Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Filamenti brevi di DNA nel g​enoma cruciali per capire cognizione e neurodegenerazioni

dnaSecondo ricercatori dei Dipartimenti di Psichiatria e Neuroscienze della School of Medicine del Mount Sinai, brevi frammenti di DNA presenti nel tessuto cerebrale umano ci danno una nuova visuale della funzione cognitiva umana e del rischio di sviluppo di alcune malattie neurologiche.

I risultati dello studio, pubblicati nel numero del 20 Novembre di PLoS Biology, forniscono spunti importanti per le malattie che sono uniche nell'uomo come l'Alzheimer e l'autismo.


Ci sono quasi 40 milioni di posizioni del genoma umano, con sequenze di DNA diverse rispetto a quelle dei primati non umani, rendendo difficile per gli scienziati capire quali sono importanti e quali sono irrilevanti. Piuttosto che confrontare queste sequenze filo per filo, Schahram Akbarian, MD, PhD, Professore di Psichiatria e Neuroscienze alla Mount Sinai School of Medicine, ha voluto identificare l'insieme cruciale delle differenze tra i due genomi, cercando più ampiamente la cromatina, la struttura che comprime il DNA e controlla come si esprime.


I ricercatori hanno trovato centinaia di regioni in tutto il genoma umano che mostrano una struttura della cromatina molto diversa nei neuroni della corteccia prefrontale, una regione del cervello che controlla il complesso comportamento emotivo e cognitivo, rispetto ai primati non umani.

"Anche se la mappatura del genoma umano ci ha insegnato molto sulla biologia umana, il campo emergente della Epigenomica può aiutare a identificare sequenze precedentemente trascurate o scartate che sono fondamentali per comprendere la malattia", ha detto il Dott. Akbarian. "Abbiamo identificato centinaia di loci che rappresentano aree di studio non sfruttate che possono avere un potenziale terapeutico".


Il Dr. Akbarian e il suo team di ricerca hanno isolato piccoli frammenti di fibre di cromatina dalla corteccia prefrontale. Successivamente, hanno analizzato questi frammenti per determinare quali segnali genetici stavano esprimendo. Molte delle sequenze con caratteristiche epigenetiche specifiche degli umani, fino a poco tempo fa erano considerate "DNA spazzatura", senza una funzione particolare.


Ora essi presentano nuovi indizi su come si è evoluto il cervello umano, e stabiliscono un punto di partenza per lo studio delle malattie neurologiche. Ad esempio, la sequenza del DPP10 (un gene criticamente importante per il normale sviluppo del cervello umano) non solo mostra distinte strutture della cromatina specifiche degli umani e diverse dal cervello degli altri primati come gli scimpanzé o il macaco, ma la sequenza di DNA sottostante mostra alcune interessanti differenze di due primati estinti: il Neanderthal e Denisovan, connessi più strettamente alla nostra stessa specie e noti anche come "ominidi arcaici".

"Molti disturbi neurologici sono unici per la salute umana e sono molto difficili da studiare negli animali (come sindrome clinica), come l'Alzheimer, l'autismo, e la depressione", ha affermato Akbarian. "Attraverso lo studio dell'epigenetica si può imparare di più su questi pezzi unici del genoma umano".


Il team di ricerca ha anche scoperto che alcune di queste regioni della cromatina sembrano interagire fisicamente una con l'altra all'interno del nucleo della cellula, pur essendo separate da centinaia di migliaia di filamenti di DNA nel genoma. Questo fenomeno di "cromatina in ciclo" sembra controllare l'espressione dei geni vicini, compresi alcuni con un ruolo critico per lo sviluppo del cervello umano. "C'è un crescente consenso tra i ricercatori del genoma che molte di ciò che prima erano considerate 'sequenze spazzatura" nei nostri genomi invero potrebbero svolgere una sorta di ruolo di regolamentazione", ha detto il Dott. Akbarian.


Questo studio è stato sostenuto dalle sovvenzioni dal National Institutes of Health. Il Dr. Akbarian progetta di fare altri studi epigenetici in altre zone del cervello per vedere se ci sono regioni aggiuntive della cromatina che sono uniche dell'uomo. Si prevede inoltre di studiare gli epigenomi di altri mammiferi con comportamenti sociali altamente evoluti come gli elefanti.

 

 

 

 

***********************
Cosa pensi di questo articolo? Ti è stato utile? Hai rilievi, riserve, integrazioni? Conosci casi o ti è successo qualcosa che lo conferma? o lo smentisce? Puoi usare il modulo dei commenti qui sotto per dire la tua opinione. Che è importante e unica.

 

***********************
Fonte: Materiale del Mount Sinai Medical Center, via Newswise.

Riferimento:
Hennady P. Shulha, Jessica L. Crisci, Denis Reshetov, Jogender S. Tushir, Iris Cheung, Rahul Bharadwaj, Hsin-Jung Chou, Isaac B. Houston, Cyril J. Peter, Amanda C. Mitchell, Wei-Dong Yao, Richard H. Myers, Jiang-fan Chen, Todd M. Preuss, Evgeny I. Rogaev, Jeffrey D. Jensen, Zhiping Weng, Schahram Akbarian. Human-Specific Histone Methylation Signatures at Transcription Start Sites in Prefrontal Neurons. PLoS Biology, 2012; 10 (11): e1001427 DOI: 10.1371/journal.pbio.1001427.

