Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Camera iperbarica può velocizzare riparazione danni cerebrali dopo ictus, trauma e forse Alzheimer

Ictus, lesioni traumatiche, e disordine metabolico sono le principali cause di danno cerebrale e disabilità permanenti, che comprendono disfunzione motoria, disturbi psicologici, perdita di memoria, e altro ancora. Gli attuali programmi terapeutici e di riabilitazione hanno lo scopo di aiutare i pazienti a guarire, ma spesso hanno un successo limitato.

Ora il Dr. Shai Efrati, della Facoltà di Medicina Sackler dell'Università di Tel Aviv, ha trovato un modo per ripristinare una quantità significativa di funzione neurologica nel tessuto cerebrale ritenuto cronicamente danneggiato - anche vari anni dopo il trauma iniziale.


Teorizzando che alti livelli di ossigeno potrebbero rinvigorire i neuroni dormienti, il dottor Efrati e i suoi colleghi ricercatori, compreso il Prof. Eshel Ben-Jacob della Scuola TAU di Fisica e Astronomia e della Scuola di Neuroscienze Sagol, hanno reclutato pazienti post-ictus per l'ossigenoterapia iperbarica (HBOT), sessioni in camere ad alta pressione che contengono aria ricca di ossigeno, che aumenta di dieci volte i livelli di ossigeno nel corpo.


Mappe di perfusione del cervello realizzate con
SPECT. I risultati sono di un paziente nel gruppo
trattato, affetto da emiparesi sinistra da ictus
ischemico avvenuto 26 mesi prima dell'inclusione
nello studio. Le mappe di perfusione del cervello
(due immagini superiori) mostrano il cervello ferito
(colore blu intenso) che coinvolge le regioni antero-
postero-laterale frontale destra, la parietale-
superiore destra e la parieto-occipitale destra.La
ricostruzione della vista curvo-sagittale in CT MIP
del cervello mostra l'area anatomica dell'ictus
(sinistra inferiore dell'immagine, V = corno
posteriore del ventricolo destro). La regione
peri-infartuale mostra una perfusione migliorata
come dimostrato dall'immagine HBOT (parte in alto
a destra). La variazione della quantificazione del
flusso ematico cerebrale (CBF - delta tra basale e
HBOT) è dimostrata nell'immagine in basso a
destra. (Credit: Efrati et al. Hyperbaric Oxygen
Induces Late Neuroplasticity in Post Stroke Patients
- Randomized, Prospective Trial. PLoS ONE, 2013)


Il dottor Efrati riferisce su PLoS ONE che l'analisi delle scansioni cerebrali mostra un significativo aumento dell'attività neuronale, dopo un periodo di due mesi di trattamento HBOT rispetto ai periodi di non-trattamento di controllo. I pazienti hanno manifestato miglioramenti, come una inversione della paralisi, sensazioni migliori, e rinnovato uso del linguaggio. Questi cambiamenti possono fare una grande differenza nella vita di tutti i giorni, aiutando i pazienti a recuperare la loro indipendenza e a completare attività come fare il bagno, cucinare, salire le scale, o leggere un libro.

 

L'ossigeno instilla nuova vita nei neuroni

Secondo il dottor Efrati, ci sono diversi gradi di lesione cerebrale. I neuroni colpiti da disfunzione metabolica hanno l'energia per rimanere in vita, ma non abbastanza per indurre segnali elettrici, spiega. L'HBOT mira ad aumentare la fornitura di energia a queste cellule.


Il cervello consuma il 20 per cento dell'ossigeno del corpo, ma questa è una quantità sufficiente per far funzionare solo il 5-10 per cento dei neuroni alla volta. Il processo di rigenerazione richiede molta più energia. L'aumento di dieci volte dei livelli di ossigeno durante il trattamento HBOT fornisce l'energia necessaria alla ricostruzione delle connessioni neuronali e stimola i neuroni inattivi per facilitare il processo di guarigione, spiega il dottor Efrati.


