017 | Ricerche

Nel cervello delle persone con Alzheimer ci sono depositi anomali di proteine ​​amiloide-beta e ​...

'Ingorgo' di proteine nei neuroni legato alla neurodegenerazione

12.09.2022 | Ricerche

Un nuovo studio condotto da ricercatori dell'EPFL rivela che un complesso proteico malfunzionante pu...

Nuova terapia che distrugge i grovigli di tau si dimostra promettente

30.09.2024 | Ricerche

Degli scienziati hanno sviluppato potenziali terapie che rimuovono selettivamente le proteine ​​t...

Nuovo farmaco previene le placche amiloidi, un segno specifico di Alzheimer

8.03.2021 | Ricerche

Le placche di amiloide sono caratteristiche patologiche del morbo di Alzheimer (MA): son...

Studio dimostra il ruolo dei batteri intestinali nelle neurodegenerazioni

7.10.2016 | Ricerche

L'Alzheimer (AD), il Parkinson (PD) e la sclerosi laterale amiotrofica (SLA) sono tutte ...

Pressione bassa potrebbe essere uno dei colpevoli della demenza

2.10.2019 | Esperienze & Opinioni

Invecchiando, le persone spesso hanno un declino della funzione cerebrale e spesso si pr...

Studio cinese: 'Metti spezie nel tuo cibo per tenere a bada l'Alzhei…

13.01.2022 | Ricerche

Proprio come 'una mela al giorno toglie il medico di torno', sono ben noti i benefici di...

36 abitudini quotidiane che riducono il rischio di Alzheimer

2.07.2018 | Esperienze & Opinioni

Sapevi che mangiare carne alla griglia potrebbe aumentare il rischio di demenza? O che s...

Scoperta ulteriore 'barriera' anatomica che difende e monitora il ce…

11.01.2023 | Ricerche

Dalla complessità delle reti neurali, alle funzioni e strutture biologiche di base, il c...

La lunga strada verso la demenza inizia con piccoli 'semi' di aggreg…

20.11.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) si sviluppa nel corso di decenni. Inizia con una reazione a c...

Il nuovo collegamento tra Alzheimer e inquinamento dell'aria

13.05.2020 | Esperienze & Opinioni

Il mio primo giorno a Città del Messico è stato duro. Lo smog era così fitto che, mentre...

Laser a infrarossi distrugge le placche di amiloide nell'Alzheimer

7.08.2020 | Ricerche

L'aggregazione di proteine ​​in strutture chiamate 'placche amiloidi' è una caratteristi...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)