Pubblicato in ScienceDaily il 21 Novembre 2012 - Traduzione di Franco Pellizzari. - Grafica: Wikipedia

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari proposti da Google sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.

Sostieni l'Associazione; una donazione, anche minima, ci aiuterà ad assistere malati e famiglie e continuare ad informarti. Clicca qui a destra:



Notizie da non perdere

Invertita per la prima volta la perdita di memoria associata all'Alzheime…

1.10.2014 | Ricerche

La paziente uno aveva avuto due anni di perdita progressiva di memoria...

L'esercizio fisico genera nuovi neuroni cerebrali e migliora la cognizion…

10.09.2018 | Ricerche

Uno studio condotto dal team di ricerca del Massachusetts General Hospital (MGH) ha scop...

Demenze: forti differenze regionali nell’assistenza, al Nord test diagnostici …

30.01.2024 | Annunci & info

In Iss il Convegno finale del Fondo per l’Alzheimer e le Demenze, presentate le prime linee guida...

Chiarito il meccanismo che porta all'Alzheimer e come fermarlo

30.08.2017 | Ricerche

Nel cervello delle persone con Alzheimer ci sono depositi anomali di proteine ​​amiloide-beta e ​...

Immergersi nella natura: gioia, meraviglia ... e salute mentale

10.05.2023 | Esperienze & Opinioni

La primavera è il momento perfetto per indugiare sulle opportunità.

La primavera è un m...

Un singolo trattamento genera nuovi neuroni, elimina neurodegenerazione nei to…

1.07.2020 | Ricerche

Xiang-Dong Fu PhD, non è mai stato così entusiasta di qualcosa in tutta la sua carriera...

Paesi asiatici assistono gli anziani in modo diverso: ecco cosa possiamo impar…

28.10.2020 | Esperienze & Opinioni

A differenza dei paesi occidentali, le culture tradizionali asiatiche mettono un forte a...

Studio dimostra il ruolo dei batteri intestinali nelle neurodegenerazioni

7.10.2016 | Ricerche

L'Alzheimer (AD), il Parkinson (PD) e la sclerosi laterale amiotrofica (SLA) sono tutte ...

Allenamento con i pesi protegge il cervello delle persone anziane dalla demenz…

15.04.2025 | Ricerche

Uno studio, condotto presso l'Università di Stato di Campinas (Brasile), ha scoperto che dopo sei...

I ricordi potrebbero essere conservati nelle membrane dei tuoi neuroni

18.05.2023 | Ricerche

Il cervello è responsabile del controllo della maggior parte delle attività del corpo; l...

Acetil-L-carnitina può aiutare la memoria, anche insieme a Vinpocetina e Huper…

27.03.2020 | Esperienze & Opinioni

Demenza grave, neuropatie (nervi dolorosi), disturbi dell'umore, deficit di attenzione e...

Lavati i denti, posticipa l'Alzheimer: legame diretto tra gengivite e mal…

4.06.2019 | Ricerche

Dei ricercatori hanno stabilito che la malattia gengivale (gengivite) ha un ruolo decisi...

Alzheimer e le sue proteine: bisogna essere in due per ballare il tango

21.04.2016 | Ricerche

Per anni, i neuroscienziati si sono chiesti come fanno le due proteine ​​anomale amiloid...

Nuova terapia che distrugge i grovigli di tau si dimostra promettente

30.09.2024 | Ricerche

Degli scienziati hanno sviluppato potenziali terapie che rimuovono selettivamente le proteine ​​t...

Dare un senso alla relazione obesità-demenza

2.08.2022 | Esperienze & Opinioni

Questo articolo farà capire al lettore perché l'obesità a volte può aumentare il rischio...

Trovato legame tra amiloide-beta e tau: è ora possibile una cura per l'Al…

27.04.2015 | Ricerche

Dei ricercatori hanno assodato come sono collegate delle proteine che hanno un ruolo chiave nell...

Il ruolo sorprendente delle cellule immunitarie del cervello

21.12.2020 | Ricerche

Una parte importante del sistema immunitario del cervello, le cellule chiamate microglia...

I dieci psicobiotici di cui hai bisogno per un cervello felice

9.09.2019 | Esperienze & Opinioni

Psicobiotici? Cosa sono gli psicobiotici?? Bene, cosa penseresti se io dicessi che la tu...

Pressione bassa potrebbe essere uno dei colpevoli della demenza

2.10.2019 | Esperienze & Opinioni

Invecchiando, le persone spesso hanno un declino della funzione cerebrale e spesso si pr...

Fruttosio prodotto nel cervello può essere un meccanismo che guida l'Alzh…

29.09.2020 | Ricerche

Una nuova ricerca rilasciata dalla University of Colorado propone che il morbo di Alzhei...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)