Per il loro studio, i ricercatori hanno cercato pazienti post-ictus la cui condizione non era più in miglioramento. Per valutare l'impatto potenziale del trattamento HBOT, sono state valutate le caratteristiche anatomiche e le funzionalità del cervello usando una combinazione di scansioni TC per identificare il tessuto necrotico, e SPECT per determinare il livello di attività metabolica dei neuroni circostanti le aree danneggiate. I 74 partecipanti che avevano avuto l'ictus da 6 a 36 mesi prima, sono stati divisi in due gruppi. Il primo gruppo di trattamento è stato sottoposto ad HBOT dall'inizio dello studio, e il secondo non ha ricevuto alcun trattamento per due mesi, quindi l'ha avuto per due mesi. Il trattamento consisteva in 40 sessioni di due ore per cinque volte alla settimana in camera ad alta pressione contenente aria ricca di ossigeno.


I risultati indicano che il trattamento HBOT può portare a un miglioramento significativo della funzione cerebrale nei pazienti post ictus, anche in fasi cronicamente posticipate, aiutando i neuroni a rafforzarsi e a consolidare le nuove connessioni nelle regioni danneggiate.

 

Una possibile strada per la prevenzione

Anche se lo studio si concentra solo su pazienti fino a tre anni post-ictus, il dottor Efrati ha visto miglioramenti simili nei pazienti con lesioni al cervello avvenute fino a 20 anni prima, smentendo l'idea che il cervello ha una finestra limitata di crescita e cambiamento. "I risultati mettono in dubbio il paradigma principale in quanto dimostrano al di là di ogni dubbio che si può ancora attivare la neuroplasticità mesi e anni dopo la lesione cerebrale acuta, rivelando così che molti aspetti del cervello rimangono plastici in età adulta", dice il Prof. Ben-Jacob.


Questo studio "apre anche la porta di un nuovo territorio di trattamenti", aggiunge il dottor Efrati. I ricercatori stanno attualmente conducendo uno studio sui benefici dell'HBOT per le persone con lesioni cerebrali traumatiche. Questo trattamento ha anche un potenziale come terapia contro l'invecchiamento, applicabile in altri disturbi come l'Alzheimer e la demenza vascolare nelle fasi iniziali. "E' ormai chiaro che molti disturbi cerebrali sono legati alla fornitura inefficiente di energia al cervello", spiega il dottor Efrati. "Il trattamento HBOT potrebbe correggere proprio tali alterazioni metaboliche prima della insorgenza piena della demenza, quando c'è ancora un potenziale di recupero".

 

 

 

 

***********************
Cosa pensi di questo articolo? Ti è stato utile? Hai rilievi, riserve, integrazioni? Conosci casi o ti è successo qualcosa che lo conferma? o lo smentisce? Puoi usare il modulo dei commenti qui sotto per dire la tua opinione. Che è importante e unica.

 

***********************
Fonte: Materiale della American Friends of Tel Aviv University.

Riferimento:
Shai Efrati, Gregori Fishlev, Yair Bechor, Olga Volkov, Jacob Bergan, Kostantin Kliakhandler, Izhak Kamiager, Nachum Gal, Mony Friedman, Eshel Ben-Jacob, Haim Golan. Hyperbaric Oxygen Induces Late Neuroplasticity in Post Stroke Patients - Randomized, Prospective Trial. PLoS ONE, 2013; 8 (1): e53716 DOI: 10.1371/journal.pone.0053716.

Pubblicato in ScienceDaily il 23 Gennaio 2013 - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari proposti da Google sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.

Sostieni l'Associazione; una donazione, anche minima, ci aiuterà ad assistere malati e famiglie e continuare ad informarti. Clicca qui a destra:



Notizie da non perdere

Falsi miti: perché le persone sono così pessimiste sulla vecchiaia?

4.06.2020 | Esperienze & Opinioni

Non smettiamo di giocare perché invecchiamo, ma invecchiamo perché smettiamo di giocare ...

Malato di Alzheimer: la casa di cura la paga lo Stato?

25.05.2023 | Normativa

Chi si fa carico delle spese per un malato di Alzheimer ricoverato in una casa di riposo? Scopriamo ...

Come evitare che la demenza derubi i tuoi cari del loro senso di personalità, …

25.11.2025 | Esperienze & Opinioni

Ogni tre secondi, qualcuno nel mondo sviluppa la demenza; sono oltre 57 milioni di perso...

Nuovo metodo di selezione farmaci spiega perché quelli di Alzheimer falliscono…

31.01.2022 | Ricerche

Analizzando i meccanismi di malattia nei neuroni umani, dei ricercatori dell'Università del...

Alzheimer e le sue proteine: bisogna essere in due per ballare il tango

21.04.2016 | Ricerche

Per anni, i neuroscienziati si sono chiesti come fanno le due proteine ​​anomale amiloid...

La consapevolezza di perdere la memoria può svanire 2-3 anni prima della compa…

27.08.2015 | Ricerche

Le persone che svilupperanno una demenza possono cominciare a perdere la consapevolezza dei propr...

I ricordi potrebbero essere conservati nelle membrane dei tuoi neuroni

18.05.2023 | Ricerche

Il cervello è responsabile del controllo della maggior parte delle attività del corpo; l...

Convalidare il sentimento aiuta meglio di criticare o sminuire

30.03.2020 | Ricerche

Sostenere i tuoi amici e la famiglia può aiutarli a superare questi tempi di incertezza...

Variante della proteina che causa l'Alzheimer protegge dalla malattia

15.02.2021 | Ricerche

Le scoperte di un nuovo studio sul morbo di Alzheimer (MA), guidato da ricercatori dell...

10 Consigli dei neurologi per ridurre il tuo rischio di demenza

28.02.2023 | Esperienze & Opinioni

La demenza colpisce milioni di persone in tutto il mondo, quasi un over-65 su 10. Nonost...

Curare l'Alzheimer: singolo proiettile magico o sparo di doppietta?

20.03.2025 | Esperienze & Opinioni

Perché i ricercatori stanno ancora annaspando nella ricerca di una cura per quella che è...

Immergersi nella natura: gioia, meraviglia ... e salute mentale

10.05.2023 | Esperienze & Opinioni

La primavera è il momento perfetto per indugiare sulle opportunità.

La primavera è un m...

Età degli organi biologici prevede il rischio di malattia con decenni di antic…

11.03.2025 | Ricerche

I nostri organi invecchiano a ritmi diversi e un esame del sangue che determina quanto ciascuno è...

Il Protocollo Bredesen: si può invertire la perdita di memoria dell'Alzhe…

16.06.2016 | Annunci & info

I risultati della risonanza magnetica quantitativa e i test neuropsicologici hanno dimostrato dei...

'Evitare l'Alzheimer potrebbe essere più facile di quanto pensi'…

16.11.2018 | Esperienze & Opinioni

Hai l'insulino-resistenza? Se non lo sai, non sei sola/o. Questa è forse la domanda più ...

Scoperto un fattore importante che contribuisce all'Alzheimer

22.08.2022 | Ricerche

Una ricerca guidata dai dott. Yuhai Zhao e Walter Lukiw della Luisiana State University ...

Marito riferisce un miglioramento 'miracoloso' della moglie con Alzh…

28.09.2018 | Annunci & info

Una donna di Waikato (Nuova Zelanda) potrebbe essere la prima persona al mondo a miglior...

Perché la tua visione può prevedere la demenza 12 anni prima della diagnosi

24.04.2024 | Ricerche

 

Gli occhi possono rivelare molto sulla salute del nostro cervello: in effetti, i p...

4 Benefici segreti di un minuto di esercizio al giorno

29.12.2020 | Esperienze & Opinioni

Conosci tutti gli effetti positivi dell'esercizio fisico sul tuo corpo e sulla tua mente...

Immagini mai viste prima delle prime fasi dell'Alzheimer

14.03.2017 | Ricerche

I ricercatori dell'Università di Lund in Svezia, hanno utilizzato il sincrotrone MAX IV ...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)